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Halo 5 e Hunt the Truth: la traduzione dell'Episodio 06

Continua la traduzione dei podcast legati ad Halo 5: Guardians Hunt the Truth, dove il giornalista francese Benjamin Giraud indaga sulla verità dietro alla storia di Master Chief. Oggi vi proponiamo la traduzione dell'Episodio 06, sempre ad opera dell'instancabile Piero "SlowCrocodile" Fabretti che ringraziamo ancora per il grande impegno che sta mettendo nel farvi avere questi interessanti reportage completamente in italiano. Si parte!


Ora che le molte domande senza risposta su Master Chief sono sulla rete aperta, un’inondazione di teorie e pareri arrivano da tutti gli angoli dello spazio umano. Si diffondono voci che l’ONI ha costruito delle elaborate bugie, ma perché? Cosa stanno nascondendo? Questa investigazione ha messo le nostre vite in pericolo?

Episodio 06 - Una Storia di Boxe

 

Andy Walczak: Non importa chi sta mendendo o chi tu PENSI stia mentendo. Master Chief ha salvato il mondo e tu cosa hai fatto invece? Fatto un paio di chiamate e parlato con qualche idiota? Affronta la realtà Giraud. Quand’è che la smetterai?
Silas Mogensen: Sei un crociato, amico mio!
Gabor Zsolt: Ho sempre pensato che l’ONI e il governo nascondessero qualcosa ma...

(molte altre voci parlano una sopra l’altra)

Negli ultimi quattro giorni mi stavano inondando la casella di posta con messaggi così a tutte le ore. Voci da tutt gli angoli dello spazio abitato. Un quantitativo esagerato di testimonianze e teorie in tutte le forme e colori immaginabili.

(le voci continuano in sottofondo)

All’inizio di questa settimana ho rilasciato l’inizio della mia storia, Hunt the Truth, la “caccia per la verità” su Master Chief, ponendo una grande e complessa domanda a chiunque avesse voglia di ascoltare. Ed ora, anche se non sapevo in che modo utilizzare il tutto, le risposte stavano arrivando in gran numero. Avevo improvvisamente accesso ad una collettività di idee che proveniva da tutta la galassia. Ed era grandiosa, fragorosa.

Aden Langereis: Gran lavoro lo show.
Alea Maciejewski: E’ una pantomima inutile.
Janet Goodwin: Non gliene importa a nessuno!
Alea Maciejewski: Tutto questo deve finire.

(i messaggi finiscono)

Ma prima di tutto questo, era tutto tranquillo. Mentre stavo chiuso nel mio appartamento preparando gli episodi parlai con solo due persone. Petra mi chiamò per assicurarsi che fossi ritornato dalla mia visita all’ONI tutto intero, e chiamai Ray per raccontargli dell’incidente durante il volo. Mi disse che avrebbe cominciato ad indagare sull’identità di Walker. Non dissi a nessuno dei due del mio piano. Nessuno sapeva. Da quando avevo di proposito mancato la scadenza per inviare tutto il mio materiale all’ONI evitavo le chiamate dell’ufficio di Sully, cercando di guadagnare tempo per finire gli episodi. Prima di caricare online la storia credevo ancora che l’ONI non avesse idea di quello che stava per succedere, ma poi ricevetti un ultimo messaggio finale. Da Michael Sullivan in persona.

Messaggio di Sully: Ben, allora, uh... Abbiamo mancato quella scadena. I pezzi grossi non sono contenti, sai? Le chiamano scadenze per una ragione, sai com’è. Gli ho detto: “Ben sa bene come funzionano le scadenze.” Ho detto che avevi un piccolo problema personale. Sono riuscito a convincerli a estendere la scadenza fino a domani. Solo per questa volta. Sai, sembra davvero che la storia sia ad un punto cruciale ora come ora, e a seconda di quello che succederà adesso penso che grandi cose possano essere all’orizzonte per te. E’ emozionante! Heh... Comunque, volevo solo verificare un’ultima volta. Spero che vada tutto bene amico. A presto.

