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My Hero One's Justice 2
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Recensione - My Hero One's Justice 2Xbox OneGame

A poco più di un anno dal debutto del gioco di My Hero Academia su console ecco che Bandai Namco e Byking sono già pronte a tornare con il sequel My Hero One's Justice 2. Vediamo se questa nuova incarnazione videoludica di uno dei manga di maggior successo degli ultimi tempi riuscirà a soddisfare gli appassionati della serie.

Il Gioco

Il precedente capitolo si era concluso con l’epico scontro tra All for One e All Might, con quest’ultimo che si vedeva costretto a ritirarsi dalla scena e passare definitivamente a Midoriya il compito di diventare il nuovo simbolo della pace.
My Hero One's Justice 2 riprende la storia esattamente da quel punto e ci permette di rivivere gli eventi fino allo scontro con Overhaul, ovvero a circa metà della quarta stagione dell’anime attualmente in corso. Il materiale da cui attingere quindi è stato molto inferiore rispetto al primo titolo, tuttavia proprio in questi archi narrativi sono stati introdotti diversi nuovi eroi e villain che hanno rimpolpato il roster del gioco e sono il motivo principale per cui acquistarlo. Se sperate infatti di trovare ulteriori motivazioni o novità di rilievo vi avviso fin da subito: My Hero One's Justice 2 prende la base del suo predecessore e la ripropone in maniera quasi del tutto identica sia nelle modalità che nel gameplay. Considerato che questo sequel è uscito dopo poco più di un anno era abbastanza ovvio che Bandai avesse optato per un "more of the same" senza particolari innovazioni, ma non è di certo una novità quando si tratta di videogiochi dedicati agli anime.

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My Hero One's Justice 2 si pone quindi come un classico picchiaduro 3D con scontri 1v1 e la possibilità di avere fino a due personaggi di supporto, e il sistema di combattimento è totalmente votato alla velocità e spettacolarità dell’azione a discapito della profondità. Va tuttavia specificato come ci siano stati degli apparentemente piccoli ma importanti miglioramenti che rendono il gameplay leggermente più fluido e tecnico rispetto al passato, ma non aspettatevi comunque la complessità di un Tekken o Soul Calibur. Esattamente come il predecessore, infatti le combo sono affidate alla pressione ripetuta di un tasto, mentre con altri due si attivano mosse legati al Quirk (o Unicità) specifici di ogni lottatore, mentre tramite i dorsali di possono attivare le mosse speciali Plus Ultra divise in tre livelli di potenza, pararsi, scattare e chiamare i Supporti. Nulla di nuovo fin qui, se non fosse per la possibilità di “cancellare” le combo premendo lo scatto quando si ha abbastanza energia, una tattica utilizzata anche in altri picchiaduro che apre la possibilità ad inedite strategie e combinazioni di attacchi prima impossibili.

MX Video - My Hero One's Justice 2

Imparare a padroneggiare questa tecnica sarà ciò che probabilmente distinguerà i giocatori occasionali da quelli più in alto nelle classifiche online, ma come ho già specificato non pensate che anche così il gioco diventi improvvisamente tecnico come altri esponenti, ma quantomeno è un piccolo passo verso il miglioramento della formula. Torna anche l’interazione con l’ambiente, e le arene sono ricche di oggetti e pareti che andranno in frantumi nella foga della battaglia, e scagliando un nemico con un colpo potente si potrà farlo “incastrare” in un muro lasciandolo esposto ad ulteriori attacchi.

La modalità Storia come detto ripercorre gli eventi dalla sconfitta di All for One alla battaglia con Chisaki, e le varie battaglie sono intervallate da filmati realizzati con dei frame tratti direttamente dall’anime. Solo alcune scene clou sono state riprodotte con il motore del gioco, una soluzione che non aveva particolarmente entusiasmato nel primo capitolo e non entusiasma neanche in questo sequel. Una volta completata la storia si può rigiocare tutto dalla prospettiva dei Villain, andando a tappare alcuni apparenti buchi di trama che vengono spiegati e approfonditi meglio rendendo finalmente il quadro completo degli eventi. Per arrivare ai titoli di coda basteranno circa 5/6 ore, ma il vero fulcro dell’offerta single player risiede nelle Missioni.

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Prendendo spunto dalle agenzie di eroi presenti nell’anime verremo chiamati ad aprire la nostra personale agenzia e affrontare una sorta di “gioco di ruolo” dove ad ogni missione è associato un percorso con varie diramazioni e caselle dove incontreremo nemici o oggetti di vario tipo. Lo scopo è completare il percorso sconfiggendo tutti i nemici, ma l’energia tra le varie battaglie non viene recuperata se non tramite apposite cure, per cui è richiesta un minimo di strategia sia nella formazione della squadra che nei movimenti. I personaggi utilizzabili possono essere reclutati spendendo la valuta guadagnata nelle battaglie, inoltre accumulando esperienza si può salire di livello per aumentare le statistiche e rendere più facili gli scontri.

