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Battletoads

Recensione - BattletoadsXbox One DigitalGame

Dopo essere sparito dai radar per qualche mese, il remake di uno dei titoli più apprezzati dell’era NES, Battletoads, è finalmente approdato su Xbox portando con sé tutto il fascino “rospesco” e tutta l’irriverenza del capitolo originale. Saranno attributi sufficienti a far felici i vecchi fan e accalappiarne di nuovi? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

Il Gioco

Se qualche mese fa mi avessero chiesto di descrivere in poche parole il nuovo Battletoads, non avrei avuto dubbi: un picchiaduro a scorrimento capace di riproporre in modo abbastanza fedele il gameplay del gioco originale del 1991. Dopo averlo giocato a fondo posso però affermare che questa nuova versione, sviluppata da Dlala Studios con la supervisione di Rare, non può essere facilmente inquadrata in questa definizione perché le sezioni da beat ‘em up rappresentano solo una minima parte dei 25 livelli, suddivisi in 4 atti, presenti nel gioco. Gli scenari di questo tipo si contano infatti sulle dita di una mano e si alternano continuamente a corse su moto gravitazionali, sezioni platform, combattimenti spaziali in 2D, mini-giochi, quick-time-event e qualche rompicapo.

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A fare da collante tra tutti questi elementi troviamo una trama volutamente sopra le righe, che vede gli storici protagonisti della saga, ovvero i tre rospi antropomorfi Rash, Zitz e Pimple, impegnati a combattere contro la Regina Oscura e contro i malvagi alieni conosciuti come Topiani. Per non privare nessuno del piacere della scoperta non rivelerò molto altro riguardo alla sceneggiatura, che viene raccontata attraverso dialoghi e scene di intermezzo in perfetto stile “cartoon”. Mi limiterò solo a dire che sia l’incipit che lo sviluppo burrascoso della storia risultano piacevolmente spassosi e dotati di un senso dell’umorismo tanto demenziale quanto divertente dal quale è difficile non farsi coinvolgere sin dalla sequenza introduttiva.

MX Video - Battletoads

Per quanto riguarda gameplay, Battletoads si presenta come un titolo d’azione bidimensionale che può essere affrontato dall’inizio alla fine da soli o in compagnia di altri due giocatori sulla stessa console, il tutto con la possibilità di entrare e uscire dalla partita in qualunque momento senza attese (nella peggiore delle ipotesi si torna all’ultimo checkpoint). Le meccaniche delle varie sezioni, come è facile comprendere, variano in base alla tipologia di sfida da affrontare. Nei livelli a scorrimento, il giocatore (o i giocatori) controllano uno dei tre protagonisti facendosi strada tra orde agguerrite di nemici a suon di calci, pugni e colpi proibiti. Ciascun Battletoad ha il suo set di mosse e le sue combo, alle quali si aggiungono la possibilità di schivare e di eseguire una mossa speciale una volta riempita l’apposita barra. Queste però non sono le uniche armi a disposizione dei rospi da combattimento. Ogni personaggio può infatti sfruttare la sua lingua per attrarre a sé i nemici, per avvicinarsi rapidamente a uno di loro, per raccogliere i collezionabili o come “fune” per passare dalla zona in primo piano a quella più lontana della schermata di gioco (e viceversa) quando possibile. I vari membri del team possono inoltre combinare i propri attacchi per dare vita a colpi speciali. Questo è possibile anche quando si gioca da soli effettuando un cambio di personaggio con il giusto tempismo, tramite la croce direzionale. Le stesse meccaniche si applicano ovviamente anche alle boss fight, nelle quali i giocatori devono generalmente resistere agli attacchi nemici fino a quanto questi ultimi non rimangono indifesi per alcuni secondi.

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Nelle altre modalità lo schema di controllo generalmente si semplifica. Nelle sezioni a bordo delle moto gravitazionali la telecamera si sposta alle spalle dei protagonisti, che devono tentare di evitare gli ostacoli e i precipizi muovendosi esclusivamente verso destra e sinistra, sia a velocità normale sia sfruttando un boost, o saltando. Più tradizionali invece le sezioni platform, sempre in due dimensioni, che alternano salti, piccoli enigmi ambientali e rocambolesche fughe in stile Ori. Da questo punto di vista, l’unica eccezione è rappresentata da livello a bordo di una slitta “improvvisata” nel quale sarà necessario alternare rapidamente i tipi di pattini utilizzati per adattarli ai vari fondi mentre si cerca di non cadere in uno degli innumerevoli precipizi presenti. Nei livelli caratterizzati dalla presenza di mini-giochi e QTE, generalmente collegati a improbabili tentativi di hacking o a particolari intermezzi, è invece necessario seguire le indicazioni a schermo ed eseguire sequenze di azioni via via sempre più complesse in un lasso di tempo generalmente molto breve, mentre nelle sezioni spaziali il titolo si trasforma rapidamente in un dual-stick shooter dal sapore decisamente arcade. Anche in questo caso sto evitando volutamente di spoilerare tutte le assurde situazioni nelle quali ci si ritrova coinvolti mentre si gioca a Battletoads per non rovinare l’effetto sorpresa, ma sappiate che raramente mi sono trovato ad affrontare due situazioni uguali, o anche solo simili, nel corso dell’avventura.

