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Mortal Kombat 1
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Recensione - Mortal Kombat 1Xbox Series X | SGame

È un periodo particolarmente roseo per gli amanti dei picchiaduro: dopo l’ottimo Street Fighter 6, ecco arrivare un altro dei titoli più attesi del genere, Mortal Kombat 1. Come si intuisce dalla numerazione, il gioco rappresenta un vero e proprio reboot, almeno a livello di storia e lore, per la saga: scopriamo quindi cosa ci aspetta in questa nuova incarnazione di una delle saghe videoludiche più violente di sempre.
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Il Gioco

Il finale dell’ultimo MK11 ha “resettato” l’universo di Mortal Kombat, con Liu Kang che è diventato il nuovo Dio del Fuoco ottenendo il potere di riplasmare la realtà. Questo gli ha permesso di creare un nuovo universo dove tutti potessero vivere in pace, ma un conto è creare una possibilità, un conto è saperla sfruttare. Anche se si cambia l’ordine degli addendi, il risultato rimane lo stesso, e ad un certo punto la sete di violenza e di potere emerge anche in questa realtà, con i Regni che si sfidano ad un torneo apparentemente pacifico unicamente per dimostrare l’abilità dei propri combattenti, ma che non prevede esclusioni di colpi e macchinazioni dietro le quinte. Tra i Campioni a difesa del Regno terrestre, Liu Kang sceglie Kung Lao e Raiden, ma sono molto diversi da quelli che abbiamo conosciuto in precedenza. Entrambi infatti sono degli umili agricoltori che sognano di partire per delle avventure in terre lontane, e nelle pause durante il duro lavoro nei campi si addestrano nelle arti marziali da Madame Bo, un’arzilla anziana proprietaria anche della locanda del villaggio. La pace viene interrotta dall’arrivo del Lin Kuei, una gang mafiosa a cui appartengono Smoker, Scorpion e Sub-Zero, i quali attaccano proprio Madame Bo, colpevole di non aver pagato il tributo per la “protezione”. Kung Lao e Raiden mettono a frutto il loro allenamento riuscendo a respingere il Lin Kuei, solo per scoprire che si trattava in realtà di un test organizzato dalla stessa Madame Bo insieme a Liu Kang, per verificare se i due fossero degni di rappresentare la Terra nell’imminente torneo contro il Regno Esterno. Inizia così un lungo viaggio per reclutare altri guerrieri e difendere l’onore della Terra, in una avventura ricca di colpi di scena e un finale inaspettato che apre l’orizzonte ad interessanti sviluppi futuri.

MX Video - Mortal Kombat 1

La formula della storia non è cambiata, ed esattamente come siamo stati abituati in ogni capitolo controlleremo uno specifico personaggio, con battaglie intervallate da lunghi filmati dal taglio fortemente cinematografico. Una formula già collaudata e che funziona, così come funziona anche il gameplay. Ad una prima occhiata, anche questo sembra piuttosto invariato: i combattimenti sono sempre bidimensionali (nonostante i modelli tridimensionali), i tasti per gli attacchi sono gli stessi di sempre e le animazioni hanno ancora quel minimo senso di “legnosità” divenuta un marchio di fabbrica di Mortal Kombat. Il feeling quindi è rimasto praticamente invariato, e se siete dei veterani basteranno pochi minuti per riprendere la mano e sentirvi subito a casa. Naturalmente alcune combo e attacchi speciali sono cambiati e bisogna studiare le nuove combinazioni anche per personaggi che già conoscevamo, ma la novità principale sono i Kameo. Prima di ogni battaglia infatti ci viene chiesto di scegliere un secondo personaggio che ci farà da “assist” in battaglia, e tramite la pressione del dorsale sinistro il Kameo entrerà in campo sferrando un attacco. Una meccanica tutto sommato già vista, eppure in grado di cambiare gli equilibri di una partita.

Ogni Kameo può usare diversi attacchi a seconda di quale freccia direzionale si è premuta insieme al dorsale, ognuno con effetti e tempi di esecuzione differenti. Questo apre ad una serie di opzioni che vanno considerate nel corso di un combattimento, e imparare gli effetti di tutti i Kameo e quando sfruttarli al meglio può fare davvero la differenza. Non si tratta infatti di una meccanica di cui si può abusare, in quanto legata ad un apposito indicatore che si ricarica automaticamente con il tempo. Sbagliando il tempismo infatti le mosse Kameo possono essere interrotte da qualsiasi attacco nemico, sprecando così una preziosa opportunità di infliggere danni extra o addirittura estendere la durata di alcune combo e crearne di nuove normalmente impossibili da eseguire. I Kameo tuttavia non sono solo un’arma offensiva, ma anche difensiva, infatti si può decidere di usare l’intero indicatore per “spezzare” una combo nemica, permettendo di salvarsi e ribaltare il match.

