MondoXbox

Live your
passion!

MondoXbox

MondoXbox



Ravenlok

Recensione - RavenlokXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

Dopo Riverbond ed Echo Generation, lo studio canadese Cococucumber conclude con Ravenlok la sua "voxel trilogy" (anche se i giochi non sono legati tra loro) catapultandoci in un mondo coloratissimo e ricco di creatività. Eccovi la nostra recensione!
img

Il Gioco

E’ una giornata qualunque in un luogo qualunque di una campagna qualunque. Ravenlok, la nostra protagonista, aiuta i suoi genitori a ultimare il trasloco nella loro nuova casa. Tutto bene fino a quando, scoperto lo specchio nascosto da anni nel granaio, si ritrova catapultata in un mondo folle e super colorato, eroina suo malgrado e destinata a salvarlo. Questa è la premessa di Ravenlok, che ci vede proiettati in un mondo folle, popolato da conigli parlanti, rane magiche, farfalle malvagie e gatti giganteschi, con il fine ultimo di aiutare la protagonista a sconfiggere la regina di cuori e liberare il reame magico dalla sua tirannia. Se questo rapido accenno alla trama vi ricorda qualcosa, non sbagliate: il gioco è infarcito di citazioni e di ispirazioni da diverse opere del fantasy letterario e cinematografico, da Alice nel Paese delle Meraviglie ad Harry Potter, fino ad arrivare alle opere dello studio Ghibli.

MX Video - Ravenlok

Ravenlok è un classico action-adventure nello stile hack and slash con elementi puzzle ed enigmi. Il combattimento è affidato alla solita configurazione di pulsanti: X per attaccare con la spada, B per scattare e Y è dedicato alla parata. I pulsanti dorsali invece, sono assegnati alle quattro skill speciali che si sbloccano progredendo durante il gioco. Con la croce direzionale “giù” si sblocca un ulteriore menù attraverso il quale è possibile selezionare le bombe (che hanno un potenziale offensivo maggiore e differenziato) oppure le pozioni curative che ripristinano la salute quando necessario. I combattimenti sono un po’ il tallone d’Achille del gioco, e sicuramente deluderanno i puristi e quelli che amano gli action ultra difficili tipo i Souls. Ravenlok infatti è semplice. Molto semplice. I nemici possono essere evitati molto facilmente e non attaccano se non ingaggiati da vicinissimo. E anche le boss fight possono essere semplici in maniera disarmante, basta sviluppare il proprio personaggio fino al livello massimo, e non ci sarà nessun problema ad avere la meglio di qualsiasi nemico, compreso il boss finale. La progressione è lineare e si aumenta di livello molto velocemente se si sconfiggono tutti i nemici che si incontrano. Il livello massimo raggiungibile è il 20.

img
Per avere ragione di Ravenlok però, non basta combattere. Sono presenti un buon numero di puzzle ed enigmi, alcuni anche piuttosto complicati. Tuttavia niente che non possa essere risolto semplicemente stando attenti all’ambiente circostante o non skippando i dialoghi. Colpisce sin dai primi istanti di gioco il particolare comparto grafico. La tecnica utilizzata è quella del Voxel (da qui il nome della trilogia di giochi di cui accennavo poco fa), che consiste nel comporre gli oggetti con tanti cubetti corrispondenti ai pixel. Un po’ alla stregua di Minecraft. Non tutti gli oggetti di gioco però sono renderizzati con questa tecnica con una scelta stilistica mista molto molto particolare. Le ambientazioni poi sono molto varie e ispirate ai media di cui vi raccontavo: ho trovato particolarmente carina quella del “Tea Party” in cui tutto il background è costruito utilizzando tazzine, teiere e dolci giganteschi. Il tutto poi è coloratissimo e rende magico l’ambiente in cui si svolge il gioco. Il gioco gira in 4K a 60 FPS su Xbox Series X mentre a 1440p a 60FPS su Xbox Series S. Su old-gen invece, passiamo dai 1080p a 60FPS di Xbox One X fino ad arrivare ai 720p a 30FPS di Xbox One.

img
Il comparto audio è molto “old style” e si abbina anche lui al Voxel rendering, regalando un’esperienza simile ai primi giochi 3D usciti intorno agli anni 2000. Il problema dell’audio però è dato dal fatto che si tratta di una serie di corti spezzoni ripetuti nel tempo, con il risultato che se si passa tanto tempo nella stessa zona la musica risulta essere abbastanza snervante. In Ravenlok sono presenti anche dei collezionabili, che aiutano i giocatori a proseguire ancora un po’ nell’esplorazione sotto forma di cappelli e di pupazzetti a forma di coniglio chiamati Figurine. Raccogliere tutte le Figurines per poter completare al 100% il gioco, per quanto siano solo 18, è stato abbastanza arduo.

img

Amore

Tagliatele la testa!

- Tutta l’ambientazione di Ravenlok viene presa di peso dalla lore di Alice nel Paese delle meraviglie, pur non scandendone esplicitamente nomi e luoghi, tutto torna a ricordare il luogo incantato e folle frutto della penna di Charles Dodgson. Nell’ambientazione del Tea Party, ad esempio, viene citata la famosa festa di “non compleanno” del Cappellaio Matto, mentre la Regina Rossa antagonista principale del gioco, è chiaramente tratta dalla Regina di Cuori di Alice.

Stilisticamente ispirato

- Le ambientazioni e la grafica ricalcano a pieno l’ambientazione folle di cui Ravenlok è permeato. La pixel art tipica del Voxel, mixata con la grafica “classica” apparentemente senza un senso preciso, e a un comparto sonoro molto vintage, regalano un gioco stilisticamente bellissimo.

Pieno di stimoli ad arrivare in fondo

- Ravenlok scorre così liscio e così velocemente, che mi ha tenuto incollato fino alla fine. Il backtracking è ridotto all’osso, salvo per un paio di enigmi e per la ricerca dei collezionabili. Un gioco sicuramente per chi vuole un’esperienza rilassante, senza nessuna frustrazione e con una storia godibile e leggera.

Odio

Difficoltà livellata troppo verso il basso

- Ravenlok farà storcere sicuramente il naso ai veterani degli hack and slash e degli action RPG e a quelli che sgranocchiano i Souls a colazione. Il gioco infatti è molto semplice. Uscire sconfitti dai vari combattimenti, comprese le boss fight, è quasi impossibile. Nelle circa 10 ore che ho trascorso nel gioco sarò morto senza esagerare tre o quattro volte al massimo. Un gioco adatto a chi vuole godersi la storia, ma che può annoiare molto velocemente i più rodati.

Tiriamo le somme

Ravenlok è un gioco difficile da giudicare, perché a seconda dell’approccio del giocatore può cambiare dal giorno alla notte. Personalmente mi ha intrattenuto e divertito e l’ho trovato molto semplice e da giocare, senza particolari pensieri. D'altro canto però soffre di alcuni grossi problemi, come l’inconsistenza dei combattimenti e l’eccessiva semplicità e linearità degli enigmi e della progressione della trama. Un gioco sicuramente indicato a un adulto che vuole trascorrere qualche ora in tranquillità sul divano, oppure a un bambino appena affacciatosi sul mondo degli hack and slash. In ogni caso, essendo nel Game Pass, consiglio a tutti di dargli una chance.
7.5

c Commenti (1)


L'autore

autore

Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

c

Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
x Invio commenti disattivato per gli articoli più vecchi di tre mesi.
caricamento Caricamento commenti...