Recensione - Ninja Gaiden 4
di
Mirko Rossi / Thor
P

Il Gioco
Ninja Gaiden 4 è il nuovo capitolo della saga d’azione in terza persona rilanciata, se così vogliamo dire, su Xbox nel 2004 dal leggendario Team Ninja del recentemente scomparso Tomonobu Itagaki, sulla base dell’IP pubblicata da Tecmo su varie piattaforme a partire dal 1988. Il nuovo episodio, sviluppato da Platinum Games in collaborazione proprio con il Team Ninja, prosegue le vicende della saga, introducendo al tempo stesso un nuovo protagonista. La trama del gioco vede infatti Yakumo, un giovane Ninja appartenente al Clan Karasu, impegnato nel tentativo di liberare la città di Tokyo dalla morsa del Drago Oscuro, il più giovane dei Draghi Divini. Dopo essere stata risvegliata dai demoni degli inferi tanti anni prima delle vicende narrate nel gioco, la maestosa creatura iniziò a fratturare la Terra e a seminare il terrore tra i suoi abitanti. Il piano demoniaco venne però sventato da un ninja, il leggendario Ryu Hayabusa, che grazie alle sue particolari abilità riuscì a respingere la minaccia. Alcuni anni dopo, un potente diavolo e una misteriosa sacerdotessa cercarono di resuscitare il Drago Nero, finendo per incrociare nuovamente le lame con Ryu Hayabusa.In quell’occasione lo scontro però si concluse diversamente: nonostante gli sforzi del Ninja, le spoglie del Drago Nero sopravvissero, e con esse anche il potere demoniaco derivato dalle innumerevoli vite sacrificate per evocarlo. Dai suoi resti, avvinghiati saldamente ai grattacieli della città di Tokyo, si sprigionò un’inarrestabile pioggia maledetta che sommerse rapidamente le strade, lasciando gli abitanti alla mercé delle orde infernali. In poco tempo la metropoli venne abbandonata, trasformandosi così in un vero e proprio inferno in Terra. Per evitare che il male si diffondesse in tutto il mondo, Ryu unì le forze con l’ordine del Drago Divino, un’organizzazione militare autonoma, per sigillare le spoglie del Drago Nero. Qui entra in gioco Yakumo, inviato dal Clan Karasu proprio a Tokyo in virtù di una profezia nella quale si anticipa la redenzione del Clan, che da sempre vive all’ombra del Clan Hayabusa, in seguito alla purificazione del Drago da parte di uno dei suoi membri. Per portarla a compimento Yakumo deve però uccidere una sacerdotessa del Drago Nero, così da bandire una volta per tutte le Spoglie del Drago dalla realtà terrena e riportare finalmente la pace nel mondo.
MX Video - Ninja Gaiden 4
Queste sono le premesse narrative alla base di Ninja Gaiden 4, che una volta avviato getta letteralmente nella mischia il giocatore facendogli controllare Yakumo su un treno che viaggia a tutta velocità verso la città di Tokyo, scortato da alcuni pericolosi ninja in armatura. Da lì a poco scopriremo che la profezia ha un’interpretazione diversa da quella che ci è sempre stata raccontata, e che la nostra missione di “omicidio” è destinata a trasformarsi in un lungo viaggio per le strade della città, ma non solo, finalizzato a spezzare i sigilli magici che tengono ancorate alla realtà le spoglie del Drago Oscuro. Un viaggio suddiviso in 20 capitoli, prologo incluso, raggruppati in 6 atti differenti in grado di tenere impegnato il giocatore per 15/18 ore, variabili come sempre in base alla difficoltà selezionata, alle capacità personali e a quanto tempo si decide di dedicare all’esplorazione e al completamento delle varie attività secondarie.
