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Tomb Raider - anteprima hands-on

Se il 2012 è stato un anno ricco di titoli interessanti, non da meno sembra esserlo il 2013, seppur secondo molti sarà l'anno che chiuderà l'attuale generazione. Tra i giochi in arrivo il prossimo anno, uno dei più interessanti ed attesi è Tomb Raider, reboot totale della serie avente per protagonista una ora più esile Lara Croft. Square Enix ci ha invitato a provarne le prime ore di gioco: eccovi il nostro resoconto.
“A Survivor is Born”. E’ questa la scritta che campeggia su tutti i monitor della sala dove veniamo accolti per la prova del codice semi-definitivo del nuovo titolo dedicato ad una delle icone del mondo videoludico (e non solo) degli ultimi anni. Lara Croft è, fin dalla sua prima apparizione nel 1996, il personaggio femminile più conosciuto e più amato dai videogiocatori di tutte le età: poter guidare un’archeologa miliardaria in abiti super sexy attraverso location sparse per il mondo alla ricerca di segreti da svelare ed enigmi da risolvere era un’assoluta novità per i possessori di console e permise al titolo di diventare rapidamente un successo. I seguiti non si fecero attendere e riuscirono a bissare la fortuna del primo episodio,almeno fino al passaggio di generazione. Con l’arrivo delle nuove console i giocatori attendevano anche un nuovo approccio al gameplay che mantenesse inalterato lo spirito della serie, innovando però una saga che contava già 5 episodi. Il passaggio non fu purtroppo all’altezza, e dal quel momento la serie riscosse consensi altalenanti, almeno fino all’acquisizione di Eidos da parte di Square Enix che con questo nuovo “inizio” vuole restituire linfa e successo alla nostra eroina.

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Una volta avviato il gioco, il preannunciato taglio con il passato del gioco è evidente. Lara non è più stereotipata come nei precedenti episodi, ha abbandonato i pantaloncini e le canottiere aderenti e non è nemmeno più una miliardaria, ma una neo-laureata in archeologia alle prese con la sua prima spedizione ufficiale a bordo di una nave; si presenta al giocatore con una fisicità più naturale, abiti comuni ed un carattere meno sicuro e ricco di sfaccettature. L’espressività del volto della protagonista e dei personaggi secondari è infatti uno degli aspetti che colpisce maggiormente già dai filmati iniziali,contribuendo a rendere la narrazione carica di emotività ed avvolgente sin dai primi minuti, restituendo con estrema fedeltà sentimenti come la paura, l’odio e la tensione. La sequenza introduttiva subisce presto un’immediata svolta verso l’azione, con un naufragio spettacolare causato da una tempesta inaspettata e dai risvolti vagamente “mistici” che lascerà la giovane protagonista sola e disorientata sull’isola, location per tutta la storia, alla ricerca degli altri sopravvissuti.

MX Video - Tomb Raider


Qui entreremo finalmente in gioco, guidando una Lara ferita e zoppicante in un lungo tutorial tra cunicoli e gallerie sommerse che ci permetterà di apprendere al meglio tutti i concetti di cui avremo bisogno nel corso dell’avventura, immergendoci completamente nelle atmosfere dark e mature che gli sviluppatori hanno orchestrato per il titolo. Pur risultando leggermente invasiva e pilotata a causa del susseguirsi di filmati e percorsi obbligati, questa sezione permette di apprezzare la bontà del sistema di controllo che già allo stato attuale di sviluppo funziona alla perfezione e, soprattutto, la totale assenza di informazioni a schermo o HUD se non quando strettamente necessarie. Questa scelta stilistica, seppur radicale, contribuisce ad immergere completamente il giocatore nelle ambientazioni e permette di godere della bellezza degli scenari, risultando al contempo utile per l’esplorazione. Da subito è possibile affrontare ogni situazione senza intoppi, eseguendo ogni movimento con naturalezza ed in breve tempo sarà facile padroneggiare tutte le azioni di base ritrovando il feeling dei primi episodi, soprattutto grazie ad una perfetta gestione dei salti che, come vuole la tradizione della serie, risultano fondamentali per proseguire nella storia. Oltre alle sporgenze naturali è possibile utilizzare una grande varietà di appigli artificiali, a mani nude o ricorrendo a strumenti specifici che raccoglieremo nel corso dell’avventura, muovendosi e saltando tra gli stessi per raggiungere anche le zone più nascoste. La gestione di queste azioni viene effettuata in modo semiautomatico, richiedendo a volte al giocatore di premere il tasto X con un certo tempismo per completare la sequenza, o in coppia con lo stick direzionale per la gestione degli spostamenti tra una sporgenza e l’altra. A differenza del passato però,tutte queste acrobazie sono state ridimensionate e risulteranno più credibili, contribuendo a donare alla protagonista un aspetto decisamente più umano.

