Recensione - Gears of War 3
Il Gioco
Sera ha potuto conoscere soltanto sei settimane di pace, dopo l’armistizio tra la Coalizione dei Governi Organizzati e gli Indipendenti che sanciva la fine delle Guerre Pendulum durate per ben 79 anni e prima dell’inizio di un incubo ben peggiore che da quel momento in poi sarebbe stato ricordato come “Emergence Day” e mai sarebbe stato cancellato dalla mente degli uomini. Era l’inizio della fine, la venuta di creature sconosciute, definite poi Locuste, che dalle viscere del pianeta si preparavano a sottomettere ed eliminare la razza umana con un attacco inaspettato e su scala globale senza precedenti. Le Locuste non erano fino a quel momento riuscite ad invadere Jacinto, roccaforte dei COG, e l’arcipelago di isole situate a sud, anch’esse facenti parte della Coalizione ma molto più vicine alle zone indipendenti di Gorasnaya. A fronteggiare una minaccia così imponente c’era bisogno di squadre preparate e composte da veri combattenti e strateghi, ed una di queste era (e rimane tuttora) la Squadra Delta, formata da Marcus Fenix, protagonista della storia alla continua ricerca del proprio padre, Dominque Santiago, dilaniato dalla perdita dei propri cari, Cole, un tempo star dello sport locale, il Thrashball, e Baird, meccanico un po’ scorbutico ma grande conoscitore delle Locuste.Sono passati molti anni da quel primo affronto su Ephyra e nel frattempo Jacinto è sprofondata nel vuoto, sacrificata invano dagli stessi umani per garantirsi un futuro senza più alcuna minaccia. Da allora gli umani hanno vagabondato alla ricerca di una terra ospitale e sicura, prima identificata nella cittadina abbandonata di Port Farral e poi definitivamente riconosciuta nell’Isola di Vectes, ancora popolata sia da Arenati che da ex-COG. Inoltre la minaccia degli Splendenti, creature infettate dall’Imulsion capaci anche di sottomettere le normali Locuste, è riuscita a distruggere le ultime speranze e a disfare la Coalizione dei Governi Organizzati, mettendo tutti allo stesso livello e nelle condizioni di Arenati. Gears of War 3 riparte da questo punto esatto, mostrandoci i protagonisti invecchiati di diversi mesi con l'aggiunta tra i personaggi principali di Anya Stroud, precedentemente assegnata al centro di comando delle operazioni, Jace Stratton, una conoscenza familiare per chi ha letto il fumetto di Gears of War, Samantha Byrne, altra donna dal carattere forte appartenente alla squadra, Clayton Carmine, terzo fratello della più sfortunata famiglia videoludica e Bernie Mataki, una delle più grandi combattenti esistenti che fa grande uso del fucile di precisione e che sembra avere una relazione con Hoffman. All'inizio del gioco troviamo Marcus Fenix e gli altri sul Raven’s Nest, una ex portarei adibita a rifugio per la popolazione in grado di viaggiare tra gli oceani del pianeta, quando Richard Prescott, il leader dell’ormai defunta Coalizione, consegna un messaggio da parte di Adam Fenix che afferma di avere la soluzione definitiva al problema delle Locuste. La Squadra Delta è quindi pronta a partire e tentare una volta per tutte di salvare il mondo, iniziando con l'affrontare gli splendenti che hanno invaso la nave e stanno tentando di affondarla.
