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Halo 5 e Hunt the Truth, Seconda Stagione: la traduzione dell'Episodio 02

Sul fanta-blog Hunt the Truth continua il racconto di Maya Sankar, nota in precedenza come l'hacker FERO, sulle operazioni dell'ONI in cui era coinvolta. Vi riportiamo oggi la traduzione dell'episodio 02 della seconda stagione, proposta sempre in collaborazione con i ragazzi di 17K Group che ringraziamo nuovamente. Buona lettura!


Elenco traduzioni precedenti:


 

Episodio 02 - Dal Fuoco al Sangue

 

Durante il tragitto verso Conrad’s Point la mia testa continuava a girare: l’attacco all’accampamento, aver visto Ben, i rapporti su questi eventi… tutto sembrava troppo grande per essere metabolizzato; eppure qualcosa dentro a tutto questo sembrava familiare. Ripensai a quando stavo indagando su Mshak Moradi: prima che svelasse la mia vera identità a Ben, si era messo al lavoro su qualcosa, le chiacchere su anomalie nello spazio profondo e giusto qualche settimana dopo anche Ari invia i suoi personali avvisi al quartier generale dell’ONI? Erano forse connesse le due cose? Con tutti gli scheletri che l’ONI nascondeva nell’armadio era solo questione di tempo prima che qualcuno di loro riuscisse a venirne fuori.

Black Box: Maya? Devi rimanere concentrata.

Ero così distratta dai miei pensieri che nemmeno mi accorsi di essere quasi arrivata a Corad’s Point.

Black Box: Un pianeta al buio è un grande interrogativo nello spazio. Devi essere pronta e reattiva, potrebbe esserci qualunque cosa al di sotto di quelle nuvole e sinceramente preferirei non morire oggi.

Questa operazione era ricca di incertezze: ci stavamo avvicinando a Conrad’s Point, un pianeta sprofondato nel chaos, controllato da ribelli dell’NCA militarizzati e il mio unico collegamento con loro era un altro agente, Ari Resnick; egli era scomparso dalla rete settimane fa e ora l’intero pianeta era tagliato fuori da questi eventi sismici. Tutte queste incertezze avrebbero dovuto essere terrificanti, avrebbero dovuto sembrare evidenti e accuminate, eppure in qualche modo non era così: sembravano essere lontane, surreali; dovevo stare attenta.

Black Box: Qualcuno laggiù sta usando un trasmettitore analogico!
Maya/FERO: Cosa?
Black Box: Estrema cautela, avvisate durante l’atterraggio, gli amici ricevono nuove coordinate.
Maya/FERO: Ari.
Black Box: Sembra che il capitano Resnick sia vivo dopotutto!

Doveva essere lui! Ari Resnick era una delle persone con più assi nella manica che avessi mai conosciuto: un mediatore dotato, un grande pensatore e un grande amico. In qualità di agente lui ideò complessi ecosistemi con una precisione formidabile, ma ironicamente, quando si trattava di tecnologia vera e propria, lui era un vero e proprio artista: trovare il modo di inviare un segnale da un pianeta “morto”? Rischiare la pelle per poter avvisare gli altri? Quello era sicuramente Ari.

Maya/FERO: Spengo il retrorazzi per non dare nell’occhio.
Black Box: La domanda è: come rispondono questi ribelli a minacce umane o non umane?
Maya/FERO: Bhe, presto lo sapremo.

Andare in caduta libera fu abbastanza brusco, ma avevo già fatto i miei lanci in passato, dunque riaccesi i razzi verso la fine e atterrai dolcemente con la navetta in una gola frastagliata ben nascosta. Non avremo avuto idea di chi stavamo per incontrare, ma di sicuro avrei fatto in modo di avere una via di fuga.

Black Box: Che pianeta brutale e deprimente. Non c’è da meravigliarsi che sta gente sia così arrabbiata, si accampano su pianeti rifiuto, voglio dire, sarei arrabbiato pure io.
Maya/FERO: Certo, ma dubito siano qui per passare le vacanze.

