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The Banner Saga

Recensione - The Banner SagaXbox One DigitalGame

Questo inizio anno ci porta finalmente uno dei giochi di strategia a turni più intriganti di questi ultimi anni, che già ha fatto faville su PC. Parliamo dell'originalissimo The Banner Saga, apprezzato per il suo sapiente mix di strategia e survival e la narrativa per niente lineare. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Il Gioco

Alla base di The Banner Saga c'è un protagonista insolito: una carovana. Ovviamente ci sono personaggi memorabili, guerrieri valorosi ed individui loschi o sorprendenti, ma il tutto ruota intorno alle carovane piene di guerrieri vichinghi che visitano le varie location di gioco, esplorando mondo ricco di dettagli e un lore notevole, reso vivo con disegni che ricordano molto i cartoni animati nordici. Sembra di assistere a un film di animazione disegnato a mano, specialmente durante i dialoghi.

Questi ricoprono una parte fondamentale del gioco poiché la trama risulta essere abbastanza aperta, con tante nostre scelte che vanno ad influenzare gli eventi. Spesso infatti ci sono lunghi scambi di battute e spostamenti da una zona all'altra del mondo di gioco, fasi in cui apparentemente non si gioca ma nelle quali si va a definire ciò che incontreremo nelle ore successive. Queste scene sono rese molto bene grazie ai disegni curati, ma anche all'ottimo doppiaggio (in inglese, ma tutti i testi e sottotitoli sono in italiano) e dall'ottima cinematografia generale. Ogni personaggio umano o meno (tra i protagonisti ed antagonisti troviamo i Varl, dei giganti con le corna con notevoli abilità di combattimento) risulta essere ben caratterizzato, e tutto ciò che viene detto ha importanza a lungo termine, quindi occhio alla scelta delle parole nei dialoghi dove è possibile scegliere tra più risposte.

E' infatti possibile reclutare persone, aiutare o ignorare personaggi che hanno bisogno di aiuto, ma bisogna contemplare con attenzione le proprie scelte. The Banner Saga infatti offre due elementi gameplay primari: la strategia a turni dei combattimenti e la componente survival della carovana. Quest'ultima è composta da una serie di combattenti di entrambe le razze umanoidi presenti nel titolo, ma la loro sopravvivenza dipende unicamente dal giocatore. Accettare missioni può portare a trovare provviste o nuovi guerrieri, ma se il tutto richiede un lungo viaggio, il cibo rischia di scarseggiare prima dell'arrivo a destinazione facendo perire molti dei nostri guerrieri durante il percorso. Similmente, un combattimento andato male può risultare fatale, poiché ne conseguono importanti perdite di risorse che possono stravolgere le nostre tattiche, rendendo magari impossibile raggiungere la destinazione prefissata con le provviste rimaste.

La trama ricorda molto le saghe vichinghe con un tocco de Il Trono di Spade, con storie di stampo medievale con pochi elementi fantasy, dove una presentazione abbastanza cruda e realistica va ad affrontare temi spesso importanti come carestia, guerra e tradimento. Difficile entrare maggiormente nei dettagli: da una parte perché si rischiano spoiler pesanti, dall'altra perché la trama è molto aperta e l'esperienza di gioco varia per tutti. Ogni scelta, ogni vittoria o sconfitta, ogni parola cambia il corso degli eventi, rendendo The Banner Saga un gioco davvero unico. Talmente unico che ancora non ho menzionato l'essenza di tutto: i combattimenti. Per assurdo si passa più tempo a gestire la propria carovana che a combattere, motivo per il quale ho deciso di lasciare per ultimo quello che è in apparenza l'elemento cruciale.

Le battaglie si svolgono in un contesto di strategia a turni, simile a quanto visto in saghe come XCOM o i vecchi Fallout bidimensionali. I combattenti del giocatore e del nemico sono disposti su un campo di battaglia con visuale isometrica suddiviso in quadrati, e i vari guerrieri si alternano uno dopo l'altro con le loro mosse. Ci si può muovere o attaccare, usare poteri speciali o attendere per ricaricare i propri poteri. Come spesso accade in questi titoli, c'è una gran varietà di combattenti, tutti con le proprie abilità, nonché con vantaggi e svantaggi. I Varl sono molto forti e resistenti, ma occupano ben 4 quadrati, limitandone i movimenti. Gli umani sono più piccoli ma più agili, risultando però anche più deboli. Anche all'interno delle razze c'è comunque scelta: spade, mazze ma anche archi per attacchi a distanza. A qualsiasi difficoltà si decida di giocare, The Banner Saga non è un titolo semplicissimo, quindi saper sfruttare al meglio le capacità di ogni combattente è alla base delle vittorie.

