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Exoborne

Exoborne - provato alla gamescom

In occasione della gamescom, i ragazzi di Level Infinite e Sharkmob ci hanno invitato nel loro booth per permetterci di provare con una sessione preliminare Exoborne, un progetto a cui hanno lavorato negli ultimi anni. Un titolo che già dal primo contatto ha saputo distinguersi per una proposta tanto ambiziosa quanto originale: eccovi le nostre impressioni!
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Ci troviamo di fronte a un open world extraction shooter ambientato in un’America post-apocalittica, segnata da catastrofi naturali estreme, dove sopravvivenza, strategia e lavoro di squadra si intrecciano in maniera indissolubile. Lo sfondo narrativo si basa sulla ribellione dei Reborn contro Rebirth, un'organizzazione che avrebbe dovuto guidare l’umanità verso la salvezza ma che si è rivelata invece traditrice, trasformando ogni incursione nel territorio in un tassello di una lotta più grande, dove il desiderio di sopravvivenza si intreccia con la ricerca della verità.

Il cuore del gioco sono gli Exo-Rigs, esoscheletri avanzati che non rappresentano soltanto una protezione ma un vero e proprio strumento di espressione del proprio stile di gioco: ogni giocatore può modificarli e potenziarli con perk e mod per adattarsi alle circostanze, creando sinergie uniche e ruoli tattici ben distinti che diventano fondamentali all’interno delle missioni. Classi come Kodiak, Kestrel o Viper offrono infatti stili molto diversi e complementari.

MX Video - Exoborne

Ciò che rende l’esperienza davvero peculiare è però il clima, trasformato da semplice sfondo atmosferico a vero protagonista del gameplay: tornado, fulmini e tempeste possono cambiare l’esito di una partita in pochi istanti, offrendo al tempo stesso opportunità strategiche, come sfruttare un vortice per spazzare via un gruppo di nemici o scatenare un’esplosione letale al momento giusto. L'ambientazione di Colton County, con i suoi paesaggi devastati e le sue verticalità, incoraggia inoltre l'uso di rampini e paracadute per un’esplorazione dinamica.

Le sessioni di gioco, della durata di circa venti minuti, spingono a muoversi rapidamente tra saccheggi, combattimenti e tentativi di estrazione, in un contesto PvPvE che mette contro fino a trenta giocatori oltre alle fazioni controllate dall’IA. Il rischio è sempre altissimo e la perdita di tutto ciò che si è raccolto è costantemente dietro l’angolo, motivo per cui il coordinamento della squadra diventa essenziale.

Terminata l’introduzione mi siedo alla mia postazione, ed inizio con la scelta dell'Exo-Rig avvalendomi dei suggerimenti dei ragazzi del team di sviluppo, che mi guidano nelle varie caratteristiche delle tute. Sono quindi pronto per il dispiegamento.

Il team lead decide un punto di rendez-vous per iniziare la missione: dobbiamo salvare un'importante risorsa della nostra fazione che, una volta scoperta, è diventata un bersaglio per gli avversari a causa delle informazioni tattiche che possiede. L’ambientazione è un misto di natura e rovine dove l'aiuto dell'Exo-rig facilita gli spostamenti soprattutto in verticale, grazie all’utilizzo del rampino. Ci viene suggerito di stare vicini e di lavorare come un team, perché presto ci troveremo in difficoltà.

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In lontananza vedo dei fulmini, e subito un avviso ci informa che una tempesta con tornado si sta per abbattere nella nostra zona. Nelle cuffie ci viene suggerito di usare questa opportunità per passare all’azione, evitando di essere coinvolti nelle conseguenze del cataclisma. Ci ripariamo dentro un edificio mentre la tempesta fa il suo lavoro, e poco dopo possiamo avanzare.

A questo punto mi separo dal gruppo per poter operare da cecchino dalla distanza. Una scelta che si rivelerà non molto furba: riesco ad eliminare un paio di nemici, ma questo rivela la mia posizione e vengo immediatamente avvistato. Provo a ricongiungermi al gruppo ma vengo intercettato prima; mi difendo, ma alla fine devo soccombere. Nel frattempo, su indicazione e coordinamento dei ragazzi di Level Infinite, qualcuno del mio gruppo si avvicina. Mi dicono di tenere duro, perché possono salvarmi. E infatti, riescono a curarmi e a rimettermi in sesto: ho potuto così provare una delle caratteristiche peculiari del gioco.

Riprendiamo l'avanzata, ora più uniti e come una vera squadra, verso l’ultima posizione nota del nostro obiettivo. Ci confrontiamo con gli avversari sfruttando le nostre armi e ci muoviamo rapidamente verso il punto di estrazione usando tutto quello che l'Exo-Rig ci mette a disposizione. I dislivelli, ad esempio, sono un’ottima scorciatoia per coprire molto terreno in volo, anche se questa operazione rende ovviamente visibili ed esposti al fuoco nemico. Raggiungiamo l'elicottero che ci porterà via: l'ambiente si fa caldo, il fuoco nemico intenso, ma riusciamo, in maniera piuttosto rocambolesca, ad arrivare al punto di estrazione.

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L'esperienza si è rivelata intensa, con un buon ritmo e una percezione di pericolo e tatticismo che risulta gradevole ed eccitante. Certo, è necessario un buon lavoro di squadra e a mio giudizio questo rappresenta uno dei maggiori fattori che può determinare il successo del gioco. La presenza di numerose variabili ambientali, oltre all’azione dei nemici, rende la missione avvincente ed emozionante, differenziando Exoborne da altri giochi di estrazione.

Le premesse ci sono tutte perché il titolo diventi un’ottima alternativa alle varianti odierne di shooter, ed è incoraggiante la costante ricerca di feedback che il team di sviluppo sta applicando. Solo un sapiente dosaggio di tutte le componenti può fare di Exoborne più di un buon titolo, ma un best seller. C’è ancora molta strada da fare ma, da quello che abbiamo visto, le premesse ci sono tutte.

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L'autore

autore

Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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