Recensione - FIFA 17
di
Mirko Rossi / Thor
P
Il Gioco
Come ormai d’abitudine, l’inizio della stagione calcistica 2016/2017 coincide con l’arrivo nei negozi dei nuovi titoli dedicati a questo sport. Quest’anno è FIFA 17 a presentarsi per ultimo ai blocchi di partenza, presumibilmente per permettere agli sviluppatori di dare i ritocchi finali a quello che la casa di sviluppo ha definito senza troppa modestia come “il miglior FIFA di sempre”. Dopo aver affrontato il salto generazionale affidandosi al motore Ignite, la software house americana ha infatti deciso di sfruttare anche per questa serie il famoso Frostbite, nato per spingere i primi capitoli della saga di Battlefield e giunto ora alla sua terza versione. Nel corso degli anni EA ha “adattato” questo engine a molte delle sue IP con buoni risultati, sia dal punto di vista economico che prestazionale, tanto da convincere gli sviluppatori a mandare in pensione l’ottimo Ignite dopo pochi anni di onorato servizio. Per evitare passi falsi e garantire una transizione senza traumi la casa di sviluppo, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate, ha dedicato oltre 2 anni di lavoro a questa specifica versione con l’obiettivo di affinare ulteriormente sia la giocabilità che l’aspetto grafico grazie alle potenzialità del Frostbite ma senza grossi stravolgimenti.Pad al mano FIFA 17 si dimostra infatti molto simile ai suoi predecessori ed uno sguardo distratto potrebbe non notare differenze eclatanti. Partita dopo partita però il nuovo motore mette in mostra le sue peculiarità sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista della giocabilità. La grafica, come sempre capace di raggiungere una risoluzione FullHD a 60 fps, è più definita, i modelli dei giocatori sono più proporzionati rispetto al passato e dispongono finalmente di animazioni fluide in ogni situazione mentre i volti presentano un livello di dettaglio decisamente più elevato così come gli stadi, che possono anche beneficiare dell’introduzione di un nuovo sistema di illuminazione e di una vasta gamma di effetti particellari capaci di rendere ancora più vive le numerose arene presenti nel titolo. FIFA 17, proprio come i suoi predecessori, gestisce adeguatamente le varie condizioni meteo e le varie fasce orarie adattando dinamicamente l’illuminazione e la visibilità così da riprodurre al meglio ogni situazione, dalle classiche sfide pomeridiane illuminate dal sole alle proibitive, per quanto spettacolari, sfide in notturna sotto la neve. Nessuna novità da segnalare per quanto riguarda il comparto audio, capace di riprodurre come di consueto in modo fedele l’atmosfera di ogni match grazie all’ottimo lavoro di campionatura svolto dagli sviluppatori e dotato di una colonna sonora in linea con le tendenze musicali attuali. La telecronaca della versione italiana è affidata nuovamente all’accoppiata Pardo – Nava che sottolinea con una buona precisione lo svolgimento delle partite senza essere troppo invasiva (Tiki-Taka a parte…)
Il sistema di gioco classico della serie, dal canto suo, accoglie con naturalezza l’importanza data dal nuovo motore fisico al peso dei calciatori, che ora influenza davvero ogni fase dei match rendendo la manovra leggermente meno frenetica rispetto al passato. Prendere posizione e proteggere la palla con il corpo usando il pulsante dedicato ora è fondamentale, soprattutto se si vuole mantenere il possesso palla per più di due secondi, così come è necessario considerare bene la fisicità del giocatore e la sua posizione in campo prima di andare a contrasto, sia in attacco che in difesa. In fase di costruzione del gioco infine è necessario valutare sempre le capacità del giocatore e sfruttarne bene le doti tecniche per creare spazi grazie alla sua forza o, al contrario, sfuggire alla pressione avversaria puntando tutto su tecnica ed agilità. Nel complesso FIFA 17 risulta quindi molto simile ai capitoli precedenti ma con una giocabilità più ragionata, capace di coinvolgere ed appassionare anche i calciatori virtuali più esigenti.
