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Tales of Kenzera: ZAU
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Recensione - Tales of Kenzera: ZAUXbox Series X | SGame

Il neonato studio britannico Surgent Studios fa il suo debutto con Tales of Kenzera: ZAU, un metroidvania (o metroid-lite, come leggerete di seguito) a scorrimento 2D che ci vede compiere un disperato viaggio per salvare il defunto padre del protagonista. Eccovi le nostre impressioni!
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Il Gioco

Affrontare il lutto per una persona amata non è mai facile, soprattutto se questa è stata una guida e punto di riferimento per tutta la nostra vita: è quanto accaduto a Abubakar Salim, attore britannico (noto ai più come uno dei due protagonisti della serie TV sci-fi Raised by Wolves, oltre che doppiatore di numerosi videogiochi) che, dopo aver perso il padre, ha deciso di fondare una software house e creare un videogioco ispirato al suo viaggio di accettazione del lutto. E' nato così Tales of Kenzera: ZAU, action-platformer a scorrimento 2D con elementi metroidvania che ci vede seguire le vicende di un giovane sciamano alle prese con la morte del padre, dal quale ha ereditato due maschere che gli danno accesso a poteri mistici.

MX Video - Tales of Kenzera: ZAU

Come neo-sciamano, Zau dovrebbe usare i suoi poteri per aiutare le tribù di Kenzera, il mondo in cui è ambientato il gioco, ma il suo dolore è troppo forte e lui troppo giovane per sopportarlo. Stringe quindi un patto con Kalunga, il Dio della morte: lui lo aiuterà a far passare oltre tre potenti anime che si sono rifiutate di morire, ed in compenso il Dio gli restituirà suo padre. Il ragazzo parte così alla ricerca dei tre spiriti attraverso le molte terre di Kenzera, accompagnato dalla presenza costante di Kalunga che, dal canto suo, cercherà di instillargli un po' di saggezza e farlo diventare uno sciamano migliore.

Con questa premessa iniziamo le nostre avventure nei panni di Zau; come accennato, Tales of Kenzera: ZAU è un action-platformer a scorrimento 2D, definito come metroidvania prima del lancio, ma in realtà ha pochi elementi in comune con questo amato genere, quindi sarebbe più corretto chiamarlo "metroid-lite". La mappa del mondo di gioco, che si rivela man mano che visitiamo nuove aree, ricorda molto i labirinti contorti ed interconnessi del genere metroidvania, ma man mano che la percorriamo ci rendiamo conto che la similitudine si ferma solo alla forma dei livelli, perché mancano del tutto i frequenti "punti irraggiungibili", classici del genere, che ci fanno capire che potremo tornare a visitarli quando avremo nuovi poteri. Nel corso della storia acquisiamo nuovi poteri che ci permettono ad esempio di scattare, effettuare doppi salti o aprire varchi bloccati, ma la progressione è sempre molto lineare: ad un certo punto incontriamo un'area irraggiungibile, allora esploriamo una zona adiacente in cui - dopo un po' di platforming e combattimenti - troviamo un nuovo potere, e torniamo indietro per attraversare quell'area. Di fatto il backtracking, gioia e dolore degli amanti dei metroidvania, qui è fortemente limitato, e l'impressione che si ha è quella di seguire un lungo percorso predeterminato con poche deviazioni. Non che sia un male, è bene chiarirlo: Tales of Kenzera: ZAU svolge un ottimo lavoro come platformer a scorrimento, ma è bene non affrontarlo con l'aspettativa che sia un nuovo Ori o Hollow Knight.

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Lo stesso dicasi per i combattimenti: i nemici non sono generalmente distribuiti per i livelli, ogni tanto ne incontriamo qualcuno isolato, ma i più appaiono in aree specifiche le cui uscite vengono bloccate e diventano vere e proprie arene, dalle quali usciremo solo dopo aver sconfitto le diverse ondate di nemici. Le fasi di combattimento e di platforming/attraversamento dei livelli sono quindi isolate tra loro, altra importante differenza rispetto al genere metroidvania che ci vede spesso affrontare nemici mentre compiamo salti e mosse acrobatiche per superare i livelli.

Una componente importante del gameplay di Tales of Kenzera: ZAU è l'uso alternato delle due maschere, che nel gioco viene chiamato "la danza". Premendo il dorsale sinistro possiamo passare tra la maschera del sole e quella della luna: la prima ci permette di sferrare potenti attacchi da mischia, mentre la seconda ci vede scagliare dardi di luce per attacchi dalla distanza. Alcuni nemici sono vulnerabili solo agli attacchi di sole o luna, quindi può capitare di dover combattere scambiando spesso le maschere in base al nemico che ci si para davanti. Ognuna delle due maschere ha inoltre il suo albero di abilità dedicato, dandoci la possibilità di acquisire nuove abilità spendendo i punti esperienza guadagnati durante l'esplorazione ed i combattimenti.