Zone come queste su pianeti come Conrad’s Point sono perfetti per gruppi come l’NCA: occupano insediamenti minerari abbandonati e lì stabiliscono dei campi militari; la vita qui fuori non è per i deboli di cuore.

Black Box: L’intera regione è semplicemente fantastica: tutte queste…. Rocce.
Maya/FERO: Ci siamo, ma nessuno è qui.
Black Box: che ne dici di salire là in cima per avere una vista migliore?

Risalii il pendio e improvvisamente il sole mi abbagliò; riparai i miei occhi dai raggi solari e vidi il paesaggio intero; dietro di noi e a fianco c’erano solo rocce accuminate, ma poi la scogliera scendeva e diventava più liscia; strizzai gli occhi, a malapena riuscivo a vedere i complessi minerari enormi ma molto distanti.

Maya/FERO: Non mi piace, siamo esposti qui fuori.

Guardai ancora, e capii cosa non andava dell’area oltre la scogliera.

Maya/FERO: Oh mio dio…

Era un cratere. Un buco gigantesco, come se qualcuno avesse letteralmente reciso una porzione del pianeta; non lo avevo capito perché… la dimensione era inimmaginabile. Ero così sconvolta che non sentii qualcuno avvicinarsi furtivamente a me.

????: Ascolta attentamente e fai esattamente quello che ti dico.

Mi voltai e vidi Ari puntarmi contro un’arma.

Maya/FERO:  Ari?
Ari Resnick: STOP! Non parlare. Alza le mani. Non muoverti, non parlare: potrebbero guardarci. Sei appena arrivata qui e non ti conosco, ti punto addosso la mia arma e ti spaventi. Ora dammi lo zaino!

Ari prese lo zaino con una mano e tenne il fucile con l’altra, io stetti al gioco.

Maya/FERO: Ti assicuro che non c’è niente di minaccioso all’interno.
Ari: Lo vedo io stesso, per questo divento meno aggressivo, dunque presumo che tu sia qui a causa dell’evento.
Maya/FERO: Sì.
Ari: Ti restituisco lo zaino. Capiamo che c’è stato un fraintendimento; ti chiedo chi sei.
Maya/FERO: Sono il leader dei ribelli, FERO.
Ari: Ho sentito parlare di te. La situazione è più calma.
Maya/FERO: Eravate qui quando è successo?
Ari: No, siamo arrivati dopo. Abbasso l’arma perché capisco che siamo dalla stessa parte.
Black Box: Bene, ora che la piccola cerimonia è conclusa, possiamo continuare con la missione?
Ari: Una IA furba?
Maya/FERO: Già.
Black Box: Il mio nome è Black Box. La reputazione la precede, capitano.
Maya/FERO: E’ bello vederti, Ari. Pensavano fossi morto.
Ari: E tu cosa hai pensato?
Maya/FERO: La mia fiducia non ha mai tentennato.
Ari: Hah! Così tu sei l’intera brigata?
Maya/FERO: Io e Black Box. Siamo qui per vedere che cosa sa l’NCA e per fare rapporto al quartier generale.
Ari: Bhe, non c’è molto da dire. Eravamo vicini quando la colonia è stata colpita, ma ora che siamo arrivati era già tutto finito. Tutto quello che so è che ha causato danni sismici significativi, ha fritto tutta la tecnologia sul pianeta e si è lasciato dietro quel buco largo mezzo miglio. L’NCA ha bloccato la zona e lascia entrare solo alcuni autorizzati. Ilsa sta pianificando la loro prossima mossa.
Maya/FERO: Ilsa? Ilsa Zane è qui? Credevo fosse morta!
Ari: Non lo sapevi? Era nel mio ultimo messaggio, prima che venissi tagliato fuori!
Maya/FERO:…No?
Ari: Bene… ti han mandato qui proprio alla cieca. Bhe a quanto pare non sanno che dopo che attaccò l’Infinity, Ilsa venne recuperata da alcuni fanatici dell’NCA, da allora ha scalato i ranghi, giustiziando chiunque consideri un problema.

