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Onimusha: Way of the Sword

Onimusha: Way of the Sword - provato alla gamescom

Tra le ombre del Giappone feudale si prepara a risorgere una saga che ha segnato la storia del gaming: con Onimusha: Way of the Sword, Capcom attinge a piene mani al patrimonio narrativo ed estetico della serie, portandoci nuovamente nel cuore di un’era segnata da samurai, demoni e spade impregnate di mistero. Nel corso della gamescom abbiamo avuto modo di immergerci in questo nuovo capitolo: eccovi le nostre impressioni.
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Onimusha: Way of the Sword si propone come un nuovo capitolo indipendente della serie Capcom, cercando di riannodare i fili perduti tra mito, guerra e vendetta in un periodo turbolento del Giappone medievale, presentandoci personaggi sia nuovi che familiari, intrighi di corte e oscuri poteri che traboccano dalle profondità del sovrannaturale. La direzione artistica del gioco attinge a piene mani ai paesaggi e alle architetture del periodo: torri in legno avvolte nella nebbia, cieli crepuscolari che increspano sulle silenziose valli e chiaroscuri che esaltano tanto l’atmosfera quanto il pathos narrativo.

Al centro della vicenda vi è un’antica spada, artefatto tanto letale quanto intriso di un passato oscuro. Il suo peso aleggia come un presagio: non è solo un’arma, ma il fulcro narrativo e il simbolo del conflitto fra umano e divino, fra tradizione e maledizione. Da quanto abbiamo visto, Onimusha: Way of the Sword sembra voler recuperare l’identità classica di Onimusha: una fusione di action, esplorazione e narrativa sovrannaturale, con l'impronta di una Capcom ancora capace di evocare un senso di meraviglia e inquietudine.

MX Video - Onimusha: Way of the Sword

Una volta avviata la demo, ho deciso di iniziare dalla modalità storia per prendere confidenza con i controlli e godermi le ambientazioni particolarmente curate del titolo. La mia prova è iniziata di fronte a una porta che, una volta aperta, rivelava un sentiero in discesa verso un palazzo; l'immagine di una donna spaventata che lo risaliva in preda al panico ha subito trasmesso la pressione di qualcosa di terribile. Fermandomi un istante, il mio personaggio, Miyamoto Musashi, ha notato un miasma notevole provenire dal palazzo, e subito è comparsa la mappa con il percorso da seguire.

Continuando a scendere, altre persone urlanti mi sono corse incontro, mentre più avanti si svolgeva l'aggressione di un'innocente da parte di un soldato posseduto. Mi sono quindi lanciato nel duello, ma era ormai troppo tardi per salvare la donna: non ho esitato un secondo, però, a vendicarla con la mia spada. Appena sconfitto il nemico, ho subito usato il mio guanto Oni per raccogliere le anime dei caduti, un'azione che rafforza i poteri mistici e ripristina parte della salute, fondamentale quando gli scontri si fanno più complicati.

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Senza un attimo di respiro, mi sono messo a correre per salvare quante più persone possibili, imbattendomi subito in una nuova scena di pericolo. Ho ingaggiato immediatamente entrambi i guerrieri Gemma e, durante lo scontro, il gioco mi ha introdotto alle varie mosse necessarie per vincere i duelli. Poco dopo, sono stato preso di mira da alcuni arcieri e ho dovuto parare le loro frecce mentre mi avvicinavo per eliminarli. Sebbene non fossero molto abili, le loro frecce hanno iniziato a indebolirmi, costringendomi a fare ricorso agli Hozuki presi dalla mia sacca per ripristinare l'energia vitale. Quest'erba, che può essere trovata esplorando, costituisce una risorsa molto importante.

Proseguendo verso il palazzo, la densità dei nemici è aumentata, alzando progressivamente la difficoltà e la spettacolarità degli scontri. Ho iniziato anche a collezionare oggetti come pozioni magiche, che si sarebbero rivelate utili più avanti. A un certo punto, il guanto ha innescato delle visioni spettrali di eventi passati, così realistiche che Miyamoto ha persino tentato di abbracciare una delle figure, causandone il dissolvimento. Queste visioni non solo raccontano la sofferenza inferta dal male, ma fungono anche da indizio per capire come liberare un portale bloccato da una forza malefica, unendo il mondo mistico a quello reale.

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Una volta entrato nel palazzo, oltre ai guerrieri corrotti ho trovato i primi mostri dalle sembianze animali, dotati di armi basate su poteri maligni che ne distorcono le fattezze, rendendoli avversari ben più ostici dei Gemma. Un'altra visione mi ha poi condotto alla boss fight che mi attendeva per aprire il portale, serrato da alberi posseduti dal miasma. Davanti a me si è palesato Sasaky Ganryu, anche lui dotato di bracciale Oni, dando il via a un serrato duello di spade.

La dinamica del combattimento è risultata fortemente basata sul contrattacco e sull'utilizzo dell'attacco speciale per erodere l'energia dell'avversario. Il tempismo si è rivelato fondamentale per parare i colpi più pericolosi e, anche giocando in modalità normale, rappresenta una caratteristica chiave per vincere. La mia esperienza si è chiusa con la sconfitta del nemico e l'apertura del portale, esaurendo l'intera demo.

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Il coinvolgimento che ne ho ricavato è notevole: il gioco riesce a unire il mitico mondo dei Samurai con un misticismo molto orientale, amalgamando in maniera convincente armi e poteri. Permangono alcuni dubbi sulla gestione della telecamera, una costante in questa tipologia di titoli dove ambientazioni suggestive diventano teatro di scontri frenetici. Ad ogni modo, la modalità storia sembra permettere di vivere la "via della spada" più come un film interattivo che come un semplice gioco action, un'opzione che ho apprezzato per la possibilità di concentrarmi sul racconto piuttosto che unicamente sull'abilità con il pad.

Le premesse per un titolo equilibrato, ricco di fascino e avventura, ci sono tutte. Onimusha: Way of the Sword è atteso nel 2026: continuate a seguirci per saperne di più!

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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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