Recensione - LEGO Brawls
di
Győző Baki / Baboy
P
![img](/images/shots/148/148982.jpg)
Il Gioco
Il platfighter di Nintendo che fa da crossover tra serie di ogni genere, Smash Bros., è talmente popolare da vendere agevolmente di più di colossi che sembravano un tempo irraggiungibili come Street Fighter, Mortal Kombat e Tekken. Non stupisce quindi che diversi titoli l'abbiano preso come ispirazione; tra questi troviamo LEGO Brawls di Bandai Namco, basato su simili dinamiche ma più versato al gioco di squadra e a una maggiore accessibilità, probabilmente anche per essere giocato più facilmente sui dispositivi mobile sui quali è presente dal 2019. Ora il gioco è disponibile anche sulle nostre console con tanto di cross-play globale e classifiche online multipiattaforma, quindi è ora di inizare ad analizzarlo più da vicino.
MX Video - LEGO Brawls
LEGO Brawls ci presenta due tipologie di modalità di gioco: tutti contro tutti e gioco a squadre. In entrambi i casi, gli obiettivi possono variare dal dover eliminare ogni nemico, ottenere più punti degli avversari conquistando aree, o semplicemente sopravvivere più a lungo degli avversari. Per farlo si seleziona il proprio combattente, chiamato brawler. Questo può essere uno dei tantissimi personaggi precostruiti basati sulle tantissime serie LEGO esistenti, da Ninjago fino a Jurassic World al quale possiamo applicare un'infinità di combinazioni di pezzi su licenza o originali per personalizzare il proprio look. Persino le armi e i power-up possono essere customizzati per ogni lottatore.
Parlando di armi, in questo platfighter 3D a scorrimento laterale la maggior parte del combattimento avviene nel corpo a corpo, tra pugni, spade, mazze e una marea di altri oggetti. La quantità di mosse presenti non ha nulla a che vedere con la complessità di titoli come Smash Bros., con quasi solo il colpo laterale e quelli verso l'alto e il basso a costituire l'arsenale di attacchi disponibili. Troviamo una semplicità simile anche nel sistema di movimento: ci sono le schivate a terra e in aria, ma non i doppi salti o i recuperi aerei con mosse a volontà come avviene nella saga di Nintendo.
![img](/images/shots/148/148970.jpg)
Da Smash Bros. viene però ereditato il sistema di power-up, anche se qui funziona in maniera molto più semplice. Ogni potenziamento infatti non fa altro che "trasformare" il giocatore in qualcosa di più pericoloso, capace di muoversi maggiormente e fare più danni: mettendolo per esempio a bordo di un missile, di un'astronave o in sella a un dinosauro. Questi power-up durano pochi secondi, ma bastano per eliminare qualche avversario. Parlando di eliminazioni, si ritorna a un classico sistema di salute: non si deve dunque più scaraventare fuori gli avversari, basta anche solo fargli finire la vita.
Il fulcro del titolo è la competizione, e infatti è possibile affrontare altri giocatori o bot nelle varie modalità su un'ampia selezione di mappe sia in gioco locale sulla stessa console, che in matchmaking e partite private contro giocatori di tutto il mondo, anche in cross-play tra cellulare, PC e console. C'è anche una classifica globale che stila i migliori brawler di tutto il mondo: difficile però scalare le classifiche di vittorie per chi inizia ora, visto il vantaggio di due anni di chi gioca su Apple Arcade.
![img](/images/shots/148/148977.jpg)
Queste sfide competitive sono di fatto le uniche modalità disponibili, ad eccezione di un breve tutorial e i menu legati allo sblocco di nuovi elementi e la loro personalizzazione. Non è infatti presente una vera campagna single player, lezioni per imparare meccaniche avanzate e via dicendo. Non manca in compenso la localizzazione italiana.
Commenti