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Sand Land
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Recensione - Sand LandXbox Series X | SGame

Dalla penna del mai abbastanza compianto Akira Toriyama, nel 2000 prese forma il manga Sand Land, del quale solo recentemente hanno visto la luce le trasposizioni anime ed ora finalmente anche l'adattamento videoludico action-RPG. Non ci siamo fatti sfuggire l'occasione di provarlo a fondo, ed eccovi ora le nostre impressioni!
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Il Gioco

Adoro Dragon Ball e le opere di Toriyama. Ho spolpato a suo tempo Blue Dragon, unico vero JRPG a turni su Xbox 360 insieme a Lost Odyssey, ed ovviamente mi sono ora gettato a capofitto in questo nuovo Sand Land, che vira invece verso un classico gameplay action-RPG in terza persona. Il mondo in cui è ambientato il gioco si chiama proprio Sand Land, e come dice la parola stessa si tratta di un mondo completamente desertico e devastato da una lontana guerra fra umani e una razza umanoide che ormai si crede estinta. Rao, uno sceriffo umano con un passato oscuro, si reca alla città dei demoni in cerca di aiuto per una missione: trovare la Sorgente Leggendaria e riportare l’acqua in questo mondo, al contempo facendo cadere l’egemonia del Re, arricchitosi vendendo l’acqua alla popolazione assetata. Alla richiesta disperata dell’uomo rispondono due demoni: Beelzebub e Thief, che si uniscono alla carovana. Sono proprio loro i tre protagonisti di Sand Land, in particolare lo è Beelzebub che è il personaggio che controlliamo. Nella seconda parte dell’avventura si unirà poi attivamente anche Ann, una ragazza alla ricerca dei suoi genitori.

MX Video - Sand Land

Il gioco, dunque, è un action in terza persona con alcuni elementi RPG come ad esempio il sistema di livelli e di progressione dei personaggi. I comandi sono i classici: attacco potente, attacco debole, schivata, salto e una mossa speciale in grado di causare un grande numero di danni ma che ha necessità di essere caricata attraverso un’apposita barra che si riempie mettendo a segno colpi o utilizzando un particolare bonus acquistabile dai venditori. Il sistema di progressione è abbastanza classico, basato sui punti esperienza: ogni livello raggiunto permette di acquistare un perk nell’albero delle skill. I perk più potenti richiedono la spesa di più di uno skill point.

Sin dalle prime battute, è chiaro i veicoli e le sue personalizzazioni sono centrali all’interno del gioco. In Sand Land il mondo di gioco è vasto e piuttosto monocolore, quindi spostarsi unicamente a piedi avrebbe fatto rapidamente annoiare anche il giocatore più navigato. Esiste comunque un sistema di fast travel che permette di raggiungere istantaneamente tutti i luoghi già visitati, con tantissimi e ben distribuiti punti di viaggio rapido. Tuttavia, nonostante ciò, i veicoli rappresentano il modo principale con cui ci si sposta per brevi distanze e si combatte contro i nemici. Il carro armato è il primo mezzo che è possibile ottenere, e fino alla seconda parte del gioco è anche il veicolo più potente e manovrabile fra tutti. In seguito, sarà possibile sbloccare il Salta-Bot, una sorta di Metal Gear che permette di saltare e raggiungere piattaforme molto in alto; l’automobile e la moto ritengo non abbiano bisogno di ulteriori spiegazioni, mentre risultano interessanti l’hovercraft e la potente armatura da battaglia. Tutti i mezzi possono poi essere personalizzati in una miriade di modi, dalla modifica del colore, possibile attraverso un venditore apposito più avanti nel gioco, alla modifica dei vari componenti per aumentarne la potenza o la velocità o la difesa. I componenti possono essere trovati come loot del gioco sconfiggendo i nemici, oppure possono essere creati attraverso i materiali raccoglibili dalle casse sparse nelle ambientazioni.

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Un altro elemento centrale in Sand Land è la città di Spino, legata a doppio filo con lo svolgimento della trama. Spino funge da quartier generale per il party, inizia ridotta a poco più di un cumulo di macerie e si sviluppa nel corso del gioco man mano che vengono completate le quest secondarie. Attraverso queste missioni è possibile, infatti, recuperare vari personaggi che diventeranno i nuovi abitanti della città e apriranno nuove botteghe che incrementano i servizi disponibili. In questo modo è possibile acquistare tutto quanto serve per portare a termine il gioco senza cercarlo nelle città-discarica sparse qua e là.

Le missioni secondarie legate a Spino però non sono l’unica cosa che è possibile fare nel mondo di Sand Land. Esistono infatti missioni casuali che si incontrano durante un viaggio a piedi/con un veicolo e possono essere ad esempio il salvataggio di un venditore braccato dai predoni o dai raptor. Sono presenti un gran numero di caverne del tesoro da scoprire e razziare, e alcune strutture speciali come rovine o discariche che contengono i pezzi più potenti per potenziare i veicoli. Nelle rovine, razziando i bauli disseminati al loro interno, possiamo recuperare le monete d’oro antiche che possono essere scambiate con il gatto Lassi per ottenere le mappe con la posizione di tutti gli scrigni del tesoro.

