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Xbox - Accessori

Turtle Beach controller REACT-R e Recon - messi alla prova

Turtle Beach è da sempre in prima linea nel mondo degli accessori da gaming; l'azienda californiana è nota principalmente per i suoi headset, ma produce anche degli interessanti controller cablati per Xbox. E' proprio di questi che vi parliamo oggi, ed in particolare del nuovo ed economico REACT-R, oltre che del già noto Recon appena uscito nella nuova colorazione Arctic Camo. Scopriamoli insieme.

Turtle Beach REACT-R, economico ma con caratteristiche di fascia alta


Il Turtle Beach REACT-R è il più recente controller cablato messo sul mercato da Turtle Beach e compatibile con Xbox Series X|S, Xbox One e Pc Windows 10/11. Si tratta di un accessorio prodotto su licenza ufficiale, e che quindi gode della certificazione “Designed for Xbox” conferita da Microsoft ai prodotti di terze parti che rispettano precisi standard di qualità, accessibilità e sostenibilità; questo controller offre tutte le caratteristiche dei controller standard, alle quali si affiancano alcune possibilità extra ereditate dal già noto "fratello maggiore" Recon, seppur con qualche limitazione giustificata dalla differenza di prezzo tra i due modelli. Il REACT-R è infatti venduto al prezzo economico di 44,99€, in due differenti colorazioni: Nero e Bianco/Viola.

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All’interno della confezione, insieme al controller, troviamo un cavo USB-A / USB-C lungo 2,5mt, il manuale di utilizzo e un adesivo con il logo di Turtle Beach. Al tatto il REACT-R restituisce delle buone sensazioni: la forma e la qualità dei materiali ricalcano quella dei controller originali, con l’aggiunta di una piccola zigrinatura posizionata proprio in concomitanza delle due impugnature. Il peso del controller è di soli 205 gr, pari a circa il 30% meno rispetto a un controller tradizionale con batterie inserite, il che lo rende decisamente comodo da utilizzare anche per sessioni prolungate. La disposizione dei tasti è identica a quella dei pad originali ed i pulsanti aggiuntivi sulla parte posteriore si raggiungono senza dover modificare in alcun modo la presa sul controller. Ottimo il feeling generale, al quale si aggiunge una sensazione positiva per la corsa dei due tasti dorsali, che nel caso del REACT-R ricorda molto di più, rispetto al Recon, quella dei controller ufficiali. Nessuna differenza da segnalare invece per quanto riguarda la croce direzionale, che anche in questo modello risulta più “morbida” rispetto ai controller di serie prodotti da Xbox.

Parlando di funzioni extra, il REACT-R si focalizza principalmente sulla presenza di due tasti aggiuntivi programmabili, posizionati sempre nella parte posteriore, sulla funzione Superhuman Hearing, che modifica l’audio in uscita andando a mettere in evidenza alcune particolari frequenze per mettere in risalto i passi, il suono della ricarica delle armi e tutti gli altri effetti che possono permettere a un giocatore di individuare in anticipo e con maggiore precisione gli avversari, e sulla possibilità di gestire volume e bilanciamento audio senza passare dai menu della console. Sono queste le uniche opzioni aggiuntive incluse nell’ultimo controller proposto da Turtle Beach, che non dispone di vari preset o di più slot per memorizzare i preset dei tasti aggiuntivi e che non necessita dunque di un pannello di controllo dedicato extra sulla parte frontale, sostituito da tre tasti specifici che permettono di attivare e disattivare le funzioni quando necessario. In assenza dei due bilancieri dedicati, la gestione del volume e del bilanciamento è stata affidata alla croce direzionale in accoppiata a uno dei tasti "funzione" presenti sul controller. Le funzioni dedicate all’audio sono utilizzabili solo ed esclusivamente collegando una cuffia cablata al jack da 3,5mm presente nella parte inferiore. Su PC invece è sempre possibile sfruttare il Superhuman Hearing e i tasti extra, ma non i controlli dedicati al volume e al bilanciamento.

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Il REACT-R offre un’esperienza di gioco di buona qualità in linea con quella del più costoso Recon. Durante la mia prova ho testato diverse tipologie di giochi senza riscontrare limiti particolari o differenze nette rispetto all’esperienza con il Recon o con i controller ufficiali. E’ però opportuno sottolineare come l’assenza di alcune delle funzionalità presenti nel modello superiore riduca sensibilmente il numero delle occasioni nelle quali è possibile sfruttare fino in fondo il REACT-R. Negli sparatutto competitivi il controller garantisce infatti un’esperienza di gioco con una marcia in più, anche in assenza del Pro-Aim, ma al di fuori di questo specifico genere il contributo delle funzionalità extra si riduce sensibilmente. Anche l’assenza degli slot dove memorizzare i preset per i tasti aggiuntivi gioca un ruolo importante in questo senso, rendendo il REACT-R meno indicato rispetto al Recon per chi ama utilizzare una configurazione personalizzata in ogni gioco. Dal canto suo il REACT-R offre però un prezzo inferiore che, unita alla presenza di alcune funzioni extra specifiche, può renderlo molto interessante per chi è in cerca di una soluzione cablata più economica.

