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Halo 5 e Hunt the Truth: la traduzione dell'Episodio 04

Continuiamo a proporvi le trascrizioni tradotte dei podcast di Hunt the Truth, il blog fittizio nel quale il giornalista francese Benjamin Giraud è alla ricerca della verità sul passato di Master Chief. Oggi vi presentiamo il lavoro del nostro "traduttore ospite" Piero "SlowCrocrodile", che si è offerto di dare una mano affiancandosi al lavoro del nostro Ambro. Un enorme grazie quindi a Piero per il suo aiuto, e vi presentiamo di seguito l'ottimo risultato dei suoi sforzi: la traduzione dell'Episodio 04 del podcast!


Episodio 04

 

Voci di malcontento tra i militari e proteste nelle colonie esterne sono motivo di preoccupazione, ma una riunione obbligatoria al quartier generale dell’ONI potrebbe avere maggiori ripercussioni.

Thomas Wu: Non dovrei parlare con te. Non di nuovo. Lasciaci in pace. (attacca)
Benjamin: No a-aspetta Thomas... Oh dio... no... no no no no... non può essere, non può essere, non posso...


Se vi serve privacy online Chatternet è la scelta migliore, non così impenetrabile ma è comunque difficile da controllare per il governo, Waypoint d’altra parte è completamente aperto: probabilmente l’Ufficio di Intelligence Navale (ONI) in rete ha a disposizione software di monitoraggio capaci di ascoltare ogni singola conversazione in tutta la galassia. E se dici la cosa sbagliata...la conversazione viene intercettata. 

(oh dio, cos’ho fatto?!) 

Quello che avevo appena fatto era condurre un’altra intervista non permessa ad un prigioniero di guerra sopravvissuto, accusarlo di mentire, fargli praticamente ammettere di avere mentito, e per finire implicare il mio datore di lavoro, l’agenzia militare più potente della storia, di corruzione o coercizione... Tutto questo, su Waypoint. Stavo per vomitare...

(aspetta un minuto, aspetta, aspetta, aspetta...)

Forse non era così grave...provai a riascoltare la conversazione...

Avrebbero veramente registrato tutto? Quelle parole erano di sicuro pesanti si, ma non avevano un contesto! Ma era il mio tono di voce, no? Ero seduto lì a pensare a quanto dovesse essere sofisticato il loro algoritmo, in grado di riconoscere il tono e la preoccupazione nella voce delle persone.

(dannazione Ben!) 

Ma era troppo tardi... la conversazione era sparita. La conversazione forse era stata segnalata, forse no. Non avevo idea di cosa sarebbe successo.

Stavo praticamente cercando di fregare un esercito di robot... 

Sono Benjamin Giraud, e questo è Hunt the Truth.



Meshach Miradi: Been-ja-min!

Non ero mai stato così contento di parlare con Meshach Miradi, ma gli ho fatto controllare la sicurezza della nostra chiamata per stare tranquillo.

Miradi: Rilasati! Siamo come coperti da uno strato di carta stagnola eheh!... No seriamente, possiamo stare tranquilli. 

Meshack avrà pensato probabilmente che fossi disperato visto che dopo aver ignorato per mesi tutte le sue teorie ora in effetti ne stavo tenendo conto... 

Benjamin: Cosa sta succedendo lì? 

Miradi: Sono contento che me l’hai chiesto, mooolte cose, un sacco di chiacchere nei bar frequentati dai militari, soldati ubriachi e dal morale basso e un sacco di lamentele per i graffitti sui muri che raffigurano quell’elmo superfico! 

Meshack parla così, in un modo un po’ strano...per un po’ ho creduto che da qualche parte ci fosse un intero gruppo di persone che parlavano in quel modo ma...no. Solo Mihock parla così. 

Miradi: La mia prognosi? soldati, esercito, ODST, marines...

Quando il morale dei soldati è basso, cominciano a essere incuranti nelle loro comunicazioni. Più c’è frustrazione, e più ci sono comunicazioni in canali non sicuri. E in quel periodo ce n’era molto di entrambi. 

Miradi: ...sapessi che casino stanno facendo con le loro comunicazioni, e si può trovare tutto nello Slush!

Ahaa, lo Slush (pantano, poltiglia, discarica). Un’immensa raccolta di dati, decifrata e non, trasmessa in canali non sicuri. La fonte preferita da tutti i nerd. Le comunicazioni sono tutte autentiche, solo che ce ne sono talmente tante e un numero così spropositato di dati che sono praticamente inutili. Meshack però non so come qualche volta riusciva a tirarci fuori delle informazioni utili, e la cosa era incredibile. Gli chiesi come il morale era così basso tra i militari. 