MX Video - FIFA 17
Quasi invariato il sistema di controllo con palla in movimento, che sfrutta praticamente ogni tasto del pad per permettere ai giocatori di mettere in campo tutto il loro estro creativo e che vede il gradito ritorno del FIFA Trainer, il sistema di apprendimento dinamico inaugurato con la precedente edizione, che consente anche ai giocatori meno esperti di prendere confidenza con le basi del sistema di controllo senza dover spendere ore ad esercitarsi. Tante invece le novità nella gestione dei calci piazzati, sia per quanto riguarda i calci d’angolo sia per le punizioni ed i rigori. Nel primo caso la visuale ora non si posiziona più alle spalle del giocatore ma rimane la stessa utilizzata in tutte le altre fasi e per indirizzare il pallone è necessario muovere un apposito indicatore sul terreno di gioco prima di calciare. Lo stesso sistema viene utilizzato, seppur non in tutte le occasioni, durante i calci di punizione. Se la distanza è notevole il gioco propone infatti lo stesso schema previsto per i calci d’angolo mentre per le conclusioni più ravvicinate il sistema è rimasto lo stesso visto sino alla scorsa edizione, salvo per il fatto che ora l’inquadratura indugia per qualche secondo in più sulle spalle del giocatore così da permetterci di valutare la bontà di un’eventuale conclusione. I rigori propongono un’ulteriore variazione sul tema visto che, una volta presa posizione sul dischetto, i giocatori possono muovere il loro alter ego utilizzando la levetta destra per poi sfruttare quella sinistra per indirizzare il pallone. La pressione della seconda levetta dà inizio alla rincorsa del calciatore, durante la quale sarà poi necessario dosare la potenza del tiro tenendo premuto il tasto corrispondente.
FIFA 17 propone come di consueto un nutrito ventaglio di modalità di gioco sia in locale che in rete. Oltre ai classici match rapidi e alle varie competizioni, ufficiali e non, questa nuova edizione si affida nuovamente a tutte le tipologie di sfide che hanno permesso alla serie di distinguersi dai rivali nel corso degli ultimi anni come la modalità Carriera, le Stagioni online (affrontabili sia in singolo che in coop), le sfide Pro Club 11 vs 11 e l’ormai leggendaria sezione dedicata alla modalità Ultimate Team che, per quei pochi che ancora non lo sapessero, permette di “costruire” materialmente il proprio dream-team pescando giocatori e carte speciali da veri e propri pacchetti di figurine virtuali. Oltre a sfruttare le doti del singolo giocatore, magari posizionandolo nel suo ruolo preferito, in questa modalità è fondamentale creare un’intesa tra i componenti della squadra abbinando i giocatori in base alla loro nazionalità o alla squadra in cui militano. Una maggiore corrispondenza dei ruoli ed un alto valore di intesa permetteranno alla formazione di raggiungere prestazioni migliori così da vincere e guadagnare crediti, spendibili per acquistare nuovi pacchetti, prendere giocatori in prestito e molto altro.
Proprio questa complessità è alla base di una delle novità presenti in FIFA 17, ovvero le sfide Allenatore che invitano i giocatori a creare rose che soddisfino particolari requisiti partendo dalle carte a loro disposizione. Una volta raggiunto l’obiettivo sarà possibile scambiare la formazione, e tutte le carte in essa contenute, così da ottenere una ricompensa adeguata al livello della sfida completata. Ma le novità non finiscono qui. Oltre alla possibilità di affrontare le classiche stagioni, sia in locale che contro avversari umani da tutto il mondo, e di partecipare alle competizioni Draft, nelle quali è necessario costruire la propria rosa selezionando i giocatori da un elenco ristretto, FIFA 17 permette anche di prendere parte alla FUT CHAMPIONS, un particolare torneo settimanale strutturato in sfide ad eliminazione giornaliere con cui guadagnarsi l’accesso alle fasi finali, che si disputeranno nel weekend e che permettono di ottenere interessanti ricompense in-game.