In aggiunta a queste doti atletiche, la neo-archeologa potrà contare sull’ormai onnipresente modalità detective, in questo caso rinominata in "Istinto di Sopravvivenza", che una volta attivata con la pressione di uno dei tasti dorsali evidenzierà ogni punto di interesse presente nel campo visivo del giocatore, al fine di fornire indicazioni utili alla risoluzione degli enigmi che, in questo episodio, risulteranno logici e ben contestualizzati all’ambiente anche grazie ad una sapiente riproduzione di fisica, acqua e fuoco. Proprio questi tre elementi sono il fulcro delle prime ore di esplorazione e sarà necessario in più di un’occasione ragionare su come utilizzarli al meglio per proseguire il nostro cammino. La fisica è stata implementata alla perfezione: viene applicata a quasi tutti gli oggetti dello scenario e contribuisce a rendere il mondo di gioco più realistico e reattivo ad ogni nostra azione, risultando sempre parte integrante del gameplay. Stessa attenzione è stata riposta nella riproduzione di fuoco ed acqua,sia dal punto di vista visivo che per quanto riguarda il loro comportamento. Il fuoco in particolare si rivelerà un prezioso alleato per tutta la nostra avventura,con una torcia che permetterà di illuminare le aree più buie, di bruciare alcuni elementi dello scenario per raccogliere oggetti e di danneggiare in vari modi i nemici che dovremo affrontare.

Una volta superata questa sezione iniziale, Lara dovrà imparare rapidamente a fronteggiare gli altri “abitanti” dell’isola. Scopriremo infatti che i nostri compagni sono stati fatti prigionieri da un esercito decisamente numeroso e ben organizzato, che si rivelerà pronto a tutto per fermarci. Anche la fauna locale, numerosa e ben riprodotta, non sarà sempre amichevole e saremo più volte costretti a combattere per non soccombere. Fortunatamente non dovremo difenderci solo a mani nude ma potremo contare su un fido arco da caccia e numerose armi da fuoco, che potremo recuperare e potenziare gradualmente proseguendo nel gioco. Anche in questo caso i controlli risultano decisamente ben progettati e pescano a piene mani dalle meccaniche ormai collaudate degli sparatutto in terza persona. La nostra archeologa sfrutterà automaticamente tutti i ripari presenti nello scenario, passando da un’arma all’altra con buona fluidità e con un sistema di puntamento ben realizzato. Tutto funziona alla perfezione, forse anche troppo: infatti la naturalezza con cui la neo-laureata apprende come utilizzare i vari strumenti di difesa stona leggermente con l’approccio di realismo scelto dagli sviluppatori, e gli scontri a fuoco, seppur vari ed appassionanti, si risolvono quasi sempre a nostro favore senza grosse difficoltà. Mi è stato però assicurato che aumentando il livello di difficoltà sarà possibile ottenere un grado di sfida maggiore, con nemici più resistenti e munizioni sensibilmente più scarse. In alternativa sarà anche possibile adottare un approccio più stealth, strisciando alle spalle dei nemici per effettuare letali assalti silenziosi. Questa pratica si rivelerà fondamentale per affrontare le situazioni più affollate e garantisce una buona libertà di interpretazione in ogni occasione. A volte anche l’ambiente potrà rivelarsi un temibile nemico, con crolli improvvisi ed eventi scriptati integrati sia nelle sequenze di gioco che nei filmati, che richiederanno la pressione a tempo di alcuni tasti per portare a casa la pelle. Queste sequenze contribuiscono a mantenere sempre alto il livello di attenzione del giocatore anche durante le cut-scene, aumentando il grado di coinvolgimento complessivo. Per rimanere fedeli all’impostazione adulta del titolo, in tutte queste situazioni non mancheranno scene cruente. In particolare gli errori nelle sequenze scriptate causeranno la prematura e violenta dipartita della povera archeologa, costringendoci a riprendere il gioco dall’ultimo checkpoint superato.

