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ARC Raiders

Recensione - ARC RaidersXbox Series X | S DigitalGame

Al termine di uno sviluppo inaspettatamente lungo e dopo vari cambi di rotta, ARC Raiders, il nuovo extraction shooter degli svedesi di Embark Studios è finalmente approdato sulle nostre console. Dopo oltre tre settimane di intense sessioni e dopo aver vissuto il primo evento a tempo introdotto dal team, siamo finalmente pronti per dirvi cosa ne pensiamo!
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Il Gioco

ARC Raiders è un extraction shooter in terza persona con meccaniche PvPvE nel quale, per definizione, i giocatori si affrontano in mappe popolate anche da nemici controllati dalla I.A. Il titolo, che può essere giocato sia in solitaria sia in team composti da massimo tre giocatori, è ambientato in un ipotetico futuro post-post apocalittico nel quale l’umanità ha dovuto affrontare dapprima uno sconvolgimento climatico senza precedenti, in grado da solo di decimare buona parte della popolazione della Terra, e poi, proprio mentre il genere umano stava faticosamente rialzando la testa, l’invasione di una misteriosa minaccia meccanica, conosciuta come Arc. Parliamo di un vero e proprio esercito di macchine senzienti piovute letteralmente dal cielo e che, in poco tempo, hanno occupato la superficie del pianeta costringendo i pochi sopravvissuti a fuggire sotto terra, dando vita a una nuova società.

Nonostante la differente organizzazione sociale e i nuovi equilibri raggiunti nel sottosuolo, alcune persone hanno però sentito la necessità di intraprendere delle pericolose spedizioni in superficie, con l’obiettivo di raccogliere risorse utili per la propria sopravvivenza, materiali preziosi da vendere al miglior offerente o, perché no, anche per provare a respingere giorno dopo giorno le armate Arc con l’intento di poter prima o poi liberare definitivamente la superficie del pianeta dalla minaccia robotica. Ognuno di questi individui, conosciuti come Arc Raiders, ha i propri interessi, la propria morale e la propria “etica professionale”, se così possiamo definirla. Alcuni raggiungeranno la superficie solo per le risorse, altri per imbracciare le armi, più o meno rudimentali, contro gli Arc e altri ancora si dedicheranno a dare la caccia ad altri esseri umani, per rubare ciò che hanno raccolto o per il solo gusto di rovinargli la festa.

MX Video - ARC Raiders

È qui che entriamo in gioco noi. Dopo una rocambolesca fuga dalla superficie, che riveste il ruolo di tutorial per le meccaniche di base, il nostro alter-ego raggiunge Speranza, uno dei quartieri della città sotterranea di Toledo situata nel sottosuolo della Cintura di Ruggine, ovvero quella che un tempo era una porzione abbastanza estesa del nostro sud Italia. Da lì intraprende la sua “carriera” come Raider in totale, o quasi, libertà. Il gameplay messo a punto da Embark Studios per la sua nuova IP si poggia infatti su alcune meccaniche fondamentali, al di sopra delle quali i giocatori possono letteralmente costruire la propria esperienza di gioco e le proprie avventure. Il loop di gioco di ARC Raiders si può facilmente suddividere in 3 fasi principali, ovvero la preparazione delle incursioni, i raid veri e propri e il rientro in città.

La fase di preparazione si svolge a Speranza attraverso una serie di menù che permettono al giocatore di gestire il proprio inventario, le scorte custodite nel relativo nascondiglio, l’officina personale e i rapporti con i vari commercianti che popolano il quartiere. L’inventario è probabilmente l’aspetto più importante della preparazione in quanto ciò che si decide di indossare e di portare con sé può fare un’enorme differenza una volta raggiunta la superficie. Il primo elemento chiave sono i cosiddetti “potenziamenti, che volendo potremo considerare come lo zaino indossato dal nostro raider e dal quale dipendono la tipologia di scudo che è possibile equipaggiare, il peso massimo trasportabile e gli spazi a disposizione nell’inventario. Attualmente ne esistono di tre tipologie diverse, ovvero Combattimento, Saccheggio e Tattico, ognuna con le proprie peculiarità. Combattimento permette, per esempio, di indossare scudi più pesanti a discapito del numero di slot trasportabili, mentre Saccheggio limita lo scudo alla versione più leggera ma aumenta il numero di oggetti che è possibile tenere in tasca durante i raid.

