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Hotshot Racing

Recensione - Hotshot RacingXbox One DigitalGame

Tra i tanti genenri che sono oggetto di rivisitazione da parte della scena indie, quello dei racer arcade in stile Out Run e Daytona USA è indubbiamente uno dei più affascinanti; ecco quindi arrivare le coloratissime auto low-poly di Hotshot Racing, che ci promettono adrenalina e derapate ad ogni curva. Vediamo di cosa si tratta.

Il Gioco

Tra i titoli che andavano per la maggiore nelle sale giochi degli anni '80 e '90 c'erano i giochi di guida, con la loro musica rock 16-bit, i loro volantoni di plastica, la loro straordinaria velocità ed un comparto grafico accattivante. Con Hotshot Racing i britannici Sumo Digital hanno cercato di portare sulle nostre TV proprio il feeling di quei racer, cercando di confezionare un titolo perfetto per i nostalgici di classici come SEGA Rally e Daytona USA, senza però tralasciare lezioni di design più moderne per renderlo appetibile anche a chi si approccia per la prima volta a questo stile di gioco.

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Il filmato d'apertura tara già tono e stile di Hotshot Racing: una grafica pulita con colori sgargianti, realizzata con modelli poligonali semplici che richiamano i primi anni dei giochi 3D, ma con mondi ricchi di dettagli e sfumature, con i 32 veicoli presenti che si rifanno alle auto sulle quali tutti sbavavamo negli anni '90: le Ferrari, inclusa l'immancabile F40, le macchine d'epoca, quelle di sport specifici come Formula 1 e NASCAR e così via, riprodotte nella forma (ma non nelle licenze, quindi non vi aspettate ad esempio di vedere il cavallino rampante) in maniera inconfondobile. Scordatevi però i loro modelli di guida specifici: queste auto hanno sì differenze nella velocità di punta, nella capacità di drift e così via, ma si guidano tutte con un'approccio decisamente arcade, con velocità di punta elevate, una reattività pazzesca, in gran parte senza danni (anche se ci sono modalità di gioco che li prevedono) e soprattutto folli derapate. L'elemento più simulativo presente è probabilmente il cambio manuale, feature peraltro totalmente opzionale.

MX Video - Hotshot Racing

La modalità principale è Grand Prix, che prevede 4 campionati di altrettante gare ciascuno attraverso le 16 piste originali del gioco, in 4 ambienti tra spiaggia, montagna, deserto e foresta. E' possibile utilizzare fin da subito ognuna delle 32 macchine del gioco, che sono suddivise equamente tra 8 personaggi, ognuno dei quali dotato di un veicolo che punta alla velocità di punta, uno all'accelerazione, uno alle derapate e uno che bilancia tutti gli elementi, senza eccellere in nessuno ma senza nemmeno avere evidenti punti deboli. Vale la pena utilizzare ogni personaggio quantomeno per un gran premio, perché sono tutti dotati di un piccolo background e caratteristiche che li rendono ben più di semplici macchiette. Non aspettatevi filmati strappalacrime e storie con colpi di scena, ma è interessante sentire i commenti che fanno i piloti durante la gara per capire la loro personalità, e in caso di vittoria del gran premio, osservare come questa prestigiosa vittoria cambi le loro vite. Per alcuni è un riscatto dopo anni e anni di sacrifici e duro lavoro, qualcun altro lo dedica a un parente deceduto, ma c'è anche chi semplicemente si gode fama e soldi che derivano dalla medaglia d'oro. Questa modalità è affrontabile in ben 3 difficoltà, con la più alta che metterà a dura prova anche chi vive di pane e racer arcade, ed include anche il multiplayer locale fino a 4 giocatori, con un eccellente split screen che, però, sacrifica i 60 frame al secondo che sono invece solidissimi quando si gioca da soli.