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È presente anche un sistema di affinità tra i personaggi che sblocca esclusive linee di dialogo o attacchi combinati, e proseguendo nelle missioni si sbloccano elementi cosmetici con cui personalizzare i propri lottatori preferiti da sfoggiare anche nelle partite online. Queste ultime si dividono nelle classiche Partite Casuali o Classificate dove scalare i ranking mondiali, anche se nella mia prova ho avuto momenti in cui tutto è filato abbastanza liscio sia a livello di matchmaking che di lag mentre in altri momenti non sono riuscito a giocare per mancanza di giocatori. Dal punto di vista grafico My Hero One's Justice 2 sfrutta ovviamente il cel shading con modelli dei personaggi molto fedeli alla controparte anime, e una grande attenzione ai dettagli si può notare nelle pirotecniche mosse Plus Ultra. Il frame rate invece mostra il fianco a qualche critica, e considerato che il gioco abbonda di esplosioni ed effetti particellari (forse anche troppi che rendono l’azione caotica) non è raro vedere dei cali per i troppi elementi a schermo.

Amore

Tanti volti nuovi

- Come detto ad inizio recensione, il vero motivo per cui acquistare My Hero One's Justice 2 sono i nuovi personaggi presenti nel roster. Sebbene l’arco narrativo coperto sia abbastanza breve è ricco di personaggi inediti, e nel gioco troviamo ben 18 nuovi personaggi su un totale di 40. Rispetto al primo capitolo quindi l’offerta è molto più variegata, e alcuni lottatori inoltre hanno dei Quirk davvero unici anche a livello di gameplay, come ad esempio LeMillion che può rendersi intangibile per pochi secondi o Sir Nighteye che con la sua Preveggenza permette di vedere con qualche frazione di secondo in anticipo le mosse del nemico. Non era facile trasportare le caratteristiche di questi personaggi in un videogioco, e anche se con qualche limitazione il risultato mi ha sorpreso in positivo.

Scegli il tuo stile

- Nonostante il gameplay tutto sommato basilare ho apprezzato il piccolo miglioramento della fluidità e la novità della cancellazione delle combo, ma anche la possibilità di scegliere il proprio stile di gioco. All’inizio di ogni scontro infatti si può scegliere se impostare le combo su Automatico o Manuale, garantendo così un’esperienza di gioco ottimale sia per chi vuole godersi solo l’azione spettacolare premendo anche tasti a caso e chi invece cerca comunque un minimo di sfida in più e soddisfazione nel concatenare le mosse. Alcune combinazioni più avanzate sono possibili solo in modalità Manuale, per cui specialmente online si nota la differenza tra le abilità dei giocatori, anche se…

Odio

Bilanciamento? Mai sentita questa parola

- …anche se, come prevedibile, alcuni personaggi sono talmente sbilanciati che non c’è tecnica che regga, anche un neofita può vincere spammando lo stesso attacco a ripetizione. Non è una cosa rara in questa tipologia di videogiochi e neanche mi stupisce (capita anche nei picchiaduro “seri”, figuriamoci in quelli fanservice), ma appare evidente come personaggi dotati di attacchi ad area e distanza come Todoroki e Overhaul siano nettamente più forti degli altri.

Il minimo indispensabile

- Come detto anche nella recensione di One Punch Man, non mi aspetto che, prima dell'imminente uscita delle nuove console, Bandai (e non solo) investano in particolari rinnovamenti per le proprie serie, ma la sensazione di essere davanti ad un palese copia e incolla fa comunque storcere il naso considerato che comunque stiamo parlando di un gioco venduto a prezzo pieno. I personaggi che erano presenti nel precedente capitolo sono riproposti in maniera del tutto identica a livello di mosse e sembra più di giocare ad una versione estesa o DLC del primo One’s Justice che un sequel.

Narrazione statica

- La modalità Storia dovrebbe essere il focus principale di My Hero One's Justice 2, ma la narrazione affidata quasi esclusivamente a frame statici dell’anime lascia abbastanza l’amaro in bocca. Giochi come Naruto Ultimate Ninja Storm o il recente Dragon Ball Z: Kakarot hanno dimostrato come sia possibile perfino migliorare (a livello visivo) una storia che già si conosce, mentre in questo caso l’occasione è stata sprecata.

Tiriamo le somme

Con My Hero One's Justice 2 Bandai ha deciso di seguire una strada facile e sicura prendendo quanto già visto nel precedente capitolo e ampliandolo unicamente con nuovi personaggi e il recente arco narrativo dell’anime, andando a migliorare solo leggermente il gameplay senza particolari novità. Un lavoro senza infamia e senza lode che comunque può soddisfare le aspettative degli appassionati della serie (anche perché non ci sono molte alternative), ma rimane l’amaro in bocca davanti alla sensazione di aver comprato un DLC piuttosto che un sequel. Considerato che il gioco è arrivato quasi in pari con l’anime, in teoria dovrà passare parecchio tempo prima di vedere un nuovo titolo di My Hero Academia; vedremo se nel frattempo Bandai vorrà rinnovare la formula o continuare con una linea più conservativa.
6.5

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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