Miradi: MC uno - uno - scettro!

Quello era il modo per Meshack di chiamare Chief.

Miradi: si è preso una pausa di riflessione..! ...è sparito dalla circolazione. Quelli di Fleetcom stanno lanciando bombe fumogene ovunque per coprire la cosa e fingono di sapere che diavolo sta succedendo...ma non ne hanno idea. Sono tutti che fanno finta di niente, ma in realtà quelli dell’esercito in questo momento sono proprio incazzati.

Addirittura c’era qualcuno che metteva in dubbio le motivazioni e le alleanze di Master Chief. A qualcuno era uscita la parola “traditore”.

Benjamin: Sul serio? Se non segue più gli ordini non va bene, e ok, ma chiamare Chief un traditore?! Colui che ha salvato praticamente da solo tutta l’umanità più e più volte? E’...solo...dai!

Miradi: in ogni caso, non stai tenendo in considerazione una cosa: MC è la persona più importante per l’esercito, è il loro responsabile per proteggere l’intera galassia! Un compito così importante richiede mooolte capacità ma è anche...un sacco di potere da dare ad un uomo solo... ed ecco la questione Benjamin: potere E responsabilità.

Meshack stava filosofeggiando...ma aveva tutto un suo senso...

Per quanto riguarda le minacce verso l’umanità però questa questione del potere e della responsabilità è sempre stata avvolta da un alone di mistero. Essendo civili non sappiamo cosa stia succedendo, chi c’è là fuori e cosa stiano facendo... E secondo Meshach tutti questi segreti stavano per ritorcersi contro di noi...di nuovo.

Miradi: C’è anche qualcos’altro Benjamin... Nello spazio profondo... Speravo che questi eventi nello spazio profondo fossero semplicemente casuali ma adesso...sono... potrebbe essere qualcosa di grave...

Meshack era molte cose, ma mai vago. Gli chiesi cosa intendesse con “grave”. 

Miradi: Fluttuazioni extramagnetiche, distorsioni dell’iperspazio (slipspace), dati corrotti in un raggio vastissimo, tutto questo...quello che sta succedendo è silenzioso e inesorabile e sta coinvolgendo...tutto quanto! Sono increspature su scala gigantesca...sto parlando di interi sistemi solari e...non so sembra spaventoso no? Ma a essere onesti...

Benjamin: Aspetta un secondo Meshack, aspetta... 

Mentre Meshack mi stava descrivendo questa realtà terrificante l’ultima cosa che avrei voluto fare era interromperlo. Ma qualcun altro mi aveva appena ricordato di una realtà molto più e immediata e molto più terrificante. Un nuovo evento nel mio calendario. Da: Sully. Nessun messaggio. 

Benjamin: Oh no... 

Mi venne un colpo allo stomaco... Un volo per il quartier generale dell’ONI a Boston partiva fra tre ore, mi stavano convocando. Non mi era mai successo prima. Salutai Meshack. Ora mi era chiaro nel modo più assoluto e sconvolgente che la mia conversazione su Waypoint con Thomas Wu...era stata intercettata. 


(decolla lo shuttle)

Quando arrivai a Boston ero stanchissimo. Passai tutto il tempo del volo senza dormire e pensando a tutte le parti della mia storia fino ad allora, le testimonianze contrastanti, ciò che mi aspettava lì a Boston... Mi sentivo, e sembravo, uno schifo.

In quel momento avevo bisogno di una persona sola: Petra Janecek. Le scrissi appena prima di partire, chiedendole di incontrarci vicino al campus dell’ONI. Fortunatamente, accettò.

Petra e io lavoriamo nello stesso ambiente. Facciamo fare bella figura al governo. L’ultima volta in cui la vidi era sei anni fa, a New Mombasa. Il giorno in cui successe tutto. Eravamo entrambi lì. Entrambi abbiamo visto Chief fare ciò che ha fatto. Ma dopo la guerra, mentre io mi ritirai in un bel posto tranquillo ai confini della galassia, Petra rimase nel giro e si fece un nome. Speravo mi aiutasse in tutto questo, quindi mi sciacquai la faccia con l’acqua fredda, mi rimisi in sesto, e andai da lei. 

Petra: Hey, per un tizio che è appena tornato da un viaggio spirituale lungo sei anni nello spazio profondo sono colpita! Sei arrivato puntuale! 

