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Mortal Kombat 1
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Mortal Kombat 1 - provato alla gamescom

Manca ormai poco all’uscita di Mortal Kombat 1, e durante la gamescom abbiamo avuto modo di provare un’ultima volta il gioco prima dell’arrivo nei negozi. Abbiamo passato circa un’ora tra mazzate e violenza estrema, ed eccovi le nostre impressioni su uno dei picchiaduro più attesi dell’anno.
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Il focus dei picchiaudro è sempre stato l’online, ma da qualche anno finalmente gli sviluppatori hanno deciso di dare anche una grande importanza anche all’esperienza single player. Uno dei primi sviluppatori ad aver abbracciato questa filosofia è stata NetherRealm con Mortal Kombat 9, reboot della saga che ha portato una rivoluzione nel modo di raccontare le store nei picchiaduro. Con Mortal Kombat 1 siamo di fronte ad un ulteriore reboot, anche se si tratta di una naturale conseguenza dopo gli eventi dell’ultimo capitolo che hanno “resettato” l’universo narrativo del gioco. Proprio la modalità storia è stata uno dei temi principali della mia prova durante la gamescom 2023, dove ci è stata data l’occasione di giocare al primo capitolo che vede come protagonista Kung Lao.

Trattandosi di un reboot, NetherRealm ne ha approfittato per mostrarci personaggi storici in vesti totalmente nuove, infatti in questo nuovo mondo Kung Lao è un semplice contadino che coltiva la terra insieme a Raiden, altro personaggio che eravamo abituati a vedere nei panni di dio del tuono, non certo di bracciante. I due sembrano svolgere una vita piuttosto tranquilla e pacifica, anche se Kung Lao freme per qualcosa di più avventuroso. Nonostante il lavoro i due ragazzi prendono lezioni di arti marziali da Madame Bo, un’anziana signora proprietaria anche della locanda del villaggio. Il desiderio di Kung Lao viene esaudito quando Madame Bo viene attaccata da Smoke, Scorpion e Sub-Zero, tre sicari del clan Lin Kuei, che in questo mondo è una sorta di mafia che pretende dei pagamenti in cambio di “protezione”. Naturalmente Kung Lao e Raiden non restano a guardare mentre il locale viene distrutto e l’anziana proprietaria maltrattata, e sfidano i tre malviventi in combattimento.

Come da tradizione, si passa dai filmati cinematografici al gameplay senza interruzione con la telecamera che si sposta di lato, e finalmente si entra nel vivo dell’azione. Il gameplay riprende la base dell’ultimo capitolo, e avendoci passato decine di ore, mi trovo subito a casa sia con i comandi che con l’esecuzione delle prime combo. Il dettagliato menù di pausa spiega con chiarezza tutte le possibili combinazioni e tempismo con cui premere i tasti, ma ciò che salta subito all’occhio è la novità dei Kameo. Non è un caso infatti se nel capitolo dedicato a Kung Lao sia presente anche Raiden, infatti il suo ruolo in questa parte della storia è fare il Kameo, ovvero un personaggio di supporto che può essere chiamato in campo con la il dorsale sinistro a patto di avere l’indicatore pieno. Tenendo premuto o utilizzando anche una freccia direzionale il nostro alleato può eseguire diverse tipologie di attacchi, oppure salvarci da una combo nemica in una sorta di “Combo-breaker” simile a quelli resi famosi di Killer Instinct. Bisogna tuttavia calcolare bene il tempismo con cui chiamare il compagno, infatti non si tratta di mosse speciali imbloccabili, ma anzi possono essere interrotte con normali attacchi sprecando quindi l’occasione. Se sfruttate bene tuttavia permettono non solo di fare più danni, ma anche di estendere delle combo permettendo l’esecuzione di mosse normalmente impossibili, ad esempio mantenendo l’avversario in volo e inerme alla fine di una mossa per poi continuare a colpirlo con altri attacchi.

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Purtroppo si tratta di meccaniche che richiedono molta pratica, e nel poco tempo a disposizione naturalmente non ho avuto modo di approfondire più di tanto, ma in una paio di occasioni un pò a fortuna ma ho notato delle potenzialità interessanti che non vedo l’ora di provare una volta messe le mani sulla versione completa. Molto interessante inoltre il fatto che a seconda del Kameo cambiano anche alcune animazioni delle prese, delle mosse speciali e perfino delle Fatality, che come sempre rappresentano il massimo della brutalità e della violenza contro il malcapitato nemico. La modalità Storia non ha presentato comunque grandi rivoluzioni, anche perché non ne aveva molto bisogno. La formula è rimasta inalterara con i classici filmati dal taglio molto cinematografico alternati a gameplay dove dovremo usare diversi lottatori in base a quanto richiesto dalla trama, ma dovremo aspettare l’uscita per valutare se questa risulterà interessante e ben scritta. Da quel poco che ho potuto vedere, comunque, c’è parecchia curiosità trattandosi di un reboot, e non vedo l’ora di scoprire come NetherRealm ha reimmaginato i suoi personaggi storici. Già la storia di Kung Lao e Raiden sembra molto differente da quello a cui eravamo abituati, per non parlare poi di un filmato con Shang-Tsung che lascerà parecchio sorpresi i fan del personaggio, ma voglio lasciare a voi la sorpresa di scoprire perché.