La vicenda si dipana in modo prevalentemente lineare attraverso livelli che alternano fasi di esplorazione, che includono brevi sezioni platform, e innumerevoli combattimenti contro le orde di nemici, umani e non, che il protagonista è costretto ad affrontare mentre tenta di raggiungere il proprio obiettivo. Per quanto riguarda le fasi esplorative non c’è praticamente nulla di fuori standard da segnalare: Yakumo, da buon Ninja, è dotato di un'agilità superiore alla media, che gli consente non solo di correre e saltare con grande facilità, ma anche di poter scivolare e fare un po’ di “parkour” su muri e pareti verticali al fine di superare ostacoli altrimenti insormontabili. Quando le sue capacità non sono sufficienti, il protagonista può poi affidarsi ad alcuni utili gadget che si sbloccheranno progressivamente durante l’avventura, come un classico rampino, una tuta alare, con cui sfruttare le correnti ascensionali presenti nel gioco e una tavola da surf, perfetta per superare le sezioni allagate della città di Tokyo. A rendere più variegate le fasi esplorative ci pensano numerose sequenze alternative che, in perfetto stile Platinum Games, vedono Yakumo spostarsi ad altissima velocità su rotaie, rese ancora più pericolose dagli attacchi nemici e dalla presenza di convogli, o costretto a lunghe sessioni di “surf” irte di ostacoli e oggetti da evitare.
Al netto di questa componente, che riveste un ruolo comunque importante all’interno dell’esperienza, è chiaro che il vero cuore pulsante di Ninja Gaiden 4 non possa che riguardare le fasi di combattimento, nelle quali il giovane Ninja del Clan Karasu è chiamato a dare sfoggio di tutte le sue abilità con varie tipologie di armi. Inizialmente il protagonista ha a disposizione solo una coppia di lame gemelle, tanto letali quanto equilibrate, alle quali si aggiungeranno nel corso dell’avventura anche un fioretto, decisamente più lento ma in grado di infliggere enormi quantità di danni, un martello, meno incisivo ma in grado di colpire un sacco di nemici in pochissimo tempo, e gli strumenti da assassino, ovvero potenti lame da lancio abbinate a degli efficaci nunchaku. Ognuna di queste armi possiede non solo un proprio set di mosse, che può essere progressivamente espanso nel corso dell’avventura consumando l’esperienza accumulata utilizzandole, ma anche una modalità d’utilizzo secondaria. Grazie alle sue peculiari abilità, Yakumo può infatti attivare la forma Corvo di Sangue, che modifica in tempo reale l’arma impugnata sbloccando una serie di mosse aggiuntive, generalmente più efficaci rispetto a quelle tradizionali. Per farlo Yakumo deve però consumare il cosiddetto Fulcro Sanguigno, una particolare risorsa che si accumula durante gli scontri.

In aggiunta a queste capacità, il protagonista può inoltre colpire gli avversari con colpi caricati, più o meno letali in base al potere che si riesce ad accumulare, eseguire delle schivate, con possibilità di scatenare dei potenti contrattacchi se effettuate con il giusto tempismo, contrattaccare i colpi avversari colpendo a sua volta nella giusta finestra di tempo, così da aprire le difese del nemico per un breve lasso di tempo, e anche eseguire delle spettacolare parate, più o meno perfette, in grado di sbilanciare la stragrande maggioranza dei nemici. Ovviamente non tutte queste abilità hanno lo stesso impatto su ogni nemico, il che obbliga il giocatore a memorizzare non solo le varie combo, ma anche a scegliere sempre l’approccio più efficace per sopravvivere in ogni situazione. Dopo aver inflitto un certo numero di danni a un nemico, Yakumo può inoltre effettuare delle vere e proprie esecuzioni, che attivano delle speciali mosse finali ad alto tasso di smembramenti. Effettuare queste esecuzioni, così come colpire i nemici o essere colpiti, aumenta il livello di frenesia accumulata dal giovane Ninja che, raggiunta una determinata soglia, può essere consumata per entrare in un particolare stato di “trance” durante il quale Yakumo è in grado di concatenare un grande numero di colpi devastante in pochissimo tempo o, addirittura, annientare in un colpo solo tutti i nemici presenti a schermo.
