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Halo 3: ODST - Truppe d'Assalto Orbitali
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Halo 3: ODST

Poche settimane fa, nel corso dell'E3, abbiamo finalmente potuto vedere in azione il nuovo capitolo della serie di Halo, che per l'occasione perde il suo storico protagonista e ci immerge in atmosfere più cupe: scopriamo insieme cosa aspettarci dal già attesissimo Halo 3: ODST - Truppe d'Assalto Orbitali.
“La fa facile lui! Ha un'armatura completa, è stato addestrato dai migliori per essere il migliore. Un'intelligenza artificiale di ultima generazione lo aiuta in missione salvandogli la vita nelle situazioni più complicate e impossibili. Situazioni che poi lascia in sospeso per inseguire il suo obiettivo attraverso l'universo. Tanto, a raccogliere i cocci ad evitare che il cancro chiamato Covenant faccia della Terra un'altra inutile sfera vetrificata ci pensiamo noi! Ma in fondo se gli Spartan sono gli attori sul palco, noi siamo quelli che dietro le quinte evitano che la coreografia vada a rotoli... parola di Helljumper!”

Orbital Drop Shock Trooper
Nonostante la trilogia abbia raggiunto la sua conclusione, Bungie non sembra aver nessuna intenzione di lasciare Master Chief & Co. A se stessi, come dimostra l'annuncio fatto la scorsa primavera: Halo 3 ODST, un'espansione ufficiale con tanto di multiplayer. Anzi, viste le proporzioni potremmo dire con tanto di Single player, che sembra di fatto essere la parte minoritaria del pacchetto. Ma andiamo con ordine.

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Il titolo stesso può dire molto di questa nuova avventura tra le file dell'UNSC ma anche indurre a considerazioni sbagliate. Di fatto non è Halo 3, in quanto la Campagna immergerà il giocatore in avvenimenti avvenuti durante le vicende di Halo 2, quando, con la distruzione della città di Nuova Mombasa, i Covenant iniziano la loro avanzata nel cuore dell'Africa.. Anche la seconda parte del titolo è un chiaro indizio di quello che sarà il prossimo lavoro Bungie: Gli ODST sono i soldati speciali dell'UNSC. Truppe altamente addestrate e pronte ad approdare sulla superficie del pianeta sotto attacco prima ancora della semplice fanteria, tramite degli involucri lanciati come proiettili dalle corazzate in orbita. Di fatto sono dei pazzi mandati in missioni la maggior parte delle volte senza ritorno. Per questo aspetto e per le elevate temperature raggiunte durante la caduta verso la superficie, vengono soprannominati Helljumpers: saltatori infernali.

E, dopo sette anni passati nei panni di Master Chief, stavolta impersoneremo proprio questi soldati nell'estrema difesa di Nuova Mombasa, città ormai morta con le strade traboccanti di truppe Covenant. Infatti, dopo la fuga del Profeta del Rimorso con codazzo al seguito (leggasi Cortana, Miranda Keyes, Sgt. Johnson e Spartan 117 più truppe e armamenti vari), la città è rimasta alla mercé del nemico che non ha certo remore ad iniziare la sua opera di distruzione per giungere al risultato visibile in Halo 3. The Rookie (Il Novellino), questo il suo “nome”, arriva sulla Terra con un bel botto, scoprendosi presto separato dal resto della sua squadra. Per ritrovare i suoi compagni si reca quindi presso le zone dove sono stati segnalati l'ultima volta, arrivando di fatto sempre un attimo troppo tardi. E qui arriva la novità forse più significativa per quanto riguarda l'esperienza single player di Halo 3: ODST. All'arrivo sul punto indicato dalla missione, un flashback ci metterà nei panni dei compagni di squadra del Novellino, ognuno dei quali dovrebbe essere specializzato in diverse tecniche di combattimento (sniper, stealth, esplosivi, ecc) facendoci così vivere i momenti successivi all'atterraggio in maniera assai più coinvolgente di un semplice filmato. Cinque compagni dispersi per cinque missioni/flashback, il tutto per, a detta degli stessi sviluppatori, cinque ore di gioco.

