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Recensione - >observer_Xbox One DigitalGame

Dopo averci immersi nell'orrore di Layers of Fear, i polacchi Bloober Team ci portano ora nel distorto futuro di >observer_, mettendoci nei panni di un poliziotto capace di esplorare le menti dei soggetti sui quali indaga. Eccovi le nostre impressioni sul gioco.

Il Gioco

Cracovia, 2048: il mondo è molto diverso da come lo conosciamo, e la maggior parte delle persone sono ormai abituate a farsi sostituire parti del corpo con impianti cibernetici. Questo ha dato vita a tutta una nuova serie di problemi e conflitti sociali, per non parlare dei disagi causati da un nuovo virus cibernetico, il Nanophage, che attacca le persone modificate ciberneticamente causandone il rigetto dei potenziamenti. In questo scenario ci troviamo all'inizio di >observer_ nei panni dell'agente di Polizia Daniel Lazarski, il quale sta comunicando con la centrale dalla sua auto di servizio quando nella trasmissione si intromette un segnale esterno: è la voce del figlio Adam, del quale non ha notizie da anni, che sembra essere nei guai e gli chiede aiuto. Dan riesce a rintracciare l'origine del segnale: è un edificio fatiscente non lontano, e vi si reca per scoprire se il figlio è davvero lì, salvo rimanervi bloccato all'interno quando, poco dopo il suo arrivo, l'intero edificio viene messo in isolamento a causa di una possibile contaminazione da Nanophage.

E' in questo palazzo che ha luogo gran parte della nostra avventura in >observer_, ma non solo: Dan è infatti un observer, ossia un operativo di polizia dotato di un particolare impianto capace di interfacciarsi con il cervello di altri individui, potendone esplorare i ricordi per scoprire cosa hanno fatto in passato. Quando si trova rinchiuso nell'edificio, senza la possibilità di chiamare rinforzi a causa del blocco d'isolamento, l'unica via che gli rimane è cercare di capire che fine abbia fatto il figlio, partendo da una serie di delitti apparentemente commessi da un essere bestiale ed esplorando le menti delle vittime per scoprirne la storia e capire cosa gli sia successo.

Questa è la base narrativa sulla quale si poggia >observer_, un'avventura in prima persona basata principalmente sull'esplorazione ma che, a differenza del predecessore Layers of Fear, presenta anche alcuni elementi più "ludici": oltre agli immancabili (ma non moltissimi) enigmi da risolvere, alcune sezioni ci vedono anche inseguire o cercare di sfuggire/nasconderci da determinati individui, rendendo il gameplay più dinamico. La base del gioco è rappresentata dall'esplorazione dell'edificio nel quale ci troviamo rinchiusi, nel quale una tecnologia lo-fi fatta di monitor a tubo catodico, computer con tastiere di C64 e cavi sparsi ovunque si contrappone agli ologrammi che vediamo sovrapposti a tutte le superfici grazie ai nostri impianti cibernetici. Qui ci troviamo ad esplorare i diversi piani dell'edificio, interagendo con i vari inquilini tramite i videocitofoni installati alle porte oppure accedendo ai molti computer sparsi per i locali, leggendo email e facendoci un'idea di cos'è accaduto in quel posto; il tutto col fine ultimo di seguire una traccia che ci porti sempre più vicini alla verità sul figlio di Dan.

MX Video - >observer_

Durante le nostre esplorazioni ci capiterà inoltre (e soprattutto) di imbatterci in individui che hanno fatto una fine più o meno violenta, e dovremo esplorarne la storia e le vicende "hackerando" il loro cervello tramite il nostro dispositivo di collegamento neurale; è qui che le cose iniziano a farsi più inquietanti, perché aggirarsi nella mente e nei ricordi di un'altra persona, soprattutto se morta, non è certo una passeggiata e gli sviluppatori hanno dato il meglio di sé per farci vivere delle esperienze assolutamente surreali con elementi dell'ambiente che cambiano continuamente, distorsioni ed effetti visivi psichedelici e suoni inquietanti. Non è un caso che Dan emerga da ognuna di queste "esplorazioni" pesantemente provato, tanto da dover assumere un particolare stimolante per risincronizzare le sue onde cerebrali ed evitare di disconnettersi dal mondo reale.

Vi starete chiedendo a questo punto che effetto fa tutto questo al giocatore. Sicuramente >observer_ non è un horror game di quelli "terrorizzanti": sì, ci sono un paio di jumpscares ma sono abbastanza prevedibili. Quello in cui riesce invece il gioco, con i suoi ambienti malati, distorti e l'ottimo audio design, è nel far stare il giocatore costantemente in ansia, sulle spine, mentre esplora le malate ambientazioni nella mente dei vari individui analizzati da Daniel. Da questo punto di vista potrebbe essere definibile più un thriller che un horror game, ma certo gli elementi orrorifici non mancano di sicuro.

