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Halo 5 e Hunt the Truth, Seconda Stagione: la traduzione dell'Episodio 03

Sul fanta-blog Hunt the Truth continua il racconto di Maya Sankar, nota in precedenza come l'hacker FERO, sulle operazioni dell'ONI in cui era coinvolta. Vi riportiamo oggi la traduzione dell'episodio 03 della seconda stagione, proposta sempre in collaborazione con i ragazzi di 17K Group che ringraziamo nuovamente. Buona lettura!


Elenco traduzioni precedenti:


 

Episodio 03 - Rifugio Sicuro

 

Le mie orecchie fischiavano ancora a causa delle bombe; l’ONI mi aveva mandato in una missione di ricognizione, ma poi avevano colpito la base con tutto quello che avevano a disposizione, quasi senza avviso! Senza dare modo di proteggere me o Ari, di certo non dei civili. Ero solo un dato per loro, qualcosa di sacrificabile; riuscivo a sentire tutti i cuori e le menti per cui avevo combattuto sfuggire via. L’UNSC avrebbe sempre bombardato e i coloni avrebbero sempre impugnato le armi chiedendo vendetta. Forse sia Sully che Ilsa avevano ragione: non c’era posto per altro.

*Bostwick si agita, dolorante*

Mentre guardavo Bostwick, non riuscivo a far meno di sentirmi colpevole: avevo preso questa adolescente disperata e ingenua e l’avevo trasformata in un soldato nato per combattere la mia causa. Avevo fatto tutto questo convincendo me stessa che in fondo era tutto al fine di perseguire un bene più grande.

Maya/FERO: Posso vedere la ferita?
Bostwick: NON TOCCARMI!
Black Box: Suggerisco di sedarla finché non riusciremo a tutti gli effetti a trattare le sue ferite
Bostwick: Piuttosto preferisco-

*Maya seda la ragazza e le dice di riposare*

Mentre Bostwick perdeva conoscenza, guardai il chip dati: Ari aveva messo al sicuro delle informazioni importantissime e dopo quel bombardamento aereo, l’ultimo bagliore di fiducia che mi spingeva a credere che l’ONI ci avrebbe fatto qualcosa di buono era andato in fumo. Per quanto ne sapevo avrebbero insabbiato la cosa e lasciato un’altra colonia cadere! Ma nelle giuste mani… queste informazioni avrebbero potuto salvare vite. Non lo avrei consegnato a loro, avrei invece cercato delle vere risposte, e c’era solo una persona che avrebbe potuto darmele; l’unico problema era che lui era morto da mesi.

*la navicella atterra e maya scende portandosi dietro la ragazza*

Il rifugio era a malapena una catapecchia. Una vecchia fattoria alla periferia di una città su un pianeta nelle colonie esterne; nessuna anima viva per miglia, salvo qualche commerciante alieno di passaggio. Non un bel posto in cui vivere, ma un bel posto in cui nascondersi.

Black Box: Che posto è questo? Non è nel mio database di rifugi!
Maya/FERO: Non è nella lista.
Black Box: c’è una qualche sorta di segnale di interferenza qui!
Maya/FERO: esatto, è più o meno la ragione per cui siamo qui.

Il rifugio era una vecchia lezione di Ari: quando l’ONI ti mette sotto copertura, perdi la persona che eri prima; ogni traccia viene eliminata al fine di proteggere il successo della missione. Ari mi aveva detto: “tieni un posto solo per te stessa. un posto per le memorie, per rimanere aggrappata alla vita che l’ONI ha cancellato, un posto dove andarsene quando la copertura va troppo a fondo, un posto per tornare coi piedi per terra, o per nascondere un segreto”.

????: Chi è? non entrare! Ho una pistola! Ho due pistole!
Maya/FERO: Smettila, Mshak.
Mshak: MAYA? Sei tornata! pensavo non lo avresti mai fatto! Pensavo nessuno lo avrebbe fatto.

Mshak sembrava consumato. Capelli disordinati, barba incolta… Il modo in cui era ridotta la sua faccia faceva sembrare ancora più inquietanti i suoi occhi arrossati.

