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Rainbow Six: Lockdown
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Recensione - Rainbow Six: LockdownXboxGame

Le crisi terroristiche non finiscono mai in un mondo dilaniato dall’odio e dalla bramosia di potere: una nuova e sconosciuta formazione terroristica, dopo aver inscenato un tentativo di golpe in Sudafrica, si è impossessata di un virus geneticamente modificato chiamato Legione. Il virus è letale e colpisce rapidamente senza lasciare scampo. Le intenzioni del gruppo terroristico non sono note così come i suoi bersagli. A fronteggiare questa offensiva, ancora una volta, ci sono i Rainbow Six, la famosa e temutissima squadra multinazionale antiterrorismo.


Con queste premesse, in un lungo video utilizzante lo stesso motore grafico del gioco, inizia Rainbow Six: Lockdown, il nuovo della saga creata da Tom Clancy che, nata su PC, ha trovato in Xbox un ambiente nuovo dove prosperare. L’ultima incarnazione di Rainbow Six prevede una campagna formata da 14 missioni ambientate in vari stati, sempre a caccia di questi nuovi agguerritissimi terroristi e del virus che potrebbe uccidere moltissime persone. Sarete voi a guidare la squadra Rainbow: infatti impersonerete "Ding" Chavez, responsabile operativo della squadra Rainbow e, in qualche missione, Diter Weber - il cecchino della squadra.

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Innovazione nella tradizione
E’ difficile innovare senza intaccare i tratti tradizionali di un successo che si è mantenuto pressoché invariato negli anni. Eppure in questa ennesima missione i Rainbow Sox presentano alcune novità sia dal punto di vista tecnico che di gameplay. Partiamo da ciò che è invariato parlando dei classici menu in stile Red Storm in cui la prima cosa da fare è creare un profilo utente dando il nome al nostro personaggio: una volta compiuta questa operazione si presenta il menu principale in cui è possibile avviare una campagna, avviare una missione libera o di addestramento oppure una sessione multiplayer. Nella sezione multiplayer sono presenti le consuete opzioni: partita su schermo condiviso, partita via System Link, partita via Xbox Live. Nella campagna guiderete la squadra Rainbow in varie missioni nel mondo alla caccia dei terroristi al fine di prevenire l’utilizzo del virus Legione; la guida della squadra avviene attraverso con una modalità di puntamento e comando tipica di questo tipo di giochi. In questa nuova avventura le modalità operative sono state ulteriormente affinate e semplificate consentendo un agevole controllo della squadra, la cui IA è stata migliorata ed è maggiormente sensibile al contesto.

In pratica è sufficiente puntare una posizione e, premendo il tasto A, viene eseguito il comando visualizzato nella parte bassa dello schermo sotto il "cruscotto" che permette di monitorare lo stato dei componenti della squadra. Il comando che viene visualizzato è determinato sia dal contesto che dalla possibilità di poter eseguire la stessa azione con diverse modalità: indicando una porta col il mirino è possibile aprire la porta in autonomia, far assumere la posizione di apertura porta a tutta la squadra che quando pronta aspetterà il nostro ordine di esecuzione oppure sfondare la porta in relazione all’attrezzatura disponibile. Infatti la procedura di Sbrecciatura della porta è disponibile solo quando uno dei componenti della squadra è dotato di cariche esplosive, come quella di sfondamento solo se qualcuno ha l’ariete. In questo contesto si presenta la prima novità del gioco che amplia il grado di libertà (e di realismo) potendo, in mancanza di queste attrezzature, sbrecciare le porte anche con la bomba a mano che avrà anche come effetto la morte di chi si trova nelle immediate vicinanze dell’esplosione. Il sistema di controllo è inoltre disponibile anche nella modalità comandi vocali: disponendo di un Xbox Live Communicator e pronunciando parole come "close", "open and clear", "climb", "frag" e così via, la squadra eseguirà i comandi esattamente come quando impartiti via controller. Non mancano i comandi necessari per farsi seguire oppure ordinare un stop immediato alla squadra che si disporrà al riparo dal fuoco nemico e pronta per il successivo ordine.

Solitamente si vestiranno i panni di Domingo "Ding" Chavez ma, novità di quest’ultima avventura del team Rainbow, in alcune missioni sarete Dieter Weber, il cecchino della squadra. In questo caso l’apporto necessario sarà quello di eliminare i "tango" che impediscono l’avanzata della squadra in spazi aperti oppure ne minacciano l’incolumità con RPG o armi a lunga gittata. Questo elemento innovativo spezza la monotonia (si fa per dire) dell’impersonare il ruolo di Ding, permettendo una esperienza di gioco diversa dal solito e sicuramente innovativa. Weber rimane comunque una apparizione abbastanza sfuggente del gameplay che si focalizza soprattutto su Chavez come nelle passate edizioni.

