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img DmC - Devil May Cry
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Recensione - DmC - Devil May CryXbox 360Game

Dopo uno sviluppo caratterizzato da un sottofondo di polemiche fino all'uscita di una rassicurante demo, è finalmente arrivato il momento di metter mano a DmC - Devil May Cry, la re-immaginazione made in Ninja Theory del famoso brand Capcom. Riuscirà il nuovo e irriverente Dante a conquistare il cuore dei fan? Questo ancora non lo sappiamo, ma continuate a leggere per scoprire se ha conquistato il nostro.

Il Gioco

Dante è un ragazzo come molti, interessato principalmente a divertirsi nelle maniere più stravaganti ed estreme possibili, ma quello che lo differenzia dai suoi coetanei sono degli strani poteri che non ha mai compreso fino in fondo. Il suo rapporto con questi poteri - e con il mondo - è destinato a cambiare quando una mattina, dopo una notte brava trascorsa con delle ballerine di lap dance, viene contattato dalla misteriosa Kat e subito dopo attaccato da un gigantesco demone; come se non bastasse, il Luna Park in cui abita con la sua roulotte si trasforma improvvisamente in uno scenario infernale con gli edifici che si deformano e le strade che si aprono in enormi voragini. Dopo una rocambolesca fuga, il mondo attorno a Dante riprende l'aspetto usuale e Kat gli spiega che la comparsa del demone l'aveva trascinato temporaneamente nel Limbo, una realtà distorta in cui lui è l'unico ad avere il potere di combattere i demoni: per questo motivo è stato adocchiato dall'Ordine, un forza di resistenza contro la massiccia invasione demoniaca di cui la Terra è caduta vittima all'insaputa degli ignari abitanti, ormai completamente inebetiti tramite media e bevande dietetiche "demoniache". Dante si fa quindi condurre al quartier generale dell'Ordine dove fa la conoscenza del capo, Virgil, il quale per aprirgli gli occhi gli fa fare un giro turistico nella versione limbica della sua casa natale: qui apprende di essere un Nephilim, un mezzosangue nato dall'unione tra il demone Sparda e l'angelo Eva, scoprendo inoltre che Virgil è suo fratello. Il nostro eroe decide cosi di abbracciare il suo destino, aiutando Virgil e Kat a sconfiggere Mundus, il dio demone che ha soggiogato l'umanità.

La storia di DmC - Devil May Cry è strutturata in 20 diverse missioni (che vi terranno occupati per una decina d'ore a difficoltà normale) durante le quali ci vengono fatte esplorare molte ambientazioni diverse, la maggior parte delle quali urbane ma viste sotto la lente deformante del Limbo: le pareti dei palazzi si piegano, le strade si lacerano e le leggi della fisica vengono mutate a tal punto da presentarci città capovolte o ricche di elementi fluttuanti nell'aria. Durante la sua avventura Dante è accompagnato per gran parte del tempo da Kat, che ha il potere di percorrere il Limbo in forma eterea ma anche di creare con la sua bomboletta dei graffiti per aprire portali verso il Limbo da far attraversare al protagonista.

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Vista la natura distorta del Limbo, uno degli elementi alla base del gameplay di DmC - Devil May Cry è il platforming: quando non siamo impegnati a combattere nemici ci vengono infatti spesso proposte fasi di attraversamento di aree formate da detriti e altri oggetti sospesi in aria. Oltre ai semplici salti, Dante può fare affidamento sulle capacità secondarie di due armi che troverà nei primi capitoli della storia: l'ascia demoniaca Arbiter e la falce angelica Osiris. Attivabili con la pressione dei due grilletti del pad, alla pressione del tasto Y queste si trasformano in rampini capaci rispettivamente di attirare oggetti verso Dante oppure di trascinare lui stesso verso gli oggetti puntati, solo quando però questi presentano dei particolari bagliori rossi (Arbiter) o azzurri (Osiris). Le fasi platform diventano così un susseguirsi di salti, planate e spostamento di piattaforme che, seppur non particolarmente impegnativo, è sicuramente molto scenico.

