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I am Bread

Recensione - I am BreadXbox One DigitalGame

Agli studi indipendenti non manca certo la voglia di giocare con i motori fisici, realizzando titoli folli come Goat Simulator, Octodad e Surgeon Simulator; e sono proprio gli autori di quest'ultimo a portare su Xbox One un altro loro grande successo, I am Bread. E stavolta ci toccherà giocare nei panni di… una fetta di pane, desiderosa di diventare un toast. Pura pazzia o concept divertente? Scopriamolo!

Il Gioco

Sicuramente far funzionare un'idea surreale come quella di impersonare una fetta di pane è un compito toast-o (scusate per la freddura), ma chi è abituato ai giochi di fisica come questi sa che non è un obiettivo irraggiungibile, basti pensare al controllo dei tentacoli di Octodad o al gioco di corsa QWOP, dove la parte difficile è rimanere in piedi poiché si gestiscono i muscoli separatamente. Stavolta le parti che andiamo a controllare sono i quattro angoli della fetta di pane protagonista del gioco, che possiamo muovere ed aggrappare alle superfici per poterci così muovere in una casa piena di oggetti. Si procede quindi rotolando, aggrappando due angoli ad una superficie e spingendo gli altri due oltre, per poi ricominciare da capo. Sicuramente più facile provare che spiegare, anche se per riuscire a muoversi bene ci vuole molto impegno. Il senso di tutto ciò? Diventare un toast. Al burro, alla marmellata, aggiungendo un affettato o quello che volete, basta che alla fine arriviate a scaldarvi. Non è però un'impresa così semplice.

La storia prevede 7 livelli ognuno in un'area diversa, quasi tutte sparse in giro per la casa, per poi finire anche in garage o addirittura al distributore della benzina, ma la sostanza non cambia. Gli ostacoli, però, sono sempre molti: intanto bisogna evitare di sporcarsi. Facile? Mica tanto, perché ci sono tanti oggetti e superfici sporche. Formiche? Da evitare. Il pavimento? Male assoluto. Acqua? Il pane si disintegra in pochi secondi. Il toast alla fine deve essere sufficientemente commestibile, altrimenti si fallisce il livello. Fortunatamente dopo ripetuti fallimenti è possibile raccogliere un power-up che ci rende immortali, ma anche così controllare la fetta di pane è un'impresa parecchio ardua. Anche perché c'è da tener conto dell'aderenza: se per troppo tempo non toccate un piano orizzontale (quando per esempio cercate delle scalate eterne), l'aderenza si abbassa, e quando esaurisce cadrete come... una fetta di pane imburrata. Naturalmente proprio sul lato col burro.

MX Video - I am Bread

Finire i 7 livelli può richiedere pochi minuti così come ore vista la complessità dei movimenti, ma la longevità è ancora massiccia, perché è possibile ottenere diverse valutazioni (da F ad A++, come nelle scuole americane) per ogni area. In queste valutazioni contano il tempo, la commestibilità e la bontà del toast, quindi bisognerà essere rapidi e precisi per ottenere voti alti. Ma non è finita qui, perché è possibile affrontare i livelli della storia anche in modalità alternative. C'è per esempio Caccia al Formaggio, dove impersonare un cracker alla ricerca del formaggio sparso per il livello; Furia dove controllando una baguette (in questo caso dovendo gestire solo due estremità invece di quattro) bisognerà cercare di causare più distruzione possibile; o addirittura Corsa dei Bagel, dove usare un bagel (una ciambella, in pratica) per correre attraverso checkpoint in una gara; per non parlare di Gravità 0, dove il toast va creato in assenza di gravità. Queste modalità alternative possono essere ancora più folli del gioco originale, quindi dateci assolutamente un'occhiata!

Se volete ottenere buone valutazioni o sbloccare tutti gli obiettivi, le cose da fare non vi mancheranno, e c'è anche la possibilità di esplorare liberamente gli ambienti, senza obiettivi particolari. Buona anche la traduzione italiana dei testi, ad eccezione dei menu che risultano tradotti un po' approssimativamente.

Amore

Toast Simulator

- Lo dico senza la paura di essere smentito: sul mercato non esiste un altro gioco dove si controlla in maniera semi-realistica una fetta di pane che vuole diventare un toast. Già per questo I am Bread merita una considerazione, in un mercato troppo spesso dominato da idee copia-incolla, ma fortunatamente il nuovo titolo di Bossa Studios ha anche altre qualità. Comandare la propria fetta in giro per livelli pieni di oggetti a cui attaccarsi e distruggere è spassosissimo seppur molto difficile per via dei comandi, e con innumerevoli citazioni e situazioni divertenti sparse per i livelli di gioco, il divertimento raramente manca.

Minigiochi folli

- Ancor meglio dell'usare una fetta di pane, ci sono numerose modalità alternative che portano il fattore divertimento a livelli inaspettati. Stufi di diventare un toast? Perché non usare una baguette per sfasciare ogni cosa? O magari diventare un cracker e trovare il formaggio sparso, facendo attenzione a non spezzarsi. O addirittura tornare come fetta di pane, ma dotati di jetpack per muoversi in aree senza gravità. C'è addirittura una modalità ispirata a Star Wars che vi lascio scoprire. Follia pura!

Odio

Comandi approssimativi

- Titoli come Surgeon Simulator e Octodad funzionano per un semplice motivo: i comandi sono cervellotici, ma precisi e logici. Non è facile muovere a tempo tutto come si vuole, ma è chiaro cosa si deve fare, bisogna solo riuscirci. In I am Bread non è così, perché i comandi sono piuttosto imprecisi. Spesso non ci si riesce ad attaccare alle superfici come si vorrebbe. La gestione dei movimenti della fetta è a sua volta imprecisa, e le pieghe che si possono prendere sono poco prevedibili. Insomma, anche quando sapete cosa volete fare e come, è facile perdere minuti interi ad allinearsi bene, dovendo costantemente combattere contro un sistema di movimenti poco curato.

Modalità Storia

- Anche per questo, la modalità Storia è per assurdo la modalità meno interessante di tutto il gioco. Continuare a ribaltarsi per inseguire il sogno di diventare toast suona divertente, ma diventa molto ripetitivo dopo pochi minuti, e i comandi certo non aiutano in questo. Non quando poi ci sono modalità alternative dove spaccare tutto con una baguette o fare una corsa folle per la casa con un bagel: qui grazie a dei comandi differenti che tengono conto di due estremità invece di quattro, i controlli sono molto più comodi ed efficaci, aumentando così anche il divertimento offerto.

Tiriamo le somme

I am Bread va ad inserirsi in un genere decisamente di nicchia, i giochi "fisici" dove attraverso comandi cervellotici bisogna attraversare mondi pieni di oggetti spostabili e distruttibili, ma i comandi non sono particolarmente riusciti e spesso e volentieri risulta molto difficile fare anche azioni semplicissime per via di una fisica dei comandi fin troppo approssimativa. Questo aspetto è però controbilanciato da esilaranti modalità come la Corsa dei Bagel e quella in cui si controlla una baguette distruttiva. In ogni caso I am Bread è un gioco unico con una longevità notevole, che riuscirà a farvi ridere per parecchie ore a patto che riusciate a chiudere un occhio sui comandi deludenti.
7.0

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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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