Ilsa Zane era un esperimento scientifico ambulante finito male. Ad un certo punto venne messa in lista per il progetto Spartan, un progetto per costruire la macchina da guerra non corazzata definitiva, ma non ce la fece. Dopo aver disertato ed essere passata sotto l’NCA, venne indottrinata rapidamente e presto promossa ai ranghi più alti.

Ari: Poi quando la colonia venne colpita dall’evento, ci portò tutti qui. Per ora sembra essere tranquillo ma tutti sono un po’ innervositi…. Comunicazioni assenti, impossibilità di andarsene…
Maya/FERO: Ma… perché tu stesso non sei andato via?
Ari: Ci ho decisamente pensato ma… non posso. E’ meglio che io resti qui finché posso. Questi qui hanno abbastanza armi nucleari per radere al suolo l’intero sistema e Ilsa sta facendo pressione per andare in guerra totale contro l’UNSC! Speravo di poter far guadagnare tempo, mettere le mani sulle testate finché l’ONI non riesce a farla fuori.
Maya/FERO: Devo assolutamente mandare un rapporto a Noah finché sono in tempo.
Black Box: Aspetta Maya, c’è movimento lungo il perimetro, ci sono diverse guardie in movimento verso questa posizione.
Ari: Presto! Aggiornami. Sei stata rapita dall’ONI, poi cos’è successo?
Maya/FERO: Sono riuscita a sfuggire alla custodia e ho dirottato il mezzo di trasporto dei prigionieri, mi stavano facendo domande riguardo gli attacchi alle colonie, ero spaventata, dunque dopo essere fuggita sono venuta qui.
Ari: Sul serio, questo è il meglio che riescono a fare? Una fuga fortunata? Ah, dovrò farmelo bastare. Ultimamente Ilsa sta raccimolando ribelli un po’ da ovunque dunque diremo che semplicemente sei venuta qui per unirti alla festa, ma dentro mantieni un basso profilo, ci vorrà poco per far insospettire Ilsa e se sospetterà di te ti ucciderà senza esitare, e fai stare in silenzio l’IA a meno che non ti va di perderla qui.
Black Box: Io non sono altro che una targhetta identificativa.
????: Che ci fai fuori dal perimetro Ari?
Ari: Ho deciso di fare una deviazione, e ha funzionato.

La pattuglia era pesantemente armata e sembrava altrettanto stressata, rimasta senza dormire. Ilsa probabilmente li stava strizzando , ma Ari, come un mago, fece un paio di sorrisi e piazzò le parole giuste al momento giusto e pochi minuti più tardi mi stavano scortando nell’accampamento come ospite. C’erano dozzine di ribelli affiliati ad altrettanti gruppi tutti riuniti nella mensa, tutti anche esageratamente festosi: era una festa, eppure qualcosa sembrava totalmente fuori di testa.

Maya/FERO: Che sta succedendo?
Ari: Bella domanda. Qui era un mortorio fino a ieri sera, poi è arrivato uno con una cassa di whiskey del capo e ha detto che c’era una celebrazione. Erano tutti abbastanza stressati.
Maya/FERO: Lo vedo.
Ari: perché non vai a prendere un drink? Io vado a fare un giro e vedo cosa riesco a tirarne fuori.

Mentre tenevo un basso profilo, cercai di riconoscere qualche volto familiare; ma questa non era una resistenza con cui poter parlare, questa non era la mia gente! Vidi gente assetata di sangue: gruppi responsabili di attacchi su obiettivi civili, La metà della gente qui era costituita da mercenari; nessuno sembrava interessarsi ad altro che a vendetta, al sangue e al fuoco, a qualunque ragione uno possa usare per giustificare un massacro. Tutto questo era l’esatto opposto per cui avevo combattuto come FERO. Speravo che Ari si sbrigasse, quando sentii una voce familiare.