Il secondo elemento da considerare è lo scudo, che rappresenta la prima difesa contro i danni ricevuti da avversari umani e Arc. Anche in questo caso ne esistono di varie tipologie che vanno dal leggero a pesante, ognuna delle quali garantisce un livello di protezione differente con relativi malus legati al peso e alle capacità di movimento del nostro alter-ego. Attenzione però a non lasciarsi trarre in inganno. Diversamente da quanto accade in altri giochi, in ARC Raiders lo scudo non rappresenta una sorta di seconda barra vitale ma bensì la capacità di deflettere una parte dei danni ricevuti, il che significa che quando verremo colpiti perderemo praticamente sempre dei PV, in modo proporzionale a quanti è in grado di respingerne lo scudo, e che la sua efficacia diminuirà di pari passo all’energia dello stesso.

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Il terzo punto cardine della dotazione è quello relativo alle armi. In ARC Raiders sono presenti varie tipologie di bocche da fuoco, suddivise per tipologia, prestazioni e munizioni utilizzate. Ogni giocatore può tenere equipaggiate contemporaneamente al massimo due armi, senza limitazioni riguardo alla tipologia, al peso e alle caratteristiche. Ognuna di queste può poi essere personalizzata con vari accessori, come caricatori maggiorati, impugnature che riducono il rinculo, silenziatori e così via. Le armi possono inoltre essere migliorate su 4 differenti livelli consumando risorse, ognuno dei quali porta con sé un incremento generale dell’efficacia e/o altre modifiche delle caratteristiche base della stessa. Dotazioni, scudi e armi sono poi suddivisi in classi di rarità crescente, chiaramente identificate da colori differenti, a cui corrispondono generalmente caratteristiche migliori e/o presenza di perk unici di varia natura.

A completare la dotazione che è possibile portare con sé durante i raid troviamo poi varie tipologie di consumabili dedicati al ripristino dei PV e alla ricarica degli scudi, una vasta gamma di granate e tutta una serie di accessori come mine, barriere portatili, rampini e molto altro. Qui però entra in gioco la suddivisione dello zaino dei Raider. Questi accessori, per essere utilizzati, devono trovarsi in uno degli slot rapidi presenti all’interno dell'inventario, il cui numero varia in base alla tipologia di potenziamento indossata. Tutti gli altri possono essere riposti all’interno dello zaino, ma non appariranno tra le opzioni rapide utilizzabili una volta raggiunta la superficie. In modo analogo, ogni equipaggiamento potrebbe disporre di uno o più slot potenziati, nei quali è possibile riporre solo alcune tipologie di oggetti, e di slot sicuri, che rappresentano l’unica parte dell’inventario che non viene abbandonata sul terreno in caso di sconfitta e nei quali non è possibile riporre dotazioni, armi o scudi.

Questo aspetto ci permette di passare alla seconda parte del gameplay messo a punto da Embark Studios per ARC Raiders, ovvero le incursioni vere e proprie. Una volta preparata la propria dotazione, i giocatori devono innanzitutto decidere verso quale area della Cintura di Ruggine dirigersi selezionando una delle mappe disponibili. Al momento il gioco propone 5 differenti luoghi, 4 presenti sin dall’inizio e uno sbloccato alcuni giorni fa in concomitanza con il rilascio del primo evento a tempo previsto per il gioco. Ognuna delle mappe propone ambientazioni diverse, che vanno dagli spazi aperti della Diga di Alcantara agli scenari urbani della Città Sepolta, passando per le aree industriali dello Spazioporto di Acerra e gli ampi spazi aperti del Varco Blu. Stella Montis, l’ultima mappa introdotta, si snoda invece negli stretti cunicoli di una base segreta costruita proprio tra le montagne a cui si accede superando il Varco Blu. A rendere ancora più varie le ambientazioni ci pensano poi differenti condizioni meteo e alcune situazioni speciali, come i raid notturni, le tempeste elettromagnetiche, la presenza di nemici Arc speciali e altre varianti, tutte generalmente disponibili per un tempo limitato. Ognuna di queste situazioni non ha solo un impatto estetico sulle mappe, ma porta con sé variazioni della tipologia di nemici Arc presenti, delle risorse che è possibile raccogliere e dei punti esperienza accumulati, su cui torneremo meglio più avanti.