Per quanto i combattimenti siano l'elemento sulla carta primario del gioco, in realtà spesso e volentieri ci si perde per decine di minuti tra dialoghi, gestione della propria carovana e delle risorse, per poi passare ai combattimenti che raramente durano più di qualche minuto. Alla fine della decina di ore richieste per completare il titolo, quasi sicuramente più della metà del tempo viene infatti passato in fasi gestionali o di dialoghi che vanno ad ampliare l'interessante trama e mondo di gioco di The Banner Saga. Finita la storia non c'è molto altro da fare; manca tra l'altro la modalità multiplayer presente nella versione PC, aspetto che va a limitare un po' la longevità del titolo.

Amore

Un mondo affascinante

- The Banner Saga ha stile da vendere, con disegni a mano che ricordano i cartoni animati più curati e un'ambientazione ricca di dettagli ed aspetti interessanti. Il lore è sorprendentemente profondo, i personaggi sono quasi tutti ben caratterizzati e memorabili, ed esplorare il grande mondo fantasy presentato dagli sviluppatori risulta sempre intrigante. Il mondo del gioco è proprio piacevole da capire, anche se viverci sarebbe tutto un altro discorso.

Tematiche profonde

- La trama di The Banner Saga forse non presenta chissà quali innovazioni rispetto a classici del fantasy medievale, ma lo fa con una maturità che pochi videogiochi si sognano, paragonabile ai libri (e alla serie TV) de Il Trono di Spade. Carestia, morte, guerra, freddo, tutto ha una sua parte e tutto può risultare drammatico, e ogni nostra decisione, vittoria o sconfitta influenziamo la vita di tanti personaggi. Il peso della responsabilità è un macigno sulle spalle del giocatore.

Odio

Quando si combatte?

- The Banner Saga risulta essere affascinante come mondo e trama, ma spesso si arriva al limite del film interattivo. Lunghissime fasi con pochissime interazioni di rilievo, interrotte da poche brevi battaglie che, peraltro, sono anche spesso fin troppo simili tra loro, complice una varietà non impressionante delle arene e dei combattenti. Per chi è alla ricerca di una narrativa potente simile ai giochi Telltale non è un problema grave, ma chi cercava uno strategico a turni nel quale combattere per dozzine di ore potrebbe rimanere piuttosto deluso.

Tecnicismi e dettagli

- The Banner Saga non è purtroppo esente da problemi tecnici, nonostante sia un titolo bidimensionale non certo particolarmente esoso come richieste tecniche. Diversi cali di framerate, comandi non sempre reattivissimi ma anche alcune lacune difficili da capire come un doppiaggio che copre solo una parte dei dialoghi e l'assenza del multiplayer (presente su PC). Lo stile c'è, la sostanza e la tecnica un po' meno.

Tiriamo le somme

The Banner Saga è un titolo ambizioso, originale e stilisticamente affascinante che offre un mondo di gioco interessante, personaggi memorabili e disegni ben fatti, unendolo a un buon sistema di sopravvivenza e una discreta fase di strategia a turni nella gestione dei combattimenti. L'eccessiva focalizzazione su questioni non inerenti al gameplay primario, diversi problemi tecnici e alcune mancanze (come qualsiasi modalità multiplayer) lo rendono un esperimento riuscito che fa ben sperare per i seguiti, ma limitato rispetto a quello che è il suo potenziale. In ogni caso, il seguito non è lontano e The Banner Saga risulta comunque un gioco originale, godibile e maturo, quindi chi non ha paura di una trama matura e una sfida discreta può trovare nel titolo di Stoic una piacevole sorpresa.
7.6

Recensione realizzata grazie al supporto di Versus Evil e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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