Tutte queste azioni saranno ricompensate con punti esperienza che, una volta raggiunto il livello necessario, ci permetteranno di apprendere nuove abilità scegliendo tra 3 differenti rami di crescita. Questa deriva RPG si è dimostrata ben bilanciata e selezionando con cura le numerose opzioni disponibili sarà possibile plasmare alcuni aspetti della protagonista per adattarli al meglio alle nostre attitudini, con sensibili miglioramenti sul gameplay. Come già accennato, sarà anche possibile potenziare e migliorare armi e strumenti raccolti durante le nostre esplorazioni, per renderli più letali o semplicemente più utili. Per fare questo dovremo raccogliere e spendere risorse, che si potranno recuperare dai cadaveri di nemici e animali o dalle casse sparse per tutta l’area di gioco. Anche in questo caso il sistema non risulta fine a sé stesso ma è perfettamente integrato nel mondo di gioco e ci ritroveremo quindi a scegliere con cura i potenziamenti più utili per le armi o a ritornare sui nostri passi in cerca di risorse per potenziare uno degli strumenti, al fine di poterlo utilizzare per proseguire nell’esplorazione.

E proprio l’esplorazione delle aree di gioco sarà una delle componenti fondamentali del nostro percorso; in più di un’occasione sono rimasto stupito dalla bontà del level design, con aree che si sviluppano in verticale e che permettono quasi sempre di scegliere liberamente il percorso a noi più congeniale. Ognuna delle location è stata disseminata di contenitori e oggetti collezionabili di ogni tipo, da raggiungere nei modi più disparati sfruttando a fondo tutte le abilità fisiche e gli strumenti a nostra disposizione. Alcuni sono dei semplici souvenir, mentre altri faranno luce su alcuni risvolti della trama che si preannuncia davvero intricata e ricca di sfaccettature, degna di una grande produzione e mai scontata, almeno per quanto ho potuto provare. Una menzione particolare va fatta per le Tombe, aree di gioco nascoste e difficili da raggiungere all’interno delle quali si dovranno risolvere enigmi di difficoltà crescente per arrivare all’agognata ricompensa. La mappa di gioco, accessibile in ogni momento, ci permetterà di tenere sotto controllo i nostri progressi e il menu organizzato in sezioni farà la gioia di tutti i cercatori di tesori e segreti. Per facilitare le ricerche sarà sempre possibile ricorrere al già citato Istinto di Sopravvivenza, facendo attenzione a non abusarne per non snaturare la componente esplorativa del titolo.

Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte ad un titolo ottimamente realizzato, che sfrutta a dovere le potenzialità della nostra console. Ho infatti provato proprio la versione Xbox 360 e l’impatto visivo è splendido, con una scelta di toni e colori realistici. Le ambientazioni risultano ispirate e un perfetto sistema di illuminazione rende tutto decisamente vivo. Personalmente ho apprezzato l’abbondante utilizzo degli effetti particellari, l’effetto pioggia sulla telecamera durante le cut-scene e alcune “sbavature” volute nelle sezioni in CG, che rendono l’intera esperienza più cinematografica. In negativo,ma solo da un punto di vista estetico, c’è da segnalare solo la brutta texture utilizzata per ricreare l’effetto schiuma nei corsi d’acqua: decisamente sotto tono rispetto al resto. Anche il comparto audio si è dimostrato realizzato ad arte,con musiche di sottofondo orchestrate egregiamente e mai invasive, che permettono al giocatore di apprezzare l’ottimo lavoro svolto nel ricreare i suoni ambientali. Tutti gli effetti atmosferici sono stati ricreati alla perfezione e sarà possibile valutare la provenienza di nemici o di animali selvatici semplicemente ascoltando con attenzione i suoni attorno a noi. Inutile sottolineare come ognuno di questi dettagli contribuisca a rendere più avvolgente l’intera esperienza di gioco.

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A conti fatti, il nuovo Tomb Raider e la nuova Lara Croft si sono dimostrati abbondantemente all’altezza delle aspettative. Novità e tradizione si fondono perfettamente nel titolo di Crystal Dynamics, creando un prodotto di altissimo livello tecnico che saprà appassionare ogni tipologia di giocatore, dagli amanti dell’esplorazione ai gamers occasionali. I primi ritroveranno il feeling dei vecchi episodi e gioiranno nell’andare in cerca di segreti ed enigmi da risolvere, mentre i secondi potranno gustare un titolo action/adventure di ottima fattura, aiutati da un sistema di controllo immediato e ben realizzato. Mancano ancora alcuni mesi all’uscita del gioco ma, dopo averlo provato a fondo, posso tranquillamente affermare che Tomb Raider si conferma di diritto come uno dei più attesi del prossimo anno. Ora bisogna solo avere pazienza fino al 5 marzo 2013: Lara è tornata ed è più in forma che mai!

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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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