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Destroy All Humans! (2005)
copertina

Anteprima - Destroy All Humans! (2005)

Negli U.S.A. degli anni ’50 una razza aliena nota come Furon si prepara ad invadere la Terra: fra la conseguente confusione emerge un eroe, a voi il compito di impersonare quell’ eroe, a voi il compito di... distruggere il pianeta Terra!
In Destroy All Humans! il giocatore vivrà emozionanti incontri del terzo tipo ed attacchi alieni senza eguali dal punto di vista di Crypto, un essere proveniente dal pianeta Furon che ricalca appieno lo stereotipo di alieno che abbiamo imparato ad amare o ad odiare in film come Mars Attack o in telefilm come Taken.

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Il personaggio
Cryptosoporodio 137, in breve Crypto, è un alieno abbastanza “normale” che pesca a piene mani nell’ immaginario collettivo, sia per quanto riguarda l’aspetto esteriore che per il suo arsenale. Crypto è infatti un ometto basso con la pelle grigia, una testa sferica e duo enormi occhi che, insieme al suo perenne ghigno, aggiungono un che di tragicomico all’immagine complessiva. Lui non è propriamente un “omino verde”, anzi è molto suscettibile sul colore della sua pelle, tende quindi a carbonizzare chiunque lo chiami nel suddetto modo. L’arsenale, al pari di tutto il gioco, seppur ricalcando i canoni del genere, riesce ad essere demenziale al massimo strappando enormi risate ai fan di fantascienza o agli appassionati di B-movies. Potete solo immaginare quanto sia divertente girare per il paese con l’OLO-BOB, molto simile all’Edgar-abito di Man in Black, oppure controllare un essere umano usando la mitica "Sonda Anale". Crypto inoltre è pieno di risorse e nei momenti più concitati potrà fare affidamento sui suoi poteri psichici (telecinesi, lettura del pensiero, ecc.) che lo rendono un temibile avversario.


Ambienti e giocabilità
Non avevo mai visto, in un gioco che fa della demenzialità la sua arma migliore, degli ambienti così ben realizzati: infatti Crypto potrà, complici i suoi poteri ed il motore fisico Havok, sollevare o distruggere qualsiasi oggetto dello scenario, mucche comprese. Dal livello dimostrativo che ho provato e dai video che ho visionato ho notato una grande accuratezza e seppure la grafica non sfrutti al massimo l’hardware Xbox, riesce a trasmettere ilarità e demenzialità fin dall’inizio. La possibilità di utilizzare un disco volante rende inoltre possibile combattere dall'alto i propri nemici ed anche di disegnare i famosissimi cerchi nel grano stile The Signs.
Per quanto riguarda gli scenari, questi si basano su città reali o su presunte aree militari, il tutto ridicolizzando sia la razza aliena che gli stessi terrestri. Tra i livelli troveremo: Santa Modesta, Area 42 e Capital City (rispettivamente parodie di Los Angeles, Area 51 e Washington D.C.).

In sostanza avremo una libertà di movimento quasi totale ed una libertà d’azione illimitata, niente impedisce al giocatore di terminare una missione con un approccio furtivo oppure di entrare nel disco volate e distruggere tutto. Bisogna però tener conto che la seconda azione porterà a delle conseguenze, accorreranno infatti prima i federali, poi l’esercito, quindi gli uomini in nero. L’ intelligenza artificiale, per quello che ho potuto vedere è eccelsa e varia a seconda dei nemici: i sempliciotti cittadini di un piccolo villaggio si faranno abbrustolire senza problemi mentre i Man in Black sono organizzati molto meglio ed attaccano in gruppo.

Il Gameplay si divide, come molti avranno già intuito, in due sezioni. La prima consiste nel comandare Crypto appiedato, utilizzando tutti i suoi gadget ed i suoi poteri, mentre nella seconda dovrete invece pilotare il disco vostro disco volante utilizzando le vostre armi più micidiali ed il raggio trattore per risucchiare esseri viventi e/o oggetti.

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Trama
Vorrei ora analizzare più nel dettaglio la trama, semplice e demenziale. Crypto viene inviato sulla terra come esploratore del Pianeta Furon, con i seguenti obbiettivi: stabilire un contatto con la popolazione terrestre per valutarne l’intelligenza in vista di un possibile utilizzo del loro DNA (i Furon infatti si riproducono tramite clonazione); riuscire a liberare suo fratello clonato, catturato dagli umani durante l’incidente di Roswell e deportato nell’Area 42; infine, distruggere ciò che resta del nostro patetico planetoide.
Queste delicatissime missioni, per quanto possa essere delicato un genocidio, andranno portate a termine tra colpi di scena e sketch che non mancheranno mai di stupire il videogiocatore per la loro geniale demenzialità. Posso appunto citare una scenetta inserita all’ inizio del gioco. Crypto, dopo essere sceso dalla sua astronave ed aver ricevuto gli ordini del suo generale, legge nel pensiero di una mucca e, credendola un essere umano, le chiede di essere portato dal leader terrestre. Il bovino per tutta risposta defeca sulla tuta spaziale dell’ alieno, che per ripicca la manda in orbita utilizzando la telecinesi.


Grafica e sonoro
A livello grafico Destroy All Humans!, pur non essendo a livelli eccelsi ha una grafica funzionale ed appropriata che riesce, se non a stupire , ad avere un buon impatto visivo sul giocatore. Potremmo paragonarla a quella di un buon gioco per PS2. Nonostante questo, la grafica non compromette alcun aspetto del gioco ma, grazie ad un level design appropriato, riesce a creare un bella atmosfera che purtroppo non sembra essere completata nel migliore dei modi dal comparto sonoro.
La pecca più grande di Destroy All Humans! è infatti la quasi totale mancanza di musiche degne di tale nome. Le musichette che, di tanto in tanto, partono per sottolineare alcuni elementi di un filmato non riescono purtroppo a rapire il lettore immergendolo nell’atmosfera di gioco.


Opinioni di un producer
Per concludere inserisco le opinioni del producer del gioco, Derek Proud: secondo le dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa specializzata, Pandemic ha utilizzato per questo gioco un codice unico, sviluppato esclusivamente per il gioco in questione. Infatti, vi era bisogno di un motore che potesse gestire contemporaneamente situazioni di gioco completamente diverse. Lo stesso Proud ha dichiarato che, nonostante il gioco visionato dai più, l’idea originale era quella di un simulatore di dischi volanti, speriamo quindi nella qualità di queste sessioni.

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Secondo la modesta opinione di chi scrive, il gioco è molto gradevole nonostante la mancanza di una modalità Live. Speriamo solo che faccia onore a tutte voci circolate sinora ed alle demo pubblicate. Fortunatamente non dovremo attendere molto per quello che potrebbe essere uno dei titoli più divertenti del panorama Xbox.

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