????: FERO?!?
Maya/FERO: Bostwick? Sei viva?
Bostwick: Lo sapevo! Lo sapevo che non ti avrebbero presa! Tutti pensavano che fossi morta, ma non io! Io sapevo che non ti avrebbero presa.

Bostwick aveva bevuto. Un sacco. Una ragazza manesca e facilmente irritabile che pesava forse 100 libbre che stava in un gruppo ribelle come questo? Il problema è che questo poteva attirare l’attenzione.

Maya/FERO: Bostwick cosa ci fai qui?
Bostwick: mi sono unita dopo gli Scouter! Metà del mio gruppo è stata fatta fuori… Le voci si sono diffuse…
Maya/FERO: E quindi? L’NCA ti ha offerto protezione?
Bostwick: non direi… direi piuttosto che loro avevano bisogno di protezione da parte mia!

*la ragazza rompe un bicchiere e quasi fa scoppiare una rissa*

Quando la trovai era solo una diciassettenne arrabbiata, aveva appena perso i genitori in un incidente causato dall’UNSC su Dikom, diciamo che misero all’opera una sorta di appostamento fuori da una base militare. Alcuni militari erano ubriachi, e stavano lanciando in giro granate al plasma sequestrate da un vascello covenant, quando una delle bombe si innescò inavvertitamente. Il soldato ricevette solo una ridicola punizione, Bostwick ricevette una lettera di scuse formali. Superò l’incidente diventando aggressiva, raggruppando altri ragazzi resi orfani dall’UNSC; per lo più si occupavano di piccoli furti, ma quando la incontrai aveva già preso una piega molto più violenta, dunque la presi sotto la mia custodia. Lei era davvero concentrata, cercai di rifocalizzare la sua rabbia per fare cose positive, ma aveva ancora molto da imparare.

Maya/FERO: Cosa ti fanno fare?
Bostwick: Ah, principalmente controlli del perimetro, a nord, mi hanno anche fatto proteggere VIP durante le operazioni, scienziati e così via, roba sulle letture-
Maya/FERO: Letture? Cosa sai dirmi su di loro?
Black Box: Maya?
Maya/FERO: BB ti ho detto di-
Bostwick: Uh?
Black Box: Tranquilla, sto trasmettendo direttamente dentro il tuo canale radio.
Maya/FERO: Scusa, credevo fossi in vivavoce.
Black Box: Sto leggendo una trasmissione del quartier generale. A quanto pare il comando sta autorizzando un bombardamento utilizzando le nostre coordinate attuali come guida. L’opportunità di uccidere Ilsa Zane è troppo grande. Il tempo è essenziale, dobbiamo andarcene, ORA.
Maya/FERO: Ari?
Bostwick: Cos? Che succede, FERO?
Black Box: Muoviamoci.
Maya/FERO: Sto bene. Avanti, dobbiamo andarcene da qui.
Bostwick: ma certo, andiamo… Spe, che cosa? Dove andiamo?

Non mi avrebbero dato molto tempo prima che fossero cadute le bombe, dovevo trovare un’uscita. Fu allora che Ari ricomparve dalla folla.

Ari: Ecco. Prendi questo!

Ari mi passò un chip dati, sembrava nervoso, ma non avevo tempo per fare domande.

Maya/FERO: Dobbiamo andarcene.

Ari vide le fiamme nei miei occhi. Sapeva che facevo sul serio.

Ari: Statemi vicino e camminate tranquillamente.

Eravamo a metà strada per l’entrata quando le porte si chiusero

Ari: Stanno chiudendo la zona, STOP.

Stavano chiudendo le nostre porte di fuga, eravamo in trappola. Ari stava pensando ad un altro piano quando Ilsa Zane entrò nella stanza; l’aria sembrò venir risucchiata via al suo arrivo. L’intera stanza, piena di ribelli, diventò improvvisamente silenziosa, quasi inquietante. La folla sembrava sconvolta dal suo arrivo, tutti si giravano per guardarla camminare, con gli occhi spalancati. Poi si fermò, a pochi metri da noi. Ari si mise cautamente di fronte a me.

Ari: stai giù.