In base ai risultati ottenuti durante gli scontri, il protagonista ottiene Karma, da cui dipenderà la valutazione ottenuta al termine di ogni missione, e i NinjaCoin, una valuta da spendere per acquistare oggetti, consumabili e non, o per apprendere nuove abilità. Inizialmente avremo a disposizione solo uno slot dove inserire questi accessori, ma proseguendo nell’avventura potremo sbloccare vari spazi extra. Alcuni oggetti possono essere raccolti durante l’esplorazione, ma nella maggior parte dei casi è necessario interagire con i terminali Dark Nest sparsi per le aree di gioco, che permettono inoltre di mettersi in contatto con Umi, l’esperta di telecomunicazioni assegnata alla squadra di Yakumo. Parlando con lei il giovane Ninja potrà anche accettare degli incarichi secondari, che spaziano dall’uccidere un certo numeri di avversari, magari con un'arma specifica, a catturare degli strani animali che si nascondono nelle varie zone, passando per classiche taglie e recupero di oggetti specifici. Completare queste missioni non è obbligatorio per proseguire, ma consente di ottenere valuta extra o oggetti unici.
Lo sviluppo delle abilità di Yakumo passa invece attraverso gli insegnamenti di Tyran, una sorta di mentore del Clan Karasu, che seguirà passo passo le vicende offrendo i suoi servigi al protagonista. Offrendo a Tyran una discreta quantità di NinjaCoin è possibile apprendere nuove abilità, generalmente non legate a una specifica arma, che vanno così ad ampliare progressivamente il ventaglio di possibilità a disposizione. Parlando con il misterioso Ninja è inoltre possibile accedere all’arena di addestramento dove fare pratica libera o concentrarsi su una abilità in particolare contro nemici controllati dalla IA. Parlando di sviluppo del personaggio è opportuna una precisazione: nel corso dell’avventura si ha modo di indossare per un breve periodo anche i panni di Ryu Hayabusa, con tutte le differenze che ne conseguono. Non essendo un membro del Clan Karasu, lo sviluppo delle sue abilità non dipende infatti dagli incontri con Tyran ma dalla raccolta di speciali pergamene custodite in classici forzieri. Il leggendario Ninja inoltre dispone di una sola arma, la leggendaria Spada del Drago, ma a differenza di Yakumo può contare sulle arti magiche conosciute come Ninpo.

Per quanto riguarda gli avversari, in Ninja Gaiden 4 troviamo sia essere umani, che possono essere soldati, ninja o entrambe le cose, e creature demoniache. Entrambe le “categorie” propongono varie tipologie di nemici, che si differenziano come da tradizione per pattern di attacco, punti di forza, debolezze e, ovviamente, livello di sfida. In aggiunta agli avversari standard, nel gioco troviamo anche nemici speciali, che possiamo considerare come dei mini-boss, e dei veri e propri nemici unici. Questi avversari, generalmente di dimensioni esagerate rispetto al protagonista, propongono delle sfide uniche che si combattono all’interno di un’arena ben delimitata e che, normalmente, sono strutturate in più fasi, scandite dai classici incrementi di difficoltà ed annesse variazioni dei moveset. Nel corso dell’avventura Yakumo potrebbe poi imbattersi in alcuni misteriosi portali, attraverso i quali si raggiungono delle particolari arene di sfida conosciute come Purgatorio. Qui il giovane Ninja può mettere alla prova le sue abilità contro orde di nemici di difficoltà crescente, il tutto reso ancora più adrenalinico dalla possibilità di “scommettere” una quantità della propria salute prima di iniziare per aumentare i premi ottenuti in caso di successo.
