Recensione - Ninja Gaiden: Ragebound
di
Mirko Rossi / Thor
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Il Gioco
Ninja Gaiden: Ragebound è un action-platformer a scorrimento in 2D sviluppato dal team spagnolo The Game Kitchen, reso celebre dalla saga di Blasphemous, su licenza Koei Tecmo. Parliamo quindi di uno spin-off ufficiale dell’acclamata serie Ninja Gaiden che si colloca temporalmente in parallelo agli avvenimenti del primo capitolo per NES e che vede il giocatore indossare i panni di Kenji Mozu, un giovane ninja del clan Hayabusa. Kenji sta ultimando il suo addestramento sotto la guida di Ryu Hayabusa quando quest’ultimo è costretto improvvisamente a partire per gli Stati Uniti, lasciando il suo giovane apprendista ad affrontare da solo (o quasi) una pericolosa minaccia demoniaca che si abbatte sulla regione proprio subito dopo la partenza di Ryu.
MX Video - Ninja Gaiden: Ragebound
Sono queste le premesse narrative alla base di Ninja Gaiden: Ragebound, un titolo dichiaratamente arcade che miscela le meccaniche celebri dei titoli a scorrimento degli anni ‘90 con alcuni elementi moderni, così da rendere il gameplay fresco e godibile anche ai giorni nostri. L’intera avventura si dipana attraverso 17 livelli differenti, a cui vanno aggiunti 8 livelli speciali per un totale di 25 scenari, suddivisi in 4 atti principali. Per sopravvivere alle crescenti minacce che incontra sul proprio cammino, Kenji Mozu può contare innanzitutto sulle sue abilità Ninja, che gli consentono di eseguire rapidi attacchi con la Katana, saltare, arrampicarsi e schivare i colpi avversari, eseguendo anche un rapido affondo se necessario. A queste tecniche base vanno poi progressivamente ad aggiungersi alcune mosse extra, attorno alle quali ruota la maggior parte del gameplay del titolo dopo i livelli iniziali.
Premendo con il giusto tempismo il dorsale sinistro, Kenji può infatti eseguire il cosiddetto “scatto a ghigliottina” che gli permette letteralmente di usare i nemici e i loro proiettili, siano essi pugnali, dardi o colpi d’arma da fuoco, come “trampolino” per prolungare i propri salti, rimanendo nel frattempo immune a eventuali danni. Il giovane ninja può inoltre eseguire un colpo speciale in grado di eliminare con un solo colpo i nemici più potenti e/o di abbattere le loro barriere. Per farlo però Kenji ha due opzioni: può colpire i nemici circondati da uno speciale simbolo blu, ottenendo così una breve finestra durante il quale eseguire questo attacco speciale, o ottenere il potere necessario sacrificando un po’ della propria salute, che può essere recuperata raccogliendo delle particolari gemme sparse nei livelli o raggiungendo i vari checkpoint presenti nelle aree.

A rendere ancora più articolato il sistema di combattimento ci pensa poi una particolare variazione sul tema: per motivazioni che non starò qui a raccontare, così da non privare nessuno del piacere della scoperta, nelle fasi iniziali dell’avventura Kenji acquisirà anche delle abilità da un altro personaggio, tra cui quella di lanciare dei potenti Kunai ed eseguire una mossa speciale simile a quella già in suo possesso, ma attivata stavolta da particolari nemici avvolti da un simbolo viola. Una volta appresa anche questa tecnica, il protagonista scopre però che alcuni nemici sono vulnerabili solo ad una delle due tipologie di attacchi, il che obbliga il giocatore ad affrontare i nemici tenendo sempre a mente questo aspetto. Infine, il promettente apprendista apprenderà anche come eseguire una potente mossa finale il cui effetto può essere personalizzato attraverso particolari oggetti equipaggiabili.
Nel corso dell’avventura il giovane Ninja potrà inoltre contare sul supporto del leggendario Muramasa, che come da tradizione della saga anche in questo capitolo offrirà al giocatore i suoi servigi come gestore di un negozio accessibile tra un livello e l’altro. Sugli scaffali del locale gestito da Muramasa troveremo sia Talismani, in grado di rendere l’avventura più facile o più complessa, e nuove arti segrete, con cui personalizzare le proprie mosse finali. L’acquisto di questi oggetti speciali è possibile spendendo gli scarabei dorati raccolti nei livelli ma è sempre necessario tenere in considerazione che il protagonista dispone di un numero di slot molto limitato in cui inserirli.

Oltre agli scarabei dorati, nel gioco sono presenti altri collezionabili speciali, ovvero pergamene e teschi. Inoltre, ogni livello propone delle sfide speciali, che vanno dal superare una particolare sezione senza essere colpiti e eseguire un particolare numero di mosse speciali verso nemici specifici. La presenza di tutti questi elementi ricopre un ruolo fondamentale nel valutare la longevità di Ninja Gaiden: Ragebound. Per portare a termine il titolo raccogliendo un discreto numero di collezionabili e senza fare troppo caso alle sfide ho impiegato circa 10 ore, ma è probabile che un giocatore più smaliziato ed abile possa cavarsela anche in 6/8. Numero che ovviamente aumenta se si vuole raccogliere tutti i collezionabili, completare tutte le sfide, provare tutti i Malus offerti da Muramasa e sbloccare il finale segreto. In questo caso la quantità di ore necessaria può facilmente raddoppiare.

Sotto il profilo tecnico, Ninja Gaiden: Ragebound si presenta come un classico titolo con grafica in stile 8bit in grado di cogliere tutta l’essenza della saga di Ninja Gaiden e riprodurre in modo convincente l’alternanza tipica tra villaggi e ambientazioni ipermoderne tipica della serie. Dal punto di vista delle performance il gioco non ha messo in luce particolari cedimenti nè su Series X né su Series S, con framerate sempre ancorato a 60 fps e nessuna differenza sostanziale tra le due piattaforme, se non ovviamente la risoluzione di uscita. Sotto il profilo audio il gioco può contare su una colonna sonora di grande qualità perfettamente in linea con lo stile del gioco e con l’epoca alla quale si ispira. Non è presente nessun tipo di doppiaggio, ma il titolo è completamente localizzato in lingua italiana per quanto riguarda testi a schermo e menù.


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