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Master Chief: Biografia di un Eroe - prefazione

Halo 4, il nuovo episodio nella cronaca interattiva delle avventure di Master Chief, è alle porte. Per l'occasione, l'ufficio PR dell'UNSC ci ha consentito di pubblicare la biografia ufficiale di questo grande eroe, così da permettere a tutti di ricordare quanto avvenuto finora. Ve la mostreremo a puntate, ad iniziare da questa prefazione.
Indice:Documento n°: 158-96554
Mittente: Il Bollettino Coloniale – Uffici editoriali, per conto di Mark Namara (direttore cronaca, politica, comunicazioni UNSC, settore Colonie Interne)
Allegati: Bio117-bozza.tpd
A: Ufficio Pubbliche Relazioni UNSC/ONI, dipartimento rapporti Civili
Livello: Bianco
Oggetto: Revisione Biografia Autorizzata dell’Ufficiale John117

“Salve,
Come gentilmente richiesto dall’Ammiraglio Terrence Hood, allego alla presente comunicazione il file con la bozza della biografia richiesta tramite accordi precedentemente stipulati con il sottoscritto, l’Ammiraglio e l’Ufficio per le Pubbliche Relazioni dell’UNSC.

Ci tengo a precisare che, nonostante si tratti di uno scritto contenente molte informazioni che saranno rese pubbliche per la prima volta con la sua pubblicazione, la bozza inviata per la revisione è da intendersi come una cortesia da parte de “Il Bollettino Coloniale”, al fine di evitare la pubblicazione di inesattezze e mancanze. Non saranno modificate parti del testo per coprire, censurare, insabbiare, nascondere fatti che ormai necessitano di essere resi di dominio pubblico.

Sicuro della vostra comprensione, cordiali saluti,
Mark Namara – Direttore Colonie Interne per Politica, Cronaca, Comunicazioni UNSC”

Annotazioni: Il testo presentato contiene poche inesattezze cronologiche alla fin fine. Le più sono a causa del fatto che molte informazioni sono ancora coperte da segreto militare per ordini dell’ONI (codnum: 155s, 157s, 022m). Tutto il restante materiale fino ad oggi sconosciuto ai civili è stato rilasciato con permessi di livello Bianco e Verde. – IA UNSCUPR, Cicero.

Apertura allegato...
...

John117 – Biografia di un eroe sconosciuto



Nota dell’autore
Ho sempre pensato, creduto, accettato che gli eroi esistessero solamente nei romanzi, nei film e nella propaganda UNSC. Durante gli ultimi 40 anni l’umanità ha dovuto sostenere una prova mai affrontata prima nella sua storia, uno scontro con avversari potenzialmente in grado di sancire la fine della nostra razza. La guerra ha distrutto colonie, sistemi politici e famiglie. Nonostante il lungo oscuro periodo di sofferenze attraversato, siamo stati capaci di resistere, combattere e infine vincere. Molti soldati hanno sacrificato le loro vite morendo nel vuoto dello spazio, tra le lamiere di navi alla deriva o su colonie lontane anni luce dalla loro casa. Tanti di questi uomini e donne hanno compiuto delle gesta che verranno ricordate per moltissimo tempo, delle gesta che durante i periodi più strazianti sono state portate fra la gente per tenere alto il morale e far si che l’ultima luce diffusa dall’idea di potercela fare non si affievolisse fino a spegnersi.

Poi la guerra è finita ed è calato un silenzio innaturale. Sembrava quasi di poter respirare la polvere delle macerie di centinaia di pianeti annichiliti dal Covenant, la forza aliena che ha massacrato milioni di noi, in nome di un credo estraneo alla nostra mentalità.

Era giunto il momento di ricostruire, ricominciare da zero e di rendere onore ai nostri caduti.
Il giorno della commemorazione di Voi i giornalisti non erano presenti, l’UNSC aveva voluto mantenere il massimo riserbo sulla cosa sia per dare alla cerimonia un tocco più raccolto, sia perché le ultime fasi della guerra avevano creato delle rotture nell’alleanza Covenant, portando la razza Sangheili in gran parte al nostro fianco, cosa che aveva permesso al loro Comandante di Campo, Thel ‘Vadam, l’Arbiter, di partecipare alla cerimonia. La sua presenza era stata vista dagli alti ufficiali ONI come un rischio troppo grande perché milioni di persone assistessero alle esequie con il vecchio nemico fra le fila del pubblico.

