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Call of Duty: Black Ops 7
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Recensione - Call of Duty: Black Ops 7Xbox Series X | SGame

Dopo anni di guerre segrete e complotti globali, la saga Black Ops torna a bussare alla porta con un nuovo capitolo pronto a rimescolare storia e paranoia. Call of Duty: Black Ops 7 non è solo sparatorie e azione spettacolare: dietro le missioni si nasconde un intricato gioco di inganni, tradimenti e verità distorte, in un viaggio nel “what if” della Guerra Fredda mai raccontato, dove la linea tra eroe e carnefice diventa sempre più sfumata. Grazie ad Activision abbiamo potuto testare a fondo il gioco: scopriamo com'è andata!
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Il Gioco

La serie Black Ops è sempre stata il lato più “particolare” di Call of Duty, quel ramo che vive un po’ fuori dagli schemi e che non ha paura di prendere la formula classica, scuoterla e vedere cosa cade fuori. Con questo brand ci siamo abituati a complotti, doppi giochi, missioni sporche, manipolazioni psicologiche e personaggi che sembrano usciti da un thriller politico più che da uno sparatutto bellico; è la parte della saga che si permette di essere più cupa, più paranoica e teatrale, ma anche più creativa. Negli anni ha lasciato un segno preciso, regalandoci alcune delle campagne più ricordate e mappe multiplayer amate, costruendo una fanbase molto affezionata sempre pronta a vedere cosa si inventa Treyarch. Quando esce un nuovo Black Ops non ci si aspetta un Call of Duty standard, ma un’idea forte e un tocco di coraggio, anche quando le scelte non convincono tutti.

In tutto ciò, quest’anno tocca a Call of Duty: Black Ops 7 portare avanti il nome della serie. Personalmente, in passato non ho apprezzato molto i titoli di Treyarch, trovando spesso il comparto multiplayer troppo esagerato e fuori dagli schemi per i miei gusti, ed è giusto premetterlo. La campagna riprende direttamente gli eventi di Black Ops 2: il protagonista, Specter Uno, viene inviato su Avalon per portare avanti l’indagine sulla Gilda, ma la missione degenera quasi subito. L’intera squadra viene infatti esposta a una tossina capace di provocare allucinazioni pesanti e incontrollabili, sostanza che inizia rapidamente a diffondersi anche nell’area circostante; da qui parte una serie di operazioni mirate a contenere l’agente chimico e a catturare Emma Kagan, antagonista principale dell’avventura interpretata da Kiernan Shipka. La produzione punta molto anche sul cast: c’è Milo Ventimiglia nei panni di David Mason e compare anche Michael Rooker, lo Yondu dei Guardiani della Galassia, presenze di peso che cercano di dare corpo a una storia più ambiziosa.

MX Video - Call of Duty: Black Ops 7

Tutta la campagna può essere affrontata sia in solitaria sia in co-op fino a quattro giocatori, ma la struttura open world rende l’esperienza in singolo decisamente più complicata del previsto. L’assenza completa di checkpoint significa che, in caso di morte, si è costretti a ricominciare l’intera missione da zero; anche se gli spawn dei nemici non si resettano, la frustrazione rimane, perché basta un errore per perdere tutto quello fatto fino a quel momento. C’è poi un altro limite piuttosto evidente: non è possibile mettere il gioco in pausa. Provandoci, dopo qualche secondo si viene buttati fuori dalla sessione per inattività, esattamente come in un multiplayer; è un’impostazione che può avere senso in co-op, ma penalizza molto chi preferisce giocare la campagna da solo, spezzando ritmo e immersione ogni volta che serve fermarsi un momento.

Questo limite nasce dal fatto che la campagna non è altro che un prologo di quattro-cinque ore alla nuova modalità Endgame, ambientata sempre ad Avalon: è qui che si trova la vera novità di Call of Duty: Black Ops 7, ed è evidente come tutto sia stato costruito per spingere il giocatore verso questo contenuto. Endgame è una sorta di ibrido tra DMZ e Zombies in cui otto squadre da quattro giocatori vengono lanciate su Avalon e, con un tempo limite di cinquanta minuti, devono completare il maggior numero possibile di incarichi per poi richiedere l’estrazione. La mappa è divisa in quattro aree, ognuna con una difficoltà crescente, e la pressione aumenta man mano che ci si avvicina al centro, dove i nemici diventano più aggressivi e le ricompense più alte (va notato che, con un recentissimo update, la modalità Endgame non è più legata al completamento della campagna, ma è fruibile direttamente da tutti).

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Il multiplayer di Call of Duty: Black Ops 7 è probabilmente il più completo mai visto nella serie, con una quantità di mappe e modalità davvero notevole fin dal lancio. Ci sono tutte le modalità classiche come Team Deathmatch, Dominio, Cerca e Distruggi, Controllo, Gunfight, Uccisione Confermata e Tutti contro Tutti, a cui si aggiunge Sovraccarico, la vera novità del pacchetto. Questa modalità ruota attorno al recupero di un dispositivo che mi ha ricordato, per certi versi, il Teschio di Halo, da consegnare in una delle due zone designate della mappa per segnare un punto. La squadra che accumula più punti vince: è una modalità aggressiva che riesce a cambiare il ritmo del multiplayer senza snaturarlo. L’azione è frenetica, il gunplay è rapido e il time to kill è calibrato in modo efficace, con un ritmo che restituisce subito le sensazioni giuste; è stato introdotto anche un sistema di “Overclock”, che consente di potenziare ulteriormente gadget e serie di uccisioni, aggiungendo un ulteriore livello di personalizzazione.