Tutte le preoccupazioni che stavo cercando di evitare, le possibilità di come l’ONI poteva reagire a tutto questo, iniziarono a strisciarmi in gola. Ma le respinsi giù. Presi tutto quel materiale governativo estremamente sensibile, con un commento nella MIA prospettiva invece di propaganda, e lo caricai nella rete pubblica.

L’ufficio di Sully smise di chiamare.

Non sentivo una voce familiare da allora. Seduto qui ad ascoltare tutti quei messaggi che arrivavano mi sentivo solo, a volte terrificato e a volte... assolutamente eccitato. Avevo fatto un salto di qualità. E ora dovevo sfruttare tutto questo al massimo.

Dmitry Yudin: Ti supporto, continua così.

Sono Benjamin Giraud e questo è Hunt the Truth.


Leckie Tom: Dai del traditore a Chief? Sarai te un traditore, bastardo chiaccherone! Fai un favore alla galassia: licenziati e vai a vendere le tue chiappe traditrici nello spazio! Giornalisti. Augh! Odio i giornalisti!

Era affascinante, e spesso sconcertante, ascoltare le teorie sulla verità di tutti. Ma ero molto più contento di poter usare tutto questo materiale per riuscire a capire i fatti. Ogni messaggio che arrivava confermava quello che mi aveva detto Ellie. Ogni abitante delle Colonie Esterne che aveva ascoltato la storia sembrava convenire. Nella città di John non c’erano mai stati rapimenti da parte degli insurrezionalisti, non c’era nessuna scuola di pugilato nel pianeta di John, e sì, i registri dei pianeti distrutti sono inaffidabili. Tutti assieme questi messaggi iniziavano a darmi una visione più chiara. Tra tutti i testimoni che mi erano stati dati e tutti i documenti del governo centrale una cosa era chiara: l’ONI stava raccontando un’elaborata bugia. Ma perché? Per coprire cosa? I miei ascoltatori avevano già capito qual’era lo scopo di tutto questo ma l’argomento più frequente era uno specifico. Forti accuse ad una persona specifica. L’unica persona che confermava la presenza di John a Elysium dall’età di sei anni fino ai tredici.

Altri messaggi vocali: Deon? L’insegnante di boxe? E’ un bugiardo!

Ellie Bloom: Non ho saputo cos’era la boxe fino a quando non mi sono trasferita su un altro pianeta.

Ellie aveva ragione di nuovo. Su Eridanus II non c’era mai stata una scuola di boxe. E se tutto il racconto di Deon era fasullo, cosa stava cercando di nascondere l’ONI? Nessuno ancora aveva contestato i primi sei anni della vita di Chief, quindi la domanda era: cos’è successo veramente a questo giovane ragazzo tra i sei anni e i suoi primi giorni di addestramento quando ne aveva sedici? Qualcosa che l’ONI cercava di nascondere. E io non avevo idea da dove cominciare.

Estratto dall’intervista a Deon Govender: John era proprio un’altra cosa...

Qualcosa però colpì la mia attenzione. Se tutto il racconto di Deon era una farsa, non solo questo faceva di Deon un bugiardo, ma un bugiardo dannatamente bravo. Riascoltai le registrazioni. Ero così preso dal suo racconto e dalle sue emozioni che mi aveva commosso. E ancora più stranamente ora che sapevo che non c’era una parola di vero in quello che diceva mentre lo ascoltavo mi trovavo ancora convinto che lui credeva in quello che stava dicendo. Era terrificante. Chi diavolo era quest’uomo? E poi arrivarono altri messaggi da persone che dicevano di averlo conosciuto.

“E’ quel vecchietto, proprietario di Govie’s a New Jay? Mi ubriacavo sempre di fronte a quel posto! Quel tizio è fuori!”

“Amico! Govie’s! E’ il vecchio coach di boxe di mio cugino, amico!”

“Quell’uomo era un’istituzione nel nostro quartiere.”

“E tu stai distruggendo quel tizio, tu e quella Ellie...”

“E allora cosa, la sua storia non ha senso? Tu, tu non sai che...”

“Dovrà avere una cosa come 85 anni ora? Ti senti bene con te stesso? Cretino.”