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Una volta selezionata la mappa si avvia il matchmaking, che porterà il nostro alter-ego e gli eventuali compagni di squadra nel cuore della Cintura di Ruggine. Qui prende davvero il via l’incursione, che può avere una durata massima di 30 minuti. Scaduto il tempo, la zona verrà letteralmente rasa al suolo da un attacco su larga scala che manderà al creatore tutti i Raider ancora in zona. Anche qui è doverosa una precisazione però: 30 minuti è il tempo massimo, ma spesso capiterà di entrare in partite già avviate e trovarsi, di conseguenza, con meno tempo a disposizione per completare le proprie attività. Si...ma quali attività? Da questo punto di vista ARC Raiders offre, come da tradizione del genere, una serie di “spunti” sotto forma di missioni principali, proposte dai venditori di Speranza e che permettono non solo di ottenere oggetti di vario tipo ma anche di approfondire progressivamente la lore del gioco, alle quali si affiancano le classiche sfide giornaliere, utili per raccogliere la Nomea da spendere poi per sbloccare oggetti cosmetici, emote e dotazioni extra, e le Prove, che spronano i giocatori a raggiungere il miglior risultato possibile in alcuni ambiti, come abbattere specifiche tipologie di nemici, raccogliere risorse o altro, ricompensandoli con oggetti di rarità crescente in base al risultato.

Al netto di questi incarichi, tutti opzionali, nulla vieta però al giocatore di dedicarsi alla semplice raccolta di risorse seguendo le indicazioni disponibili sulla mappa, che riporta in modo dettagliato il livello di pericolosità e il tipo di loot che è possibile recuperare in tutte le zone principali, di dare la caccia agli Arc o, perché no, di mettersi sulle tracce di altri Raider, per collaborare con loro o per tentare di abbatterli. La libertà da questo punto di vista è pressoché totale e sebbene ci siano ovviamente delle attività più remunerative di altre, sia in termini di ricompense ottenibili sia in termini di esperienza raccolta, ogni azione garantisce un avanzamento del proprio personaggio generalmente commisurata al rischio a cui si espone. Da questo punto di vista, l’esempio perfetto arriva proprio dalla varietà di macchine Arc inserite dal team di sviluppo nel gioco: al momento ARC Raiders propone 15 nemici differenti, tra i quali troviamo nemici base, come le Vespe e i Pop, nemici complessi, come il Calabrone o il Trituratore, e nemici potenti, come il Lanciarazzi o il Bastione. A questi si affiancano poi i nemici unici, come il Leaper, una macchina aracniforme in grado di colmare rapidamente grandi distanze o raggiungere i tetti dei palazzi con potenti balzi, la Regina e così via.

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Ogni nemico possiede un proprio set di attacchi e di debolezze, unite alle differenti capacità di movimento previste per gli Arc volanti e quelli che si spostano sul terreno. Ma la varietà messa a punto dagli sviluppatori non si ferma qui in quanto, in alcune situazioni, gli stessi nemici possono essere più o meno aggressivi, essere presenti in numero maggiore o minore e così via, il che si traduce sempre in un’esperienza di gioco differente, anche in termini di ricompense. L’esperienza accumulata durante le incursioni permette al nostro alter-ego di salire di livello e, conseguentemente, ottenere punti abilità da spendere in 3 differenti skill-tree con cui è possibile migliorare le caratteristiche di base del personaggio e/o sbloccare nuovi talenti costruendo di fatto la propria build. Attenti però a non spendere i punti senza un minimo di pianificazione. Al momento il level cap è infatti fissato a 75, il che non permette di sbloccare e portare al massimo tutte le opzioni.