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Al lancio sono disponibili ben 18 mappe, un numero che non si vedeva da anni, e l’offerta continuerà a crescere con l'arrivo delle stagioni e mappe iconiche come Nuketown 2025. Ultima modalità, ma non certo per importanza, è quella storica della serie Black Ops: gli Zombie. Qui ritornano le classiche esperienze a ondate, affiancate da una piccola modalità storia che permette di sbloccare le reliquie. La novità più curiosa, però, è la disponibilità immediata di Dead Ops Arcade 4, lo sparatutto isometrico che in passato era nascosto dietro requisiti particolari e funzionava quasi da easter egg; in questa versione è accessibile fin da subito e offre un approccio completamente diverso, trasformando l’esperienza in un delirio arcade, colorato e frenetico.

Tecnicamente il gioco non è né un miracolo né una meraviglia assoluta. Il livello di dettaglio, in generale, è alto e l’impatto visivo regge bene nelle fasi più concitate, ma ogni tanto spuntano texture in bassa risoluzione che stonano con il resto della scena. Sono imperfezioni che non compromettono l’esperienza, ma ricordano chiaramente che Call of Duty: Black Ops 7 è ancora pensato anche per le console old gen, e questo frena un po’ l’ambizione del quadro tecnico complessivo.

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Amore

Un Multiplayer incredibilmente divertente

- Il multiplayer di Call of Duty: Black Ops 7 è la solita droga buona: frenetico, immediato e capace di catturarti in partite da “ancora una e poi smetto” che diventano maratone notturne. Le mappe sono pensate per esaltare sia chi gioca aggressivo che chi preferisce tattica e coperture, con un bilanciamento delle armi sorprendentemente solido già al lancio. Il ritmo è esaltante, ogni scontro sembra deciso più dall’abilità che dal caso, e la sensazione è quella di un equilibrio raro in un titolo così caotico. Le nuove playlist non basate sull’abilità permettono partite non frustranti anche se nel mio gruppo c’è un giocatore molto più abile, ed è ottima anche la possibilità di capire da quali gruppi è formata la nostra lobby; sicuramente Treyarch ha fatto bene i compiti questa volta.

Tanti, tantissimi contenuti

- Call of Duty: Black Ops 7 è senza dubbio il Call of Duty più ricco di contenuti mai uscito al lancio. Il multiplayer parte con una dotazione di mappe sorprendentemente ampia e che aumenterà ulteriormente nel prossimo futuro; oltre alle mappe, la nuova modalità Sovraccarico introduce un ritmo fresco, caotico al punto giusto. Gli Zombie poi tornano in grande forma, con un impianto più solido rispetto agli ultimi capitoli, mentre la modalità Endgame rappresenta il tassello più interessante: non è un semplice extra, ma una vera estensione narrativa della campagna che amplia la storia. La sensazione generale è quella di un capitolo che vuole offrire moltissimo fin dal primo giorno.

Dead Ops Arcade

- Quello che nei capitoli precedenti era solo un easter egg nascosto, in Call of Duty: Black Ops 7 diventa una modalità disponibile fin da subito. Ed è sorprendentemente riuscita: Dead Ops Arcade 4 è dannatamente divertente e volutamente ignorante, giocabile sia in prima che in terza persona, da soli o in multiplayer. Non è Call of Duty in senso stretto, e da sola non giustifica certo l’acquisto del gioco, ma resta un’aggiunta più che gradita che funziona proprio perché non prova neppure per un secondo a prendersi sul serio.

Odio

Una campagna senza filo logico

- Una delle note più deludenti di Call of Duty: Black Ops 7 è senza dubbio la campagna. Non solo per la durata, che si ferma tra le quattro e le cinque ore, ma per il semplice fatto che non sembra una campagna di Call of Duty; non c’è un’identità chiara, né una direzione precisa, risultando un collage di idee prese da altrove, da Dying Light a Control, passando per Resident Evil e Alan Wake. Il risultato è una storia confusa, mal scritta, con personaggi caricaturali e senza spessore, ed è un peccato perché sono sempre stato un grande appassionato delle campagne single player della serie; qui manca proprio quel minimo di coerenza e personalità.

Tecnicamente tentennante

- Ormai è chiaro quanto il supporto multipiattaforma abbia influenzato lo sviluppo di Call of Duty: Black Ops 7. L’uscita anche sulle console di vecchia generazione lascia il segno, e non in positivo: le limitazioni si avvertono anche sulle piattaforme più recenti e perfino su PC. Ne deriva un comparto tecnico disomogeneo, con texture inaspettatamente a bassa risoluzione e, in alcuni casi, visibilmente sgranate; è un dettaglio che rompe l’immersione più spesso di quanto dovrebbe.

Tiriamo le somme

Call of Duty: Black Ops 7 è probabilmente il Call of Duty più ricco di sempre, sia per quantità sia per qualità complessiva dei contenuti, e il suo multiplayer competitivo è tra i più divertenti che abbia giocato negli ultimi anni. È un capitolo che sa intrattenere, che offre tanto fin dal primo giorno e che nel complesso funziona davvero bene, tuttavia non è esente da difetti. La campagna è mediocre, quasi insulsa, e stona in modo evidente con il resto del pacchetto, a cui si aggiungono diversi compromessi tecnici difficili da ignorare legati alla natura cross-gen del progetto; sono aspetti che non rovinano il gioco, ma gli impediscono di puntare alla vera eccellenza.
8.5

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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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