Forse Deon stava raccontando una versione della verità? Forse l’ONI aveva fatto in modo che una persona così vulnerabile raccontasse tutte quelle bugie? E non solo raccontarle, ma crederci pure. Erano riusciti a convincerlo che quella falsa storia sulla sua vita fosse reale? In ogni caso comunque, Deon era stato completamente screditato, e le mie convinzioni sull’origine di Master Chief erano in rovina. Forse, se mi fossi concentrato sulle bugie, avrei trovato la verità. E così tutte le mie speranze ricadevano su Ray. Fortunatamente stava già venendo al mio appartamento. Mentre lo aspettavo cercavo di capire come tutta questa copertura aveva avuto origine. E incappai in qualche teoria.

Ben: Ray! E’ bello vederti, grazie per essere venuto!

Quando Ray arrivò io ero già abbastanza stanco. Gli chiesi di aspettare prima di raccontarmi cosa aveva trovato su Walker, volevo prima aggiornarlo su tutto quello che avevo trovato fin’ora. Volevo che vedesse i frutti del mio lavoro. Riascoltando adesso mi accorgo che non l’ho fatto nemmeno parlare. Immagino che dopo essere stato da solo per così tanti giorni le mie buone maniere erano andate a farsi benedire.

Ben: Sei grande amico, sei grande! Siediti pure, ok?
Ray Kurzig: Hai bisogno di aiuto?

Ray cercava di capire dove sedersi, evidentemente anche le mie doti domestiche erano andate a farsi benedire.

Ben: Ok, fammi solo...questo non serve qui... (vari oggetti vengono spostati dal pavimento)
Ben: Ora, domanda semplice: cosa so delle origini di Chief?
Ray: Ben...
Ben: Questo. Solo due fonti lo collocano vivo, ad Elysium, tra i sei e i sedici anni quando si arruolò. Deon e Gabriella Dvorak.
Ray: Uhm...
Ben: Deon è stato completamente screditato, e non c’è mai stato un campo di lavoro dei ribelli a Elysium City come ha raccontato Gabriella. La cosa più convincente che abbiamo su John è che è morto a sei anni.

E così sommersi Ray con le mie teorie, su chi John potesse essere. Il perché le storie non combaciavano. Avevo anche immaginato una versione sul perché l’ONI avesse organizzato tutto.

Ben: Controlli il giornalista, quindi anche se ci dovesse essere qualcosa da trovare non avrebbe idea di come trovarlo nelle Colonie Esterne.

Ripensandoci non erano buone teorie. C’erano elementi molto validi, sicuro, ma per la maggior parte non c’erano prove. E raccontandole a Ray non facevo altro che confondermi di più. Ray con me era straordinariamente paziente. Stava lì seduto, ascoltandomi. Tutto alla fine mi aveva portato a chiedergli una cosa cruciale e completamente irragionevole. A quel punto Ray mi guardò come se lo avesse appena colpito un tornado.

Ben: Sarebbe possibile accedere al profilo genetico di Master Chief e a quello dei genitori di John dai registri medici per confrontarli? Senza attirare l’attenzione?
Ray: Cosa?! Ben, mi dispiace amico ma non posso veramente più aiutarti.
Ben: Cosa? Perché?
Ray: Sono venuto solo per darti questa informazione. Walker è pulito. Ci sono i registri militari. Era stato assegnato al campo di addestramento di Reach nello stesso periodo in cui c’era anche John. Torna tutto. Anche Gabriella.
Ben: Ma, no no no no no no. Ma capisci, stanno mentendo! Voglio dire, tutta quella storia con Walker durante il volo? Non è chi dice di essere. L’hai sentito Ray! E Gabriella è stata completamente screditata da tonnellate di persone vere ed indipendenti che vivono ad Elysium. Voglio dire...
Ray: Anche se fosse vero, qualcuno ha coperto le loro tracce. Non sono riuscito a screditare le loro identità.
Ben: Ok va bene, ma e cosa mi dici di Deon? Tutti quei messaggi, gente che lo conosceva? Ray! L’ONI deve aver completamente manipolato un vecchio cittadino, e voglio dire...
Ray: Nah, Ben...
Ben: Aspetta! (sussurrando) Cos’è stato?

C’era un rumore che proveniva proprio da fuori la mia porta. Ray diventò pallido. Il mio cuore comincio ad accelerare.