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Menzione d’onore, infine, ai comparti video e audio. In particolar modo il primo: il gioco è in cel shading come da tradizione dei giochi tratti da anime/manga. In Sand Land però raggiunge un grado di pulizia e di dettaglio che raramente ho visto in altre produzioni simili. Il gioco è al 99% in terza persona con visuale alle spalle dall’alto, ma in alcune sezioni di un paio di dungeon, la visuale passa a scorrimento laterale in stile platform. Anche il comparto audio è molto curato, con musiche avvincenti e che ben si adattano alla situazione che intendono accompagnare. Il gioco si può infine completare in una trentina di ore circa, senza andare eccessivamente veloce. Il gioco è integralmente doppiato in inglese o giapponese, con sottotitoli in italiano.

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Amore

Il più bel cel shading in un videogioco

- Sand Land è tecnicamente meraviglioso, ha un comparto grafico e stilistico che rasenta la perfezione. Anche confrontandolo con l’anime, il gioco è praticamente indistinguibile, se non in alcune parti addirittura migliore. Il tutto condito da un frame-rate granitico che non perde mai un colpo in nessuna circostanza. Sicuramente, almeno per quello che mi riguarda, è il miglior cel shading che abbia mai visto.

Un gioco leggero, che non stufa e con una trama godibile

- Intendiamoci, non ci troviamo di fronte al nuovo Castello Errante di Howl, però la storia scorre piacevolmente ed è interessante. In più il gioco ha tutta una serie di chicche che rendono l’esperienza sempre avvincente: la parte che ho apprezzato maggiormente è il sistema di sviluppo della città Spino legata alle quest secondarie. L’ho trovata un bel modo di spronare il giocatore a proseguire con il gioco senza farlo sembrare una cosa eccessivamente forzata.

La prima parte della trama

- La prima storia, quella che parla della regione che dà il nome a Sand Land, è di gran lunga la mia preferita. Si percepisce che c’è la mano di Toriyama perché è la parte tratta direttamente dal fumetto originale, mentre la seconda metà è solo una collaborazione esterna. Tutta questa sezione mi ha molto ricordato il Dragon Ball originale, quello con Goku bambino per intenderci. Sia a livello di umorismo che in quanto ritmo di narrazione.

Odio

La seconda parte della trama

- A un certo punto, come in ogni gioco, si arriva al raggiungimento dell’obiettivo cardine. Ho raggiunto questo punto in più o meno 16 ore giocando normalmente, senza svolgere tutte le missioni secondarie ma senza nemmeno tirar dritto. Pensavo di aver finito il gioco, invece subito dopo parte una nuova storia, completamente slegata dalla principale e autonoma. Questa seconda parte è ambientata in una nuova mappa chiamata Forest Land, e non è altro che la seconda parte inedita (non esiste nel manga) inserita nella serie di animazione. Ebbene, la cosa mi ha lasciato abbastanza disorientato. Anche perché ci sono numerosi aspetti che vengono abbandonati e nemmeno più citati. Avrei preferito avessero dato la possibilità di scegliere quale campagna giocare da un menu apposito. Inoltre, a livello di storia, l’ho trovata molto banale e scontata.

Eccessivamente semplice anche alla massima difficoltà

- Il gioco è davvero molto molto semplice. Ho scelto di affrontare la prima run a difficoltà “Normale” per paura di incontrare fasi eccessivamente difficili; invece i combattimenti mi hanno messo in difficoltà solo verso la fine del gioco. E con difficoltà intendo che ho dovuto rifare un paio di boss due volte. A “Difficile” i combattimenti rimangono sempre molto semplici, quello che cambia è il fatto che il personaggio infligge meno danni e ne subisce qualcuno in più, rendendoli semplicemente un po’ più lunghi. Il problema principale di Sand Land è che l’IA è davvero eccessivamente stupida. Molti nemici possono essere evitati semplicemente passandogli di fianco. Per come concepisco i videogiochi da un po’ di anni a questa parte, per me questo non rappresenta un grosso problema, ma sono consapevole che per qualcuno potrebbe fare la differenza tra acquistare il gioco oppure no.

Tiriamo le somme

Pur non essendo un capolavoro che resterà negli annali, Sand Land riesce a tenerci incollati dall’inizio alla fine, con una grafica al top e un gameplay sempre stimolante. I giocatori più incalliti invece non potranno che storcere il naso di fronte ad una difficoltà eccessivamente tarata verso il basso. Il gioco è sicuramente più adatto a un pubblico molto giovane e poco esperto, sia a livello di temi trattati che di gameplay. Ad ogni modo, se siete fan dei lavori di Toriyama, merita senza dubbio di essere preso in considerazione.
7.5

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L'autore

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Quando gli hanno chiesto di comporre una Bio, ha pensato subito alla natura e all’ambiente. Una volta rinsavito, ci ha raccontato di essere un appassionato di Basket e Calcio, videogiocatore accanito, predilige RPG, FPS e TPS. In generale però non si tira indietro di fronte a nulla. A tempo perso è anche speaker in una Web Radio.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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