Ciò che invece non si è mai certi di portare a casa è tutto quello che il nostro Raider ha nello zaino, ad esclusione degli oggetti custoditi nei famosi “slot sicuri” di cui abbiamo parlato prima. Nel caso si venga abbattuti, indipendentemente dalla causa, dal nostro cadavere viene lanciato un flare di segnalazione e il nostro equipaggiamento resta sul terreno a disposizione di tutti gli altri Raider, siano essi nostri compagni di team, alleati temporanei trovati sul campo di battaglia o nemici. Per evitare questo triste epilogo è necessario fare ritorno a Speranza entro il tempo limite utilizzando le uscite principali presenti in ogni mappa, generalmente collocate in corrispondenza di stazioni della metro o ascensori, o sfruttando le cosiddette botole dei Raider, ovvero delle uscite speciali che possono essere sbloccate solo con delle specifiche chiavi. Fare ritorno a Speranza permette di consolidare il bottino raccolto e, nella maggior parte dei casi, passare alla fase successiva, ovvero la gestione dell’inventario e il crafting di equipaggiamento per nuove incursioni.

Sempre dal menu principale di ARC Raiders si può infatti gestire il proprio magazzino, nel quale è possibile stipare (è il termine corretto credetemi) tutti i propri possedimenti, siano essi parti di equipaggiamento, munizioni, consumabili o materiali di varia natura. Nel gioco è presente un ventaglio davvero smisurato di oggetti più o meno rari, molti dei quali possono essere venduti in cambio di crediti o riciclati per ottenere materie prime da utilizzare presso la propria officina per creare oggetti come potenziamenti, scudi, armi, munizioni, consumabili e così via. Inizialmente il nostro alter ego disporrà solo di una postazione base e di una gallina da riporto, chiamata Scartino, che si preoccuperà di recuperare per noi alcune risorse base mentre siamo impegnati in superficie. Proseguendo nel gioco e recuperando i giusti materiali è poi possibile aggiungere varie postazioni specifiche all’officina e migliorarle, così da poter creare sempre più oggetti utili per le nostre scorribande nella Cintura di Ruggine. Nel gioco sono poi presenti tanti “progetti” di rarità crescente, che una volta trovati e studiati permettono di creare oggetti unici, sempre interagendo con i vari banchi di lavoro dell’officina.

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Chi non vuole (o non può) crearsi da sé il proprio equipaggiamento può rivolgersi ai mercanti, sempre pronti a venderci sia le loro merci standard sia una serie di oggetti specifici che diventano disponibili a rotazione per un tempo limitato. Tra i vari mercanti troviamo anche Celeste, la quale non ci chiederà crediti per acquistare le merci di cui dispone ma bensì dei Semi, che è possibile raccogliere in maniera abbastanza frequente nel corso delle incursioni. Dal menu principale è poi possibile raggiungere la pagina dedicata al nostro alter-ego, così da personalizzarne aspetto e outfit, visualizzare le abilità e spendere i relativi punti, rivedere le Prove, prendere parte ai Progetti e sfogliare il Codice. Queste ultime tre voci, per quanto non particolarmente innovative, meritano comunque un approfondimento. Nella pagina Prove ogni settimana vengono proposte 5 diverse sfide da completare ottenendo quanti più punti possibili in altrettante specifiche attività in una singola incursione con esito positivo. Raggiungendo le “milestone” di ogni Prova non solo si ottengono delle ricompense ma si ottengono punti per una classica leaderboard suddivisa in gradi che viene aggiornata ogni settimana, dalla quale dipendono altre ricompense.