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Lo schermo condiviso è presente anche in altre modalità, che ricalcano in gran parte quello che ci si aspetta da un titolo di guida arcade dal sapore retrò: gare singole con impostazioni personalizzate di difficoltà e di numero di giri, con tanto di variazioni su piste specchiate; prove a tempo dove affrontare i record sotto forma di fantasmi dello staff o della community, con tutti i tempi scaricabili per giocare contro avversari virtuali; l'interessante modalità Cops and Robbers, dove un poliziotto cerca di distruggere i delinquenti che scappano i quali, una volta presi, diventano a loro volta poliziotti; e infine Drive or Explode, che sembra rifarsi al film Speed e dove bisogna manternere una certa velocità (che aumenta a ogni checkpoint) per non far esplodere la macchina. I più attenti avranno notato che i vari nomi sono in inglese, e il motivo è presto detto: nonostante la pagina sullo store sia in italiano, Hotshot Racing sfortunatamente non è stato tradotto nella nostra lingua. E' un problema relativo per gameplay e menu, ma visto che ogni personaggio presenta una breve storia personale, chi non mastica la lingua si perderà questi dettagli.

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Eccellente anche il comparto multiplayer online, che permette di affrontare ogni modalità di gioco in competitivo contro i giocatori di tutto il mondo, con la possibilità peraltro di portare nelle gare online anche eventuali amici che sono a casa con noi, grazie allo split-screen a 4 giocatori. Ogni gara prevede 8 giocatori, ma qualora il matchmaking non ne trovasse di disponibili il gioco riempie i posti mancanti con sfidanti IA. Lodevole poi l'intero lato tecnico del titolo: 1080p e 4K rispettivamente su Xbox One e Xbox One X, con 60 frame al secondo stabilissimi in entrambe le versioni e nessun bug di rilievo incontrato nelle oltre 20 ore di gioco che gli ho dedicato, a parte un problema di sblocco di due obiettivi di cui potrete leggere meglio sotto. Il prezzo di lancio di Hotshot Racing è di 19,99 Euro ed è disponibile anche nel Game Pass.

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Amore

Gameplay impeccabile

- Giocando a Hotshot Racing è facile dimenticarsi che non si tratta di un eccellente remake di qualche chicca nascosta dei racer arcade di qualche dennio fa, ma di un prodotto nuovo di zecca. Il motivo è presto detto: la giocabilità del titolo è praticamente impeccabile. Macchine veloci e reattive, derapate estreme che però si controllano con facilità, una sensazione di velocità incredibile. Una combo perfetta!

Sapore retrò ma non antiquato

- Anche visivamente il titolo di Sumo Digital è un centro perfetto. I modelli poligonali sono volutamente poveri e spigolosi, ma il tutto va a risoluzione e framerate elevati, con scenari che sono comunque pieni zeppi di dettagli e caratteristiche interessanti. Statue giganti di ghiaccio con le fattezze dei piloti, dinosauri in movimento, cancelli che si aprono davanti a noi: la personalità e lo stile non mancano di certo al gioco.

Personalità, non imitazione

- Ed a proposito di stile, è importante notare che, nonostante Hotshot Racing sia un chiarissimo omaggio ai giochi di guida arcade di un'epoca ormai passata, non si accontenta di imitare quanto già fatto da SEGA e compagnia. Il modello di guida, tarato per tanti diversi tipi di vetture, è riconoscibile ben studiato. Le modalità di gioco offrono diverse variazioni sui classici arcade, soprattutto Drive or Explode dove la velocità aumenta sempre più e dove ogni errore può essere fatale. Molto azzeccata la presenza di 8 personaggi ben distinti tra loro, ognuno dotato di una propria storia e un background che vengono sviscerati meglio sia nei commenti fatti durante le gare che in spesso toccanti filmati dopo la vittoria di un Gran Premio. Hotshot Racing avrà pure il guscio di un gioco di guida anni '90, ma dentro batte un cuore tutto suo.

Sound nostalgico

- La colonna sonora di Hotshot Racing, come un po' tutto il resto del gioco, punta a sonorità da videogame anni '90, con riff di chitarre che sembrano uscire da un gioco SEGA MegaDrive e musica elettronica di chiaro stampo 16-bit. Troviamo però anche richiami a generi più moderni, meno in voga a quell'epoca come può essere la drum 'n' bass. Unito al rombo dei motori, allo stridolio delle derapate eterne e alle battutine dei protagonisti, si crea davvero un bel mood. Non si tratta di canzoni troppo memorabili come il famoso Passing Breeze del mitico Out Run , ma l'atmosfera è azzeccatissima.

