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Blazing Angels: Squadrons of WWII
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Recensione - Blazing Angels: Squadrons of WWIIXboxGame

Un conto è avere la nausea in pullman, un altro averla durante un giro sulle montagne russe. Ma quando, in volo con il vostro aereo, alzerete lo sguardo per ammirare il cielo oltre i vetri della cabina di pilotaggio e vedrete la torre Eiffel ricorderete con nostalgia quelle simpatiche gite domenicali e quel senso di "benessere" durante i tornanti!



Si decolla!
Quando giochiamo ad un FPS ambientato durante il secondo conflitto mondiale siamo sempre posti al centro di una battaglia caotica e rumorosa, con i colpi che sfrecciano ovunque e che mirano avidamente verso di noi. Però siamo sicuri di due cose: i nemici possono prenderci da quattro direzioni soltanto (dietro, davanti e sui fianchi) e il cielo è sempre sopra la nostra testa. Anche queste piccole sicurezze sono venute meno con il nuovo titolo per Xbox 360 ed Xbox Blazing Angels: Squadrons of WWII, che per amore delle dita di chi scrive chiameremo d'ora in poi BASW. Il gioco riporta sulla copertina, oltre al marchio di Ubisoft, l’immagine di un aereo che sfugge nel cielo allontanandosi dal Tower Bridge mentre un pilota meno fortunato di lui si prepara ad incontrare il Tamigi. Infatti BASW ci mette ai comandi degli aerei più famosi (e non solo) utilizzati durante le grandi battaglie del secondo conflitto mondiale; Londra è solo uno dei tanti posti che si sorvolano durante le 18 missioni della campagna.

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Datemi una cloche e mi solleverò dal mondo
La campagna inizia con un tutorial, e in meno di un quarto d’ora vi spiega come pilotare un aereo da combattimento, come manovrarlo a parecchi metri d’altezza e come sganciare esplosivi regali centrando il bersaglio designato. L’idea, perfettamente riuscita, di Ubisoft era di creare un gioco non troppo difficile nella guida del mezzo, dove con due tasti e una levetta analogica si potesse controllare l’apparecchio al meglio. In effetti gli aerei a nostra disposizione sono molto facili da pilotare: con la levetta di sinistra si compiono le manovre quali alzarsi verso il cielo o puntare verso il marciapiede cittadino e ovviamente curvare; con la levetta destra si accelera o si decelera. Con il grilletto destro si spara mentre con il sinistro si blocca l’obbiettivo al centro dello schermo facilitando l’inseguimento del pilota avversario o il posizionamento dell’aereo nella giusta direzione; il pulsante dorsale destro serve per alzare o abbassare il carrello nella fase di decollo/atterraggio, certo possiamo aprirlo durante il volo ma daremmo l’idea di un pilota inesperto che schiaccia i pulsanti a caso per trovare i razzi che invece vengono sparati premendo la levetta destra.

I tasti direzionali meritano un discorso a parte. Infatti durante le missioni siamo aiutati da dei fedeli compagni di volo dotati di abilità particolari e molto utili in certi frangenti: Tom ad un nostro ordine si prenderà la briga di farsi inseguire da tutti i mezzi nemici lasciandoci il tempo di riprendere il fiato o di aggiustare l’aereo tramite una sequenza di tasti fornitaci da Joe, il nostro secondo compagno; il terzo aiuto ci viene dato da Frank che abbatte il nemico da noi indicato e qualsiasi mezzo abbastanza vicino all’obbiettivo da attirarne le ire. Per finire il quarto tasto direzionale, quello in alto per la precisione, ci permette di decidere uno schieramento tra: difesa, attacco e formazione.
A seconda della missione i nostri mezzi vengono dotati di un’arma secondaria, che può andare da precisi e veloci razzi ad una pesante e irritabile bomba fino ad un siluro goloso di colpire zone a babordo o tribordo delle navi. Ognuna di queste armi secondarie ha una sua procedura da seguire affinché giunga a far danni nel punto giusto; il siluro per esempio dev’essere lanciato ad una certa altezza e ad una certa distanza dalla nave e la bomba dev’essere sganciata nel momento giusto. Nel caso il colpo non vada a segno nessun problema, dopo qualche secondo un nuovo siluro sarà a nostra disposizione, pronto per compiere il suo dovere. Non molto realistico ma estremamente utile.


Dimmi dove andare e ti dirò che faccio
BASW non ha molte pretese dal punto di vista della giocabilità, oltre a metterci al comando di un aereo facilmente gestibile ci propone degli obbiettivi vari e immediati, ciò non significa che non siano divertenti o impegnativi. Si va dal classico scontro aereo dove piroette e giri della morte per arrivare alle spalle del nemico si sprecano a più complicate corse contro il tempo negli stretti ghiacciai Norvegesi. Le missioni si svolgeranno in zone realmente combattute durante il secondo conflitto e alcune sono tanto famose quanto difficili da affrontare. I teatri più famosi dei nostri scontri sono Parigi, Londra, Berlino, Rabaul (Giappone) e Pearl Harbor. Nella missione di Pearl Harbor abbiamo come primo obiettivo quello di decollare, cosa resa difficile dai caccia Giapponesi che fanno tiro al piccione con i velivoli statunitensi, a Parigi ci divertiamo a spedire "dolci" razzi contro la fanteria nemica e a Londra confondiamo cielo e terra, terra e cielo finché tutti gli aerei tedeschi non sono abbattuti... in effetti non siamo mai annoiati dalla monotonia delle missioni.

