MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



img PayDay 2
copertina

Recensione - PayDay 2Xbox 360Game

Sono circa le 10 del mattino, state come al solito facendo il vostro giro di perlustrazione intorno alla filiale della banca della città. Oggi però è un giorno diverso. Sapete che tra poco vi toccherà entrare in azione. Tutti i pedinamenti, gli studi sugli orari delle guardie e del personale, il monitoraggio delle ore di punta, il controllo dei sistemi di allarme e delle telecamere che avete fatto fino a oggi, diventerà fondamentale. E’ ora: indossate la maschera e via! Ingolositi? Questo è PayDay 2! Scoprite ulteriori dettagli nella nostra recensione.

Il Gioco

Dopo un primo capitolo passato piuttosto in sordina, i ragazzi di 505 Games e Overkill Software ci provano di nuovo: PayDay 2 ci mette nei panni di un membro di una banda di quattro criminali il cui scopo è quello di far bottino rapinando banche, gioiellerie, supermercati e dedicandosi a svariate attività criminose. Il gioco appartiene al genere sparatutto in prima persona, riprendendo in molti aspetti le meccaniche co-op di Left 4 Dead. Mentre non c’è molto da dire sui controlli (se avete giocato a uno sparatutto qualsiasi almeno due volte, non avete bisogno del tutorial), vediamo di approfondire meglio le altre caratteristiche. Per prima cosa il covo. E’ la base e campo di battaglia della banda, ed è il primo posto che visiterete appena inserito il gioco nella console. Qui possiamo impratichirci con le armi al poligono di tiro oppure possiamo visitare il nostro caveau personale per vedere il bottino accumulato durante le nostre scorribande. E’ anche disponibile un lungo percorso a ostacoli fatto di diverse porte e oggetti scassinabili in svariati modi, per affinare le nostre tecniche e per velocizzare le operazioni prima di passare all’azione.

Come già accennato, il gioco presenta una forte componente co-op. E’ possibile giocare fino a quattro contemporaneamente (la banda è comunque sempre composta da quattro membri: se un personaggio non viene controllato da un giocatore, è la CPU che ne prende possesso), perciò gli sviluppatori hanno creato altrettante classi per diversificare al meglio il ruolo di ogni componente. La classe Mastermind rappresenta il medico del gruppo. A lui si affida il compito di mantenere in vita i membri della squadra, inoltre come abilità secondarie possiede anche quelle legate alla persuasione di civili e guardie. Troviamo poi l’Enforcer: l’amante delle armi. Se vi piacciono le entrate a effetto con il mitra spianato, questo è il personaggio perfetto per voi. Tutti i suoi bonus sono legati alle armi e al loro utilizzo. Terza classe disponibile è il Tecnico: l’esperto di esplosivi. Man mano che sviluppiamo questa classe, vengono sbloccati sempre più gadget esplosivi (il primo oggetto sbloccabile è la bomba a filo, che ricorda molto Duke Nukem 3D) e altre chicche di supporto per sé stesso e per gli altri, come ad esempio le torrette automatiche. Un’altra caratteristica del Tecnico è quella di aumentare la velocità di perforazione del trapano man mano che si assegnano i punti caratteristica. L’ultima classe, quella regina dell’intero gioco, è lo Spettro. Sviluppare questa particolare classe ci permette di assegnare abilità essenziali per portare a termine i colpi in modalità stealth: potremo utilizzare pistole silenziate, Jammer ECM per bloccare videocamere e telefoni cellulari e via discorrendo.

La personalizzazione del personaggio però non si ferma alla classe. Sono infatti presenti un gran numero di armi, di pezzi di vestiario e disegni per la maschera. Naturalmente non è tutto disponibile sin dall'inizio, ma occorre completare un gran numero di missioni per sbloccare tutti gli oggetti aggiuntivi. Il sistema di sblocco funziona in un modo curioso: al termine di ogni missione riuscita, compare un piccolo giochino delle tre carte. Una volta scelta la carta, si sblocca l’elemento che compare su quella selezionata.

Sebbene la forza del gioco risieda nella co-op online (non esiste nessuna modalità in split screen), PayDay 2 è giocabile anche offline, a patto di armarsi di tanta pazienza a causa dell’IA dei propri compagni che non è per niente collaborativa.
Ogni missione è selezionata tramite la schermata di crime.net, una sorta di social network in cui compaiono di volta in volta tutti i possibili obiettivi. Ogni punto selezionabile sulla mappa ci mostra la difficoltà e le caratteristiche della missione: abbiamo le classiche rapine “arraffa e scappa”, quelle in cui bisogna rubare un particolare tipo di oggetto oppure le missioni in cui si deve solo fare baccano e danni. Le missioni possono essere strutturate anche su più giorni: le più articolate durano addirittura sette giorni (di gioco, ovviamente). A livello tecnico il gioco presenta una pulizia grafica abbastanza buona, anche se sono comunque presenti grossi difetti che esporrò e analizzerò più in basso.

