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Dishonored: La Morte dell'Esterno
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Dishonored: La Morte dell'Esterno - provato alla Gamescom

Durante i concitati giorni della Gamescom appena conclusasi, Bethesda ci ha offerto riparo nella sua area privata: in cambio noi dovevamo solamente uccidere un dio. Dishonored: La Morte dell'Esterno è una corposa espansione stand-alone del titolo di Arkane Studios: ecco il resoconto della nostra prova.
Chi ha giocato Dishonored 2 ricorderà Billie Lurk o forse il suo alias, Meagan Foster, e ricorderà anche come difficilmente questa ex-cacciatrice di balene guercia e monca fosse una minaccia concreta per gli abitanti di Karnaca, figuriamoci per un essere sovrannaturale come l’Esterno. Come abbiamo avuto modo di vedere negli ultimi cinque anni, però, il Vuoto può cambiare molte cose e Billie Lurk è sicuramente l’esempio migliore. Ora ha un nuovo braccio formato da manufatti magici e un nuovo occhio, che racchiude l’essenza raccolta da un’entità antica e formidabile.
Questa unione fra carne e magia ha dotato Billie di poteri molto simili a quelli utilizzati da Corvo Attano ed Emily Kaldwin, ma non derivando da un dono dell’Esterno è libera di muoversi come più le aggrada, senza sottostare alla morale e al caos che le sue azioni generano. Inoltre, a livello di gameplay, il suo mana si ricarica in automatico nel tempo e non richiede l’assunzione di elisir.

Per quanto significativi, questi due cambiamenti non sono nulla in confronto alle novità introdotte in termini di puro gameplay in Dishonored: La Morte dell'Esterno. Durante la prova di Colonia ho avuto modo di usare tre nuovi poteri in prima persona: Foresight porta Billie a separarsi dal corpo per vagare nell’area di gioco in forma eterea, così da raccogliere informazioni circa la posizione delle guardie e degli obiettivi. Durante tale stato si possono marcare i nemici, per tenerli sott’occhio anche una volta rientrati nel proprio corpo. Displace invece assomiglia moltissimo alla celebre Traslazione di Corvo, potere fra i più emblematici della serie. La cosa si fa interessante quando Displace viene combinato con il Foresight. È infatti possibile utilizzare Foresight per abbandonare il proprio corpo in un angolo buio, recarsi alle spalle di una guardia, impostare il segnalino per Displace e comparire in uno sbuffo di magia e lame.

MX Video - Dishonored: La Morte dell'Esterno

Il terzo e ultimo potere a mia disposizione durante l’hands-on è stato, a mio avviso, il più interessante ma anche il più complesso da gestire: Semblance. Billie si avvicina ad una vittima ignara e dopo averla afferrata le ruba la faccia. Unica premessa perché la cosa funzioni: il volto scelto deve appartenere ad una persona ancora in vita – ma vanno bene anche quelle tramortite. A livello visivo il tutto si traduce in un risucchio magico mirato al volto della persona che poi si deposita sulla mano di Bille sotto forma di volto da porre sulla sua faccia come una maschera.

Mentre vagavo per le strade di Karnaca provando queste nuove capacità, ho avuto modo di constatare come, malgrado siano tutti e tre poteri particolarmente incentrati sull’anonimato e il passare inosservati, l’agire di Billie può tranquillamente essere deviato verso picchi di violenza che Corvo raramente ha raggiunto. Molto dipende dal fatto che il mana, ricaricandosi in automatico, ruba al giocatore pochi secondi di tempo fra una sfilza di magie e l’altra. Riflessioni fatte mentre provavo il nuovo sistema dei Contratti, delle piccole missioni secondarie che richiedono di uccidere un bersaglio designato lasciando al giocatore libertà sul come e quando.

Dei tre bersagli caduti sotto i colpi della mia lama uno stava tenendo un comizio all’aperto e non mi sono nemmeno preso la briga di rallentare mentre passavo tra la folla e gli infilavo un pugnale nel cuore. Il secondo è stato più impegnativo, perché era il barista di un club privato. Per raggiungerlo ho dovuto fare irruzione in un negozio di tatuaggi, incidermi sul braccio il simbolo del club e presentarmi al gorilla posizionato all’ingresso dell’edificio. Una volta all’interno ho tramortito uno dei clienti più appartati, gli ho rubato il volto e ho puntato la mia balestra alla testa dell’obbiettivo. A quel punto l’effetto di Semblance è terminato e l’ubriacone che si era portato traballando al centro del locale si è trasformato di fronte a tutti in una donna assetata di morte e armata di balestra. Le cose sono un po' degenerate. Quando ho lasciato il locale, facendo perdere le mie tracce fra i vicoli, il club aveva bisogno di un nuovo barista e anche di nuova clientela.

Visto il mio scarso successo come freelancer, ho messo in sospeso il terzo contratto e mi sono dedicato alla missione principale. Questo mi ha permesso di testare alcuni dei nuovi marchingegni a disposizione di Billie, fra cui figura una balestra da “polso” molto utile per tramortire senza uccidere, ma soprattutto di rispolverare le meccaniche più rodate della serie all’interno di uno scenario aperto a diverse strade e interpretazioni. Dishonored, alla fin fine, deve gran parte della sua fama alla libertà lasciata al giocatore in fase di completamento delle missioni. Arrivando in alcuni casi a soluzioni di inventiva encomiabile. Dishonored: La Morte dell'Esterno non sembra essere da meno.

Durante la missione ambientata in una villa ho potuto raggiungere il bersaglio in modi che variavano dal massacro indiscriminato all’infiltrazione furba e silenziosa. Indipendentemente dal metodo, il gameplay creato da Arkane risulta sempre flessibile e soddisfacente, capace di adattarsi ai capricci del giocatore riuscendo, in alcuni casi, a metterlo in difficoltà rendendo la sfida ancora più interessante.

Per questo motivo sono uscito dall’area occupata da Bethesda convinto del fatto che il prossimo 15 settembre Dishonored: La Morte dell'Esterno avrà vita facile nel riportare i fan fra le strade di Karnaca.

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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