A conti fatti queste sono le uniche novità che riguardano le modalità di gioco storiche della serie, a riprova dell’importanza che le competizioni FUT hanno raggiunto nel corso degli anni. A queste si aggiunge la seconda grande new entry presente in FIFA 17 , denominata Il Viaggio, che mette il giocatore nei panni di Alex Hunter, una delle giovani promesse del calcio inglese e ultimo discendete di una gloriosa dinastia di calciatori professionisti. Alla “guida” del promettente calciatore affronteremo in prima persona le difficoltà del calcio professionistico muovendo i primi passi tra provini, panchine, duri allenamenti e cocenti delusioni. Starà a noi dare il massimo in ogni occasione per guadagnare la fiducia del secondo allenatore e del mister così da diventare titolari e lasciare il segno già durante la prima stagione. “Il Viaggio” non è nient’altro che una versione romanzata della classica Carriera a cui EA ha affiancato una trama scritta ad hoc interpretata da attori professionisti e personaggi reali, tra cui tutti gli allenatori della Premier e qualche calciatore più o meno famoso.
Le fasi di gioco si alternano a frequenti cut-scene che seguono il percorso di crescita del giocatore dall’infanzia all’età adulta tra amici, famiglia, dubbi, delusioni e soddisfazioni sia in campo che fuori dal rettangolo di gioco. In base alle nostre prestazioni l’allenatore deciderà se schierarci dal primo minuto o solo a partita in corso, affidandoci obiettivi specifici o semplicemente dandoci delle indicazioni sulla nostra prestazione. In molte occasioni, incluse le classiche interviste post partita, Alex dovrà dire la sua ed i giocatori saranno chiamati in causa direttamente attraverso un sistema di dialoghi a scelta multipla che ricorda, seppur in modo semplificato, quello visto nei vari Mass Effect. Ognuna delle tre opzioni disponibili avrà infatti effetto sul nostro rapporto con il mister e con i nostri followers, influenzando le nostre possibilità di scendere in campo come titolari o di ottenere sponsorizzazioni basate proprio sulla nostra popolarità. Per dare vita nel migliore dei modi alla sceneggiatura gli sviluppatori si sono affidati ad attori professionisti e ad una fedele riproduzione del calcio inglese, così da trasportare i giocatori nel cuore della Premier League lasciandoli liberi di scegliere il club da cui partire. L’intera esperienza è infatti svincolata dalla scelta iniziale visto che protagonisti e situazioni saranno sostanzialmente gli stessi, eccezion fatta per gli obiettivi che verranno proposti di volta al giocatore, e questo garantisce continuità e profondità alla narrazione dalla sequenza iniziale ai titoli di coda, che lasciano volutamente aperta la strada per il futuro.
Queste in sostanza le modalità presenti in questa edizione e che sono supportate come di consueto da un database clamorosamente vasto basato su numerose licenze ufficiali. Come già accennato in apertura FIFA 17 propone quasi 80 stadi, di cui 50 basati su impianti realmente esistenti, nei quali potremo disputare match con una qualunque delle 650 squadre presenti. Nel gioco sono rappresentati oltre 30 diversi campionati, numerose squadre nazionali, 14 rappresentative femminili e l’intera “squadra” degli allenatori della Premier League, a cui si somma una grande varietà di accessori con cui personalizzare l’esperienza di gioco.
Come probabilmente già saprete tra le innumerevoli licenze non sono purtroppo presenti quelle legate ai campionati italiani per cui, almeno per quest’anno, non troveremo nel gioco loghi e sponsor a cui eravamo ormai abituati. Si tratta di una mancanza che è giusto segnalare ma che, nel complesso, non crea particolari disagi visto che praticamente tutte le squadre italiane sono invece riprodotte fedelmente tramite licenza. FIFA 17, come da tradizione, garantisce ai giocatori ampie possibilità di personalizzazione per ogni aspetto del gioco tramite i numerosi menu che permettono di agire con semplicità su tantissimi parametri così da adattare al meglio l’esperienza di gioco alle proprie esigenze. Vale infine la pena di segnalare la scomparsa del supporto al Kinect, abbastanza prevedibile viste le politiche adottate da Microsoft riguardo a questa periferica.
