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Serial Cleaners

Recensione - Serial CleanersXbox Series X | S Xbox One DigitalGame

Sapevate che anche i criminali, dopo aver compiuto le loro malefatte, hanno bisogno di una ditta di pulizie? Una come quella di Serial Cleaners, specializzata nel ripulire le scene del crimine da cadaveri e qualsiasi altra traccia che possa essere stata lasciata dai cattivi di turno. Scopriamo insieme il nuovo gioco.
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Il Gioco

Se il titolo Serial Cleaners non vi giunge nuovo, non vi sbagliate del tutto: gli sviluppatori Draw Distance pubblicarono infatti cinque anni fa Serial Cleaner, del quale il nuovo titolo è il seguito, perfettamente godibile senza aver giocato al primo e caratterizzato da uno stile visivo totalmente nuovo oltre ovviamente a tante variazioni al gameplay. Il gioco ci vede agire a New York, alla fine degli anni '90. C'è emozione ed ansia nell'aria per il nuovo millennio, con lo spauracchio del millenium bug e una sensazione d'incertezza per un futuro sempre più dominato dalla tecnologia. Un'epoca oggi ricordata da molti con tanta nostalgia, ma la vita dei nostri protagonisti non era sicuramente la più semplice. Il loro lavoro, infatti, li portava a ripulire le scene dei crimini commessi dai boss malavitosi della zona, con il compito di far sparire cadaveri, macchie di sangue e oggetti che potrebbero far ricadere la colpa sui propri capi o sui sicari da essi assoldati.

MX Video - Serial Cleaners

Un lavoro molto rischioso che è alla base di questo titolo stealth quasi interamente non violento. Gli omicidi sono infatti già stati commessi, e i quattro protagonisti utilizzabili nel gioco non intendono versare altro sangue - al limite quello di un cadavere per potersene sbarazzare più agevolmente. Le scene del crimine sono popolate da poliziotti, quindi siamo chiamati a far sparire gli elementi compromettenti senza farci notare, pena l'arresto. A differenza del primo Serial Cleaner, questa volta non solo gli scenari sono molto più variegati nonché più spettacolari grazie a una stilosa e colorata presentazione 3D, ma c'è anche un cast di ben 4 personaggi distinti, ognuno dei quali con il suo background, la sua storia, ma soprattutto le sue abilità. Tutti possono interagire con l'ambiente, aprire porte, trascinare cadaveri e via dicendo, ma solo lo spaventoso Psycho può usare i suoi poteri paranormali, mentre la giovane hacker asiatica Vip3r può controllare a piacere ogni aggeggio elettronico, Lati può superare ogni ostacolo grazie alle sue doti di traceur e Bob, il protagonista del primo gioco, è abilissimo a confondersi nell'ambiente e sa scivolare velocemente e silenziosamente sulle scie di sangue per sfuggire allo sguardo dei poliziotti. Per ogni missione si deve sfruttare al meglio l'ambiente circostante con il personaggio che ci propone il gioco.

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La storia si sviluppa tramite le interazioni di questi quattro pulitori seriali che raccontano le loro migliori imprese al servizio dei malavitosi newyorkesi, in scenari piuttosto variegati tra sale giochi, yacht, cantieri e molto altro. Gli obiettivi tendono ad essere multipli: di base, bisogna far sparire uno o più cadaveri in un luogo infestato di guardie, ma spesso ci sono anche indizi sparsi da eliminare, sangue da ripulire con un efficacissimo lavapavimenti, e naturalmente il tutto è da fare senza farsi beccare o riuscendo a nascondersi per tempo qualora si venga scoperti.

Come capita spesso in questo genere, l'IA tende a favorire molto il giocatore, con i nemici che tendono a dimenticarsi di aver sentito o visto qualcosa di sospetto pochi minuti prima. Con una visuale dall'alto che permette di tenere sotto controllo quasi tutto il livello in ogni momento, si ha un gran bel vantaggio per compensare l'inferiorità numerica ed il fatto che si tratta di un gioco stealth tendenzialmente non letale, con attacchi ad altri personaggi da fare solo in casi disperati.