Le meccaniche di base del gioco sono rimaste praticamente invariate, ritroviamo quindi il sistema di combattimento e copertura che ha reso celebre la serie Epic ma con l’aggiunta di alcune piccole ed interessanti caratteristiche: ad esempio per combattere al meglio i nostri nemici dovremo sempre far uso delle coperture presenti nell’ambiente circostante ma in caso vorremmo attuare un’azione offensiva diretta possiamo posizionarci nella stessa copertura utilizzata dal nemico, scavalcarla e contemporaneamente dare un calcio all’aversario oltre ad approfittare di secondi preziosi per farlo fuori. Altre novità, presenti sia nella campagna che nel multiplayer, sono rappresentate dalla possibilità di poter segnalare i nemici ed utilizzare quelli catturati per farci scudo come dei veri e proprio kamikaze, lanciandoli contro i nostri avversari con una granata innescata e posizionata sulla schiena. Tra l’arsenale di armi di cui disponiamo, scambiabili in ogni momento con i nostri compagni, è presente il classico Lancer con motosega adatto sia per la media distanza che per attacchi ravvicinati; il RetroLancer che è equipaggiato con una baionetta e risulta utile per i combattimenti a distanza ravvicinata e l’Hammerburst, munito di mirino per effettuare colpi precisi. Oltre al classico Gnasher fa la sua comparsa anche un potente fucile a canne mozze in grado di eliminare più nemici con un solo colpo. Tra le nuove power weapon disponibili in questo terzo capitolo troviamo il Digger Launcher, un lanciagranate armato con creature simili a piranha che "nuotano" sotto il terreno per poi emergere in prossimità dei bersagli facendosi esplodere; un nuovo tipo di fucile di precisione pesante Monocolpo in grado di uccidere con un singolo proiettile, ma dai tempi di ricarica e mira molto lunghi, ed infine il Cannone Vulcan, potente mitragliatore da utilizzare in coppia. Di notevole interesse è anche il Silverback, un esoscheletro dotato di lanciarazzi e di un mitragliatore pesante che è in grado di muoversi velocemente oltre che ingaggiare combattimenti corpo a corpo e creare delle coperture grazie alla sua ingente mole. Per quanto riguarda la struttura del gioco, anche se la progressione nella storia rimane lineare come in passato troviamo stavolta dei livelli più aperti, che ci danno la possibilità di affrontare i combattimenti da più angolazioni; ritroviamo inoltre i "bivi" nei quali ci viene chiesto di scegliere quale strada seguire così come le fasi più adrenaliniche, concitate e spettacolari che avevano contraddistinto il gameplay del secondo episodio.
Come da sempre per la serie, oltre alla campagna (che vi terrà impegnati per circa 10-12 ore a difficoltà normale), la componente online occupa un posto di rilievo nell'economia del gioco: qui troviamo la campagna in cooperativa fino a quattro giocatori che vede l’aumento dei nemici e della difficoltà in generale con l’aumentare dei compagni umani, l’Arcade Mode che aggiunge all'esperienza cooperativa la competitività data dalla raccolta di punti per i nemici uccisi; la nuova versione dell'Orda, modalità survival che vede fino a cinque giocatori nei panni di combattenti umani fronteggiare fino a 50 ondate di locuste, compresi i boss più potenti, e allo stesso tempo cercando di difendersi creando delle fortificazioni; la modalità Belva (in inglese Beast Mode) che permette ai giocatori di vestire i panni delle locuste per cercare di eliminare nel più breve tempo possibile tutti gli umani presenti nell’area, ed infine il multiplayer competitivo. Tra le modalità competitive troviamo le classiche Zona di Guerra ed Esecuzione, Compagno per quattro squadre composte da due giocatori ciascuna e le novità rappresentate dal Deathmatch a Squadre, Cattura il Leader (con elementi misti tra le vecchie Capitolazione e Guardiano) e la revisionata Re della Collina. Infine, per la prima volta nella serie, è presente un sistema di medaglie, coccarde ed encomi che danno accesso sia a personaggi che skin sbloccabili, oltre ad un sistema di esecuzioni ottenibili eseguendo più uccisioni con una determinata arma. E anche stavolta le modalità competitive possono vedere l'inclusione di bots a riempire i posti vacanti nel matchmaking o fino a poter disputare partite composte unicamente da bot per chi avesse problemi di connessione online o semplicemente volesse fare un po' d'allenamento prima di gettarsi nelle arene del Live.
Commenti