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Xbox - Accessori

Killer Instinct Fight Stick di Mad Catz - provato

Mad Catz è famosa per i suoi prodotti di qualità apprezzati dai giocatori di tutto il mondo, e quale momento migliore se non il ritorno in grande stile di un cult come Killer Instinct e l'uscita della nuova Xbox One per sfornare il primo Arcade Stick per next-gen? Dopo aver passato diverse ore tra Combo Breaker e Ultra, ecco le nostre impressioni sul Killer Instinct Arcade FightStick Tournament Edition 2.
Il prodotto si presenta con una elegante scatola cartonata, dotata inoltre di una maniglia su un lato, rendendo quindi la confezione una sorta di “valigia”, utilissima per portare comodamente in giro lo Stick nel caso doveste partecipare ad un torneo o altre situazioni. Una volta aperta la confezione, troviamo il nostro oggetto del desiderio protetto da classici materiali antiurto, un manuale di istruzioni, e… un cacciavite. Mad Catz ha infatti dato pieno supporto ai modder, e l'Arcade Stick dispone di un tasto per aprirlo e avere comodamente accesso a tutti i componenti dell'hardware, per cui se avete le conoscenze necessarie potete dilettarvi a modificare e personalizzare ogni singolo pezzo. Anche i patiti dell'arte potranno sbizzarrirsi, infatti l'artwork di base applicato sullo Stick (raffigurante Jago, Sabrewulf, Thunder e Glacius) può essere sostituito con qualsiasi altro disegno dopo aver smontato in pochi passaggi la plastica anti-graffio che protegge la parte superiore. La stessa Mad Catz ha pubblicato una guida sul procedimento, oltre ad aver messo a disposizione alcune bellissime cover alternative da scaricare, stampare e applicare per personalizzare il nostro Stick (trovate tutto in questa pagina).

Come detto in apertura, Mad Catz è famosa per i suoi prodotti di qualità, e questo nuovo Arcade Stick si presenta forse come il migliore mai prodotto fino ad ora: tutti i materiali utilizzati sono di alta fattura. La base è in metallo con uno strato vellutato antiscivolo, garantendo la massima aderenza e stabilità sia che lo si poggi su una superficie piana sia appoggiandolo sulle gambe. Lo stick e i bottoni sono Sanwa Denshi, ovvero dello stesso materiale dei cabinati Arcade giapponesi, e il layout dei tasti riprende la classica configurazione Vewlix con due file da 4 bottoni “ad arco”. Questi sono inoltre translucidi e dotati di LED, e una volta acceso lo Stick ogni tasto ha la propria illuminazione. Sulla parte superiore troviamo un comando che può impostare il LED su ON/OFF e HAPTIC: in questo caso i tasti avranno luci particolari a intermittenza nei momenti in cui il joypad normale avrebbe vibrato, ed infine l'intensità dell'illuminazione può essere regolata in 12 gradazioni.

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Sempre sulla parte superiore troviamo il tasto LOCK, grazie al quale vengono disabilitati i comandi dei tasti Home, Menu e Opzioni: una feature utile per chi partecipa ai tornei ufficiali, dove se si premono anche per errore i tasti interrompendo o mettendo in pausa il gioco durante un match si viene automaticamente squalificati. Il cavo di alimentazione USB è lungo circa 3 metri, inoltre può essere scollegato completamente e riposto nell'apposito vano aprendo lo stick, risparmiandoci un bel po' di spazio e disordine rispetto al vecchio “ammucchiamento” del filo che si aveva con i precedenti Arcade Stick. Inspiegabile invece la mancanza di un'entrata per l'headset di Xbox One, che ci costringe quindi o a collegarlo ad un normale joystick da tenere affianco o utilizzare il Kinect per comunicare con gli altri.

Per quanto riguarda la risposta dei comandi è assolutamente perfetta, e una volta superato lo spaesamento dovuto alla nuova mappatura rispetto al pad normale ci si accorge di come tutto risulti molto più preciso, permettendo di eseguire combo in maniera più naturale e fluida. Questo non significa però che il gioco diventi più facile: come scritto nella nostra recensione, Killer Instinct è un titolo estremamente tecnico, per cui bisogna in ogni caso impegnarsi molto per riuscire ad ottenere risultati competitivi, ma l'Arcade Stick aiuta ad evitare i fastidiosi momenti in cui i comandi non vengono riconosciuti o riconosciuti male, determinando spesso una vittoria o una sconfitta. Non illudetevi quindi che con questo Stick diventerete automaticamente dei maestri e che le combo vi vengano da sole, anzi, proprio a causa dell'elevata sensibilità bisogna essere molto più precisi nell'esecuzione, ma una volta padroneggiato di sicuro non rimpiangerete il controller standard.

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Come avrete capito ho trovato il Killer Instinct Arcade FightStick Tournament Edition 2 più che soddisfacente, ma ci sono comunque dei “difetti” non da poco. Ho volutamente virgolettato la parola perchè non si tratta di difetti riguardanti direttamente la qualità del prodotto, ma sono relativi al prezzo ed alla sua utilità al momento. Per prima cosa vi ricordo che al momento l'Arcade Stick non è disponibile in Italia, ma è possibile o importarlo dall'America attraverso lo shop del sito ufficiale di Mad Catz oppure acquistarlo da Amazon Germany e Amazon France: consiglio specialmente quest'ultimo visto che nel momento in cui scrivo è in promozione con un risparmio di circa 25 euro. Il prezzo di listino è di 199 dollari (199 Euro per noi europei), una somma non da poco e giustificata dalla qualità dei materiali, tuttavia per adesso Killer Instinct è l'unico gioco che supporta questa periferica: sicuramente nei prossimi anni usciranno i nuovi Street Fighter, Tekken, Mortal Kombat e compagnia, ma appunto si può parlare di anni (spero di meno) in cui useremo l'Arcade Stick solo ed esclusivamente per Killer Instinct in attesa di un nuovo picchiaduro che lo supporti. Se avete intenzione di continuare per parecchio tempo a giocarci è un investimento da fare ad occhi chiusi, ma se invece il gioco vi piace ma non vi entusiasma più di tanto e non credete di dedicarci troppo tempo, fareste bene a pensarci due volte prima di affrontare una simile spesa per poi ritrovarvi con un oggetto inutilizzato dopo qualche mese.

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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