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DiRT 3
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Recensione - DiRT 3Xbox 360Game

Anche quest’anno torna puntuale il nuovo capitolo di DiRT, la famosa serie rallistica di Codemasters che dopo gli ottimi risultati del precedente episodio prova a migliorare ulteriormente il brand con un nuovo motore grafico e l’introduzione di nuove e adrenaliniche varianti. Scopriamo insieme se anche stavolta vale la pena di mettersi al volante di DiRT 3, per sporcarsi di fango e terra e consumare un po’ di copertoni tra una derapata e un testacoda.

Il Gioco

DiRT 3 ci accoglie con un nuova interfaccia grafica che mostra sin da subito le prime differenze col precedente capitolo; niente più roulotte o camper come base di partenza, ma di nuovo quei menù stilosi e dinamici che avevano già fatto la loro comparsa in DiRT1 qualche anno fa. Da qui possiamo scegliere le varie modalità di gioco e gestire le varie opzioni: il tutto si presenta sotto forma di quattro triangoli tridimensionali, che rappresentano i vari campionati, ognuno dei quali è suddiviso in quattro eventi composti generalmente da cinque gare ciascuno. Come da tradizione della serie i campionati non sono composti unicamente da gare di rally, ma racchiudono anche altre discipline. Più esattamente troviamo: Rally Cross, che consiste in gare con otto partecipanti su circuiti di diversa natura, il Land Rush, composto anche questo da gare su circuiti, pieni di salti e pozze, ma da disputare con trucks o buggies, il Trail Blazer, gare da punto a punto con potenti auto da oltre 800 cavalli, il Drift Showcase, cioè una serie di sfide dove cercare di ottenere più punti possibili effettuando continue derapate e lo Smash Attack, una variante del Gate Crusher presente in DiRT 2 nel quale dobbiamo distruggere delle sagome di cartone nel minor tempo possibile ed evitare allo stesso tempo di colpirne altre. Troviamo infine la vera novità di quest’anno, cioè la Gymkhana, ossia una serie di prove di abilità durante le quali dovremo effettuare salti, derapate, burnout (bruciare cioè le gomme facendo ruotare l’auto sullo stesso punto), ecc. Queste nuove sfide si praticano in delle arene appositamente attrezzate con rampe, aree ben delimitate per i burnout, enormi strutture gonfiabili intorno alle quali derapare mantenendo una certa traiettoria e anche alcuni elementi atipici come delle gru da lavoro, impalcature edilizie e container vari. Una volta completate tutte le sfide presenti in una stagione, si sbloccheranno le arene per poter praticare la gymkhana free-style, dove è possibile cimentarsi in varie prove senza limiti di tempo.

In DiRT 3 non dovremo scegliere un team fisso col quale affrontare la progressione della carriera, ma semplicemente decidere di gara in gara l’auto del team che preferiamo per quella singola prova: vincendo ed aumentando il nostro livello di pilota potremo sbloccare nuove auto, nuove livree e nuovi sponsor che andranno ad arricchire il parco macchine a nostra disposizione. Oltre alle moderne auto da rally potremo anche guidare le classiche vetture usate negli anni 60/70/80 e 90, con modelli storici come la Fiat 131 Abarth, la Lancia Fulvia o la Renault 5. Le location dove si svolgono le varie competizioni spaziano dalle regioni nordiche della Finlandia e della Norvegia alle montagne di Aspen, alla zona dei grandi laghi del Michigan, alle torride distese del Kenya fino ad arrivare alla zona portuale della città di Monaco.

Lo stile di guida offerto da DiRT 3 non si discosta molto da quello del precedente capitolo ed è ancora una volta una via di mezzo tra l’arcade e la simulazione, a seconda del livello di difficoltà impostato e degli aiuti attivati, anche se in ogni caso il livello di realismo non raggiunge mai vette esasperate ed il gioco tende a mantenere ancora una volta l’ago della bilancia più verso una giocabilità immediata ed arcade con un livello di sfida comunque sempre appagante. Segno evidente di questa filosofia sono i flashback nuovamente presenti ed utilizzabili per riprovare un piccolo segmento di pista affrontato nel modo sbagliato, perdendo ovviamente importanti punti esperienza nella valutazione finale della gara.