In aggiunta a quanto già citato, completare il titolo garantisce l’accesso a numerose opzioni extra e attività aggiuntive. Come prima cosa, raggiungere i titoli di coda in modalità Normale o Difficile permette di sbloccare un livello di sfida extra, il tradizionale Maestro Ninja. Dopo la prima run è inoltre possibile selezionare direttamente dal menu principale un capitolo da rigiocare, selezionando se si vuole utilizzare Yakumo o Ryu, il relativo livello di difficoltà aggiuntivo, l’equipaggiamento a nostra disposizione e se attivare l’opzione Desiderio di morte, che blocca a livello base la salute e le abilità di parata, impedendo al tempo stesso di equipaggiare gli accessori. Sempre dal menu principale è poi possibile affrontare nuovamente i vari Purgatori sbloccati fino a quel momento o mettere alla prova le proprie capacità nei Cimenti, una sorta di lista che include tutte le battaglie con i boss presenti nel gioco, rese ancora più intriganti dalla possibilità di variare il personaggio utilizzato, l’equipaggiamento o attivare la modalità Desiderio di Morte, e una selezione delle battaglie più epiche presenti nel gioco, a cui sono però abbinate delle condizioni speciali come sconfiggere tutti i nemici entro un tempo limite o dover combattere con la vita che continua a calare.
Prima di passare al comparto tecnico, credo sia giusto spendere due parole anche sulla gestione della difficoltà in Ninja Gaiden 4. Il titolo inizialmente offre 3 livelli di difficoltà, a cui se ne somma un quarto al termine della prima run. Il livello di sfida viene selezionato all’inizio, ma può essere cambiato liberamente al termine di ciascun livello. Inoltre, se una sezione si rivela troppo impegnativa, il giocatore può decidere di ridurre in qualunque momento la sfida scendendo al grado di difficoltà inferiore, che non potrà però più essere incrementato fino al termine del livello. Il gioco include anche una modalità cosiddetta facile, ovvero il livello di difficoltà Eroe. Questa opzione, oltre a ridurre la difficoltà generale del gioco, permette di attivare e disattivare liberamente nel corso della partita tutta una serie di aiuti extra, che vanno dalla parata/schivata automatica alla possibilità di eseguire alcune tecniche speciali senza premere tasti o di ottenere cure quando necessario. Parlando di accessibilità è poi opportuno segnalare che il gioco offre anche una serie di opzioni che permettono di attivare il movimento automatico in alcune situazioni, come le corse sui muri, o l’interazione automatica con gli oggetti, che si vanno a sommare alle classiche opzioni che permettono di attivare le modalità di visualizzazione alternative, l’aumento del contrasto e così via.

Il comparto tecnico di Ninja Gaiden 4 è affidato al PlatinumEngine, il motore grafico proprietario sviluppato da Platinum Games per i suoi titoli. Su console, l’engine propone diverse opzioni di rendering in base alla piattaforma. Xbox Series X supporta 3 diverse modalità grafiche, ovvero “Grafica”, che blocca il frame rate a 30fps massimizzando il livello di dettaglio generale, la risoluzione di partenza per arrivare al 4K e la qualità dell’upscaler, “Prestazioni”, che punta ai 60fps rinunciando a qualcosa in termini di qualità generale ma mantenendo sempre una risoluzione di uscita in 4K, e l’opzione “120FPS”, che riduce la risoluzione di uscita a 1080p e abbassa il livello di dettaglio per consentire al gioco di raggiungere i 120fps. Su Series S quest’ultima opzione non è presente mentre le prime due differiscono solo per la risoluzione di uscita, che sulla “piccola” di casa Xbox scende a 1440p.
Il gioco è inoltre etichettato come “ottimizzato per handheld”, il che significa che avviandolo su un dispositivo portatile come le nuove ROG Xbox Ally non sono necessari particolari accorgimenti per giocare in maniera soddisfacente. Noi abbiamo avuto modo di provarlo per qualche ora su una ROG Xbox Ally base, che ci ha permesso di giocare senza particolari difficoltà con un frame rate variabile tra 30 e 40 fps e una qualità complessiva in linea con le aspettative. Il nuovo capitolo della saga, come da tradizione, può infine contare su una colonna sonora originale che miscela rock, heavy metal, musica elettronica e sonorità tipiche giapponesi, accompagnate dalla completa localizzazione in lingua italiana di tutti i testi presenti nel gioco. Il doppiaggio invece è disponibile solo in inglese o giapponese, ovviamente con la possibilità di attivare i sottotitoli anche nella nostra lingua.




Commenti