Petra era sempre la stessa: sapeva già che avevo ricevuto il compito sulla storia di Master Chief, e non le andava giù. Evidentemente stava ancora aspettando per la SUA intervista esclusiva faccia a faccia con Chief. Non mi feci coinvolgere dalla sua piccola provocazione, ma continuò comunque sulla stessa falsa riga...:

Petra: cosa ci fai qui comunque? No, aspetta, fammi indovinare, fammi indovinare il titolo del tuo articolo...:“Le gesta eroiche mai raccontate”!
Benjamin: Già, qualcosa del genere...
Petra: Si, sono sicura che funzionerà..! Comunque, com’è lavorare per la messa in scena di Sully? Come te la cavi con le fonti che ti ha fornito l’ONI?
Benjamin: Eheh...
Petra: Comunque, sono sicura che avrai contattato anche altre fonti esterne su Waypoint quindi te lo chiedo di nuovo..: cosa ci fai qui?

Se non lo avevate già capito, Petra è così: va subito al sodo. 

Benjamin: Sully mi ha convocato.
Petra: Sully? Cosa? TI ha convocato qui?
Benjamin: Sì. già...è di quello che volevo parlarti...

Le raccontai che avevo parlato con Thomas Wu e che lo avevo accusato di mentire. E che probabilmente mi aveva mentito perché era stato Sully a “convincerlo” di farlo. Ma non solo Petra non si preoccupò più di tanto, ma anzi lo trovava tutto ciò divertente. 

Petra: Ohooo, addirittura Bengy! Wow stai diventando cattivello! Cosa pensi di aver scoperto?
Benjamin: No, no, no, io...
Petra: Tranquillo, non l’ha mica screditato più di quanto...
Benjamin: ...ho fatto l’intera intervista su Waypoint...

Avevo ottenuto la sua attenzione. 

Benjamin: Penso di essere stato intercettato... 
Petra: Pensi davvero che...
Benjamin: Sully mi ha convocato poche ore dopo...!

L’espressione e il tono di Petra non erano cambiate, ma i suoi occhi improvvisamente sì, come se fossero in fiamme.

Petra: Ben...
Benjamin: Ho combinato un casino Petra...
Petra: In che senso, come?
Benjamin: Tutto l’articolo, la storia...non aveva più senso, c’erano troppe incoerenze tra le fonti e...
Petra: Incoerenze? Con le fonti che ti sono state date dall’ONI?
Benjamin: No, con le mie!
Petra: Hai trovato...delle fonti nelle colonie esterne?
Benjamin: Si si, mi sono fatto degli amici negli ultimi anni, non credo Sully immaginasse avessi questo tipo di risorse a mia disposizione... 
Petra: Sicuramente non lo sapeva, ma Ben, ascoltami, eri un tirapiedi che lavorava per il governo. Ad un certo punto sparisci nel nulla per isolarti chissà dove e ora come ora ormai non hai più nessuna credibilità, ed è per questo che hanno scelto te. Sully ti da questa opportunità per cui dovresti essere eternamente grato, bastava che facessi il bravo cane addomesticato senza fare troppe domande...perché diavolo adesso stai pisciando sulla gamba del tuo padrone? Ti sei dimenticato come funziona questo lavoro?
Benjamin: Non so Petra, c’è qualcosa che non va... 
Petra: Ben...
Benjamin: C’è movimento nelle colonie esterne, ora, proprio in questi giorni, potrebbe essere qualcosa di veramente grave, ne parlavo la settimana scorsa con questo tipo e...
Petra: Meshach Miradi. Lo so.
Benjamin: Come fai a saperlo?!
Petra: Sai Ben io nel frattempo ho continuato a fare la giornalista negli ultimi sei anni, sai com’è? Comunque Ben capisco che...
Benjamin: Potrebbe essere la chiave di tutto questo Petra! 
Petra: Oook, come no cowboy...
Benjamin: Davvero, sta succedendo qualcosa di grosso! Non saprei neanche da dove cominciare per raccontarti tutte le cose di cui sono venuto a conoscenza a proposito dell’articolo che dovrei scrivere... Più fonti sostengono che Chief sia morto quando aveva sei anni, fatti completamente inventati, potenziamenti genetici su dei bambini!
Petra: Hai assolutamente ragione, sono dei pazzi a proporti un prezzo del genere!

Improvvisamente Petra si mise a parlare della spiaggia, a voce alta, e a stringermi forte il braccio. Me ne stavo lì seduto, completamente confuso, mentre la ascoltavo blaterare di cose apparentemente senza senso. E tenendo d’occhi costantemente il suo palmare. Cosa stava succedendo?