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A seconda della difficoltà scelta (tre disponibili, da facile a difficile), il gioco è completabile tra le 8 e le 10 ore; qualora vogliate impegnarvi nei diversi "livelli sfida" opzionali, che mettono alla prova le vostre abilità e coordinazione motoria, potete aggiungere un paio d'ore al computo totale. Il gioco è infine doppiato in inglese, con testi e sottotitoli in italiano.

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Amore

Storia profonda ed emozionale

- Il tratto di Tales of Kenzera: ZAU che mi ha colpito di più è senza dubbio la storia di Zau (e del ragazzo che ne legge la storia, ma questo lascerò a voi scoprirlo nel gioco) ed il suo percorso di elaborazione del lutto per la perdita del padre, affrontando diverse fasi che vanno dalla disperazione iniziale ad una molto giovanile rabbia e ribellione fino alla prevedibile - ma non meno emozionante - conclusione. E' tangibile il fatto che si tratti di una storia autobiografica basata sull'esperienza del director Abubakar Salim, ed essendo io stesso padre di un ragazzo di 18 anni al quale sono molto legato, più di una volta nel corso del gioco mi sono commosso nell'immaginare le sue sensazioni qualora io dovessi venire a mancare. Un tipo di emozione che raramente scaturisce da un videogioco.

Grafica e fondali

- Molto bella la grafica del gioco, renderizzata completamente in 3D e con fondali che si sviluppano molto in profondità, offrendoci una bella panoramica del mondo di Kenzera mentre esploriamo le diverse ambientazioni: villaggi desertici, palafitte in aree paludose o picchi montani sono tutti resi in maniera molto piacevole. Il gioco offre la modalità Prestazioni a 60 fps e quella Qualità a 30, ma personalmente non ho notato grandi differenze nella qualità video, quindi i 60 fps rimangono sempre preferibili, soprattutto per questo tipo di gioco.

Correre e saltare per Kenzera

- Molto valide le meccaniche di "traversal" del gioco, unite ad un level design sicuramente soddisfacente. La nostra esplorazione del mondo di Kenzera ci vede saltare, scattare, effettuare lunghi balzi sfruttando una sorta di rampino etereo e persino congelare getti d'acqua da sfruttare come pareti improvvisate sulle quali saltare per raggiungere aree più alte.

Odio

Metroidvania mancato

- Visti gli ottimi platforming e level design,è davvero un peccato che Tales of Kenzera: ZAU non offra una struttura da vero metroidvania, che avrebbe reso il gameplay molto più profondo e vario, limitandosi ad essere un buon action-platformer lineare con qualche elemento "-vania". Titoli recenti come Prince of Persia: The Lost Crown hanno dimostrato che il genere ha ancora molto da offrire, e sono convinto che il gioco di Surgent Studios avrebbe guadagnato moltissimo da una maggior profondità di struttura e gameplay.

Frustrazione tra bug e controlli imprecisi

- Per quanto il platforming di Tales of Kenzera: ZAU sia buono, non è purtroppo esente da difetti, alcuni dei quali piuttosto importanti. Ho trovato alcuni controlli non sempre precisissimi, causando problemi nelle situazioni più concitate: ad esempio il doppio salto sulle pareti a volte fa cilecca, causando la caduta o la morte del personaggio. Inoltre anche una delle abilità acquisite da Zau, che ci permette di scagliarci in brevi scatti aerei nel corso di un salto rallentando il tempo per scegliere la direzione dello scatto, a volte rimane "incastrata" nell'attimo di scegliere la direzione, senza effettuare lo scatto anche premendo il relativo pulsante più volte, cosa che causa rovinose cadute. C'è un livello in particolare, una lunga fuga da un nemico in una serie di caverne in cui ogni errore ci riporta all'inizio della sezione, che richiede di utilizzare più volte questa abilità: potete immaginare la serie di "smoccolamenti" in cui mi sono prodotto ogni volta che, dopo aver fatto tutto perfettamente, questi scatti non si attivavano come previsto. Qualche problemino da segnalare poi anche nelle scene di combattimento: quando più nemici si accalcano, la scena diventa poco leggibile e perdiamo persino di vista la posizione del nostro personaggio, andato a fondersi in un caos di personaggi in movimento. Tutte situazioni che rendono il gioco più frustrante del dovuto.

Qualche calo di prestazioni

- In modalità Prestazioni il gioco va normalmente a 60 fps senza problemi, ma mi è capitato di incontrare qualche livello in cui, a causa della ricchezza degli scenari, il frame-rate è sceso vicino ai 30 o forse anche sotto. Niente che renda l'esperienza ingiocabile, soprattutto perché è capitato in fasi esplorative e poco pericolose, ma una maggior ottimizzazione di questi frangenti avrebbe fatto piacere.

Tiriamo le somme

Tales of Kenzera: ZAU è un buon action-platformer dal grande impatto emotivo, che sa però di occasione sprecata per via un approccio troppo leggero alle meccaniche metroidvania. Il platforming è di ottimo livello così come il comparto visivo risulta essere molto piacevole, mentre il gameplay può risultare talvolta frustrante a causa di qualche bug e problema di precisione nei controlli. Rimane comunque una piacevole esperienza per gli amanti del genere, con la quale passare poco meno di una decina d'ore.
7.5

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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