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A conti fatti, il controller REACT-R di Turtle Beach si è quindi confermato come una valida alternativa per gli appassionati di FPS/TPS in cerca di un controller cablato con un buon rapporto qualità prezzo e dotato di un paio di caratteristiche uniche che possono realmente migliorare l’esperienza di gioco con un certo genere di titoli.

Turtle Beach Recon, per chi non vuole compromessi


E visto che l'abbiamo menzionato più volte, non possiamo non parlare del Recon, il controller di Turtle Beach sul mercato da un anno esatto, ma appena "rilanciato" nella nuova colorazione Arctic Camo, che rispetto al modello più economico offre una soluzione più universale, ed opzioni aggiuntive come il Pro-Aim, i preset audio e gli slot dove memorizzare i preset dei tasti aggiuntivi. Vediamone le caratteristiche e l'aspetto nella nuova colorazione.

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Il Recon è un controller cablato compatibile con Xbox Series X|S, Xbox One e Pc Windows 10/11, anch'esso dotato di certificazione “Designed for Xbox”. Il Recon è pensato per chi, alle caratteristiche dei controller ufficiali, vuole affiancare un’esperienza di gioco più personale e, perché no, anche più competitiva. Ma andiamo con ordine. Il Recon è disponibile in tre differenti colorazioni: Bianco, Nero e nella nuova Arctic Camo, ad un prezzo di listino di 59,99€ per le prime due e 64,99€ per la nuova colorazione. All’interno della confezione, oltre ovviamente al controller, troviamo un cavo USB-A / USB-C intrecciato lungo 3mt, il manuale di utilizzo (racchiuso all’interno di un involucro di cartone che ricopre anche i ruolo di guida rapida) e un adesivo con il logo di Turtle Beach.

Una volta estratto dalla scatola, si nota subito il rivestimento zigrinato nella zona dell’impugnatura, pensato per garantire il massimo grip in tutte le situazioni. Ed anche qui si nota subito il minor peso rispetto ai controller wireless dotati di batterie: il Recon pesa infatti circa 225 gr contro i 305 gr di un controller tradizionale con le batterie. Una differenza importante, che si traduce in un minore affaticamento durante le sessioni di gioco più prolungato. Nel complesso, la sensazione durante l’utilizzo è quella di un controller solido e ben assemblato, anche se personalmente non ho apprezzato particolarmente il feeling dei tasti dorsali e della croce direzionale, entrambi troppo morbidi per i miei gusti. Ottima invece la corsa dei grilletti posteriori e la resistenza degli stick analogici, che si allineano a quelle dei controller ufficiali prodotti da Xbox.

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Il Recon dispone poi di due pulsanti extra programmabili nella parte posteriore, di due piccoli bilancieri dedicati alla gestione del volume e del bilanciamento tra audio di gioco e chat, posizionati nella parte alta del lato frontale, e di un piccolo pannello di controllo tramite cui è possibile attivare e gestire le funzionalità avanzate del controller, posizionato tra i due bilancieri appena descritti. Tramite questo pannello, che si compone di 4 tasti a pressione e di alcune icone luminose, è possibile silenziare il microfono, attivare, disattivare o aumentare il monitoraggio del microfono, modificare l’audio in uscita verso le cuffie cablate scegliendo tra 4 preset differenti, attivare/passare in rassegna i 4 preset per i tasti aggiuntivi che è possibile memorizzare nel controller e, infine, attivare/regolare la sensibilità del cosiddetto Pro-Aim.