Riuscivo a vedere da dietro la spalla di Ari che Ilsa era gigantesca, spaventosamente gigantesca; non so cosa gli scienziati le avessero fatto durante il progetto Spartan, sicuramente l’avevano resa più forte, ma avevano sicuramente rotto qualcosa nel farlo, c’era un bagliore nei suoi occhi, qualcosa di folle, qualcosa di disumano.

Ilsa Zane: Questa è una celebrazione!  E così deve essere: abbiamo fatto un sacco di cambiamenti in un tempo breve. Quando vi trovai non c’era alcuna disciplina, alcuna uniformità: solo un manipolo di disadattati con diverse affiliazioni, diverse filosofie; era un errore di Leadership. Il colonnello aveva consentito che questa leggendaria fazione dell’NCA sprofondasse in uno strumento per perseguire interessi personali, eravate confusi e lenti e quello implica una condanna a morte. Lo sollevai dal suo comando perché gruppi di sbandati non vincono guerre: le grosse macchine lo fanno. Grosse macchine fatte di piccoli pezzi che si muovono per lo stesso scopo, QUELLO è ciò che dovevamo costruire. E non è facile: ogni pezzo deve stare nel suo punto e quando un pezzo non calza a pennello, devi dar sfogo alla creatività: lo togli e poi lo riconficchi dentro così forte che non uscirà mai più. Sono contenta di dire che ognuno di voi che è rimasto qui, ha trovato il suo posto, abbiamo costruito una macchina dannatamente buona ed è quasi ora di attivarla. Quel buco là fuori è il nostro punto di ingresso in questa guerra! È per questo che vi ho portati qui a Conrad’s Point! L’ambiente sta cambiando! L’UNSC è andato in tilt per quel buco e noi trarremo vantaggio di questa debolezza. Avevamo bisogno del giusto momento, il che mi porta al mio annuncio.

Lei camminava in giro con un incredibile controllo della stanza. Sembrava che potesse risucchiare la vita da ognuno in qualunque momento.

Ilsa: quanti di voi hanno perso amici, persone care per mano di uno Spartan? Ebbene oggi siamo noi che facciamo un buco grande nelle colonie esterne.
Maya/FERO: BB? Di che sta parlando?
Black Box: sto ascoltando gli aggiornamenti, attendi- Oh no, non può essere.
Ilsa: Nel susseguirsi degli eventi che hanno colpito qui e in altre quattro colonie, ho verificato con nuove fonti, che è giunto il nostro momento.
Black Box: Sembra che… Il Master Chief…
Ilsa: Il Master Chief…
Black Box: Sia morto.
Ilsa: è morto.

*i ribelli passano da un silenzio tombale ad un mite clima di festa*

Il morale cambiò totalmente. La gente era certamente contenta ma dubito che qualcuno sapesse davvero cosa fare, o cosa pensare.

Maya/FERO: Ma… è vero?
Ari: Non lo so, ma di certo non è cosa buona.
Maya/FERO: non so cosa pensare.

Master Chief era il più grande eroe che conoscessimo. Aveva salvato l’umanità sull’orlo dell’estinzione! Aveva sconfitto i covenant e quasi fatto finire la guerra da solo! Cosa avrebbe potuto avere la forza di uccidere Master Chief?

Ilsa: Sì! Il ragazzone dei poster dell’UNSC e del programma Spartan è stato ucciso in servizio. Per questo stiamo celebrando, per questo stiamo festeggiando!
Maya/FERO: Ari? Dobbiamo agire, ora.
Ilsa: Questo è l’inizio.

Ari non sprecò l’occasione e cominciò a spostarsi, mentre noi lo seguivamo. Tuttavia non arrivammo molto lontano.

Ilsa: E ciò richiede espandere i nostri ranghi. Ed è per questo che sono contenta di vedere che abbiamo nuove facce qui.
Ari: Stop. Sa che sei qui.
Ilsa: Anche oggi ho sentito che abbiamo un nuovo carico di carne fresca.