Maya/FERO: che diavolo hai combinato a casa mia?
Mshak: Oh, non hai idea di come sia stato qui. Spe, perché stai trasportando un morto?
Maya/FERO: Non è morta! Aiutami a metterla sul letto.
Black Box: Mshak Moradi.
Mshak: WOAH? WEOOOOOOO!!! E’ un IA?
Black Box: Bhe devo dire che sei molto arzillo per un uomo morto.
Mshak: Hai un IA?
Maya/FERO: è Black Box.
Black Box: I rapporti ufficiali affermano che sei stato terminato. In maniera brutale se non ricordo male.
Mshak: Vorrei fosse stato così.
Black Box: Sembra sia stato torturato.
Maya/FERO: Non è stato torturato!
Mshak: oh, sul serio? E come lo definiresti questo? Mi ha lasciato qui senza dispositivi di comunicazione, nessun accesso a Waypoint, niente della rete da scandire, ho passato il tempo a leggere… giornali. GIORNALI!

Non ero riuscita ad andare a fondo della questione con Mshak. Aveva scoperto che ero un agente e lo stava per dire a Ben. Doveva essere zittito, ma quando penetrai in casa sua quella notte, si spaventò così tanto che andò a sbattere con la testa contro una parete, perdendo conoscienza. Era certamente un grande Hacker, ma era anche uno pericoloso? Certamente no, neanche per sogno. Dunque lo presi e lo portai qui al rifugio, dove attivai un disturbatore che avrebbe interdetto le comunicazioni in un vasto raggio in ogni direzione. Ma un paio di mesi abbandonato fuori dal mondo lo avevano lasciato un pò affamato di tecnologia. E la nostra IA era il miglior regalo che potessi portargli.

Mshak: certo che sei proprio il top di gamma eh. Vivi su questo chip?
Black Box: In un certo senso, vedi-
Mshak: OK, HO UNA DOMANDA: sai, le altre IA assomigliano a persone, ma tu… sembri un grande cubo blu.
Black Box: Io sono intelletto puro. Non sento il bisogno di deformare il mio aspetto per sembrare più piacevole agli umani. Sono quello che sono: sono Black Box.
Mshak: sì… ma il cubo è comunque blu.
Black Box: Il nero è l’assenza di Luce. Un ologramma non può visualizzare il nero!
Mshak: Penso che ti chiamerò Cubo Blu-OUCH!

*black Box scarica dell’energia su Mshak*

Mshak: Mi hai appena dato la scossa?
Black Box: No… Oh, aspetta- Sì!
Mshak: senti cubo blu, potrei prendere questo chip e metterlo in un microonde e-
Maya/FERO: Mshak? basta.
Mshak: ehi. perché lo hai portato qui? è dell’ONI!
Maya/FERO: Mshak anche io sono dell’ONI.
Mshak: E quanto a lungo durerà quando lui dirà a loro che mi stai tenendo in vita? Non devi fidarti delle IA. Ti spingono a credere che siano questi esseri sintetici perfetti, ma sai come le creano? Prendono il cervello di un morto e lo ricablano, con un nuovo programma, in pratica sono computer zombi.
Black Box: Abbiamo anche un ottimo udito.
Maya/FERO: lascia perdere Mshak. Le anomalie, quelle che stavi tenendo sotto controllo? Sono qui, e sono reali. Hanno già raso al suolo 5 colonie, ho un chip dati pieno di informazioni e non ho il modo di capire cosa significhino. Ho bisogno di informazioni, e non del genere che se ne stà la fuori su waypoint in cerca di essere letta.
Mshak: aspe-
Maya/FERO: Roba del genere che solo tu puoi trovare nella fanghiglia.
Mshak: Aspetta- intendi dire che mi restituisci il palmare?
Maya/FERO: calmati.
Mshak: Sì!!!
Maya/FERO: calmati!
Mshak: Sìì!!! Sìsìsìsì!
Maya/FERO: sto aprendo un canale limitato, una frequenza criptata apposta per te, così BB non può usarla per contattare l’ONI.
Black Box: Sbaglio o non sento una grande fiducia reciproca, Maya?
Maya/FERO: Scopri cosa sta succedendo. veloce.
Mshak: Assolutamente, sono un miliardo% concentrato. Wooow, ho davvero una marea di messaggi non letti… Oh no, è successo l’impensabile.
Maya/FERO: cosa?
Mshak: Mi ha battuto in classifica un farmer Unggoy.
Maya/FERO: MSHAK?!?
Mshak: Un miliardo% concentrato.