I progetti invece sono un’attività pensata per i giocatori più esigenti. Una volta raggiunto il livello 20 si può infatti decidere di investire una certa quantità di risorse per la creazione di una roulotte attraverso un percorso articolato su 5 diverse fasi. Inizialmente è necessario raccogliere risorse per le fondamenta, poi per i sistemi principali, per la struttura e infine per attrezzarla e riempirla di provviste. Per completare queste fasi si hanno a disposizione 60 giorni e, se ci si riesce, si ottiene la possibilità di partire per una Spedizione quando viene aperta la relativa finestra di partenza, che rimane disponibile per 7 giorni. Partire per una spedizione significa resettare tutta una serie di elementi del proprio personaggio, tra cui potenziamenti vari, oggetti, progetti, livello giocatore e così via per ottenere dei vantaggi unici, come punti esperienza maggiorati, punti abilità bonus, materiali extra per Scartino e più spazio nel deposito, che rimarranno attivi fino alla partenza della Spedizione successiva. Il Codice infine rappresenta, come facilmente intuibile, l’archivio di tutte le informazioni sbloccate nel gioco, suddivise per argomenti e pensate per permettere ai giocatori di comprendere sempre di più il mondo di gioco e gli eventi accaduti in precedenza.

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In ARC Raiders troviamo infine un menu dedicato agli Arsenali, ovvero una sorta di Season Pass gratuito nel quale è possibile spendere la Nomea raccolta nel gioco per ottenere nuovi elementi cosmetici, nuove emote o casse con consumabili specifici. A questo si affianca poi un vero e proprio negozio dedicato a skin e affini, nel quale è però necessario utilizzare una particolare valuta ottenibile pagando o, seppur in quantità limitate, facendo progressi in game.

Per dare vita al loro nuovo extraction shooter, gli svedesi di Embark Studios hanno deciso di affidarsi alla quinta edizione dell’Unreal Engine di Epic, rinunciando però ad alcune delle tecnologie cardine dell’ultima versione, ovvero Lumen e Nanite. Questo permette ad ARC Raiders di girare su entrambe le console di casa Xbox a 60fps con ovviamente una differenza in termini di risoluzione di uscita tra Series X e Series S. Il comparto audio può invece contare su un’ottima implementazione del suono posizionale, su una chat vocale integrata che consente sia di parlare solo con il proprio team sia di parlare con gli altri raider nelle vicinanze e su una colonna sonora originale perfettamente in linea con lo stile post- apocalittico del gioco. Per comunicare, in alternativa alla chat vocale, ci si può inoltre affidare a un utile sistema di segnalazione contestuale in grado di coprire pressoché ogni situazione del gioco e su una classica ruota di emote ed espressioni standard, rese ancora più efficaci dalla presenza di tante linee di dialogo dedicate. Il gioco non è purtroppo localizzato in lingua italiana per quanto riguarda il doppiaggio, mentre tutti i testi a schermo sono invece stati tradotti anche nel nostro idioma.

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Concludo segnalando che ARC Raiders supporta il cross-play tra tutte le piattaforme sulle quali è disponibile, con la possibilità di attivare o disattivare a piacimento la relativa opzione, e che gode anche delle funzionalità Xbox Play Anywhere, il che significa che acquistando la versione Xbox potrete giocarci sia su console che su PC con ovviamente la condivisione di tutti i progressi.

Amore

Sparare, che passione!

- Uno degli aspetti più convincenti di ARC Raiders è senza ombra di dubbio il sistema di shooting, che restituisce un feeling pressoché ottimo in ogni situazione e che contribuisce a rendere ogni scontro a fuoco una vera goduria, sia quando ci si scontra con gli Arc sia quando si imbracciano le armi contro altri Raider. Ogni arma ha le proprie caratteristiche peculiari, che possono essere perfezionate con gli accessori e migliorate partita dopo partita, così da trovare sempre la configurazione ideale in base alla tipologia di incursione che si pianifica di portare a termine. Si tratta di un elemento fondamentale nelle dinamiche di gioco messe a punto da Embark Studios, che in armonia con gli altri elementi di cui parleremo meglio tra poco permette alla nuova IP di risultare coinvolgente anche dopo tante ore di gioco.