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Prendere confidenza con i Kameo e le nuove combo richiede parecchio tempo e pratica, e per allenarsi oltre al normale tutorial si possono trovare delle “lezioni” anche nella nuova modalità Invasione. Questa va a sostituire la vecchia Kripta, e si presenta come una sorta di gioco da tavolo con diverse ambientazioni e obiettivi. Il personaggio scelto può muoversi lungo vari percorsi a caselle, e a seconda di quale strada si sceglie ci si può imbattere in diverse sfide. Per la maggior parte di tratta naturalmente di battaglie, ma con un guizzo in più: spesso sono presenti dei modificatori o eventi che cambiano le carte in tavola, passando da semplici boost o debuff alle statistiche fino a veri e propri ostacoli che influenzano le partite, come palle di fuoco dal cielo che possono colpire randomicamente muri magici che limitano i movimenti. Alcuni stage sono creati appositamente per insegnare al giocatore delle tattiche o approfondire alcune meccaniche, passando da quelle di base fino a quelle avanzate come capire quando attaccare dopo una parata per interrompere una combo o quando usare lo spezza-combo dei Kameo, con tanto di spiegazione visiva dei frame, molto utile soprattutto per i novizi.

Alcune caselle invece contengono ricompense come gettoni o valute da scambiare al Negozio per cosmetici o potenziamenti da sfruttare all’interno dell’Invasione, mentre alla Forgia si possono creare Talismani che sbloccano degli attacchi speciali spesso basati su elementi. Nella modalità Invasione infatti è presente una sorta di sistema “debole/superefficace” in stile Pokémon, per cui utilizzando un combattente di fuoco come Scorpion avremo un vantaggio contro personaggi basati sul ghiaccio come Sub-Zero, ma magari lo stile di Scorpion proprio non è nelle nostre corde. Grazie ai Talismani si possono ad esempio far lanciare sfere di fuoco a qualsiasi personaggio, così da permettere comunque di avere un vantaggio senza dover essere costretti ad usare lottatori che non ci piacciono, anche se va detto che si tratta di aiuti opzionali che possono sempre essere ignorati, non ci sono vincoli su chi usare per superare gli stage.

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Tra una battaglia e l’altra alcune caselle vedono il ritorno delle mini sfide Test your Might, modalità di sopravvivenza o a tempo e altro ancora per spezzare il ritmo e variare un pò l’azione. L’offerta single player comprende infine il ritorno delle Torri, ovvero la classica modalità arcade con una serie di battaglie di difficoltà crescente che permettono di sbloccare i filmati personalizzati in base al lottatore utilizzato. Per quanto riguarda il multiplayer online, invece, al momento ci sono solo le battaglie Classificata, Casuale e Re della Collina, ma non è escluso che in futuri aggiornamenti verranno aggiunti anche tornei e altre modalità.

Dal punto di vista tecnico Mortal Kombat 1 si presenta alla grande, e nonostante gli sviluppatori siano rimasti fedeli al “vecchio” Unreal Engine 4 sono riusciti a spremerlo fino in fondo regalandoci una gioia per gli occhi. I modelli in 4K sono ricchi di dettagli così come le arene, piene di vita ed elementi in movimento che reagiscono anche dinamicamente a seconda di cosa succede durante il combattimento, rendendo il tutto ancora più immersivo. I 60 fps risultano stabili in ogni occasione, anche quando con i Kameo ci sono più personaggi a schermo e gli effetti speciali si accumulano, risultando sempre fluido e reattivo, una caratteristica fondamentale per un picchiaduro.

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Degno di nota anche il doppiaggio italiano, anche se personalmente ho trovato alcune voci meno ispirate rispetto ad altre preferendo quindi il doppiaggio inglese, anche se per ascoltarlo bisogna per forza impostare l’intero sistema Xbox in inglese, visto che la lingua non si può cambiare dalle opzioni del gioco.

Amore

Un nuovo inizio

- La storia di Mortal Kombat 1 è la dimostrazione di come NetherRealm sia ancora la migliore quando si parla di storytelling all’interno di un picchiaduro. Sia chiaro, stiamo pur sempre parlando di una storia da B-movie e che deve dare un pretesto per far combattere i personaggi, ma riesce comunque a tenere incollati allo schermo curiosi di sapere quale follia ci aspetta nel prossimo scontro. Il taglio fortemente cinematografico rende un piacere seguire le vicende, inoltre trattandosi di un nuovo inizio rappresenta sia un ottimo punto di partenza per chi si avvicina alla serie sia un interessante twist per gli appassionati. Seppur siano presenti dei personaggi introdotti totalmente inediti, paradossalmente vengono oscurati da queste “nuove versioni” di volti noti, a volte simili a volte totalmente stravolti. Trovare tutte le differenze e scoprire come gli sviluppatori abbiano rimescolato le carte in tavola è stata una delle cose più divertenti di Mortal Kombat 1, non solo poi a livello di trama, ma anche di gameplay.