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Al termine di ogni livello il giocatore riceve un punteggio sulla base delle sue performance che si basa sul tempo impiegato per completare i livelli, sui risultati delle singole sezioni di combattimento e sul numero di collezionabili raccolti. I vari stage, una volta sbloccati, possono poi essere rigiocati singolarmente per perfezionare i propri risultati o per trasformare Battletoads in una sorta di party-game da giocare in compagnia di altri due amici sul proprio divano di casa. E’ importante inoltre sottolineare come in questi casi non sempre ai giocatori venga permesso di interpretare uno specifico personaggio. In alcune situazioni viene infatti richiesto di dividersi i compiti e collaborare in modo organizzato, come nel caso dei alcuni minigiochi o quando si pilota la navicella spaziale nelle sezioni shoot’em up.

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Per dare vita allo strampalato universo dei Battletoads, Dlala Studios ha deciso di affidarsi al motore grafico Unity e di puntare tutto su uno stile unico fatto di ambientazioni molto differenti tra loro e nemici dal design “particolare”, il tutto reso a schermo attraverso una grafica disegnata in 2D che ricorda molto lo stile dei classici cartoni animati Nickelodeon. Nel complesso il titolo si è rivelato solido durante tutta la prova, con un frame-rate impeccabile e caricamenti estremamente rapidi in tutte le situazioni. Il titolo è ottimizzato per Xbox One X, dove raggiunge senza particolari difficoltà i 4K nativi, mentre su One base e One S la risoluzione massima è di 1080p. La colonna sonora è affidata a una selezione di brani dal rock-metal di buona qualità, mentre sul fronte della localizzazione troviamo testi e sottotitoli in italiano (ma ricordatevi di attivarli dal menu) accoppiati a dialoghi in lingua inglese.

Amore

Piacevolmente difficile

- Battletoads non è un titolo facile, nemmeno ai livelli di difficoltà più bassi. Come da tradizione del genere, il tasso di sfida si assesta, salvo rare eccezioni, su uno standard superiore a quello di molti giochi attuali. Questo però non è necessariamente un difetto, anzi. Il titolo di Dlala Studios mette nelle mani dei giocatori tutti gli strumenti per superare i livelli e nel gioco non c’è nulla che non possa essere superato con un po’ di pratica e un briciolo di astuzia. A rendere il percorso di apprendimento meno faticoso e mai stressante ci pensano caricamenti quasi istantanei, checkpoint frequenti e una serie di aiuti, come l’invincibilità o la possibilità di superare in modo automatico alcuni rompicapo, che possono essere attivati dopo essersi imbattuti nell’ennesima schermata di game over. Piccoli dettagli, che però permettono a Battletoads di risultare godibile in tutte le situazioni senza dover necessariamente sacrificare la propria natura.

Humor demenziale

- Sin dalla sequenza introduttiva, Battletoads mette in chiaro di non essere un titolo tradizionale. La trama volutamente strampalata, accoppiata ad un cast di personaggi irresistibili e a dialoghi al limite del nonsense, cattura l’attenzione del giocatore e lo trascina in un vortice di eventi che, per quanto improbabili, risulta comunque perfettamente in linea con lo stile della narrazione. Se a questo si somma un sistema di gioco capace di adattare in modo molto furbo il gameplay alle varie situazioni, si ottiene una miscela estremamente divertente sia per i fan di vecchia data sia per coloro che si avvicinano per la prima volta al genere.

Colonna sonora

- Nonostante non possa contare su un numero smisurato di brani, la OST di Battletoads riesce a sottolineare nel migliore dei modi le varie situazioni e ad accompagnare nel migliore dei modi il giocatore durante l’avventura. Che si tratti di un combattimento senza esclusione di colpi, di una corsa a bordo delle moto-gravitazionali o di una sfida a Mor-Rospo, il gioco ha sempre la giusta traccia con cui accompagnare e “caricare” chi impugna il pad, rendendo le cose ancora più divertenti.

