Project Motor Racing - provato alla gamescom

Il nostro incontro con Giant Software alla fiera di Colonia si è concentrato su Project Motor Racing, un titolo che punta a riportare in auge l'anima più pura e intransigente del motorsport, attraverso un approccio fortemente simulativo. Il gioco è sviluppato dai londinesi Straight4 Studios, studio fondato nel 2023 dalle ceneri del defunto Slightly Mad Studios, con talenti che hanno 20 anni d'esperienza nei racing games, in serie come GTR e Project CARS. Con questo titolo, il team si propone di coprire ben 50 anni di storia delle competizioni, includendo un parco macchine di circa 70 vetture con licenze ufficiali e 18 tracciati realmente esistenti, tutti riprodotti fedelmente in scala reale.
Un aspetto centrale su cui gli sviluppatori hanno posto grande enfasi è il nuovo motore fisico, costruito interamente da zero e concepito per restituire un feeling di guida naturale, senza compromessi o semplificazioni. Le auto disponibili spazieranno dalle moderne GT3 e GT4 fino a categorie ormai storiche come le GT1. Il team ha ammesso che la difficoltà più grande è stata ricostruire i modelli dei primi anni 2000, spesso appartenenti a marchi ormai scomparsi o trasformati, ma questo sforzo ha permesso di offrire una selezione di veicoli tanto variegata quanto fedele alla realtà.
MX Video - Project Motor Racing
Durante la presentazione, ci è stato illustrato nel dettaglio il sistema di aderenza variabile. In condizioni di pioggia, ad esempio, la pista diventa naturalmente più insidiosa, ma con il passare dei giri si andrà a formare una linea ideale asciutta che offrirà maggiore grip. Al contrario, sull'asciutto, il progressivo depositarsi della gomma sull'asfalto migliorerà la tenuta in curva. Un sistema che, a detta loro, restituisce sensazioni immediate e credibili, spingendo il giocatore a comportarsi come un vero pilota e ad adattare costantemente il proprio stile di guida. Per affinare ulteriormente la resa in pista, lo studio si è avvalso del contributo diretto di oltre 120 piloti professionisti, tra cui il celebre Johnny Herbert, i cui feedback su frenata, comportamento in condizioni estreme e sensazioni generali sono stati preziosi per creare un modello di guida che promette di avvicinarsi come pochi altri alla realtà.
L'offerta di Project Motor Racing non si ferma qui. Troviamo infatti una modalità carriera pensata per ricreare il percorso di un pilota professionista, dove l'obiettivo non è tanto puntare subito al titolo mondiale, quanto piuttosto "sopravvivere" stagione dopo stagione, gestendo budget, riparazioni e i rischi della pista. A completare il quadro ci sono poi il meteo dinamico, il ciclo giorno/notte per le gare endurance e il pieno supporto al cross-play e alle mod anche su console, tutti elementi che mirano a rendere l'esperienza più viva e duratura.

Dopo la teoria, però, è arrivato il momento della pratica. Terminato l'incontro, Alessandro Martini di Giant mi ha invitato a provare il gioco sulla postazione simulativa allestita nello stand. Ovviamente, non mi sono tirato indietro. Purtroppo la versione disponibile non includeva il mio circuito preferito (Spa Francorchamps) ma, seguendo il consiglio di Alessandro, ne ho scelto uno facile da imparare. A quel punto, mi è stato chiesto quale livello di realismo volessi per la forza sul volante: senza esitazione, ho chiesto la stessa di una vera GT4, l'auto che stavo per guidare.
Finalmente si parte. Con estrema prudenza, entro nel circuito senza spingere troppo, per evitare clamorosi sottosterzi a gomme fredde. Sotto l'attenta supervisione di Alessandro, prodigo di consigli e incoraggiamenti, inizio a prendere confidenza con il tracciato. Lo sterzo è tremendamente duro, ma al contempo riesce a copiare perfettamente il comportamento del veicolo, infondendo un senso di controllo e padronanza di un realismo impressionante. Curva dopo curva, acquisisco sempre più padronanza ed è fantastica la sensazione di sentire, nelle pieghe più strette, una lieve spinta contraria che segnala l'inizio della perdita di aderenza. Anche i cordoli sono resi con una fedeltà notevole, grazie alla forza che è necessario applicare per tenere la vettura in traiettoria.

Il mio ritmo aumenta progressivamente, e con esso la fatica fisica necessaria per guidare senza finire fuori pista. In un paio di curve sono costretto ad "aprire e chiudere" ripetutamente lo sterzo, come insegnano nelle scuole di guida veloce, per mantenere la traiettoria: la sensazione di realismo è incredibile, grazie alla perfetta sinergia tra il software e la periferica. Con le gomme e i freni ormai in temperatura, si può spingere al massimo, e con loro anche i battiti del cuore. A questo gioco il realismo non manca di certo, e posso testimoniare che il modello fisico è assolutamente fedele e la guida autentica.
L'unica nota stonata, se così si può dire, era il pedale del freno, purtroppo privo di feedback, cosa che toglieva un po' di realismo alla frenata, apparsa sempre un po' "piatta". Credo però che si tratti più di una limitazione della piattaforma hardware usata per il simulatore che di un difetto del gioco in sé. Con un tempo sul giro che Alessandro ha definito "notevole", sono stato richiamato all'ordine per cedere il posto a un altro impaziente collega. Lascio quindi lo stand con ottime impressioni su Project Motor Racing: le premesse per un simulatore di guida di altissimo livello ci sono tutte.



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