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Ciò che rende BASW abbastanza innovativo è la grandezza delle aree di combattimento; infatti ogni missione ci vedrà liberi di volare in una mappa molto estesa con la possibilità di gettarci in picchiata mitragliando la fanteria nemica o di affrontare i nemici con mosse particolarmente elaborate, da capogiro. Molte volte capita di perdere la nozione dello spazio e di mancare il suolo per un pelo, cosa che alza l’adrenalina e provoca l’emissione di un fragoroso: "Yahuuuuuu!". Ma se la manovra non va a buon fine e gli spazzini dovranno pulire la strada dai resti di uno Spitfire? Niente paura, il nostro volo riprende dall’ultimo checkpoint.


Visitare Londra? Non ha prezzo con BASW
E non solo Londra. Infatti una nota di merito va alla cura con cui sono riprodotte le città che rimangono abbastanza dettagliate anche a pochi metri dal suolo, tanto da riuscire a riconoscere il modello di carro armato presente sulla strada (sempre che uno se ne intenda un pochino); inoltre gli edifici colpiti dai razzi si distruggono e diventano macerie fumanti. Questo, unito alla ottima riproduzione degli aerei rende BASW un titolo graficamente dotato anche se risente della duplice pubblicazione 360/Xbox, soprattutto negli effetti "speciali" quali le esplosioni e i danni sull’aereo che sulla console di nuova generazione risultano un pò troppo datati. Rimane il fatto che vedere una decina di razzi volare verso la fanteria nemica e il fumo lasciare posto ad un quartiere distrutto riempie il cuore di una "malata soddisfazione".


Collaborescion o destrucscion
Ciò che intriga particolarmente di questo titolo è il supporto multiplayer: BASW può essere giocato sia in System-Link che su Xbox Live con un buon numero di modalità. Oltre al classico deathmatch possiamo partecipare a battaglie atte alla difesa di un cacciatorpediniere a di una pista d’aereoporto. Inoltre, in System-Link c’è la modalità Kamikaze che prevede... beh indovinate! Le modalità disponibili in System o schermo condiviso sono parecchie e si dividono in tre generi: Solo, dove ognuno pensa a se stesso, Cooperativa dove possiamo affrontare la CPU tutti assieme e Squadriglia dove le due squadre sono formate da giocatori in carne e ossa. In Solo ci sono le seguenti modalità: Scontro aereo, praticamente il classico deathmatch; Asso, in cui un giocatore riveste il ruolo di asso e viene immediatamente preso di mira da tutti; Cerca e distruggi, modalità che prevede la vittoria solo tramite l’eliminazione di tutti i giocatori una sola volta, quando uno dei giocatori viene abbattuto rientra in partita ma non è più un bersaglio valido per chi lo aveva precedentemente abbattuto.
Il "filone" Cooperativa prevede: Assalto, dove la nostra squadra deve eliminare più aerei possibili; Scontro aereo dove affrontiamo orde su orde di nemici gestiti dalla IA; Bombardamento, opzione che prevede la distruzione di una base nemica gestita dalla CPU; Kamikaze e Missioni storiche, praticamente la campagna in cooperativa.
La modalità Squadriglia offre praticamente le stesse possibilità del metodo Cooperativa. Come ciliegina sulla torta Ubisoft ha pensato anche a chi preferisce godersi questo gioco solo soletto. L’eterno solitario una volta finita la campagna potrà cimentarsi in tre mini giochi: Arcade, dove dobbiamo resistere il più possibile contro i nemici; Duello, un testa a testa all’ultima acrobazia e Mini campagna.


Non tutti gli angeli brillano
Purtroppo anche BASW non è esente da piccoli difetti o scomodità. Oltre al fatto che tutti parlano inglese, con gli opportuni accenti ma pur sempre inglese, c’è da dire che quasi tutte le missioni hanno un limite di tempo o energia che ci impedisce di prendercela con calma. Inoltre i nemici a volte sono troppo veloci o difficili da agganciare e quindi oltre alla fanteria nessun'altro riceve le nostre donazioni di piombo rovente. Oltre a questo non si registrano particolari mancanze, forse qualche checkpoint scomodo ma che viene presto bilanciato dalla semplicità del gioco (sempre che non scegliate la modalità più difficile).

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Prima di atterrare
A conti fatti Blazing Angels: Squadrons of WWII è un titolo abbastanza valido che fa della semplicità il suo punto di forza. Qualche piccolo particolare poteva essere gestito in maniera migliore ma l’insieme non sfigura affatto, anzi. Una nota di merito va data agli sviluppatori che hanno inserito molte altre possibilità oltre alla campagna rendendolo un titolo piuttosto longevo. Insomma, non sarà certo il gioco dell’anno (anche a causa del soggetto abbastanza limitato) ma questo nuovo titolo si difende molto bene e può regalare agli appassionati del cielo dei primi anni quaranta diverse ore di divertimento con ben 42 velivoli pilotabili e un vasto cielo a disposizione. Per concludere ci starebbe bene una frase ad effetto, ma devo ancora raddrizzare il mio Spitfire e il Big Ben incombe: non penso che i Londinesi siano contenti di avere la lancetta dei minuti più famosa della città bloccata da un aereo impiantato nel quadrante.
7.4

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L'autore

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Un giorno qualcuno gli disse che c'erano altri giochi oltre Age of Empire. Da quel momento è alla ricerca dell'esperienza definitiva, molti sostengono faccia apposta a non trovarla per poter continuare a giocare. Convinto sostenitore de "il voto non fa il gioco", scrive su diversi siti, un paio addirittura creati da lui. Un giorno scomparira nel nulla in un vortice di gameplay, o impazzito scenderà in strada urlando di minacce a New York e brandendo una spada immaginaria.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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