Immancabile anche il supporto multigiocatore, che ci permette di competere sia online che a schermo condiviso in tutti i tipi di gara presenti nella parte single player, ma con l'aggiunta di tre modalità "party" pensate appositamente per divertirsi in gruppo senza preoccuparsi di tempi e podi: in Invasion vince chi fa più punti buttando giù dei robot di cartone, Transporter rappresenta invece la versione su quattro ruote di Cattura la Bandiera, mentre in Outbreak dovremo cercare di non farci urtare dai nemici "zombizzati", cercando di rimanere l'unica auto a non essere infettata, oppure urtare i nemici ancora illesi qualora qualcuno ci abbia infettato. Delle modalità più "caciarone" e meno seriose rispetto alle altre, nelle quali vi divertirete molto soprattutto in presenza di amici piuttosto che sconosciuti sul Live.

Amore

A ognuno il suo stile di guida

- Il modello di guida di DiRT 3 risulta immediato e divertente, riuscendo a coinvolgere fin da subito ogni tipo di giocatore; i principianti troveranno parecchi aiuti utili a non rendere mai l’esperienza frustrante e per metabolizzare la manovrabilità delle auto in poco tempo, mentre i puristi del rally potranno disattivare ogni opzione utile a facilitare la guida, aumentare il livello di bravura degli avversari e cimentarsi così in gare estremamente impegnative che spesso si risolvono all’ultimo centesimo di secondo. E’ possibile guidare usando una delle cinque visuali presenti, come quelle esterne o quella dal cofano, ma il coinvolgimento massimo è garantito dall’efficace visuale dal cockpit, che permette di godere anche di un maggiore senso di velocità e adrenalina anche se richiede indubbiamente un maggiore impegno per essere padroneggiata.

Il super-Ego di DiRT

- Il comparto tecnico di DiRT 3 è gestito dalla nuova versione del motore grafico di Codemasters, ora rinnovato e sensibilmente potenziato, ossia l’EGO 2.0. Le principali migliorie apportate sono evidenti in texture molto più nitide e definite per tutto quello che riguarda le strutture a bordo pista, come case, ponti, fabbricati vari e tutta la vegetazione in generale ma non solo; le auto, vere protagoniste del gioco, godono ora di livree più convincenti e dettagliate, sulle quali è possibile vedere riflesso ogni minimo dettaglio dell’ambiente circostante e sulle quali possiamo notare lo sporcarsi in modo progressivo (con fango, terra, neve e acqua) in maniera davvero realistica e credibile. La parte del leone però la fanno gli effetti luce e quelli particellari. Durante le gare in Africa è possibile ammirare dei tramonti mozzafiato, così come durante le competizioni pomeridiane in Finlandia, quando il sole filtra timido tra i folti rami degli alberi che costeggiano il percorso o si specchia sulle acque calme dei tanti laghi presenti. Un vero spettacolo per gli occhi, così come gli effetti dei fuochi d’artificio e delle luci artificiali durante le gare in notturna o il bellissimo effetto bagnato che coinvolge il terreno di gioco e le carrozzerie delle auto con shader che riproducono minuziosamente le singole gocce d’acqua o i fiocchi di neve appena posati. Più ricchi e dettagliati anche gli interni delle auto, anche se purtroppo non tutti i modelli mostrano la stessa cura dovuta.

