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Microsoft mostra un'applicazione del Cloud Computing in ambito gaming

Se ci seguite abitualmente, ormai ci conoscete bene e sapete come non ci piaccia salire sul treno dell'hype e della console war con titoli sensazionalistici in cui si parla di parti di hardware nascoste che potenzieranno magicamente Xbox One e simili. Ci piace parlare dei giochi, delle console ma senza l'ossessione continua delle prestazioni o di chissà quali complessi d'inferiorità nei confronti della concorrenza. Dopotutto Xbox One sta già dimostrando nei fatti di essere una gran console ed avere grandi giochi, e non servono certo rassicurazioni in merito.

Eravamo quindi indecisi se pubblicare o meno questo video del quale ovviamente si parla ampiamente un po' ovunque, perché non rappresenta uno scenario realistico delle possibilità di evoluzione di Xbox One. E' utile però a stimolare una discussione costruttiva sulle possibilità del cloud computing in ambito gaming, per cui può sicuramente interessare all'utenza Xbox visto quando Microsoft punti su Xbox Compute, l'infrastruttura cloud di Xbox One.

Finito il doveroso preambolo, veniamo quindi al video: nel corso del proprio evento per sviluppatori BUILD, Microsoft ha svolto una brevissima dimostrazione di quel che il cloud computing potrebbe offrire al mondo del gaming. Su due PC di fascia alta girava una complessa simulazione fisica nella quale, sparando agli edifici, questi esplodevano in centinaia di detriti ognuno gestito da un'accurata simulazione fisica. Uno scenario del genere richiede grandi capacità elaborative, tanto più grandi quanti sono i "detriti" generati dalla simulazione.

Il primo dei due PC eseguiva tutte le elaborazioni in locale, sulla propria CPU: non è quindi una sorpresa che questo, dopo che uno degli sviluppatori aveva iniziato a sparare ad un edificio, ha iniziato a mostrare vistosi rallentamenti a causa delle troppe elaborazioni necessarie per processare i frame. Si è poi passati ad un secondo PC che demandava tutta l'elaborazione fisica all'infrastruttura cloud di Microsoft: essendo alleggerita da tali elaborazioni, la macchina non ha presentato rallentamenti mentre tutto veniva simulato a piena velocità.

Ora, questo è probabilmente uno scenario irreale, perchè i giochi hanno bisogno di risposte velocissime e non è ipotizzabile che un titolo demandi al cloud la simulazione del mondo intorno a noi: in base alle condizioni di rete potremmo vedere ritardi nella risposta (immaginate di sparare ad un edificio, e vederlo esplodere in ritardo a causa di lag di rete), senza contare che se per qualche motivo dovessimo trovarci senza connessione, ci ritroveremmo con un gioco privo di tutta la simulazione fisica.

E' però un'applicazione molto interessante che in futuro potrebbe effettivamente avere un impatto sui titoli Xbox One. Immaginiamo ad esempio un mondo alla GTA, nel quale tutto quello che avviene attorno a noi è costantemente simulato. Il cloud potrebbe occuparsi di simulare quello che è oltre il nostro range visivo, alleggerendo la console la quale dovrebbe a questo punto occuparsi solo di quanto è più strettamente vicino a noi. Cosa accadrebbe però il giorno di lancio del gioco, quando un milione di utenti si dovessero mettere a giocare contemporaneamente chiedendo all'Xbox Compute uno sforzo mastodontico? Riuscirebbe a soddisfare tutte le richieste senza problemi?

Se questo sia destinato a rimanere sola teoria accademica o se davvero aiuterà a darci giochi migliori, più performanti e realistici, per ora non è possibile saperlo: al momento possiamo solo discuterne ed attendere di vedere cosa ci proporranno i futuri giochi. Vi lasciamo al video della dimostrazione.

MX Video - Xbox One
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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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