Recensione - Coffin Dodgers
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
La trama di Coffin Dodgers è davvero insolita, ma a differenza di altri titoli del genere il titolo di Milky Tea Studios offre quantomeno un pretesto più o meno plausibile o sensato. La morte, quella classica con tanto di falce, viene a prendere un gruppo di pensionati perché è giunta la loro ora. Loro però non ci stanno, pensano di non aver ancora vissuto abbastanza e contrattano col tristo mietitore per avere una chance di vivere affrontando delle gare a eliminazione alla Mario Kart, con tanto di power-up ed a bordo di scooter elettrici, quelli usati per l'appunto dai più anziani per muoversi più facilmente. Gli anziani sono in tutto 7 e ad ogni evento uno o più di loro lasciano il mondo dei vivi. Solo chi sarà capace di battere la morte nello scontro finale potrà rimanere in vita.Dopo questa folle premessa, è tempo di salire a bordo degli scooter e guidare. Dimenticatevi le velocità smodate dei soliti mascot racer o derapate al limite della fisica: questi veicoli sono relativamente lenti ma agili nei movimenti con ampie capacità di curvatura, e non potrebbe essere altrimenti negli ambienti di stampo urbano proposti dal gioco: ci troviamo per strade di città, qualche accenno di campagna, il cimitero e così via. Le curve strette e a gomito sono all'ordine del giorno, perciò preparatevi a una guida che richiede molta precisione e buoni tempi di reazione qualunque modalità vogliate affrontare. Ma naturalmente non c'è solo la guida a complicare i nostri piani, ma anche la presenza di avversari agguerriti dotati di vari armamenti.
Di base tutti i nonnini sono dotati di un bastone con cui colpire i propri avversari in qualsiasi momento. Un colpo singolo stordisce solo brevemente la vittima, ma caricandolo tenendo premuto il tasto per qualche secondo può addirittura distruggere lo scooter avversario, che fino al respawn finisce fuori uso per pochi secondi. Naturalmente, essendo un mascot racer, non finisce qui: in giro per le piste sono presenti un gran numero di power-up da raccogliere in forma di scatole che contengono un potenziamento casuale. Questi vanno dalle pozze d'olio ai mitra, passando per missili, turbo e altri classici del genere. Non ci sono però armi "definitive", quindi scordatevi rimonte folli grazie a un power-up azzeccato: se il leader scappa, non c'è l'equivalente di un guscio blu per fermarlo.
La grafica cartoonesca ben si sposta con lo stile ironico del titolo, anche se di trama ce n'è davvero ben poca a parte per la premessa iniziale e il finale che varia in base ai risultati. Addirittura finire la campagna (impresa da un paio d'ore), permette di rigiocarla usando proprio la morte come personaggio giocabile, ed è vincendo con essa che si sblocca un finale alternativo. Non c'è però soltanto la campagna, ma anche gare singole, arene dove affrontarsi, e un'insolita modalità dove in un ambiente open world dobbiamo raccogliere più oggetti possibile entro un tempo limite.
Fortunatamente, campagna a parte, tutte le modalità sono anche affrontabili con i propri amici, fino a 4 amici sulla stessa console in split-screen. Manca il gioco online, che in un titolo del genere sarebbe decisamente comodo. Escluse le modalità competitive contro i propri, amici, quindi è possibile finire tutto quanto al 100% in 4-5 ore. Coffin Dodgers è interamente in inglese, ma c'è davvero poco testo da capire, perciò nessuno dovrebbe essere intimidito da eventuali barriere linguistiche.
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