Amore
Benvenuto Frostbite
- Dopo aver affrontato con coraggio l’arrivo della nuova generazione affidandosi al motore Ignite introdotto con l’edizione 2014, la serie di FIFA era finalmente pronta per un’ulteriore passo avanti e quale modo migliore se non quello di appoggiarsi ad un motore grafico rodato e capace di prestazioni notevoli come il Frostbite? Anche se apparentemente può non sembrare così, ogni aspetto di FIFA è stato influenzato positivamente dall’arrivo del nuovo engine e dopo aver passato parecchie ore sui campi virtuali di FIFA 17 non posso che promuovere a pieni voti la scelta fatta da EA. La solida giocabilità perfezionata nel corso degli ultimi anni beneficia in modo sensibile delle peculiarità del nuovo sistema fisico ed i passi in avanti fatti nel comparto grafico permettono a questa edizione di raggiungere vette di qualità sorprendenti in ogni situazione, il tutto accompagnato da una realizzazione tecnica di prim’ordine. Il risultato è notevole e permette anche a questo capitolo di portare nei nostri salotti tutto lo spettacolo del calcio, sia da un punto di vista visivo che per quanto riguarda il puro divertimento. Se si considera che questo capitolo è a tutti gli effetti un nuovo inizio non si può quindi che apprezzare il buon lavoro svolto dagli sviluppatori, che fa sicuramente ben sperare per il futuro.Il Viaggio
- Ebbene sì. Uno dei punti di forza di FIFA 17 è proprio la sua innovativa modalità storia, che espande le possibilità della classica Carriera sostituendo un semplice avatar con un personaggio credibile dotato di emozioni ed introducendo una trama che, seppur abbastanza prevedibile, riesce a stimolare il giocatore dall’inizio alla fine. Nei panni di Alex Hunter vivremo la tensione del primo calcio di rigore, le difficoltà nel gestire i rapporti con un padre insoddisfatto, l’emozione dei provini, l’imprevedibilità dei rapporti con amici e compagni di squadra, la delusione per non essere stati convocati per un match importante e la gioia per aver segnato un gol decisivo per la propria squadra. “Il Viaggio” è tutto questo e molto altro ancora. Per portare a termine la prima e unica stagione inclusa in FIFA 17 si impiegano infatti circa 15/18h di gioco, variabili a seconda della durata dei match e del tempo che speso nelle sessioni di allenamento, durante le quali è difficile non affezionarsi al protagonista e questo permette ad una nuova gamma di emozioni di farsi strada per la prima volta in un titolo sportivo. Come prevedibile questa nuova modalità risulta ancora acerba e bisognerà attende di scoprire come verrà sviluppata in futuro per valutarne le reali potenzialità ma di sicuro ci troviamo di fronte ad una coraggiosa alternativa alle classiche modalità in singolo che dimostra la volontà degli sviluppatori di proporre qualcosa di nuovo.E' bello perché è vario
- Come ogni anno FIFA 17 riesce ad accontentare praticamente ogni tipologia di giocatori grazie ad un’offerta varia ed estremamente personalizzabile. La scelta di mantenere inalterata la struttura di base andando ad espandere di anno in anno le varie modalità senza particolari stravolgimenti si sta dimostrando vincente e l’attenzione riposta dagli sviluppatori nel valorizzare al meglio le modalità più amate, senza per questo lasciare indietro tutto il resto, garantisce il giusto equilibrio tra novità e tradizione. La possibilità di intervenire su ogni aspetto e modificare numerosi parametri è la classica ciliegina sulla torta che permette alla serie di confermarsi nuovamente come la più vasta e completa attualmente disponibile sul mercato.Odio
Quantità non sempre fa rima con qualità
