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007 First Light

007 First Light - visto alla gamescom

Ora che il gameplay di 007 First Light è stato per la prima volta mostrato al pubblico, possiamo finalmente condividere con voi le nostre impressioni relative a quanto IO Interactive ci ha mostrato in anteprima alla gamescom, due settimane fa: buona lettura!
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Non abbiamo avuto “licenza di giocare” nel nostro inconto in gamescom con IO Interactive, ma siamo stati fatti accomodare in una notevole saletta cinematografica, arredata di tutto punto all’interno dello stand dello studio danese (al cui ingresso peraltro faceva bella mostra di sé una splendida Aston Martin). Una volta accomodati, abbiamo seguito la sessione di gioco di uno sviluppatore, con una corposa prima parte dedicata ad una delle missioni inziali del gioco, in cui un giovane ed irruento Bond deve (in teoria!) limitarsi ad accompagnare i due agenti incaricati della missione, figurando come l’autista che conduce l’auto con la quale giungono al ricevimento a cui devono partecipare. Ben presto le cose però non vanno come previsto: insospettito dal losco comportamento di un cameriere, Bond decide di contravvenire agli ordini e, abbandonando il suo posto al parcheggio, si mette ad inseguire il sospetto all’interno della sfarzosa villa in cui si sta tenendo il ricevimento.

MX Video - 007 First Light

Non essendo tra gli invitati, naturalmente il primo problema di Bond è quello di mettere piede nella villa: è questa la prima occasione in cui si palesa quello che si può considerare il “marchio di fabbrica” del game design targato IO Interactive, vale a dire la libertà concessa di superare un problema individuando e sfruttando una tra le molte possibiltà previste dal gioco, tra approcci più o meno diretti e più o meno creativi. Nello specifico il giocatore, dopo essere stato “rimbalzato” dai due buttafuori di guardia (ma va a sapere, magari avrebbe potuto sedarli, oppure corromperli, o ancora farli allontanare dalla porta in qualche modo...), ha puntato a raggiungere una finestra aperta al piano superiore, dovendo però prima creare un diversivo per non essere visto da un invitato che bighellonava proprio nei paraggi!

Questa meccanica, che a va a stimolare astuzia e creatività di chi gioca, è appunto assai simile a quella vista nei giochi della serie Hitman e non è certamente l’unico punto di contatto di questo nuovo gioco con la fortunata saga dedicata all’Agente 47. Ne abbiamo avuto una riprova, ad esempio, non appena il gameplay ci ha condotto dentro la villa ed il gioco ha potuto sfoggiare la grande ricchezza di dettagli ed il gran numero di personaggi di cui studiare i comportamenti e con cui possiamo eventualmente interagire per cogliere eventuali opportunità, da veri maestri di “ingegneria sociale”... come senz’altro deve essere un grande agente segreto!

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Sarebbe però riduttivo vedere 007 First Light come un semplice “re-skin” dei giochi precedenti, una sorta di nuovo Hitman calato nella licenza ufficiale del più famoso agente al servizio di Sua Maestà. Va da sé che lo sviluppatore abbia attinto a piene mani dalle proprie esperienze (grazie alle quali peraltro si accredita come lo studio ideale a cui affidare una licenza tanto impegnativa) ed in maniera altrettanto prevedibile il gioco poggia su un concept analogo ai precedenti lavori: è questo un gioco sicuramente in “stile IO Interactive”, non un FPS come il Goldeneye recentemente riproposto, o qualsiasi altro tipo di gioco.

Detto questo, è però altrettanto vero che le differenze sono rilevanti, anche basandoci su quanto (non moltissimo, in definitiva) finora abbiamo potuto vedere. Ad esempio, mi ha colpito in modo particolare il deciso salto di qualità compiuto dalle fasi di shooting: meccanica che, non a caso, ha tenuto banco nell’ultima parte della prima fase della demo. Quella che in Hitman era tipicamente una risorsa da “ultima spiaggia” (e spesso una sparatoria significava aver commesso qualche grossolano errore nell’eseguire il piano originario), in 007 First Light assume ben altra importanza e, di conseguenza, la sensazione è che sia stata curata dallo sviluppatore con un livello di attenzione decisamente superiore ai lavori precedenti. Il gunplay del gioco appare molto più appagante e dinamico, decisamente meno legnoso e anche più spettacolare, con esplosioni, materiali distruttibili ed effetti audio assai coinvolgenti: in definitiva il gun-play è parso non certo un “cittadino di serie B” nell’ambito del gioco, quanto una risorsa a cui pensare di affidarsi spesso (e anche volentieri, visto l’ottimo risultato dell’implementazione).

La rilevanza di una componente “action” a cui IO Interactive non ci aveva abituato negli ultimi anni è stata confermata dalla seconda parte della sessione, decisamente più breve ma non meno interessante. Abbiamo avuto infatti la possibilità di assistere ad un inseguimento automobilistico in piena regola, una fase adrenalinica e spettacolare dove il giocatore è stato chiamato a raggiungere l'auto del sospettato in fuga ricorrendo non soltanto ad una guida al limite, con spettacolari derapate lungo la tortuosa strada di montagna, ma anche a una serie di mosse (salti, tagli attraverso zone pedonali) a cui ci hanno abituato innumerevoli film d’azione. In effetti, come sottolineato da IO Interactive in sede di presentazione, le automobili (lussose, potenti e riccamente “accessoriate” di gadget) e le sequenze che le vedono protagoniste, rappresentano da sempre un elemento tipico della saga 007 e si è pertanto ritenuto di dar loro adeguata rilevanza anche in questo gioco: in definitiva, prepariamoci ad un Bond più che pronto ad estrarre la pistola e a spingere a tavoletta sull’acceleratore, non soltanto ad agire silenziosamente nell’ombra!

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Personalmente sono uscito dalla sala della dimostrazione con ben pochi dubbi sulla qualità del gioco, che anche a livello tecnico e grafico mi ha colpito in modo positivo (pur con tutte le cautele che si devono avere per una valutazione “hands off”, come questa).

Rimane grande curiosità nel vedere come sarà sviluppato l’aspetto narrativo: il gioco non è legato ad alcun film e il Bond che ci viene presentato non è la controparte videoludica di uno di quelli passati sul grande schermo. Questa totale libertà è, a mio parere, una grande opportunità ma anche una grande responsabilità, perchè tradizionalmente da un prodotto targato “007” ci si aspetta non soltanto azione spettacolare, ma anche intrigo e (per lo meno nelle sue ultime incarnazioni) pure una buona dose di profondità ed introspezione personale. Non è certo semplice raccordare tutto nella trama di un videogame, ma IO Interactive ha le carte in regola per poterlo fare e per il momento mi pare azzeccata la scelta di avere come protagonista un Bond giovane ed irrequieto, che possa venire plasmato nel carattere dalle vicende e dagli incontri che lo vedranno protagonista.

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Per sapere se 007 First Light saprà convincere appieno su questo e su altri aspetti, l’attesa purtroppo non è brevissima, dato che il gioco per il momento è previsto in uscita per il prossimo anno, senza ulteriori precisazioni, ma da quello che abbiamo visto sembra proprio che questa celeberrima IP avrà un nuovo gioco all’altezza della sua fama!

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L'autore

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La sua passione per il gaming nasce nel lontanissimo 1982 con Gorf per Vic-20, ma da quando ha scoperto le "gioie" della caccia agli obiettivi, gioca solo su Xbox. Il suo nemico giurato è l'Arretrato, smisurato ed in costante aumento. Maguzzolo però non si arrende: armato di sei console ed un numero sterminato di controller, continua a dare battaglia.

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