Mentre Mshak cercava fra i segreti della rete, andai a controllare le ferite di Bostwick; Mshak aveva fatto un disastro di quel posto, c’erano vestiti e segni sui muri ovunque, ma sapevo che Mshak aveva lasciato una zona intonsa: la mia mensola. Presi in mano una foto: io da ragazzina che sostenevo un piccolo trofeo, difficile ricordare l’esatto momento, ma ricordai il posto, la vecchia casettaa di mio padre. Mentre cercavo un rifugio, continuavo a pensare a quella casa, con le sue pareti di legno, la porta che mio padre stesso aveva inciso, qualcosa di ciò mi era sembrato sempre così reale… Ero perduta nei ricordi quando vidi Bostwick sveglia che mi fissava, percepivo l’odio nei suoi occhi; il suo sguardo mi aveva preso totalmente alla sprovvista, sembrava fosse pronta ad uccidermi. Prima che potessi pronunciare una parola, Bostwick si era già fiondata verso di me; era ancora debole, non ci volle molto per bloccarla, ad un certo punto si arrese per il dolore.

Maya/FERO: So che sei arrabbiata! Lo sarei anche io se fossi al tuo posto!
Bostwick: Fallo e basta! Uccidimi, torturami, preferisco morire piuttosto che essere in custodia di una traditrice!
Maya/FERO: Cosa?
Bostwick: Sei dell’ONI, non è vero?
Maya/FERO: Sì, ma sto cercando di proteggerti, sei mia amica!
Bostwick: FERO e io eravamo amiche, non so chi tu sia.
Maya/FERO: hai ragione, non sai chi sono, ma non siamo così diverse io e te. devi fidarti di me.
Bostwick: fidarmi di te?!? I tuoi genitori sono stati uccisi da ufficiali dell’ONI?
Maya/FERO: No, Bostwick.
Bostwick: Non siamo per niente uguali io e te. Sei una bugiarda!
Maya/FERO: Hai ragione, ma credici o no, eri la cosa più vicina che avessi ad un amico. Vorrei che tu sapessi la verità: credo che te lo meriti, come minimo. Avanti, chiedimi qualunque cosa vuoi.
Bostwick: huh… qual’è il tuo vero nome?
Maya/FERO: Maya Sankar.
Bostwick: E da quando sei un ratto traditore?
Maya/FERO: Mi sono unita all’ONI quando avevo circa la tua età. Ma non mi sono unita al reparto operazioni speciali fino a quando…

Mentre mi aprivo con Bostwick dopo anni di inganno, continuavo a dire a me stessa che riconquistare la sua fiducia in questo modo l’avrebbe protetta. Ma mentre facevo uscire le risposte sapevo perché nel profondo lo stessi facendo: avevo bisogno di cominciare a raccontare la verità, infine.

Maya/FERO: Non avevo davvero alcuna idea che avrebbero attaccato! Mi hanno tenuta all’oscuro.
Bostwick: Hai intenzione di farmi cambiare? Di farmi diventare una spia ONI come te?
Maya/FERO: No! Non è per quello.
Bostwick: Tutta quella roba che hai detto come FERO, sul trovare la verità, sul batterli con le idee, sollevare le colonie esterne come eguali?
Maya/FERO: Lo intendevo davvero! Più di qualsiasi altra cosa che volessi! Non so, dopo aver passato tutto questo tempo sotto copertura, mi sento… A volte mi sento come se fossi realmente FERO. è difficile da spiegare ma voglio quello che lei vuole, e in un certo modo essere FERO ha molto più senso ora che non-
Mshak: MAYA?!?