L'intera storia, che si dipana senza lesinare colpi di scena e stravolgimenti alla trama, si dipana per circa 7-8 ore a seconda che vi dedichiate anche alla raccolta di oggetti collezionabili (le foto degli sviluppatori ritratti come vittime del Nanophage), ad obiettivi secondari che vi faranno capire di più sul mondo di gioco ed al completamento di tutti i livelli di un simpatico quanto arduo mini-gioco che troverete nei computer sparsi per il mondo di gioco. Il titolo ci presenta inoltre due finali alternativi, e l'unico modo per vederli entrambi (a meno di rivolgersi a YouTube, chiaramente) è rigiocare il titolo per intero dopo averlo finito la prima volta, visto che non è possibile caricare salvataggi precedenti. Concludo infine menzionando un'ottima traduzione italiana di tutti i testi e sottotitoli, mentre l'ottimo parlato (il protagonista è doppiato da Rutger Hauer, e scusate se è poco) rimane in inglese.

Amore

Visioni da un passato futurista

- L'approccio artistico scelto da Bloober Team per rappresentare il mondo di >observer_, fatto di tecnologie di 20-30 anni fa proiettate nel futuro, risulta essere pienamente azzeccato, dando vita ad ambienti dettagliatissimi, sporchi ma resi in maniera molto realistica. Ed il motore riesce a star dietro al tutto anche piuttosto bene: non mancano i cali di frame-rate, ma la situazione è sicuramente migliore e decisamente sopportabile rispetto ai problemi che aveva Layers of Fear. Un gran bello spettacolo visivo senza dubbio.

Audio

- Ottimo lavoro anche sul fronte del sound design: se giocato con un buon impianto surround, tutti i suoni che ci circondano e ci inseguono contribuiscono ad aumentare la sensazione d'ansia che generano in noi gli ambienti distorti del gioco: porte che sbattono, scricchiolii, fruscii, strani ululati e l'incessante battere del vostro cuore vi condurranno in un viaggio ricco di tensione.

Un viaggio surreale

- Con Layers of Fear gli sviluppatori polacchi ci avevano già dato un assaggio di quel che significa esplorare una mente malata, ma qui si sfogano creando dei mondi onirici mutevoli, assurdi, deviati e difficilmente spiegabili a parole, giocando anche a farci mettere in dubbio cosa sia reale e cosa sia invece frutto di un hack mentale. Vi farei un disservizio raccontandovi alcune delle scene più memorabili, ma di sicuro non resterete delusi: un'esperienza da provare.

A Ferro e Fuoco!

- Nei computer incontrati nel corso dell'esplorazione troverete un mini-gioco chiamato A Ferro e Fuoco che, seguendo lo stile retro-futuristico del gioco, si presenta come un vecchio dungeon crawler 2D degli anni 70-80 con una meccanica molto semplice, che ci vede raccogliere delle monete sfuggendo ai mostri del dungeon finché non raggiungiamo la principessa (la quale non accetta il nostro aiuto se non abbiamo preso tutte le monete!). L'ho iniziato senza dargli troppa importanza, ma ad ogni computer trovato si aggiungevano nuovi livelli che innalzavano la difficoltà, trasformando il gioco in un complesso puzzle game in cui misurare attentamente ogni mossa. Insomma, semplice ma coinvolgente, da giocare fino in fondo!

Odio

Vogliamo più Hauer!

- Uno dei motivi per cui aspettavo maggiormente >observer_ era per la presenza nel progetto di una leggenda come Rutger Hauer, che interpreta il protagonista stesso. Purtroppo però il suo coinvolgimento si limita esclusivamente al doppiaggio. Certo, un doppiaggio eccellente che riesce a far sentire le emozioni ed il senso di spaesamento del protagonista, ma mi aspettavo anche qualche bella cut-scene che lo vedesse recitare in maniera più classica… ed invece tranne che per la sua immagine sul terminale che porta al polso ed un'occasione in cui si vede allo specchio, non lo vediamo mai in faccia. Peccato, ma immagino anche che coinvolgerlo maggiormente sarebbe stato molto costoso per gli sviluppatori.

Tiriamo le somme

>observer_ sfrutta l'idea di un'ambientazione cyberpunk dal sapore retrò per immergerci in un viaggio ansiogeno, a metà tra il sogno e la follia, che vi terrà col fiato sospeso fino alla fine. Una splendida esperienza narrativa che non disdegna qualche elemento di gameplay più classico per distaccarsi maggiormente dagli usuali walking simulators, il tutto supportato da un affascinante e convincente impianto visivo. Consigliato!
8.7

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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