Gameplay più veloce

- Pad alla mano Mortal Kombat 1 offre inizialmente lo stesso feeling a cui la serie ci aveva abituati. Bastano alcuni minuti tuttavia per rendersi conto di come in realtà gli sviluppatori abbiano ascoltato i feedback della community, e nonostante la “legnosità” sia comunque presente, si nota come il gameplay sia più veloce rispetto al passato. In particolare c’è molto più focus sulle combo rispetto ai colpi singoli, e grazie ai Kameo che possono estendere o addirittura “creare” combo nuove il gioco riesce a regalare grandi soddisfazioni. La base di partenza era comunque ottima, e NetherRealm è riuscita a limare alcuni difetti mantenendo comunque intatto lo spirito originale.

Gioco di squadra

- L’unico elemento che davvero “stravolge” la formula a cui eravamo abituati sono i Kameo, e anche se almeno all’inizio il loro impatto non sembra granché, una volta presa la mano e studiato le varie combinazioni si rivelano fondamentali. Certo, padroneggiarle a dovere non è facile e non sono rare le volte in cui si spreca l’indicatore andando a vuoto, ma nelle battaglie più difficili o negli scontri online sono il vero ago della bilancia. Molto apprezzabile inoltre il fatto che ogni Kameo ha anche un set di animazioni uniche durante alcune prese, mosse speciali e perfino Fatality personalizzate.

Odio

Invasioni tediose

- La nuova modalità Invasione ha delle buone idee, tuttavia una volta esaurito l’effetto novità quello che resta non è poi così entusiasmante. Il problema principale che ho riscontrato è un’eccessiva ripetitività di situazioni e sfide nonostante i modificatori che dovrebbero garantire una certa varietà, e anche il sistema di debolezze elementali sono facilmente aggirabili tramite alcuni oggetti o possono essere direttamente ignorate se si è abbastanza bravi. A questo si aggiunge il fatto che le Invasioni vanno a sostituire la vecchia Kripta, per cui tutto il processo di acquisto e sblocco di collezionabili ed extra è stato spostato in questa modalità Ci si trova quindi costretti a giocare infinite battaglie per riuscire a sbloccare elementi interessanti come le Fatality alternative, e il processo è molto più lungo e tedioso rispetto alla Kripta. Va tuttavia tenuto in considerazione che le Invasioni saranno aggiornate periodicamente, per cui in futuro potrebbero essere aggiunte novità o migliorato il procedimento per sbloccare ricompense, ma allo stato attuale le Invasioni sono state una modalità interessante all’inizio ma che perde in fretta il suo fascino.

Spam problematico

- La questione del bilanciamento dei lottatori, soprattutto al lancio, è un problema comune nel mondo dei picchiaduro, e Mortal Kombat 1 non fa eccezione. In particolare alcuni personaggi dotati di attacchi a distanza sono in grado di eseguire raffiche di proiettili veramente fastidiosi e difficili da evitare, e già online ho notato un quantitativo di spam di queste mosse veramente preoccupante, rendendo l’esperienza poco piacevole. In futuro sicuramente arriveranno patch per bilanciare o modificare alcuni personaggi e Kameo visto che anche alcuni di essi risultano di gran lunga più utili rispetto ad altri.

Personaggi tagliati

- Nel corso della Storia e delle Invasioni si possono notare alcuni personaggi che appaiono come nemici… ma non come personaggi giocabili. Il fatto che comunque siano già all’interno del gioco completi di modelli, animazioni e moveset significa che si tratta di lottatori già pronti ma appositamente tagliati dal gioco per arrivare sicuramente più avanti come DLC. Una pratica purtroppo ben nota, ma non per questo meno criticabile, soprattutto in casi così palesi in cui non si ha neanche il dubbio se effettivamente si tratta di contenuti tagliati dal gioco o meno.

Tiriamo le somme

Mortal Kombat 1 è un reboot e al tempo stesso non lo è. Si tratta di un ottimo punto di ingresso per i neofiti in quanto la trama in questo nuovo universo non richiede nessuna conoscenza pregressa, ma strizza molto l’occhio ai veterani con continui rimandi e situazioni familiari. I fan poi sapranno apprezzare maggiormente tutti gli stravolgimenti di design e gameplay di personaggi storici. Il gameplay invece resta molto fedele al passato, apportando giusto alcune limature e aumentando il ritmo. Non mancano novità come i Kameo che aprono la strada a nuove strategie e meccaniche, mentre le Invasioni risultano interessanti ma perdono velocemente il fascino. Mortal Kombat 1 rimane comunque un ottimo picchiaduro consigliato sia ai fan che a chi vuole approcciarsi alla saga per la prima volta… o per chi vuole godersi un pò di sana violenza esagerata.
8.5

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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