Era già successo che Mshak si comportasse così.

Mshak: Maya avresti potuto gentilmente dirmi “Ciao Mshak, questo è il tuo palmare e comunque, IL MASTER CHIEF è MORTO!”.
Maya/FERO: Sì, sono stata un pò occupata. Cosa dice?
Mshak: Bhe la voce ufficiale è che… non c’è una voce ufficiale. Sempre la solita notizia ripetuta: è morto prestando servizio, proteggendo tutti noi e bla bla bla, che grande eroe. Ma… un sacco di voci nella rete… Teorie, altre teorie che annullano altre teorie, qualcuno dice che l’UNSC sta usando questa storia per coprire un’altra storia più grande,  pensano sia ancora in vita!
Black Box: Affidabile, certo.
Maya/FERO: Ma che cosa ci guadagna l’UNSC dicendo che Chief è morto? Perché distruggere il suo lascito?
Bostwick: vogliono consolidare il suo lascito.

Bostwick si era fatta strada fino alla stanza.

Bostwick: Una volta hai detto che gli eroi nascono dai sacrifici, ma sono consolidati nella morte.
Maya/FERO: sì, ma comunque: Perché? Per coprire le anomalie? E in che modo far morire chief copre questa storia?
Mshak: Non lo fa. A meno che la verità non è ben più spaventosa della messinscena. E se l’intera storia di Biko fosse stato un test, se Chief non stesse più seguendo gli ordini e causasse più problemi di quanto lui stesso non valga? Dovresti sbarazzartene, giusto?

In quel momento stavo elaborando tutto questo molto lentamente; ma ciò che Mshak aveva detto aveva colpito nel segno: se Chief non stava più seguendo gli ordini e le intelligenze artificiali dell’ONI avessero misurato grazie alle statistiche che la morte di Chief fosse più conveniente che lasciarlo in vita, non avrebbero esitato a premere il grilletto! Io avrei dovuto saperlo, visto che ero appena stata vittima della stessa analisi.

Maya/FERO: Dunque, hai trovato qualcosa di specifico sulle anomalie?
Mshak: ho trovato una cosa, ma è un pochino troppo nuovo-nuovo-nuovo-nuovo testamento. Hai presente La Triade?
Maya/FERO: Il culto religioso?
Mshak: Sono comparsi ovunque dicendo che le anomalie non sono casuali. Che sono parte della trascendenza, che il loro Leader Dasc è vivo e che queste anomalie in pratica sono la fine dei tempi per la galassia.

La Triade era una religione, più o meno. Ero incappata in alcuni dei loro membri alcune volte mentre ero sotto copertura, erano sempre in giro a fare sermoni su vite multiple, la trascendenza, la fine dell’universo, idee folli che non sembravano così folli qualora fossi disperato a sufficienza; fortunatamente per loro, c’è un sacco di gente disperata nelle colonie esterne. Il loro leader, un uomo di nome Dasc Gevadim, aveva radunato milioni di seguaci su Waypoint, poi era improvvisamente scomparso. L’ONI era abbastanza sicura che fosse morto o in fuga, ma i suoi seguaci erano convinti che fosse asceso ad un altro reame.

Mshak: l’ONI continua a bloccare i post, però qualcosa sfugge sempre, guarda qui!

Dasc Gevadim: Grazie alla vostra fatica riuscirò a isolarmi da questo piano di causazione e particelle, così potrò illuminarvi col significato di questi eventi, questa schiacciante trascendenza è vostra da prendere, oh figlioli, siamo prossimi alla rinascita! Questi cosiddetti disastri sono i portatori della nuova era! Un’era di unificazione attraverso questo groviglio, una gloriosa venuta, libertà dalle tremolanti celle che ci hanno bloccato l’anima per così tanto tempo. Non temete questi eventi! Non temete la loro potenza! perché mentre il mondo trema, arriviamo inevitabilmente al precipizio dell’esistenza, i confini di un universo che ci indebolisce! Perché noi che abbiamo conosciuto solo la notte, stiamo per essere testimoni della prima alba! Quello è l’avvento della terza vita. E io mi trovo con l’umile dono con l’imperativo genetico di alleviare le vostre paure e guidare i vostri passi nell’ascendenza! Il genocidio spirituale che attende coloro che non aprono i loro occhi, l’abisso sotto i loro piedi… non lo posso sopportare. Questo è solo l’inizio.