La seconda parte della dimostrazione è stata dedicata invece alla nuova modalità Invasione, una sorta di “gioco da tavolo” in cui dovremo muoverci per una mappa divisa in percorsi con caselle prestabilite. L’ambientazione era quella della mastodontica villa di Johnny Cage, e ad ogni casella corrispondeva una battaglia o un evento, ma la particolarità era la presenza di modificatori che rendevano le battaglie diverse dal solito. Alcuni modificatori andavano ad intaccare semplicemente le statistiche, mentre altri creavano diversi effetti come far comparire demoni che lanciavano ciclicamente palle di fuoco sul campo di battaglia, oppure dei tornado che sbalzavano i lottatori che colpivano. Gli sviluppatori hanno inoltre specificato come questa modalità sia un ottimo modo per far avvicinare i nuovi giocatori tramite una serie di caselle che fungono da veri e propri tutorial, ad esempio spiegando nel dettaglio e mostrando graficamente tramite indicatori e colori come capire quando attaccare per interrompere una combo avversaria durante una parata.

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Si tratta di un modo più interattivo per i novizi di imparare le basi dei picchiaduro, in particolare quelle meccaniche “nascoste” che spesso fanno la differenza tra un giocatore occasionale e uno esperto. Anche perché durante la prova la difficoltà comunque è stata più alta del previsto, e in un paio di occasioni mi sono ritrovato davanti alla schermata del Game Over nonostante abbia una certa esperienza, per cui imparare quante più meccaniche possibile è fondamentale se si vuole arrivare alla fine del percorso. Così come fondamentali sono i potenziamenti e talismani che sbloccano attacchi speciali esclusivi per questa modalità, permettendo ad esempio di lanciare sfere di fuoco anche a personaggi che normalmente non saprebbero usarle. Purtroppo non ho avuto modo di provare a fondo questi modificatori poiché quando sono finalmente arrivato al Negozio e la Forgia il tempo a disposizione è scaduto, per cui sarà un elemento da analizzare nel dettaglio in fase di recensione. Da quello che ho visto comunque la modalità Invasione non sembra particolarmente rivoluzionaria, ma si tratta comunque di una piacevole aggiunta che andrà a rimpolpare la già ampia offerta single player. Interessanti tuttavia le dichiarazioni degli sviluppatori alla fine della prova, quando ci hanno rivelato che l’Invasione sarà aggiornata divisa in “stagioni” da 6 settimane, e ciclicamente verranno cambiati scenari, obiettivi, modificatori e ricompense, offrendo quindi un incentivo a tornare a giocare anche una volta completata.

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Parlando infine dell’aspetto tecnico considerato quanto è vicina l’uscita è lecito supporre che si trattasse di una build praticamente definitiva, e non posso che confermare come graficamente Mortal Kombat 1 sia una gioia per gli occhi. I modelli sono apparsi puliti e ricchi di dettagli, così come gli scenari che tra l’altro reagiscono in tempo reale a quello che succede durante la battaglia, come ad esempio sgabelli e tavoli che andavano in frantumi se si faceva cadere il nemico nei loro pressi durante la rissa tra Kung Lao e Sub-Zero nella locanda di Madame Bo. Inutile specificare, poi, come gli organi interni siano resi con grande cura, soprattutto durante le mosse speciali o le Fatality. Anche il frame-rate non ha mostrato particolari segni di cedimento, neanche quando a schermo c’erano più personaggi tramite i Kameo o tanti effetti particellari dovuti alle mosse speciali.

Non resta quindi che attendere ancora poche settimane per l’arrivo del gioco completo, ma Mortal Kombat 1 si preannuncia come un appuntamento imperdibile sia per gli appassionati della serie sia di picchiaduro in generale.

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L'autore

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I videogame lo intrigano fin da piccolo nonostante il disappunto della nazi-mamma, che alla fine è costretta a cedere e sopporta anche la sua mania per i Comics, i Manga e il collezionismo di Limited Edition. Spera di farsi strada nel mondo del giornalismo videoludico iniziando nel dicembre 2011 a collaborare per MX, inoltre studia psicologia per cercare di capire il comportamento dei fanboy.

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