Recensione - Il Gatto
di
Duff
P
Un Gatto matto
Nel gioco de Il Gatto, tratto dall'omonimo film "Il Gatto... Ed il cappello matto" con Mike Myers e Alec Baldwin, attraverseremo una ventina di mondi tutti derivanti da strane deformazioni dei più comuni oggetti domestici come ad esempio il frigo, l'orologio a pendolo, la caldaia, il grammofono e l'auto, con l'obiettivo di recuperare il lucchetto per poter rinchiudere nella cassa la magia di Seuss. La magia ha invaso la casa per colpa del perfido Quinn (Alec Baldwin nel film) che con l'inganno ha fatto aprire a Conrad, uno dei due figli dei proprietari di casa, la cassa portata dal Gatto.
Il Gatto è alla base un platform 2D (unici movimenti possibili destra/sinistra/su/giù) con ambientazioni che cercano di ricreare paesaggi tridimensionali, ma nelle quali i nostri movimenti sono limitati lungo un percorso obbligato che si dipana per gli scenari. In questi mondi ci muoveremo facilmente utilizzando lo stick sinistro del pad per andare avanti e indietro mentre con il tasto A salteremo quando servirà farlo e con pochi altri tasti riusciremo a completare il parco mosse del Gatto. Unico strumento a disposizione del Gatto, un ombrello che potrà essere usato come arma per per ripulire i vari mondi dalle creature fantastiche che li abitano, oppure come piccolo paracadute per planare da una sporgenza all'altra.
Non dire Gatto se non l'hai nel sacco
I reparti grafico e sonoro sono quelli che più ci hanno negativamente impressionato. Siamo da sempre stati critici verso le trasposizioni cinematografiche in ambiente videoludico, ma nel caso dei giochi indirizzati ad un target molto giovane (il pegi, molto famoso ultimamente, lo cataloga come 3+) si tenta di guardare di più al divertimento dato dal gioco che al numero di poligoni che si muovono sullo schermo. In questo caso però la realizzazione grafica de Il Gatto crediamo potesse meritare una maggior attenzione da parte degli sviluppatori. Già dalle schermate delle opzioni si nota la poca cura non tanto dei particolari quanto nella realizzazione generale. I vari mondi in cui faremo capolino sono abbastanza variegati, su questo non c'è dubbio, ma il tutto non decolla. I personaggi principali come il Gatto hanno un certo interesse nei dialoghi, specialmente nelle frecciatine che si lanciano il Gatto e il Pesce, ma resta sempre indecente il character design dei personaggi o la scialba realizzazione della boccia d'acqua del pesce che notiamo quando interpelliamo il suddetto per avere consigli sul come affrontare certi ostacoli. Come accennato prima anche il reparto sonoro è molto deludente. Le musiche di sottofondo alle nostre avventure ben presto diventano ripetitive e monotone, si salvano e rialzano un po' il reparto sonoro nel complesso i discorsi e le battute del Gatto, ma niente di speciale per poter meglio giudicare un aspetto che riteniamo molto importante in giochi del genere.
Considerando il target d'età, la longevità risulta uno dei punti di forza del titolo, che garantisce anche ai più grandi una ventina d'ore di gioco nel caso vi appassioniate all'impresa disperata del Gatto di far pulizia di tutti i mondi magici che si sono creati all'interno degli oggetti della casa. Certe ambientazioni poi richiederanno di essere ripercorse per cercare di trovare tutte le unità di magia e le chiavi che ci permetteranno di accedere a zone speciali dei mondi altrimenti inaccessibili.
Sotto l'aspetto giocabilità il titolo dei Coktel Studio è ben bilanciato. I comandi sono semplicissimi da imparare, e nei primi mondi seguiremo una sorta di tutorial in cui grazie ai consigli del Pesce impareremo ben presto a muoverci senza problemi nei vari mondi. Sempre il Pesce sembra essere una entità onnipresente che ci accompagnerà lungo le nostre avventure comparendo in bocce di vetro posizionate in locazioni strategiche e dandoci saggi consigli su come superare i vari ostacoli che ci troveremo di fronte. I salvataggi saranno possibili solo quando saremo nella casa mentre all'interno dei mondi troveremo appositi checkpoint, ben distribuiti, che ci eviteranno di riiniziare il mondo dal principio nel caso qualche salto andasse storto. Forse qualche serie di salti multipli tra piattaforme risulterà un po' ostica ai più piccini, ma nulla di particolarmente difficile o insormontabile.
Tanto va il Gatto al lardo...
Se avete trovato divertente il film, se avete riso dall'inizio alla fine della proiezione, non è detto che altrettanto sappia farlo il gioco in questione. Quello che ci sentiamo di consigliarvi, grandi o piccoli che siate, è di provarlo prima di acquistarlo.
Ringraziamo GameSurf per la collaborazione. 4.4
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