Un gameplay che si rivela poco alla volta

- ARC Raiders non è un titolo difficile a cui approcciarsi. Il tutorial di base è esaustivo e servono pochi minuti per iniziare a giocare e, soprattutto, a divertirsi. Questo però non significa che il titolo abbia poco da offrire o che il sistema di gioco sia eccessivamente semplice, anzi. Ora dopo ora si inizia a padroneggiare meglio le dinamiche, ad affinare le proprie abilità in superficie, a percepire l’importanza del crafting e a raccogliere sempre più informazioni sulla lore, ritrovandosi di fatto al cospetto di un gioco strepitosamente vasto e vario. A questo si somma poi il piacere di scoprire progressivamente gli utilizzi alternativi di alcuni oggetti, di capire come ottimizzare al meglio le incursioni per completare specifiche attività e, più in generale, di apprendere costantemente nuovi elementi utili per rendere ancora più lunga e appagante la propria permanenza nella Cintura di Ruggine.

I.A. fuori scala

- Se avete un pò di familiarità con i giochi PvPvE siete sicuramente consapevoli che, nella stragrande maggioranza dei casi, i nemici controllati dalla I.A. rappresentano generalmente una sorta di contorno agli scontri tra giocatori in carne ed ossa e che in quasi nessun caso la componente PvE è al livello di quella PvP. In ARC Raiders però le cose non stanno assolutamente così. Le creature Arc messe a punto dal team di sviluppo svedese possono infatti contare su routine di ricerca e combattimento particolarmente elaborate, con nemici che braccano senza sosta il giocatore e che adattano dinamicamente il loro comportamento in base alla situazione, al numero di macchine coinvolte nello scontro e a come il giocatore le affronta. Questo rende gli scontri con gli Arc avvincenti come quelli con gli altri Raider, andando ad aggiungere un ulteriore livello di profondità al titolo.

Audio

- Al netto di alcuni elementi che necessitano ancora di qualche piccolo ritocco, il comparto audio di ARC Raiders è, nel suo insieme, un altro dei punti di forza dell’esperienza di gioco messa a punto da Embark Studios. Non solo nel gioco è facile intuire cosa sta accadendo attorno a noi e in quale direzione semplicemente prestando attenzione ai suoni, ma ogni feedback sonoro rappresenta un elemento fondamentale per sopravvivere nella Cintura di Ruggine o per sopraffare gli avversari. Già dopo poche partite saremo in grado di riconoscere ogni suono, da quello dei nemici a quello delle azioni compiute da altri giocatori, così da adattare di conseguenza le prossime mosse. Contemporaneamente, inizieremo a capire quanto ogni nostro suono rappresenti per i nemici, umani o Arc, un elemento fondamentale per capire dove ci troviamo e cosa stiamo facendo, rendendoci dei potenziali bersagli. A questo si affianca poi l’importanza della chat vocale in gioco, che amplifica in modo esponenziale le possibilità di comunicazione così da aumentare in modo significativo l’immersività per tutti coloro che decideranno di vivere al 100% l’esperienza.

Sfidante si, frustrante no

- Dalla somma dei singoli elementi citati espressamente fino a qui prende forma un extraction shooter avvincente e profondo, reso ancora più affascinante dall’assenza di quella componente di “frustrazione” presente in altri titoli simili. Innanzitutto, le partite in ARC Raiders hanno una durata limitata, il che annulla del tutto la possibilità di gettare al vento ore e ore di gioco in seguito a una sconfitta. Inoltre, anche quando si viene sconfitti, si ottiene esperienza e, se si usano bene gli slot sicuri, si può anche riportare a casa oggetti utili per la propria causa. Infine, gli sviluppatori hanno pensato bene di dare ai giocatori la possibilità di partire per una incursione utilizzando una dotazione gratuita con oggetti casuali, che consente sia di tornare a giocare senza troppe difficoltà anche dopo una serie di sconfitte ma anche di gettarsi nella mischia senza mettere a repentaglio i propri oggetti più preziosi se non ci si sente di farlo.