- Sin dal lontano 1996 uno dei punti di forza della serie di FIFA è stata la vastità del database a disposizione dei giocatori e FIFA 17 da questo punto di vista non fa eccezione proseguendo, nel bene e nel male, la strada tracciata dai precedenti capitoli. Con il passare del tempo il numero di squadre e giocatori riprodotti nel gioco ha infatti subito un incremento costante che, purtroppo, non sempre è stato accompagnato da una cura per i dettagli all’altezza delle aspettative. Se è vero che alcuni giocatori possono godere di una riproduzione maniacale molti altri, anche tra quelli più famosi, non beneficiano della stessa cura ed avventurandosi nei campionati “minori” questa disparità di trattamento non fa che aumentare in modo quasi esponenziale. Che senso ha inserire in un gioco così tanti calciatori per soddisfare più giocatori possibili se poi solo una ridotta percentuale somiglia davvero alla controparte in carne e calzettoni? Lo stesso discorso vale per le animazioni e i vari campionati. Se siete dei veri appassionati non avrete difficoltà a notare ed apprezzare lo stile di alcuni giocatori o l’attenzione riposta nel riprodurre le competizioni più famose ma chi utilizza prevalentemente club meno rinomati o di seconda fascia corre il rischio di trovarsi di fronte formazioni poco caratterizzate o a prendere parte ad anonimi tornei. Considerata l’enorme quantità di licenze presenti in FIFA 17 forse varrebbe la pena di ridurre leggermente il catalogo a disposizione in favore di una maggiore attenzione ai dettagli.Difetti di gioventù
- Mettiamo subito in chiaro una cosa. L’introduzione del motore Frostbite è stata gestita in modo quasi magistrale da EA ed il grande lavoro svolto dalla casa di sviluppo ha garantito un passaggio di testimone praticamente indolore. Qualche sbavatura qua e la però era inevitabile e data la maestosità grafica generale è difficile non fare caso ad alcune fastidiose imperfezioni, come qualche animazione davvero poco credibile delle braccia dei giocatori durante i festeggiamenti o la goffaggine messa in luce dai portieri in sporadiche occasioni. A queste si aggiungono alcune compenetrazioni davvero fastidiose ed un paio di imperdonabili sviste, come la magica “apparizione” dei cartellini dallo sterno degli arbitri o l’impossibilità di battere i calci di inizio secondo le regole più recenti. Come al solito si tratta di dettagli che non possono certo compromettere il giudizio globale sul comparto tecnico ma onestamente da una produzione di questo calibro è sempre lecito attendersi qualcosa di più. Speriamo che i ragazzi di Electronic Arts facciano tesoro di questa “prima volta” così da fare meglio l’anno prossimo.Nuova edizione, stessa presentazione
- Che la disposizione dei menu di FIFA 17 sia chiara ed accessibile è un dato di fatto, ma riproporre per l’ennesima volta la stessa identica struttura andando semplicemente a ritoccare alcuni dettagli inizia a sembrare una soluzione di comodo che non permette a questo episodio di avere una sua identità ben precisa, almeno da questo punto di vista. Considerata l’importanza attribuita in modo comprensibile dalla casa di sviluppo a questo nuovo capitolo mi sarei aspettato di vedere qualche novità in più anche per quanto riguarda la presentazione e spero vivamente che con i prossimi episodi EA decida finalmente di dare una rinfrescata anche ai numerosi menu presenti.Tiriamo le somme
FIFA 17 si conferma anche quest’anno come un titolo calcistico estremamente valido e divertente, che fa della varietà e della solidità tecnica i suoi punti di forza. L’introduzione del nuovo motore di gioco, oltre a spingere ancora più in alto il comparto grafico, garantisce maggiore spessore al collaudato sistema perfezionato da Electronic Arts nel corso degli ultimi anni, che si dimostra nuovamente come un vero punto di riferimento per quanto riguarda i titoli dedicati a questo sport. Come sempre non si tratta di un gioco perfetto ed i margini di miglioramento ci sono, ma se amate il calcio e avete apprezzato, anche solo in parte, i precedenti capitoli questa edizione saprà regalarvi nuovamente tante ore di sano divertimento da soli e in compagnia. 9.2Recensione realizzata grazie al supporto di Electronic Arts e Xbox.
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