Diverse settimane dopo l’evento, i principali organi d’informazione sono stati contattati dell’Ufficio delle Pubbliche Relazioni UNSC. Avevano bisogno del loro, del nostro aiuto. Volevano rendere pubblica una notevole mole d’informazioni, non ultime le riprese della cerimonia di cui vi ho appena scritto. Come ricorderete il mio giornale dedicò, per diversi mesi, delle pagine speciali. Scrivemmo degli eventi che hanno portato alla perdita di Harvest, dell’incredibile capacità militare del comandante Jacob Keyes, dell’eroica morte del Sergente Avery Johnson e, soprattutto, dell’esistenza degli Halo, il sistema militare creato dai Precursori centinaia di migliaia di anni fa. Artefatti pericolosissimi e ancora avvolti nel mistero. Durante la diffusione di tali notizie l’umanità si è scoperta piccola e impreparata di fronte all’incredibile quantità di nuove rivelazioni sulla nostra galassia e sulla sua storia. Dopo decenni di guerra ci rendevamo conto che la ricostruzione della nostra società avrebbe portato dei cambiamenti così grandi da sancire l’inizio di una nuova era.

Ma una storia doveva ancora essere raccontata, un’avventura senza la quale probabilmente non sarei qui a scrivere queste righe: la storia di un eroe. Un vero eroe.

Nel gennaio del 2554 fui contattato dall’Ammiraglio Hood, Presidente della sicurezza HIGCOM, e comandante in capo delle forze di difesa UNSC per la Terra. Aveva ottenuto l’autorizzazione dell’Alto Comando per la diffusione di informazioni estremamente riservate sul progetto Spartan II.

Conoscevo particolarmente bene quell’aspetto dell’UNSC. Molti giornalisti, quando i soldati Spartan erano diventati di dominio pubblico, si erano posti diverse domande e avevano provato ad indagare sull’origine di quei veterani. Ma il muro creato intorno a loro dall’ONI si era rivelato impenetrabile, facendo desistere anche i più ostinati. Me compreso.
Quando raccolsi la chiamata ammetto che provai un attimo di smarrimento a trovarmi di fronte ad uno degli uomini più influenti della galassia. Con il suo modo di fare, gentile ma deciso e la sua voce carismatica, però, riuscì a mettermi presto a mio agio e non mi vergogno nel dire che ancora adesso, dopo ben quasi quattro anni, siamo in contatto.
Lord Hood mi chiese se potevo fargli un favore quasi personale: mi avrebbe passato delle informazioni sul progetto Spartan e in particolare su uno dei suoi soggetti perché ne facessi una biografia da diffondere in tutte le colonie. All’inizio pensai si trattasse della solita mossa propagandistica UNSC, la guerra ora era finita e preso o tardi, non sarebbe più stato necessario un governo di tipo militare. Dimostrando invece il valore dei suoi dogmi e degli uomini che servivano sotto la sua bandiera, l’UNSC voleva convincere gli abitanti della Terra e di tutte le sue colonie che la sua esistenza era necessaria e irrinunciabile. Accettai, convinto di riuscire a scrivere un testo in grado di superare le maglie della censura ONI, ma abbastanza veritiero da non costringermi alla fuga su un pianeta abbandonato per la vergogna. Due giorni dopo ricevetti una serie di messaggi contenenti allegati video, scritti e fotografie. Oltre a comunicazioni registrate, piani di battaglia, relazioni di ufficiali sul campo e dati delle scatole nere di diverse navi. Man mano che esaminavo quel materiale mi resi conto di essere di fronte ad una storia incredibile, una storia che per i successivi quattro anni mi ha portato ai confini estremi della galassia e della conoscenza.

Ora, dopo ricerche e studi, posso pubblicare questa biografia sapendo di aver messo per iscritto una delle vicende umane più incredibili che siano mai state raccontate.

Il protagonista di questa storia non c’è più, disperso nel vuoto siderale insieme a milioni di altri bravi soldati, ma le sue gesta e il suo sacrificio pervade l’essenza stessa della Via Lattea e il suo nome è da legarsi in maniera indissolubile alla salvezza della nostra razza.

Questa è la biografia di John-117, Spartan UNSC, Petty Officer, Master Chief.

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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