Maya/FERO: Possibile che abbia informazioni al riguardo?
Mshak: Suppongo che… Voglio dire, tutto è possibile. Viviamo in un universo in cui la razza umana è stata quasi eliminata da una razza che respira scoregge.
Black Box: A dire il vero è metano e sono quasi sicuro che i Grunt erano piuttosto lontani dallo sterminare l’umanità da soli.
Mshak: ma sì stavo solo scherzando.
Black Box: Ad ogni modo, Maya io credo che questa scampagnata sia durata anche fin troppo, è il momento di tornare nel mondo del pensiero razionale.
Maya/FERO: Non posso tornare! Non mi posso fidare dell’ONI, non dopo tutto quello che è successo! Non sappiamo cosa potrebbero fare con le informazioni che abbiamo raccolto!
Black Box: Maya? Io vorrei DAVVERO che l’ONI fosse comandata dalla mostruosa efficienza che tu e Mshak immaginate.
Maya/FERO: Allora dimmi: che cosa sta succedendo davvero qui?
Black Box: Quello che sta succedendo davvero è che stai percorrendo un difficile sentiero pericoloso, ma se torni indietro con me e con quelle informazioni dall’ONI potresti evitare di cadere.
Maya/FERO: E’ un ordine o una minaccia?

*suono di telefono*

Maya/FERO: Ma che diavolo?
Black Box: Sembra una chiamata in arrivo.
Maya/FERO: Ma ho bloccato tutti i segnali di comunicazione!
Black Box: Sembra di no!
Noah: Maya?
Maya/FERO: Noah? Ma che diavolo? Come sei riuscito a trovarmi? Perché non mi hai avvisato dei bombardamenti?
Noah: Ho cercato di trattenerli quanto più ho potuto, ma hanno respinto le mie richieste! Hanno deciso che valeva la pena di perdere la risorsa pur di eliminare il bersaglio.
Maya/FERO: Diamine Noah!
Noah: Maya ascolta-
Maya/FERO: Non sono una risorsa-
Noah: Maya non c’è tempo! La tua posizione non è sicura!
Maya/FERO: Cosa? Ma come fai a-
Noah: Pensano che tu stia fuggendo! C’è una squadra di estrazione diretta verso di te. Ascoltami, Maya, vogliono solo “portarti a casa”. Non ti succederà niente di male. Maya? No! ascoltami, qualunque cosa tu stia-MAYA! STAI FACENDO UN GROSSO ERRORE!
Maya/FERO: Addio Noah. Dobbiamo muoverci, andiamocene, ora!

Capii cosa mi stava dicendo: “portarmi a casa”. Significa complesso Midnight, quando entri, non ne esci più. Non avrei mai lasciato che mi accadesse.

Bostwick: Come han fatto a trovarci?
Mshak: E’ stato il cubo blu! Il bastardo ci ha venduti!
Black Box: Le mie capacità di comunicazione sono state annullate quando siamo arrivati da dispositivi di disturbo. Forse ci han tracciato da Conrad’s Point?
Maya/FERO: Non c’è tempo! Aiutami a ribaltare il letto.
Mshak: Ma cos- Oh merda il mio letto è pieno di granate.
Maya/FERO: Bostwick, stai bene?
Bostwick: …Sì.
Mshak: Perché il mio letto è pieno di granate?
Maya/FERO: Puoi correre?
Bostwick: non mi serve il tuo aiuto!
Maya/FERO: Imposto un timer di 10 secondi, dovrebbe darci abbastanza tempo per andarcene, non c’è copertura quindi una volta fuori cominciate a correre!
Mshak: Oh cavolo sarei dovuto andare a pisciare prima…
Maya/FERO: L’esplosione dovrebbe distrarli abbastanza da darci tempo di raggiungere la nave.
Bostwick: E prima dell’esplosione?
Maya/FERO: Prega che manchino.
Mshak: hey Maya, non vorrei essere pesante, ma PERCHé IL MIO LETTO è PIENO DI GRANATE?
Black Box: Maya puoi ancora finire tutto questo!
Maya/FERO: No, non posso. Siete tutti pronti? Al segnale andiamo. In 3…2…1… CORRETE!