Amore

Mille modi per risolvere una situazione

- Il bello di PayDay 2 è che non esiste un modo corretto di compiere una missione. Ogni scenario è risolvibile nei modi più disparati, ognuno dipendente dall’approccio e dal nostro stile di gioco. Possiamo scegliere di asserragliarci in uno stanzino, piazzare un trapano sulla cassaforte e uccidere chiunque tenti di avvicinarsi alla porta; oppure possiamo utilizzare un approccio più stealth, oscurando le telecamere di sicurezza, stordendo gli uomini della security e cercando di non farci notare. Il rovescio della medaglia (se proprio possiamo considerarlo tale) è la necessità quasi obbligata di avere un super-team per svolgere un’azione perfetta. Occorre essere perfettamente coordinati ed affiatati, conoscere alla perfezione le mappe ed elaborare un vero e proprio piano di battaglia.

Stealth, la vera vittoria

- I grandi rapinatori ci vengono raccontati al cinema come maghi del travestimento. I loro colpi migliori vengono scoperti solo quando stanno già su una spiaggia a spartirsi il bottino. In PayDay 2 è la stessa cosa. Se il proprio team è affiatato, raggiungere questo risultato non è così impossibile. Occorre studiare a tavolino la mappa e la disposizione dei vari elementi strategici, quali telecamere di sorveglianza, guardie e posizione dell’obiettivo. Tutti questi elementi sono straordinari se pensiamo che sono utilizzati in un videogioco. Riescono a dare un livello di immersione visto raramente in un media di questo tipo. Perché vi ricordo che il fatto di avere un’arma da fuoco in mano non è necessariamente sinonimo di carneficina.

Odio

Tecnicamente osceno

- Quando ho cominciato a giocare a PayDay 2, sono rimasto subito colpito dal pessimo livello tecnico. Un gioco che è di una, forse due generazioni fa. Non mi riferisco solo alla qualità delle textures, che da un certo punto di vista non è così scarsa, ma a tutto l’insieme costituito da animazioni legnose, compenetrazione di poligoni, oggetti e personaggi che camminano o siedono o fluttuano nel vuoto. Ho giocato a tanti sparatutto e non sono uno che di solito bada alla forma, quanto alla sostanza. Tuttavia qui si scade veramente nel ridicolo. Sembra che non sia stato fatto nessun lavoro di ottimizzazione o ripulitura.

Muri invisibili?!? Davvero?

- Nei primi cinque minuti di gioco, durante l’esplorazione del covo, ho scoperto una cosa incredibile: il ritorno e l’abuso dei muri invisibili. Il gioco ne è letteralmente pieno. Intendiamoci, non è un free roaming e sarebbe strano dare la possibilità a un giocatore di andarsene dalla scena principale per gironzolare qua e là per la città, però ormai ci sono modi diversi per ovviare a questo problema. Il più sbagliato è di sicuro quello dei muri invisibili. Orribile, nel 2013 questi espedienti non dovrebbero più essere utilizzati.

Stupidità artificiale

- Per proseguire il discorso fatto nel punto precedente, occorre aprirne uno nuovo apposito: l’Intelligenza Artificiale. Partendo dai nemici fino ad arrivare ai propri compagni controllati dalla CPU, l’IA non è assolutamente all’altezza. Un esempio: per aver ragione di uno SWAT con lo scudo, basta che uno dei propri compagni lo “distragga” sparandogli addosso, mentre il vostro personaggio lo affianca e lo crivella di colpi senza che lui nemmeno reagisca.

Uno sparatutto piuttosto banale

- Se il nostro primo approccio stealth va a farsi friggere, l’unica soluzione è quella di asserragliarsi nella stanza in cui si trova il nostro obiettivo e cominciare a sparare. Qui si spezza l’incantesimo di PayDay 2. Il gioco infatti si trasforma in un banalissimo sparatutto a ondate, in cui la difficoltà deriva dal numero sempre crescente di poliziotti, e non in una loro effettiva organizzazione. Inoltre i numerosi bug e glitch non rendono l’esperienza migliore.

Tiriamo le somme

Trattandosi di un titolo dal prezzo “budget”, possiamo forse soprassedere su alcuni dei tanti difetti che questo PayDay 2 possiede. Un gioco sicuramente colmo di luci e ombre, ma sono di più quest'ultime. Tuttavia ha delle potenzialità: il concept del “simulatore di rapina” e tutto l’approccio stealth, ad esempio, valgono da soli quantomeno un pensiero sul potenziale acquisto, ma solo se avete altri quattro amici online disposti a giocarci con voi. Dall’altro lato invece, abbiamo un comparto tecnico da dimenticare e un’IA degna dei peggiori B-Games mai concepiti.
6.5

c Commenti (12)

copertina

L'autore

autore

Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...