Stile grafico

- Riproporre un titolo per NES sulle console attuali senza snaturarne l’aspetto originale è un’operazione estremamente complicata. Il nuovo Battletoads, con la sua grafica 2D colorata, le animazioni spassosissime e gli elementi da fumetto interattivo, riesce in questo difficile compito confermando, se ancora fosse necessario, che non è sempre necessario puntare sulla forza bruta per raggiungere ottimi risultati.

Varietà

- Al netto di alcuni problemi dovuti al poco spazio lasciato alle singole modalità, sui quali ci soffermeremo tra poco, Battletoads si distingue per una proposta varia e ricca di modalità interessanti sia in singolo sia in modalità multigiocatore. Come prevedibile, la nuova avventura dei rospi spaziali dà il meglio di sé quando si gioca in compagnia, trasformandosi in una sorta di party game con il quale animare in modo spensierato le serata tre amici. Da questo punto di vista, il titolo di Dlala Studios è sicuramente una delle esclusive più originali tra quelle presenti nel catalogo Xbox ed Xbox Game Pass.

Odio

Nessuna modalità online

- Battletoads permette di giocare in modalità cooperativa esclusivamente in locale, e questo è indubbiamente uno dei limiti più grandi del titolo sviluppato da Dlala Studios. Permettere ai giocatori di affrontare la folle avventura online avrebbe sicuramente reso più appetibile il gioco, contribuendo allo stesso tempo ad aumentare in modo esponenziale la longevità dello stesso. La speranza è ovviamente che gli sviluppatori introducano questa possibilità in un secondo momento, ma a oggi purtroppo non si hanno informazioni in questo senso che possano in qualche modo rendere meno amaro il boccone per tutti quelli che attendevano con ansia questo nuovo capitolo per fare squadra con i propri amici.

Troppa confusione

- I giochi come Battletoads sono per loro stessa natura frenetici e ricchi di effetti visivi, specie nelle sezioni di combattimento. Dlala Studios sembra aver fatto i compiti, proponendo al giocatore livelli stracolmi di avversari e sequenze molto ritmate. Il problema però è che spesso l’azione si fa eccessivamente confusa a causa dei troppi elementi grafici sovrapposti, con il giocatore che si ritrova suo malgrado costretto a premere tasti alla cieca per venire fuori dalle situazioni più affollate. Le cose si complicano ulteriormente durante in alcune sezioni multigiocatore, quando il numero di elementi a schermo aumenta e il rischio di darsi fastidio a vicenda aumenta. Questo può anche essere divertente, ma solo quando è chi impugna il pad a volerlo (come nel mai dimenticato Rayman Legends). In tutti gli altri casi, dopo lo spasso iniziale, rischia di subentrare la frustrazione e questo sicuramente non è un elemento positivo.

Longevità

- Per completare Battletoads a livello di difficoltà intermedio raccogliendo circa il 40% dei collezionabili ho impiegato poco più di 4 ore e mezza. Una durata oggettivamente bassa, anche se si considera di rigiocare tutte le sezioni per completarle al 100% e/o ottenere la valutazione massima. L’impressione, una volta raggiunti i titoli di coda, è che gli sviluppatori non abbiano approfondito nel modo corretto alcuni aspetti relegando meccaniche potenzialmente interessanti a uno o due livelli invece che sfruttarle a dovere. A rendere il titolo più longevo ci pensa sicuramente la componente multigiocatore, ma la scelta di non includere nessuna modalità online di fatto limita comunque le potenzialità di un titolo che avrebbe sicuramente potuto dare di più sotto questo punto di vista.

Tiriamo le somme

Battletoads è un titolo divertente da giocare, sia in singolo che in compagnia, caratterizzato da una storia sopra le righe e da un gameplay estremamente vario che prende le distanze da molti altri giochi simili. Un titolo che potremmo quasi definire unico nel suo genere, ma che purtroppo non riesce a esprimere tutto il proprio potenziale a causa di alcuni difetti abbastanza evidenti, come la scarsa longevità e la totale assenza di modalità multigiocatore online. Nel complesso, la nuova avventura di Rash, Zits e Pimple riesce comunque a divertire, ma una maggiore attenzione a questi elementi avrebbe probabilmente permesso al titolo di risultare interessante per un'ampia fetta di pubblico e non solo per i veri appassionati del genere o per chi è in cerca di un titolo leggero con il quale passare qualche ora in compagnia.
7.5

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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