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Partiamo proprio da quest’ultima funzionalità, pensata per rendere più precisa la gestione della mira (o più in generale di tutti i controlli gestiti con lo stick analogico destro) attraverso un sistema tanto semplice quanto efficace. Una volta attivata la funzione Pro-Aim è infatti possibile modificare in tempo reale la sensibilità della levetta destra semplicemente tenendo premuto il pulsante accessorio destro posizionato sul retro del controller. In questo modo si riduce istantaneamente la velocità di movimento / spostamento controllata dallo stick destro, il che può rendere più semplice colpire gli avversari lontani o eseguire specifiche azioni. I 4 livelli di Pro-Aim disponibili vanno ad aumentare l’impatto di questo sistema, che passa da un lieve rallentamento a una riduzione quasi totale della sensibilità. L’altra opzione dedicata ai controlli presente sul Recon è quella che permette di mappare sui due tasti extra posizionati nella parte posteriore del controller uno qualunque dei tasti standard. A differenza di quanto succede con i controller Elite ufficiali, la programmazione in questo viene però effettuata e memorizzata direttamente sul controller, il quale dispone di 4 slot di memoria diversi, tra cui è possibile spostarsi in qualunque momento con la semplice pressione di un tasto. Per programmare i tasti è necessario seguire un procedimento abbastanza semplice, che viene spiegato in modo molto chiaro nelle istruzioni a corredo del controller.

Passiamo ora ad analizzare le due funzionalità extra dedicate alla gestione dell’audio in ingresso e in uscita, tenendo però sempre in considerazione che tutte queste opzioni extra si attivano e possono essere utilizzate, così come il controllo del volume e del bilanciamento, solo ed esclusivamente se si collegano delle cuffie cablate al jack da 3,5mm presente sul controller. La prima funzione permette di modificare in tempo reale il livello di monitoraggio del microfono collegato alle cuffie scegliendo tra 4 livelli differenti. La seconda permette invece di selezionare una delle 4 configurazioni audio proposte da Turtle Beach, che oltre al settaggio standard vanno rispettivamente a enfatizzare i bassi, le frequenze più alte o le voci. Entrambe queste funzionalità possono essere gestite in qualunque momento attraverso il pannello di controllo posizionato nella parte frontale, proprio come accade per il Pro-Aim e per i preset dedicati alla mappatura dei controlli. A queste opzioni si somma poi la funzione Superhuman Hearing, identica a quella del REACT-R ed attivabile premendo un tasto dedicato.

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L’impatto di queste funzionalità speciali durante le sessioni di gioco dipende ovviamente dallo stile del giocatore e dalla natura dei titoli nei quali si decide di sfruttarle. E’ infatti evidente che il Recon di Turtle Beach sia pensato principalmente per gli sparatutto competitivi, nei quali il Pro- Aim e il Superhuman Hearing garantiscono un leggera marcia in più, a patto di mettere in conto un periodo di adattamento. Durante la mia prova ho speso un po’ di ore giocando vari titoli, tra cui le modalità PVP di Halo Infinite, e l’impressione, una volta superato l’impatto iniziale, è che queste due modalità possano effettivamente migliorare l’esperienza di gioco per chi vuole ottenere il massimo da ogni partita in questa specifica categoria di giochi. In altri generi l’impatto è sicuramente minore, anche se con un po’ di creatività è possibile trarre dei vantaggi anche in giochi che hanno poco in comune con gli shooter più adrenalinici. Personalmente ho infatti trovato discretamente utile la funzione Pro-Aim mentre giocavo al recente Matchpoint - Tennis Championships e non è da escludere che qualche giocatore possa comunque trarre dei benefici dall’utilizzare il Superhuman Hearing anche in altri contesti non competitivi.

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Discorso diverso invece per quanto riguarda la gestione del volume, il bilanciamento dell’audio, il monitoraggio del microfono e i pulsanti extra. Tutte queste aggiunte possono infatti garantire un discreto miglioramento all’esperienza di gioco generale, garantendo un accesso rapido alle funzioni più utili quando si utilizzano delle cuffie cablate senza dover ricorrere ad accessori e la possibilità di mappare due pulsanti extra da utilizzare come più si preferisce. In questo caso è però opportuno segnalare che, quando si collega il controller a un PC, non è possibile utilizzare i controlli del volume e quelli relativi al bilanciamento, mentre tutte le altre opzioni restano attive anche in questa configurazione. Collegare il controller al PC permette inoltre di verificare la presenza di aggiornamenti firmware rilasciati da Turtle Beach, che devono essere scaricati e installati utilizzando l’apposita app presente nello Store Microsoft.

In definitiva mi sento dunque di consigliare il Recon principalmente a chi cerca un controller cablato per ottenere il massimo negli shooter competitivi e/o a chi è abituato a giocare in gruppo utilizzando delle cuffie, ma anche a chi non disdegna la possibilità di poter personalizzare in modo rapido e intuitivo le proprie sessioni. In questi casi il controller di Turtle Beach rappresenta sicuramente un’alternativa con un buon rapporto/qualità prezzo da tenere in considerazione. Per chi invece vuole un controller "da battaglia" a basso prezzo ma senza rinunciare alla qualità ed a qualche gradita feature extra, il REACT-R ha dimostrato essere una validissima alternativa per contesti non competitivi.

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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