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Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2
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Recensione - Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2Xbox OneGame

Le piante e gli zombie di PopCap tornano a darsi battaglia in Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, seguito di uno dei più sorprendenti titoli multigiocatore degli ultimi anni stavolta potenziato con nuovi contenuti pensati anche per l'esperienza in singolo. Curiosi di scoprirne le caratteristiche? Continuate a leggere!

Il Gioco

Esistono giochi nati dal nulla, che seguono la moda del momento e vengono creati anche per cavalcare il successo e massimizzare il profitto. Spesso tali titoli si rivelano prodotti mediocri, che non divertirebbero nemmeno il primo fanatico del fu ET dell’Atari. Poi ci sono giochi come Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, che arriva dritto dalla grande sorpresa positiva del primo capitolo. Fin dal momento dell’annuncio ho provato a pensare a cosa i PopCap avrebbero potuto inserire per migliorare ulteriormente un prodotto già di ottima qualità e la risposta l’ho avuta appena premuto il pulsante menu del gioco. Al posto del vecchio e classico menu testuale troviamo infatti un’enorme arena di gioco, suddivisa in tre zone: una per le piante, una per gli zombi e la zona di guerra “neutrale”. È veramente interessante notare come questa scelta stilistica funzioni alla perfezione, dando quasi l’impressione di trovarci in un RPG piuttosto che in uno sparatutto. Ad esempio, al posto di una fredda voce Multiplayer, abbiamo una specie di Stargate che ci condurrà alla modalità che scegliamo. Oppure invece della zona Negozio troviamo un vero distributore automatico che ci permette di scegliere i pacchetti di figurine che vogliamo acquistare. Le zone di piante e zombi sono speculari e non differiscono fra loro se non dal puro lato stilistico e dalla collocazione delle varie opzioni. Nella zona centrale, esplorabile liberamente da ognuna delle due fazioni, possiamo andare a caccia di forzieri contenenti potenziamenti (a patto di possedere sufficienti stelle), oppure creare una sorta di modalità orda rapida, issando la bandiera che si trova al centro della mappa.

Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, come il suo predecessore, è uno sparatutto in terza persona dalle caratteristiche totalmente arcade. I colpi che vanno a segno fanno un certo numero di danni, variabili a seconda della protezione indossata dal bersaglio e dalla zona in cui viene colpito. Per intenderci: colpire perfettamente alla testa un bersaglio non lo ucciderà mai con un colpo, ma gli toglierà un certo numero di punti ferita. Ogni personaggio ha a disposizione tre abilità speciali, attivabili premendo altrettanti pulsanti, che una volta utilizzate hanno un periodo di "raffreddamento" durante il quale non possono essere utilizzate.

MX Video - Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2

Le novità introdotte da PopCap in questo capitolo sono molte. La prima, e forse la meno degna di nota, è la creazione di una campagna single player per piante e zombie. Come nel resto del gioco, le due campagne sono speculari: la durata è circa sulle 4 ore ciascuna (prendendola con calma), e fungono solo da tutorial al multiplayer. Il comparto multigiocatore online (giocabile anche con un compagno locale in split-screen) rappresenta ovviamente il cuore pulsante dell’intero gioco. Le modalità ripescate dal primo capitolo sono “Tappetino di benvenuto”, dedicata a chi ha appena mosso i primi passi nel gioco e intende impratichirsi con le sue meccaniche, “Tombe e giardini” che viene arricchita dalla possibilità di giocare anche nei panni degli zombi e il “Deathmatch a squadre” che non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Oltre a queste sono state aggiunte diverse altre modalità, fra cui “Uccisione confermata” nella quale per guadagnare il punto non è sufficiente uccidere il proprio avversario ma occorre catturare l’oggetto (un globo luminoso) che rilascia sul campo di battaglia nel momento della sua morte, in modo da confermarne l’uccisione. Allo stesso modo gli avversari cercheranno di catturare lo stesso globo, per rispedire al mittente il punto. Nella modalità Bomba invece, ci troviamo a dover far esplodere una serie di nanetti da giardino nella base avversaria. L’ultima modalità disponibile è una sorta di “cattura la base”, in cui siamo chiamati a conquistare e controllare tre basi sparse nella mappa. Per i più indecisi è poi presente una modalità random che ci presenta casualmente una o più delle altre modalità.

Le novità, però, non finiscono qui. Sono state introdotte tre nuove nuove classi rappresentate da Rosa, Mais e Cedro per le piante, e da Superzomb, Zombie Pirata e Zombolino per gli zombi. Menzione rapida per quest’ultima, che per me è la migliore delle nuove classi: come abilità speciale può richiamare uno Z-Mech esattamente come accade in Titanfall. Una simpaticissima citazione da parte degli sviluppatori (comunque non la sola, il gioco ne è stracolmo). Ogni Pianta e ogni Zombi presente in Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, è poi completamente personalizzabile attraverso le carte, che sono ottenibili in gioco, esclusivamente mediante le monete guadagnate in combattimento. Anche in questo capitolo infatti, non esistono micro-transazioni a pagamento con valuta reale (almeno per ora). Se vi sembra abbastanza, sappiate che la lista di novità non è ancora terminata. Al centro di ognuno dei due giardini è infatti presente una bacheca in cui sono affisse una serie di missioni speciali, chiamate imprese. Il funzionamento è semplicissimo: devono essere selezionate ed “equipaggiate” prima di gettarsi in battaglia. Una volta raggiunto il requisito che l’impresa richiede, vengono sbloccati due premi: un certo numero di stelle e un chiodino. Le stelle servono per aprire particolari forzieri sparsi in giro per la zona di guerra, mentre il chiodino ci permette, una volta raccolti cinque di essi, di ottenere un moltiplicatore sull’esperienza.