Quei 10 secondi sembrarono durare secoli. Ci vollero solo 5 secondi perché ci avvistassero, i 5 successivi… furono un’eternità.

*armi da fuoco sparano ai fuggitivi, che riescono a raggiungere la navetta*

La cosa che ricordo essere accaduta in seguito è che mi trovavo nella baia di carico, sentendo la spinta dell’accelerazione mentre i motori spingevano; Bostwick era dolorante.

Bostwick: Sto bene.

Mentre abbandonavamo il pianeta, non sapevo dove saremmo potuti andare; il mio datore di lavoro aveva appena cercato di uccidermi, Bostwick mi avrebbe consegnata ai ribelli alla prima occasione; FERO era perduta, il comandante Maya Sankar era perduta; e con quelle poche memorie che avevo tenuto da parte appena saltate in aria in quel rifugio, chiunque fossi stata nella mia vita era perduta. Tutto ciò che avevo ora era un’IA che voleva farmi arrestare, un’amica tradita che mi voleva morta, un hacker con un cuore da signorina e un chip dati pieno di informazioni che potevano farmi uccidere. Non sapevo cosa fare. Ma poi qualcuno fece quella decisione per me.

*allarme*

Mshak: Cos’è questo? Cos’ha fatto lo zombie ora?
Black Box: Non sono io. C’è una nave che ci si avvicina velocemente, a poppa.
Maya/FERO: Diamine, l’ONI! Accelero a tutta potenza.
Black Box: Io consiglio di mettere al sicuro la tua persona invece, ora.
Maya/FERO: Mi avete sentito. Allacciate le cinture!

Normalmente non riesci a sentire quanto veloce stai andando nello spazio, a meno che ovviamente qualcuno non ti prenda dalla coda.

*l’astronave viene afferrata e il contraccolpo la manda in blackout*

La decelerazione forzata è brutale. Se non fossimo stati avvisati ci saremmo schiantati in un cumulo di budella contro il ponte di comando. Ma anche con le cinture allacciate la forza di gravità può farti a brandelli le interiora. Ora che riuscii a riprendermi tutti i sistemi si stavano spegnendo. Avevano disattivato l’alimentazione: non avevamo speranza. Riuscivo a sentirli entrare attraverso il portello sigillato, un team di recupero dell’ONI. Cercai di rialzarmi in piedi e di guardarli, ma ero troppo scombussolata e caddi a terra sul ponte; ci fu un suono strano lungo il corridoio, il suono dei loro stivali magnetici mentre camminavano attraverso la stanza, anche i suoi dei loro dispositivi che violavano i nostri sistemi; ero stata dall’altra parte in una situazione simile in passato, so cosa succede quando ti prendono. Avrei voluto poter dire di essere coraggiosa. FERO sicuramente era coraggiosa, ma avevo visto cos’era successo a Ben, avevo paura del dolore, avevo paura di perdere me stessa, non volevo morire. Guardai in alto mentre entravano, ne vidi tre di loro, ma i miei occhi si focalizzarono sul loro leader; prima vidi il suo becco affilato come un rasoio, delle piume rosse accese che spuntavano dal suo collo e infine… i suoi artigli che impugnavano una pistola ad aghi, puntata dritta al mio petto. Questo non era l’ONI… questo era qualcosa di peggio. Qualcosa di più imprevedibile.

*si sente un verso feroce emesso da un uccello*

I Jackal.

Traduzione a cura di Andrea Buzzi.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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