*Ilsa si avvicina a FERO*

Ilsa: Non so chi sei, soldato.

Stava cercando me.

Maya/FERO: Il mio nome è FERO.
Ilsa: Conosco quel nome. Hai sollevato un bel polverone di recente, dico bene?
Maya/FERO: Forse un pò troppo?
Ilsa: Tu parli di spingerci fuori dal conflitto militare, dico bene? Costruire una potenza economica
Maya/FERO: Io la ritengo una valida opzione-
Ilsa: GUARDATI INTORNO! C’è una ragione per cui questa gente segue la mia guida, c’è una ragione per cui loro urlano per il sangue e il fuoco! Sei ingenua! I tuoi piani per il domani ci fanno sembrare deboli. Dunque che cosa puoi offrire al nostro gruppo? Parole e discorsi? Negoziati? Ne abbiamo avuto abbastanza di quelli.
Ari: Ilsa? Lei ha un grande background logistico. Magari ci può aiutare in quel senso.

Ilsa non parlò per un momento, i suoi occhi erano fissi su di me, ma poi si rilassò e la tensione si ruppe.

Ilsa: Penso che tu abbia ragione Ari, penso che abbiamo davvero bisogno di qualcuno che sappia di lavorare con la fantasia per poter mantenere i rifornimenti qui. FERO potrebbe tornarci estremamente utile in quel senso; ed è di questo che sto parlando! Far sì che i pezzi stiano al loro posto! Come leader bisogna sapere quali pezzi uno può riutilizzare e quali sono semplicemente spazzatura.
Ari: no..nonononoNO!

*Ilsa punta la pistola ad Ari e lo uccide con un singolo colpo in fronte*

Successe in un lampo. Ilsa non guardò nemmeno mentre alzò il braccio e sparò. Un singolo colpo a bruciapelo e lui cadde a terra. Ilsa Zane aveva appena fatto esplodere il cervello di Ari.

Ilsa: Ora, spero che queste siano buone notizie per voi, ma a quanto pare il nostro amico Ari qui, era una talpa. Lavorava per l’ONI.

Lei lo aveva ucciso come se nulla fosse; sapevo che ormai era finita per lui, ma avrei voluto avere la possibilità di fare qualcosa per aiutare, tuttavia non riuscivo a muovermi. Non riuscivo nemmeno a pensare! Ilsa continuò a parlare.

Ilsa: Era una minaccia, uno sporco ed infido traditore, e quello non è un pezzo che puoi far funzionare.

Stavo pensando, cercando di imbastire la prossima mossa, mi guardai intorno e vidi Bostwick lontana da me, quando Ilsa puntò la sua arma contro di me.

Ilsa: Ora, dov’eravamo rimasti? Ah, giusto. Ari ha giurato per te, quindi questo implica che tu sia un altro tirapiedi dell’ONI. Potrei farti delle domande, chiederti cosa ci sia nella tua testa, oppure potremmo semplicemente aprirla e guardarci dentro.

Prima che potessi fermarla, Bostwick si fece avanti e si intromise tra me e l’arma, sollevando un coltello alla gola di Ilsa Zane.

Bostwick: Ti stai sbagliando! FERO è una vera leader e tu dovresti mostrare del rispetto rivolgendoti a lei! Io garantisco per lei.
Ilsa: Ragazzina? La prossima volta che punti un pugnale addosso a qualcuno, NON esitare.

*Ilsa respinge la ragazza*

Ilsa si mosse con una velocità disumana, spingendo Bostwick così lontano che aveva attraversato metà stanza.

Black Box: Maya? Non c’è più tempo!
Maya/FERO: BASTA! Ilsa, ascoltami, c’è un bombardamento missilistico in arrivo-
Ilsa: Bombardamento?
Maya/FERO: Dobbiamo andarcene da qui o moriranno tutti.
Ilsa: E tu come?

Tutto si fermò. Riuscii a vedere il volto di Ilsa mentre… in qualche modo formava un sorriso. Sembrava che si stesse divertendo! E mentre vidi con la coda dell’occhio Bostwick guardarmi, sapevo di averle spezzato il cuore.