Ma se il platforming può essere considerato un piacevole contorno, il cuore del gioco di Ninja Theory sta ovviamente nei combattimenti; qui troviamo il tipo di gameplay a cui la serie ci ha abituati negli anni, fatto di sequenze di combo con armi e molteplici tipi di attacchi. Dante può sferrare attacchi a terra, alzare i nemici in aria e seguirli per concatenare attacchi aerei, tirare a sé i nemici con Arbiter oppure lanciarsi verso di loro con Osiris, utilizzare le sue pistole per danneggiare i nemici più lontani e così via: le possibilità sono davvero moltissime ed aumentano con il proseguire della storia, man mano che veniamo in possesso di nuove armi demoniache, angeliche e da fuoco. Uccidendo nemici si riempie poi una barra che ci permette di attivare il Devil Trigger, un potere capace di congelare in aria i nemici per consentirci di ucciderli più facilmente (e che dona a Dante un look più simile a quello del classico personaggio Capcom). Un ulteriore elemento di diversificazione del gameplay è dato poi dai nemici, visto che i demoni che incontriamo variano continuamente e con loro cambiano anche le tattiche necessarie ad affrontarli: ce ne sono di affrontabili solo con armi demoniache o angeliche, alcuni che sono vulnerabili solo ad un determinato tipo di arma o altri che, attaccandoci in gruppo, necessitano di tattiche particolari per poter essere sconfitti con efficacia. A questo aggiungiamo anche la possibilità di sbloccare potenziamenti e nuove mosse per le armi spendendo i globi bianchi guadagnati durante l'azione, come da tradizione della serie, ed il quadro si chiude sicuramente in positivo sul fronte della varietà d'azione.

La storia è l'unica modalità disponibile per il gioco, ma per chi vuole prolungare l'esperienza ci sono diverse possibilità. Per prima cosa troviamo le sfide, dei particolari livelli da sbloccare nel corso della storia trovando delle chiavi necessarie per aprire determinate porte: questo richiede quindi di spendere più tempo nell'esplorare ogni angolo dei livelli alla ricerca di queste chiavi e porte, ed una volta sbloccate le sfide (che sono poi rigiocabili in qualsiasi momento tramite un apposito menu) ci chiedono di eseguire delle fasi platform o combattimenti soddisfacendo determinati requisiti di tempo, numero di nemici sconfitti e così via. Sul fronte della rigiocabilità troviamo invece una serie di modalità sbloccabili dopo aver finito il gioco: la prima è la Figlio di Sparda, sbloccata dopo aver concluso la storia e che ci vede affrontare nemici dalla configurazione e dai comportamenti diversi rispetto al primo playtrhough del gioco. Una volta terminato il gioco in questa modalità, ne vengono poi sbloccate altre sempre più estreme, per i giocatori che vogliono davvero mettersi alla prova.

Amore

British Dante

- Il nuovo Dante mi ha catturato e convinto sin dall'inizio del gioco, quando dopo l'attacco del demone ha compiuto una improbabile acrobazia aerea per infilarsi tutti i vestiti, e ancora poco dopo quando si è esibito in una simpatica macchietta per omaggiare il suo celebre predecessore. E continuando nella storia mi è piaciuto sempre più con il suo spirito spavaldo, sbruffone e sboccato, un vero adorabile teppista inglese che vi strapperà più di un sorriso.

Limbo design

- A primo impatto il Limbo non fa una grande impressione, con quella palette di colori tendente al giallo/rossiccio, ma devo ammettere che è stata una gran bella trovata per permettere ai designer di proporci dei livelli atipici e talvolta fuori di testa o altamente spettacolari, come un paio che vedrete nella seconda metà del gioco e che hanno a che fare con un telegiornale ed una corsa in auto. La sezioni platform sono estremamente soddisfacenti ed il design dei livelli riesce a presentarci sempre nuovi elementi, scongiurando qualsiasi rischio di ripetitività.