Ben: Credo ci sia qualcuno lì fuori...

Ray era completamente paralizzato. Non sapevo cosa fare. Stavo cercando di decidere se spegnere le luci e nasconderci o saltare fuori dalla finestra della camera quando il tempo finì.

(la porta viene sfondata)

Ben: Oh! Whoa, whoa, whoa, aspetta, aspetta, aspetta!
Petra Janecek: Mi hai stufato, Ben!
Ben: No, aspetta, aspetta! Petra! Aah! Aah!
Petra: Pensavi che non lo avrei scoperto?! Huh?!
Ben: Petra! Augh! Oh! Petra aspetta!
Petra: Mi hai registrato?!
Ben: Cosa?
Petra: Mentre ti stavo aiutando! Augh! Brutto bastardo!
Ben: Oh. Oh, no, Petra, no, mi dispiace, non ho neanche...non ci ho neanche pensato!
Petra: Non ci hai neanche pensato?!
Ben: No, no, non l’ho fatto, no. Ho solo...
Petra: Quindi tu - tu hai puntato il tuo - Stai seduto Ray!
Ray: Okay.
Petra: Quindi praticamente, tu hai puntato il tuo COM pad verso la mia faccia e non c’hai veramente pensato?! Saprai bene come sanno tutti, Ben, che puoi usare le parole di una persona per distruggerla. In un certo senso non è come se il tuo COM pad fosse come una pistola? Ma aspetta, io ho una pistola. E’ proprio qui sotto la mia giacca. Cosa diresti se la tirassi fuori e te la puntassi in faccia?!
Ben: Non farlo...per favore?
Petra: Vorresti che io mi preoccupi per come la uso?
Ben: Si, ma Petra...
Petra: Ma se non lo facessi Ben? Hm? Magari non me ne preoccuperei. Non lo so davvero, magari la metterei via, o magari CARICHEREI UNA REGISTRAZIONE INCRIMINANTE IN TUTTA LA GALASSIA!!
Ben: Mi dispiace ok? Mi dispiace.
Petra: E fammi indovinare, stai registrando anche adesso vero?
Ben: Si ma...
Petra: Brutto... gah!
Ray: Davvero Ben?
Ben: Sì. Cosa volete che faccia?
Ray: Che non ci registri? Che cancelli il materiale?
Ben: Ok, ma ne ho bisogno per la storia!
Petra: Penso che in realtà dovrei ucciderlo.
Ben: Oh su dai Petra non essere così tragica.
Petra: Ecco il patto Ben: adesso io me ne uscirò da casa tua e me ne andrò a casa. La mia pistola starà nella fondina, ma continuerò ad averla. Se dovessi rivedere la tua faccia le sparerò addosso immediatamente. Hai capito?
Ben: Petra, mi dispiace ok? Non avrei mai dovuto farlo, è stato stupido. E hai ragione, non ho il diritto di registrarti senza il tuo permesso. Non avrei dovuto lasciarvi all’oscuro di tutto in questo modo. Lo so.
Petra: No Ben, tu non lo sai. Non ne hai idea. Non capisci quanta responsabilità hai nei confronti di ogni altro essere umano che ti sta intorno. Ma te l’ho già detto. Sei sbadato.
Ben: Senti, lo so che sono un po’ fuori forma dal punto di vista tecnico, ma ci pensa Ray a quello.
Ray: No, no che non lo faccio!
Ben: E Mshak mi ha spiegato come rendere sicure le mie linee. Ho tutto sotto controllo.
Petra: (sospira) Ben! Ben, Mshak adesso probabilmente ci sta ascoltando attraverso il tuo COM pad!
Ben: No che non lo sta facendo.
Petra: Mshak? Sei lì?
Mshak Moradi: Ciao ragazzi.
Petra: Hai visto?
Ben: Incredibile... Mshak da quanto stavi ascoltando?
Mshak: Oh, sono entrato nel sistema qualche settimana fa, sai per essere sicuro di mettere in sicurezza la linea per te. Non lo sai fare bene e...ho lasciato un canale aperto.
Ben: Bè, confortante... Almeno adesso siamo tutti qui.
Petra: Siamo tutti qui?! Cosa pensi che sia Ben? Il campo estivo o cosa?
Ben: No ma noi...
Petra: Ben, questa è la vita reale, e tu stai stuzzicando l’alveare. Me ne vado.
Ray: Sì anch’io.