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Una vita parallela
La componente Xbox Live di questo titolo è sicuramente la parte che assicura la maggiore quantità di divertimento, quasi senza fine. Inoltre in questa edizione, ad incentivarne l’utilizzo, c’è anche la carriera on-line che consente anche ai singoli giocatori di apprezzare il multiplayer on-line. L’ingrediente nuovo è declinato in quattro gusti diversi, ovvero le 4 specializzazioni che è possibile intraprendere e che ci vengono opportunamente illustrate nell’esercitazione: è possibile provare ad essere Assaltatore o un Infiltratore, piuttosto che un Geniere oppure un Medico. Ciascuna specializzazione contribuisce alla formazione di una squadra completa: l’assaltatore è dotato di armi ed armature pesanti nonché di una maggiore resistenza fisica mentre gli infiltratori sono silenziosi e letali con la piena percezione di quello che gli accade intorno; non dispongono di armi pesanti ma il loro attacco da tergo con l’arma bianca è letale. I Genieri e i medici sono specializzazioni più tecniche, l’una più votata alla guerra elettronica, alla creazione o violazione di trappole e sistemi di sicurezza, l’altra al supporto della squadra con capacità sia offensive che difensive e, soprattutto, la possibilità di utilizzo del letale gas nervino. Qualsiasi di queste specializzazioni si scelga, è possibile personalizzare l’aspetto del proprio giocatore creando di fatto un giocatore unico che vive all’interno dei server Live del gioco.

Sono disponibili anche delle missioni d’esercitazione per le modalità di gioco Conquista totale e recupero, nelle quali l’istruttore Rainbow ci guiderà illustrandoci i principali meccanismi di queste tipologie di gioco. Si inizia con una dotazione minima sia dal punto di vista delle attrezzature che da quello delle abilità, dell’economia e, ovviamente, delle ricompense. Per l’attrezzatura è necessario recarsi nella Fureria ove è possibile comprare, vendere e riparare gli oggetti da utilizzare nelle missioni; per le abilità ogni missione permetterà di aggiungere esperienza alle singole abilità (pistola, fucile, etc). Nel corso della propria carriera nuove abilità, in relazione all’attrezzatura usata, si abiliteranno e potranno essere sviluppate attribuendo loro i punti di esperienza acquisiti: oltre ai punti esperienza sarà possibile ricevere dei riconoscimenti (medaglie) per le missioni svolte in modo particolarmente brillante e legati alla carriera on-line del giocatore. Tutti questi dati sono accessibili dal pannello statistiche, in cui è possibile monitorare il proprio rendimento in base ad una serie di parametri in tutte le partite disputate. Anche in Rainbow Six: Lockdown è possibile creare la propria squadra per disputare sfide tra clan, ed è implementata anche la classica gerarchia che permette di gestire l’adesione al team e le caratteristiche visuali dello stesso.

Gameplay, grafica e sonoro
Grazie alla aggiornata interfaccia di comando ed ai comandi vocali (già presenti nel precedente episodio), giocare a Rainbow Six: Lockdown è meno complesso che in passato. A confermare questa sensazione interviene anche la minore tatticità necessaria per portare a termine le missioni, lasciando un maggior grado di libertà al giocatore su come affrontare le varie situazioni. Le missioni non sono comunque facili e richiedono comunque una attenta gestione della squadra per trarsi d’impaccio dalle situazioni più complicate. La parte on-line è sicuramente il lato migliore di questo gioco che, libero dallo schema preimpostato della missione con compagni pilotati dall’intelligenza artificiale, contribuisce a portare ad un altro livello persino le missioni in cooperativa. La possibilità di effettuare una carriera on-line permette anche di far "affezionare" il giocatore, che migliorando le sua abilità costruisce un personaggio sempre più forte e sempre più riconosciuto nel mondo Xbox Live. Allo stesso modo, le migliori squadre possono dare vita ad epici scontri nelle modalità di gioco ad obbiettivi in cui la tattica e le abilità dei singoli si fondono per determinare la squadra più forte.

Rispetto alle altre versioni di questo gioco la grafica è notevolmente migliorata, giovando del team dedicato di sviluppo su Xbox. Il suono è sempre stata la parte più realistica: tutte le armi "suonano" esattamente come nella realtà e, grazie anche al feedback dei gamepad, l'effetto rinculo è riprodotto in maniera appropriata tra le diverse armi. Globalmente si vede un livello di finitura dal punto di vista grafico e sonoro più vicino a Splinter Cell: Chaos Theory che ai vecchi Rainbow Six un po’schiavi del multipiattaforma.

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In conclusione
Il franchise Tom Clancy's è sempre una garanzia sul livello qualitativo, ed anche in questo caso non viene che confermato dalla consistenza e qualità di questo Rainbow Six: Lockdown. Le innovazioni apportate migliorano la longevità nonché la varietà del gioco, che risulta adatto ad un pubblico più ampio di quello solitamente appassionato a questo tipo di videogame senza tradirne le radici. Per gli appassionati di Xbox Live, infine, sarà sicuramente uno dei titoli più gettonati in virtù delle nuove modalità e specializzazioni che offre: già la scorsa settimana era il secondo titolo più giocato dietro quell’inarrivabile mostro di perfezione che si chiama Halo 2. Se dunque vi piace giocare Live e non amate le armi futuristiche ma preferite vivere il presente, Rainbow Six: Lockdown è sicuramente un’ottima scelta.


Ringraziamo Ubisoft per la collaborazione.
8.4

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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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