Inoltre se avete giocato già al primo capitolo, entro febbraio 2017 è possibile importare le piante e gli zombi sbloccati in Garden Warfare 1. Sempre entro la stessa data sono previsti premi sotto forma di pacchetti di figurine gratuiti, a seconda del grado (o livello) raggiunto nel precedente capitolo. Il gioco è completamente in italiano, anche se non possiamo parlare di “doppiaggio”, visto che i vari personaggi emettono solo suoni gutturali incomprensibili.

Amore

Spensieratezza senza fronzoli

- Uno dei più grossi punti a favore di Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 è rappresentato dalle ore di totale divertimento che il gioco sa regalare. E’ un titolo che non si pone obiettivi particolarmente ardui, come una trama strappalacrime o un gameplay simulativo alla nausea. L’unico obiettivo che si sono posti i PopCap è stato il puro divertimento, tonnellate di divertimento. Beh,obiettivo raggiunto in pieno!

Varietà a non finire

- Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 è certamente molto vario. Le cose da fare sono veramente tantissime: fare una partita multiplayer attraverso l’apposito portale, oppure recarci al centro di suburbia e farci un paio di decine di orde senza problemi. Le varie modalità multiplayer sono poi state variegate ancora di più attraverso l’aggiunta di “Uccisione Confermata”, “Gnomba”, “Supremazia Erbosa” e “Suburbination”.

Caricamenti rapidissimi

- Sarà forse il fascino che ha questo menu/non menu a esplorazione libera, ma Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 pare proprio non conoscere il significato del termine “attesa”. Un matchmaking praticamente perfetto fa poi il resto. Passare da una fazione a un’altra è questione di un attimo. Trovare partite online e parteciparvi, è facilissimo e rapidissimo. Senza contare che ho incontrato pochissimo lag nelle partite che ho avuto modo di giocare.

Nessuna microtransazione

- Anche questa volta EA ha deciso di non dotare Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 di microtransazioni che lo trasformerebbero molto probabilmente in un pay-to-win. Nel primo capitolo però queste furono introdotte più avanti con una patch, quindi in questo caso non ci è dato sapere con certezza se saranno introdotte in seguito anche in questo caso. Sbloccare il denaro per ottenere le carte è poi semplicissimo: basta combattere e avanzare di livello normalmente: più siamo forti e più otteniamo esperienza.

Odio

Multiplayer un po’ sbilanciato

- Nelle molte partite multiplayer svolte ho notato che lo sbilanciamento del gioco a favore delle piante è quasi imbarazzante. Il problema non è una qualche supremazia a livello di danni o di skill, quanto a una difficoltà oggettiva nel colpire: alcune piante (come la rosa), sono molto più sottili e quindi difficili da bersagliare. Ad esempio il mech dello Zombolino, che sicuramente ha più HP di qualsiasi altro personaggio, risulta enormemente più semplice da colpire anche paragonato alla più grossa unità in dotazione alle piante.

Una sensazione di già visto

- Certo, perché Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 alla fine non è che un PvZ: Garden Warfare “longer, bigger and uncut” (per citare South Park). Novità importanti in termini di gameplay nudo e crudo non ce ne sono, e nemmeno a livello grafico. Le aggiunte che sono state fatte avrebbero anche potuto essere semplici DLC del primo capitolo.

Single player evanescente

- Gli sforzi che PopCap ha riposto nella campagna a giocatore singolo sono stati a dir poco esigui (per usare un eufemismo). Capisco che Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2, come già il precedente, sia improntato principalmente sul multiplayer online, però visto che la campagna è stata inserita, perché strutturarla così approssimativamente? Quattro ore passate esplorando quelle che saranno le modalità online, con orde in singolo alternate a orde da svolgere con altri 4 eroi comandati dal computer. Inoltre la trama che le tiene insieme è praticamente inesistente. Niente di più di un semplice, lungo e noioso tutorial.

Tiriamo le somme

Plants vs. Zombies: Garden Warfare 2 è certamente un gioco che ogni amante degli sparatutto dovrebbe comprare senza indugio. Vario, semplice e longevo, pur senza avere la pretesa della simulazione ossessiva o della storia strappalacrime riesce a donarci un divertimento praticamente infinito. Sconsigliato ai puristi ossessionati dalla simulazione estrema e dalla trama single player.
8.5

Recensione realizzata grazie al supporto di EA e Xbox.


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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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