Black Box: In arrivo in 3… 2… 1…
Ilsa: Lurida puttana dell’ONI-

*Il bombardamento colpisce la zona*

In tutta sincerità non so cosa accadde dopo, l’impatto della bomba mi mandò con le gambe all’aria e tutto quello che ricordo fu che afferrai Bostwick che perdeva sangue dalla spalla e cominciai a correre, facendomi strada fra la folla che correva in ogni direzione. La confusione mi diede il vantaggio iniziale per fuggire da Ilsa, ma appena lasciai la stanza riuscii a sentire Ilsa urlare il mio nome alle mie spalle… Mi stava inseguendo.

Ilsa: FERO!!!!
Maya/FERO: BB, ho bisogno di una via di fuga!
Black Box: L’hangar è subito qui dietro, ci saranno dei veicoli per gli ufficiali.

Portai Bostwick nell’hangar, era pallida ed aveva perso un sacco di sangue. Presi un vecchio mongoose, ci misi sopra la ragazza e me ne andai a tutto gas; Ilsa doveva aver avuto la stessa idea.

*si sentono colpi sparati da un’arma*

Black Box: Maya? Puoi andare più veloce? Qualcuno ci sta sparando.
Maya/FERO: Lo so!

Accellerai e superai la scogliera, raggiungendo la cavità dove avevo fatto atterrare la navetta di trasporto prigionieri.

Maya/FERO: BB, apri il portone!
Black Box: Sì!

Feci salire il Mongoose nella baia di carico sulla nave, mentre Ilsa e la sua gente ci andavano giù pesante, crivellando il mezzo di proiettili.

Maya/FERO: CHIUDI LA PORTA, BB!
Black Box: Fatto! La Nave è pronta, decolliamo!
Maya/FERO: Vai e basta!

Mentre decollavamo, Ilsa continuò a fare fuoco da sotto; misi Bostwick a riposare su uno dei letti, poi mi appoggiai a una ringhiera mentre ci facevamo strada nell’atmosfera. Riuscivo a percepire la realtà di ciò che era appena accaduto, sentivo il mio corpo ad ogni respiro. Dimenticai che la mia copertura era completamente saltata per sempre, o che Bostwick non mi avrebbe mai più creduto o perdonato, almeno era viva. Ma Ari? Ori era morto.

Bostwick: Maya? ARGH!
Maya/FERO: Dovevo continuare comunque. Feci un respiro profondo e scacciai il pensiero di Ari dalla mia mente. Cercai ogni possibile rifornimento medico in modo da estrarre il frammento dalla spalla della ragazza. La nave era per lo più vuota, ma riuscii a raccogliere abbastanza rifornimenti da poter prendermi cura di quella ferita.
Bostwick: Chi sei?
Maya/FERO: Risparmia le forze. Ne avrai bisogno.

Mentre Bostwick perdeva conoscenza, andai sul ponte della navicella, ebbi un momento per prendere fiato ma non riuscii a smettere di pensare ad Ari. Ma poi ricordai del chip dati! Lo tirai fuori e lo inserii nella console. Lo schermo venne innondato di informazioni sull’evento sismico: letture, grafici, previsioni… l’NCA doveva aver avuto squadre al lavoro 24 ore su 24 a raccogliere qualunque cosa fosse fuori dal normale: stavano cercando una firma, qualcosa di unico che Ilsa avrebbe potuto usare per prevedere dove sarebbe avvenuto il disastro successivo. Le risposte mi vennero catapultate in fronte, ma non sapevo leggerle. Fortunatamente, conoscevo qualcuno che ne era in grado.

Black Box: Maya, dobbiamo portare la tua amica a ricevere assistenza medica professionale quanto prima possibile. Dovremmo dirigerci all’insediamento UNSC più vicino-
Maya/FERO: No, ho un’idea migliore. Ti mando le coordinate ora.

Traduzione a cura di Andrea Buzzi.

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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