di Giovanni Grasso / Shadowlord P 4 set 2005
Era una notte buia e tempestosa quando, agli albori del tempo (videoludico) le prime software house introdussero nei loro prodotti quello che gran parte dei ben pensanti chiamò violenza. Si incominciò allora ad accusare i videogiochi di tutte le colpe dell’umanità. Girava voce, infatti, che Pac Man istigasse i giovani virgulti verso la bulimia e l’assunzione di sostanze stupefacenti, oppure che Galaga circuisse le menti dei ragazzi portandoli verso il lato oscuro della propria sessualità, come il buon Freud ci ha insegnato. Il fenomeno, da allora, è in parabola ascendente, vuoi per le nuove tecnologie applicate, vuoi per la fragilità mentale delle, dolci e tenere, nuove generazioni...