Odio

Interfaccia poco console friendly

- Basta giocare ad ARC Raiders per qualche minuto per accorgersi della sua “anima” da gioco PC, almeno per quanto riguarda la gestione dei menu e dell’inventario. Navigare le varie opzioni e gestire l’equipaggiamento con un controller è un’esperienza oltremodo laboriosa, resa ancora più complessa da alcune scelte di design davvero poco comprensibili come quella che impone di premere una combinazione di tasti + X per suddividere a metà una pila di oggetti senza avere l’opportunità di decidere quanti spostarne. Anche se in apparenza può sembrare una problematica secondaria, si tratta in realtà di un elemento che rende ancora più sbilanciate eventuali partite tra giocatori console e utenti PC in quanto questi ultimi possono movimentare il proprio inventario in modo decisamente più efficace durante le incursioni, ottenendo un netto vantaggio contro eventuali avversari da console.

Gestione dell’inventario da rivedere

- Al netto della piattaforma sulla quale si decide di giocare, al momento ARC Raiders soffre di un problema evidente per quanto riguarda lo spazio a disposizione nel proprio magazzino per via di due elementi: le incomprensibili quantità di accumulo massime in un singolo slot previste per alcuni oggetti, che di fatto vanno a riempire rapidamente tutti gli spazi disponibili, e la meccanica di aumento della capacità massima di stoccaggio, che prevede di spendere via via sempre più alte per ottenere una manciata di slot extra. Questa dinamica, abbinata allo smisurato numero di oggetti e risorse presenti nel gioco, fa sì che il giocatore si ritrovi costantemente senza spazio disponibile, con conseguente necessità di spendere tempo nel capire cosa vendere/riciclare per liberare spazio utile dove conservare i propri oggetti. Un difetto davvero fastidioso che speriamo venga presto preso in considerazione e risolto dal team di sviluppo.

Glitch e bug

- Pur potendo contare su un livello di ottimizzazione generale estremamente elevato, specie per quanto riguarda la stabilità della componente generale e le prestazioni, ARC Raiders non è purtroppo esente da difetti più o meno fastidiosi che vanno in qualche modo a incrinare l’esperienza, sia quando navighiamo tra i menù sia quando ci muoviamo sulla superficie. Il ventaglio dei difetti riscontrati durante la prova include blocchi del cursore nei menu, glitch grafici di varia natura nelle ambientazioni, svariate situazioni nelle quali gli Arc sono rimasti bloccati, audio direzionale non sempre affidabile e così via. A queste si sommano poi tutte quelle “scoperte” dagli utenti e utilizzate in maniera più o meno scorretta, anche se giocando su console e tenendo il cross-play disabilitato si riesce nella stragrande maggioranza di casi a evitare situazioni spiacevoli. Come spesso capita ci sono poi degli elementi, come armi, oggetti e nemici, che necessitano di un bilanciamento per rendere l’esperienza più equilibrata. La speranza è che il team di sviluppo si prodighi come fatto in queste settimane per risolvere progressivamente le varie questioni.

Tiriamo le somme

ARC Raiders è tutto ciò che si può desiderare da un extraction shooter in terza persona. Uno sparatutto dai risvolti tattici che mescola in modo magistrale gli elementi cardine del genere e li innalza verso nuove vette attraverso un gameplay in grado di proporre continuamente sfide e situazioni differenti, il tutto con una varietà di possibilità adatta a qualunque tipologia di giocatore e sempre con un occhio di riguardo al mantenere l’esperienza di gioco appagante. Ci sono sicuramente delle cose da sistemare, come la gestione dell’inventario e l’interfaccia per chi gioca su console, ma anche così ci troviamo di fronte a un prodotto in grado di definire nuovi standard per gli sparatutto di questo tipo e, cosa ancora più importante, di gettare le basi per un’esperienza che, se sfruttata ed espansa con la giusta frequenza e la giusta qualità da Embark Studios, può tranquillamente diventare un punto di riferimento duraturo non solo per gli appassionati, ma per tutti coloro che cercano un titolo d’azione divertente da giocare sia da soli sia in compagnia.
9.0

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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