Gestione della fisica

- Oltre a proporre panorami stupendi, il nuovo motore riesce anche a gestire in modo eccellente la fisica delle vetture, soprattutto durante gli incidenti. Ogni minimo danno è fedelmente riprodotto, dal semplice graffio passando per le ammaccature più pesanti, fino alla totale distruzione dell’auto e al suo conseguente inutilizzo definitivo. I danni, oltre che estetici, possono essere ovviamente anche meccanici e mettere i giocatori parecchio in difficoltà, soprattutto sul bagnato o sulla neve dove la guida è già di per sé più complessa e impegnativa a causa anche di un persistente senso di leggerezza di alcune categorie di auto da rally.

La Gymkhana di Ken Block

- Come accennato, quest’anno a fianco delle classiche discipline inerenti al mondo del rally fa il suo esordio la nuova modalità Gymkhana introdotta dal campione Ken Block, la cui voce (doppiata in italiano come tutte le altre) ci guida nei relativi tutorial. Qui troviamo arene piene di cartonati colorati, rampe e varie sagome gonfiabili tra le quali eseguire decine di acrobazie. Questa nuova disciplina non sarà forse apprezzata da tutti i puristi del rally, ma risulta davvero divertente ed è una valida alternativa tra un gara e l’altra.

Tutti su YouTube!

- Un’altra novità introdotta in questa terza edizione di DiRT è la possibilità di uplodare i propri video su YouTube, condividendo con il mondo intero i nostri giri migliori, gli incidenti più spettacolari o i replay più scenografici, estendendo quindi oltre i confini del Live l’aspetto multimediale del nuovo gioco Codemasters. Ritengo che questa sia un’opportunità davvero interessante, seppure non essenziale ai fini del gioco stesso, e credo sarà molto gradita da tutti gli internauti.

Odio

Che fine hanno fatto i campionati?

- L’aspetto più negativo di DiRT 3 è sicuramente la mancanza di un campionato rally vero e proprio sostituito ora da una serie di eventi che spezzano inevitabilmente il ritmo e l’atmosfera del rally puro. Se da un lato fa piacere vedere tanta varietà nel gioco, dall’altro dispiace di non poter affrontare un calendario di eventi come accadeva nei vecchi titoli della serie Colin McRae, dalla quale appunto la serie DiRT deriva. Sarebbe stato forse più coerente separare gli eventi e organizzare con criteri più logici e uniformi le varie sfide, raggruppandole per discipline invece che ritrovarsi a passare da una gara rally a una di derapate e subito dopo ad un’acrobatica gymkhana.

Tuning ridotto all’osso

- Un altro aspetto che ho trovato davvero sacrificato è stato il tuning delle auto; oltre a non poter apportare alcuna modifica a livello estetico, non è nemmeno possibile comprare pezzi e potenziare le auto ma soltanto modificare pochi parametri come il rapporto delle marce, l’altezza da terra, la portanza, il bilanciamento dei freni e regolare il differenziale con una semplice scala di valori composta da soli cinque livelli di modifica. Poter intervenire anche su opzioni più avanzate e complesse per migliorare l’assetto e magari poter acquistare i potenziamenti più adeguati alle varie competizioni avrebbe reso DiRT 3 sicuramente un prodotto più completo e vario.

Tiriamo le somme

DiRT 3 è indubbiamente un ottimo gioco di rally e una naturale evoluzione del suo predecessore. Il nuovo motore grafico riesce a sorprendere ancora una volta grazie a un comparto tecnico raffinato e sensibilmente migliorato che ci regala paesaggi stupendi, auto ricche di particolari e una notevole gestione della fisica ed effetti luce allo stato dell’arte. Molto apprezzate le novità introdotte come la Gymkhana, in grado di divertire e impegnare allo stesso tempo i giocatori in cerca di nuovi record, e la possibilità di caricare su YouTube i propri video. Completa il quadro un comparto multigiocatore vario e divertente; chi non ha mai apprezzato la giocabilità della serie DiRT non cambierà certamente idea con questo nuovo episodio, ma per tutti gli altri rimane un gioco fortemente consigliato.
8.7

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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