Progressione abilità

- Ho trovato molto ben calibrato il lento rilascio di nuove armi nel corso di tutta la storia, cosa che ci permette di padroneggiarle con il giusto ritmo introducendo man mano nuove possibilità di combattimento: dall'inizio alla fine farete la conoscenza di nove diverse armi, ognuna delle quali con i propri potenziamenti, combo e caratteristiche peculiari: anche qui, pericolo noia scongiurato.

Combo per tutti

- Il sistema di combattimento di DmC - Devil May Cry riesce ad essere estremamente soddisfacente per i giocatori più navigati, che concatenando combo su combo riusciranno ad ottenere spettacolari sequenze che il gioco valuterà con i voti più alti, ma anche i novizi più proni al button-mashing riusciranno ad avere le loro soddisfazioni seppur usando un set di mosse più limitato. Inoltre la possibilità di poter provare in qualsiasi momento le combo in un'apposita arena d'allenamento sommata alla presenza di livelli di difficoltà più impegnativi sbloccabili, aggiungono elementi graditi per entrambe le categorie di giocatori.

Metal Hardcore

- DmC - Devil May Cry propone una colonna sonora composta da pezzi Metal estremo e durissimo, una cosa che all'inizio mi sembrava stridere un po' con il gioco ma che poi ho imparato ad apprezzare appieno: riff serratissimi, doppia cassa e voci Death Metal si sposano molto bene con l'azione frenetica e le ambientazioni demoniache del gioco.

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Odio

Una grafica che non convince

- Anche se Dante e gli altri personaggi risultano essere ben caratterizzati, così come i livelli godono di un ottimo design, la grafica di DmC - Devil May Cry sembra fare un passo indietro rispetto a DMC 4. Questo sia per quanto riguarda il frame-rate, che seppur piuttosto stabile (ma non roccioso) è dimezzato rispetto ai 60 fps a cui eravamo abituati, sia per quanto riguarda qualità delle textures e mole poligonale. Il precedente episodio della serie risultava sicuramente più pulito, fluido e per questo visivamente più soddisfacente.

E le pistole?

- Trovo che le pistole di Dante, Ebony e Ivory, siano un po' troppo deboli tanto da non risultare molto utili negli scontri, tranne per alcune eccezioni di nemici particolarmente vulnerabili ad esse. La situazione migliora un po' dopo aver sbloccato altre armi da fuoco, ma l'impressione generale è che queste siano piuttosto secondarie nell'economia del gameplay, mentre le altre armi angeliche e demoniache trovano tutte il loro spazio nei combattimenti. Probabilmente se Ninja Theory avesse completamente omesso le armi da fuoco, il gioco non sarebbe cambiato poi molto.

Poca sostanza per i meno appassionati

- Se i più esperti vorranno probabilmente rigiocare il titolo almeno una o due volte per provare le difficoltà più estreme, gli altri non troveranno probabilmente molti motivi per ripercorrere tutta la storia dopo averla terminata una prima volta. E per costoro, dieci ore potrebbero non essere abbastanza a giustificare l'acquisto del gioco a prezzo pieno. Aumentare la lunghezza della storia di almeno 4-5 ore avrebbe sicuramente giovato e reso il titolo un acquisto più irresistibile.

Tiriamo le somme

Prendere un franchise storico come quello di DMC e stravolgerlo per creare qualcosa di nuovo non è facile ed è un'operazione che presenta molte insidie, ma i ragazzi di Ninja Theory hanno dimostrato di avere la stoffa per farcela. DmC - Devil May Cry risulta soddisfacente nella storia, nella caratterizzazione del protagonista ma soprattutto nel gameplay, fresco e classico allo stesso tempo: se le pecche elencate nell'articolo non rappresentano per voi degli scogli insormontabili, non vi deluderà.
8.7

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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