Ben: No no no no aspettate un minuto! Ragazzi, aspetta aspetta aspetta! Cos’altro hai fatto che io non so Mshak?
Mshak: Oh solo piccole cosine in realtà. Ho deviato qualche bot di monitoraggio illegale, disattivato qualche drone di sorveglianza, solo piccole cose. Oh! E ho anche cambiato dei piani di volo così che tu potessi incrociare quel tizio, Walker.
Ben: Sei stato tu!
Petra: Aspetta, aspetta, ti sei infiltrato nel sistema dell’ONI e hackerato uno dei loro protocolli di volo?
Mshak: Già.
Ben: Ahah, Mshak sei il migliore!
Petra: Davvero? Sei un tizio da computer, questo invece è intervenire attivamente, perché l’hai fatto?
Mshak: Ahhh, bè, la scorsa settimana sono stato contattato da qualcuno a proposito di tutta questa faccenda, ma prima di dirtelo volevo farvi incontrare, tu e Walker, in modo da vedere l’ONI andare in panico. In modo che tu avessi una scelta.
Ben: Una scelta?
Mshak: Ho degli standard professionali amico. Non posso mica raccomandare chiunque. Ho una reputazione da mantenere.
Petra: Chi ti ha contattato?
Mshak: Questo rivoluzionario di cui ho sentito tanto parlare ma con cui non avevo mai parlato prima. FERO?
Petra: FERO?
Ray: Chi è FERO?
Petra: Ok, bè questo mi ha fatto capire di dover stare il più lontano possibile da voi gente. Buona fortuna con...qualunque cosa sia.
Ben: Dai Petra!
Ray: Chi è FERO?
Petra: No, non capisci. Tutto questo era già un casino, ora non hai ide...(sospira) Ora come ora, in questo momento, tutti in questa stanza hanno la possibilità di andarsene e tagliare con questa storia. Anche tu Ben. Fermati e basta.
Ben: Ma e se FERO potesse aiutare a esporre quello che hanno fatto a Deon? Non lo sappiamo ancora, è solo che...
Ray: Ben, io me ne vado. Non dovrei essere qui. Non ho finito di dirti che ho cercato anche su Deon...
Ben: E...?
Petra: Chi - chi è Deon?
Ben: La prima persona che intervistai. Sully mi mandò da lui e tutto quello che mi disse, ogni singola cosa, era una bugia. Ma come ti ho detto Ray, ho trovato molte fonti che dimostrano che era una persona reale! Quindi...
Ray: (interrompendolo) Esatto! Lui era...
Ben: Cosa?
Ray: Ben... Deon è morto sette anni fa...
Petra: Cosa vuoi dire?
Ray: Non so con chi tu stessi parlando durante quell’intervista, ma il coach di boxe che faceva finta di essere, è morto.

Quello...era un colpo al cuore. Deon era una persone di fronte a me. Proprio di fronte a me...una persona reale! Non era possibile! Ero stordito... Io... Non feci quasi caso a Ray quando se ne andò.

Ray: Fai ciò che vuoi con la registrazione amico, io...
Ben: Grazie Ray... Hanno montato tutto! Lui...con chi stavo parlando?
Petra: Non lo so.
Ben: Cosa dovrei fare?
Mshak: Trova. La. Prova.
Petra: No... Ben...
Ben: No è ok Petra... Dovresti andare anche tu. Hai ragione, puoi uscire da tutto questo. Capisco e cancellerò questa registrazione ok? Ti prometto che non...
Petra: Tieni la registrazione, Ben.

Petra se ne andò. E io la capii. Non era il suo problema, ne quello di Ray. Non lo avrebbe mai dovuto essere.

Mshak: Quindi...cosa succede adesso?
Ben: Devo parlare con FERO. Come faccio a mettermi in contatto con lui?
Mshak: In realtà, non preoccuparti. Si metterà lei in contatto con te...

Continuate a seguirmi nel prossimo episodio di Hunt the Truth.

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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