Poi capii... e raggelai. Ci stavano ascoltando. Credevo già ci fossero delle telecamere che ci stavano osservando, ce n’erano ovunque lì. Ma ora avevano accesso completo anche alla sorveglianza audio? E’ possibile una cosa del genere? Diede un’ultima occhiata al suo palmare.

Petra: ...e allora stai tranquillo! Ben...
Benjamin: Ci stavano ascoltando? 
Petra: Sì, almeno per gli ultimi 45 secondi, ma ci sono sempre occhi e orecchie ovunque, quindi cerca di non sembrare così serio. Parla di ciò che vuoi, ma cerca di far finta di parlare del tempo... E se vedi che IO inizio a parlare del tempo, tu vienimi dietro, ok?

Apparentemente il sistema di sicurezza non cominciava ad ascoltarti a meno che non individuasse certe condizioni visive, come espressioni facciali, linguaggio del corpo, tutto ciò che potrebbe sembrare sospetto, come lo sfogo che avevo appena fatto, le telecamere lo vedono e isolano l’audio della conversazione per controllarla.
Il chiacchiericcio vago di Petra mi avevano appena salvato le chiappe.

Benjamin: Uff...
Petra: Ascolta, lo so che la verità che si nasconde dietro a questa storia è...terribile. Ma quello che stai cercando di fare, di raccontare...è a un livello molto più alto del tuo...
Benjamin: Ma io ho...
Petra: Su dai cosa farai Ben? Avere lo scoop assoluto esclusivo? Sei troppo imbranato, sei troppo...sei fuori dal giro ormai!
Benjamin: Forse hai ragione, ma con il tuo aiuto e quello di altre persone potrei... 
Petra: Guarda, mi piace la tua idea di voler demolire tutto il sistema con questa storia, però scusa ma non succederà proprio oggi. E per essere brutali, non sarai tu a farlo.

E brutale lo era stata. Mi innervosii, mi arrabbiai per questo. Ma un secondo dopo, avevo capito che aveva ragione.

Petra: Ben, prendi i soldi, fai il tuo lavoro...
Benjamin: Dio...dio...dovrei essere già lì in questo momento...
Petra: Ehi, dì a Sully semplicemente che eri ubriaco e che cercavi di spremere il tipo più che potevi. Fai finta di niente, fai la parte dello stupido. E poi non sai neanche con certezza di essere stato intercettato, questo incontro a cui devi andare potrebbe essere solo una coincidenza!
Benjamin: Petra mi hanno convocato, è così strano che...
Petra: Ben, andrà tutto bene. La cosa peggiore che possano fare è toglierti il lavoro e basta. Voglio dire, non penso proprio che potrebbero... No, stai tranquillo, andrà tutto bene. Fai il bravo cagnolino e tutto andrà per il meglio. Pago io.
Benjamin: Grazie Petra...
Petra: E Ben, se fossi in te...caricherei online dei backup di tutto il materiale che hai trovato fin’ora, mandalo a qualcuno di cui ti fidi, sai, non si sa mai.

Quella era la cosa più simile alla preoccupazione che avessi mai sentito da Petra. Seguii subito il suo consiglio e caricai online tutti i file che avevo mentre mi avviavo verso l’ONI. Il campus era integrato nella città stessa, giardini con grandi costruzioni nere tutto attorno, grandi alberi antichi, erba, marciapiedi...sembrava un campus qualsiasi. L’unica cosa diversa era il marciapiedi. Era largo quasi il doppio rispetto agli altri, e la metà interiore, quella che dava sugli edifici, era di pietra nera, molto scura e spessa. Era larga parecchi metri e circondava tutto il complesso di edifici. Mi incamminai verso l’entrata e mi fermai appena prima della parte nera. C’era qualcosa che non andava nel cortile che avevo di fronte a me. Come se mancasse qualcosa. Guardai in entrambe le direzioni...non c’erano ne cancelli ne guardie. C’era molta gente che andava e veniva, e nessuno prestava attenzione al complesso di edifici mentre passavano. E nessuno di loro, nessuno, camminando su e giù per il marciapiedi si avvicinava anche solo minimamente alla parte nera della pavimentazione. Di un marciapiedi così largo le persone stavano camminando in fila indiana per evitare quella parte nera. Mi voltai di nuovo verso il campus, ascoltando attentamente. Non c’erano uccelli negli alberi. Ecco cosa non andava. Di fatto, non c’era proprio nessun suono, l’aria era vuota. Tutto immobile. Io ero lì e non avevo scelta. Cancellai tutti i miei file dall’hard drive e presi un bel respiro profondo. E attraversai la linea nera.

Continuate a seguirmi nel prossimo episodio di Hunt the Truth.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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