L'Orda secondo Bungie
A conti fatti Halo 3: ODST offrità molto di più per quanto riguarda il multiplayer. La Campagna non solo avrà una breve durata ma narrerà avvenimenti incastrati fra due fasi della Saga già narrate, in pratica non c'è curiosità per il dopo o mistero per il prima. Senza contare, a voler essere cattivi, che fra tutte le location disponibili, Nuova Mombasa è forse quella con meno possibilità narrative per quanto riguarda nuove rivelazioni sul mondo di Halo.

A rendere succulento il progetto Bungie è il comparto multigiocatore che, in questa nuova incarnazione, gode di una tale importanza da meritarsi un disco tutto suo: non vi troveremo solo nuove arene per il Matchmaking di Halo 3, ma anche tutte quelle uscite fino ad ora ed una nuova modalità chiamata FireFight. Si tratterà di una cooperativa in cui i quattro giocatori coinvolti dovranno vedersela con ondate di Covenant via via più resistenti e determinati, analogamente a quanto visto nella modalità Orda di Gears of War 2; e di fatto si tratta più o meno della stessa cosa, se non fosse per la visuale in prima persona e la tipologia di nemico (molto più interessanti da affrontare le forze Covenant di un'orda di Locuste tanto imbestialite quanto poco predisposte ad un approccio tattico nei confronti dell'avversario... stupide insomma!).

Anche se l'acquisto di Halo 3: ODST non è certo un buon punto di partenza per un neofita della serie (il meglio, inutile dirlo, sarebbe partire da Halo, ma anche Halo 3 ed un'accurata visita su Halopedia possono bastare, anche se sempre da vedere come un surrogato) Bungie ha specificato che, per quanto riguarda il multiplayer, il disco dedicato farà da padrone rispetto a quello single player. Insomma, l'ultimo capitolo della trilogia potrà anche rimanere in custodia una volta arrivata l'espansione, senza pregiudicare l'esperienza online. Che risulterà anzi accresciuta, come detto prima.

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Prima di giudicare...
Halo 3: ODST è sicuramente controverso: per la sua natura di espansione e per l'assenza di Master Chief non ha generato lo stesso Hype nato attorno ad Halo 3, anche se è già il titolo in assoluto più atteso dai giocatori per il periodo natalizio. La sua campagna, vista la durata e l'ambientazione, non si prospetta come qualcosa di grandioso per quanto riguarda il background dell'Halo universe e il multiplayer è forse il punto forse di quest'idea. Sempre che Bungie abbia deciso di rivedere alcune meccaniche tanto irrilevanti per i giocatori occasionali quanto vitali per chi di Halo 3 e delle sue arene ha fatto ben più di un hobby.

Insomma, bella l'idea degli ODST, dei flashback, del disco stand-alone per il multiplayer con tanto di megapacchetto contenente tutte le mappe, della modalità FireFight... ma l'annuncio di Halo Reach per il 2010, vero progetto di rilievo in casa Microsoft e il fatto che questo ODST conterrà i codici per l'accesso alla beta multiplayer dello stesso, potrebbero far apparire ai più cinici Halo 3 ODST come un contentino, un qualcosa posto a ricordare che oltre a Call of Duty, Gears of War e Mass Effect c'è ancora Halo. C'è da dire comunque che per un fan "Halo è sempre Halo" ed il prezzo consigliato da Microsoft più basso della norma, 49 Euro, sicuramente ci aiuta a giustificarne l'acquisto.

Non ci resta ora che poter verificare dal vivo le qualità del gioco per potervi riportare le nostre impressioni: tra pochi giorni saremo in compagnia di Bungie per vedere finalmente il titolo in azione, quindi aspettate il nostro prossimo articolo con tutte le nostre impressioni a caldo!

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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