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La campagna è completabile in poco più di 6 ore; è vero che la discreta varietà di tattiche offre un po' di rigiocabilità extra, ma non essendoci un sistema di punteggio alla Hitman non c'è un grande incentivo a riaffrontare sfide già superate. Il gioco presenta un egregio comparto audio, completato da un eccellente doppiaggio in inglese che dona molto carattere ai personaggi, accompagnato da testi e sottotitoli in italiano.

Amore

It's 1999!

- Citazione dei Limp Bizkit (del resto, quale artista migliore per rappresentare il mood dell'epoca?) d'obbligo, visto che Serial Cleaners ci catapulta al termine degli anni '90, con alcuni flashback che esplorano anche qualche tempo prima. Il primo Serial Cleaner era stato capace di ricreare bene lo stile visivo della TV degli anni '70, con tantissime citazioni intelligenti di cultura popolare, e lo stesso avviene con questo sequel in salsa novanta. Case popolari, negozi, sale giochi, yacht: tutto arredato e colorato come coerentemente, con musiche anch'esse molto azzeccate.

Tante abilità

- Il bello di avere quattro personaggi distinti sta nella grande varietà di interazioni che il giocatore può avere col mondo circostante. Hackerare oggetti elettronici, tirare arti tagliati di un cadavere addosso a un poliziotto per farlo svenire, ma anche scivolare sul sangue dei cadaveri per muoversi può velocemente. Il gameplay non viene forse stravolto, e all'atto pratico sono variazioni di concetti già esistenti nel genere, ma uscire da situazioni apparentemente disperate con qualche trucchetto del genere risulta sempre soddisfacente e divertente.

Facciamo pulizia?

- Chi avrebbe detto che fare le pulizie sarebbe diventata un'attività divertente? Eppure il recente successo di Power Wash Simulator, seppur molto diverso da questo, avrebbe dovuto suggerircelo. Con i livelli cosparsi di quantità copiose di sangue che i nostri pulitori seriali dovranno rimuovere accuratamente con i loro lavapavimenti capaci di rimuovere tutto in una sola passata. E' una meccanica molto più soddisfacente di quanto possa suonare, ma non serve sempre avere fretta: Bob può infatti possibile usare le strisce di sangue rimaste per scivolare in corsa, aumentando la velocità e potersi nascondere più efficacemente dagli sbirri. Insomma, pulire il sangue è soddisfacente, ma può essere utile persino lasciarlo lì dov'è.

Odio

Stealth molto classico

- Anche se il concept del gioco è sicuramente originale, tolte le uccisioni non c'è molta differenza con altri giochi stealth. Passare dietro a nemici con routine prevedibili, nascondersi in cassonetti, fare rumore per attirare i poliziotti in un punto specifico, caricare in spalla i corpi dei malcapitati e così via. Insomma, manca un po' quel guizzo di originalità che spesso caratterizza le produzioni indie.

IA poco furba

- Mi rendo conto del fatto che i titoli stealth si basino su IA dei nemici non troppo avanzate; del resto, non sarebbe tanto divertente se i nemici non fossero aggirabili con semplici trucchetti. Fa però specie vedere poliziotti che da un giro all'altro vedono sparire cadaveri o sparire tutto il sangue dal pavimento, senza batter ciglio o cambiare le loro routine di ronda nonostante la scena del crimine continui a ripulirsi davanti ai loro occhi.

Fatto e finito

- La campagna dura poco più di 6 ore, che è sicuramente una longevità discreta per questo tipo di gioco, ma è assente un qualunque sistema di valutazione di punteggio, di precisione stealth e via dicendo. Dunque, una volta completato un livello anche in maniera rozza, non c'è nulla che ci spinga a tornare indietro per far meglio. Rigiocabilità dunque piuttosto bassa.

Tiriamo le somme

Serial Cleaners è un titolo stealth con un concept unico, uno stile visivo azzeccato e un modello di gioco molto curato, dove le abilità dei vari personaggi permettono tante strategie e stili di gioco. Nonostante l'idea di gioco molto originale, però, si tratta di un titolo stealth abbastanza classico, con un'IA poco reattiva e facilmente aggirabile. L'ottima presentazione lo rende comunque un titolo degno di nota per tutti gli appassionati del genere, magari in periodo di saldi.
7.2

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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