Di tutto un po'

- In un'epoca dove persino titoloni venduti a 70 Euro spesso e volentieri posticipano feature importanti a mesi se non anni dopo il lancio, fa piacere vedere un indie curato e divertente che sia anche incredibilmente completo. Ogni pilota, veicolo, modalità e pista è combinabile su 3 modalità, affrontabili contro l'IA in gare singole e campagna ma anche sfidando giocatori in locale con split screen fino a 4 giocatori e online fino a 8. E' persino possibile combinare le due cose, giocando online in split screen o affrontando uno dei gran premi qualunque in cooperativa. Non mancano nemmeno i record delle piste degli sviluppatori, le classifiche online e i fantasmi scaricabili di ogni tempo, con la personalità dei giocatori che spicca grazie alle numerose opzioni cosmetiche applicabili alle macchine. Un titolo completo e profondo a 360 gradi.

Odio

It's called rubberbandin', baby

- Semicitazione di una famosissima canzone di Elvis per sottolineare che l'IA di Hotshot Racing "bara" ad intermittenza, utilizziando lo stesso meccanismo di rubberbanding che era molto in voga negli arcade racer del passato. Detto in soldoni, il gioco si assicura che abbiamo sempre qualcuno da affrontare in pista: qualunque sia la nostra abilità è pressoché impossibile sbarazzarsi dei piloti controllati dal computer, che se distaccati riceveranno degli improbabili boost di velocità per tornare a tallonarci e rendere la gara più emozionante. Viceversa, soprattutto alla difficoltà più bassa se gli avversari ci lasciano indietro li vedremo rallentare per aspettarci e rendere così il confronto nuovamente interessante. I problemi nascono però alla difficoltà più alta, dove un'IA "barona" e agressiva si unisce alla totale assenza di handicap per essa in caso di svantaggio del giocatore. In queste gare, trovarsi nelle ultime posizioni al primo giro vuole dire essere sicuri al 99% di perdere l'evento, con poco da fare per rimediare. Vista la presenza di alcuni obiettivi legati a vittorie alla massima difficoltà o con vantaggi notevoli, questo diventerà il vostro peggior incubo.

Grind finale

- Se volete sbloccare ogni elemento cosmetico e obiettivo del titolo, armatevi di molta pazienza. Non solo ci sono sblocchi legati alla vittoria di un campionato di 4 gare con ognuno dei 32 veicoli presenti, ma bisogna vincerne anche alla difficoltà massima e usare ogni mezzo per numerose gare per accertarsi di avere abbastanza drift e boost per soddisfare le richieste di certi motori o skin particolarmente ostiche da ottenere. Peraltro, dettaglio non da poco, due degli obiettivi più lunghi e ripetitivi sono anche "buggati", rendendone impossibile il completamento. Più attenzione al sistema di progressione non avrebbe guastato.

Modalità secondarie meno curate

- Le modalità Corri o Esplodi e Guardie e Ladri risultano divertenti, soprattutto in compagnia di altri giocatori, ma sembrano godere un po' meno della cura maniacale e del bilanciamento eccelso delle modalità principali. Entrambe infatti premiano abbastanza il gioco passivo, avvantaggiando chi non va nella mischia alle prime posizioni per evitare le botte, tenendosi in disparte aspettando le eliminazioni altrui prima di staccare il biglietto per il podio quando i rischi aumentano. Per essere due varianti che puntano sulla velocità pura, stare in testa si rivela una strategia sorprendentemente deleteria.

Tiriamo le somme

Hotshot Racing segue perfettamente la strada tracciata nel secolo scorso da capolavori arcade come Out Run e Daytona USA. Lo stile low-poly è estremamente curato e carismatico, con mondi colorati e dettagliati che animano piste studiate egregiamente, da affrontare con un gameplay adrenalinico e divertente a suon di musica stile anni '90. La varietà non è elevatissima, ma c'è tutto ciò che ci si aspetta da un titolo del genere tra gare contro l'IA, lo split screen, l'online e i fantasmi da battere, offrendo tanti motivi agli appassionati degli arcade racer di rimanere incollati a questo titolo che, già adesso, è un nuovo classico.
8.6

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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