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Resident Evil 0

Recensione - Resident Evil 0Xbox One Xbox 360 DigitalGame

Non importa quanti anni avete: se ci leggete sicuramente conoscete la saga di Resident Evil, creata da Shinji Mikami e pubblicata da Capcom a partire dal 1996 su varie piattaforme. A distanza di 20 anni lo sviluppatore offre a tutti, appassionati di vecchia data e non, la possibilità di rivivere le emozioni più forti della serie partendo dall’episodio Zero. Avete il coraggio di tornare a combattere il T virus e gli orrori creati dalla Umbrella? Noi ci abbiamo provato, siamo sopravvissuti e questa è la nostra opinione su Resident Evil 0!

Il Gioco

Pubblicato tra il 2002 e il 2003 esclusivamente su GameCube e riproposto circa 7 anni dopo su Wii, Resident Evil 0 è ora disponibile, in versione aggiornata, anche sugli store digitali delle nostre console casalinghe insieme all’edizione in HD del primo capitolo della saga (qui trovate la nostra recensione). L’operazione di “riscoperta” della serie promossa da Capcom non poteva che iniziare proprio da questi due episodi, ovvero il capostipite della serie e il primissimo sulla linea temporale. Resident Evil 0, è infatti stato pubblicato dopo la trilogia principale, ma narra le vicende che hanno portato alla creazione e alla diffusione del virus T nella città di Racoon City nel Luglio del 1998, in perfetto stile prequel.

Nella sequenza iniziale vediamo il team Bravo intervenire sulle Arklay Mountains per investigare su alcuni misteriosi omicidi. Pochi istanti e la situazione precipita, con i membri del corpo S.T.A.R.S. che vengono attaccati da misteriose creature sbucate quasi dal nulla. Solo l’agente Rebecca Chambers riuscirà a mettersi in salvo, se così si può dire, salendo su un convoglio rimasto misteriosamente bloccato tra le montagne. Qui incontrerà il secondo protagonista del gioco, Billy Coen. Quest’ultimo è un ex-marine condannato a morte per numerosi omicidi, che alcuni agenti stavano trasferendo verso il luogo di esecuzione e con il quale Rebecca dovrà rapidamente imparare a collaborare per sopravvivere e fare luce sugli avvenimenti, in un crescendo di colpi di scena e complotti narrati attraverso i molti documenti abbandonati e le classiche cut-scenes.

Queste le basi sulle quali si sviluppa la trama di Resident Evil 0, che viene riproposto fedelmente sulle nostre console casalinghe con una veste grafica rinnovata adeguata, per quanto possibile, agli standard attuali. La giocabilità è quella classica della serie, basata su controlli in terza persona e telecamera fissa, mentre la narrazione vedrà i due protagonisti collaborare costantemente per portare a casa la pelle. Già in passato Capcom aveva dimostrato di preferire la presenza di più protagonisti ma questo è il primo capitolo della saga ad utilizzare meccaniche cooperative in tempo reale. I due protagonisti saranno, come da tradizione, impegnati ad avanzare nella varie location uccidendo gli zombi che le infestano e a raccogliere numerosi oggetti, utili per sopravvivere e per risolvere i molteplici enigmi che incontreranno durante la loro avventura. In qualunque momento (o quasi) potremo però selezionare chi dei due impersonare, decidendo al contempo se farci seguire dal nostro compagno o no, chiedendogli magari di coprirci le spalle in caso di attacco. Spesso dovremo sfruttare queste possibilità per compiere azioni simultanee in punti distanti della mappa o per permettere ad uno dei due di avanzare in solitaria, così da raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Entrambi i personaggi dispongono infatti di abilità e caratteristiche differenti. Rebecca può per esempio miscelare le erbe curative ed è più agile di Billy, che si dimostra però più resistente ai colpi dei nemici e può utilizzare il suo fido Zippo per accendere candele o fuochi, utili in numerose situazioni.

MX Video - Resident Evil 0

Fondamentale come sempre la gestione dell’inventario e dei save point. Gli slot a disposizione per trasportare gli oggetti saranno davvero limitati, costringendoci ad effettuare sovente delle scelte e ad abbandonare di continuo alcuni oggetti per tornare a recuperarli in seguito. Resident Evil 0 è infatti il primo episodio della saga nel quale non sono più presenti i classici contenitori dove riporre gli oggetti ma viene data totale libertà al giocatore di posare a terra ciò che non vuole portare con sé o di effettuare scambi tra i due alleati, così da ottimizzare i rispettivi inventari. Niente super personaggi che trasportano un numero infinito di oggetti come se nulla fosse insomma..e nemmeno salvataggi rapidi visto che, come da tradizione, per poter registrare i nostri progressi sarà necessario raggiungere una delle macchine da scrivere presenti nel gioco ed utilizzare uno dei nastri in nostro possesso per salvare(non li avete lasciati in fondo al treno, vero?).

Come nella versione originale Resident Evil 0 propone 3 livelli di difficoltà ben distinti, al quale se ne aggiungerà un quarto una volta completato il gioco. Novità di questa edizione la presenza della modalità Wesker, che permette di rigiocare il titolo sostituendo Albert Wesker a Billy, sfruttando così alcune sue speciali, nonché mostruose, abilità. Giocando a livello normale impiegherete circa 8-10 ore per portare a termine la prima volta l’avventura principale, alle quali potete comodamente aggiungere qualche altra ora nel caso vogliate cimentarvi con il titolo nuovamente, magari ad un livello di difficoltà più alto.

Amore

Cooperazione & Strategia

- Oggi può sembrare banale, ma con l’episodio Zero Capcom aveva davvero osato. Abbandonare il classico sistema dei bauli e permettere ai giocatori di gestire liberamente l’inventario limitato fu una scelta davvero rivoluzionaria, che permise a questo titolo di aumentare notevolmente la propria componente strategica. La scelta di cosa portare con sé o di cosa affidare al proprio compagno può fare la differenza tra la vita e la morte e, molto spesso, ci ritroveremo a ripetere alcune sezioni solo per aver commesso un semplice errore di valutazione o per aver lasciato indietro un oggetto fondamentale.

Resident Evil 0 introdusse nella serie anche la possibilità di controllare due personaggi diversi, così da ampliare le meccaniche legate agli enigmi e la profondità delle scelte tattiche, ma non solo. Separare i due personaggi significa esporre il fianco ad attacchi imprevisti e in molte occasioni dovrete saltare rapidamente da uno all’altro per evitarne la prematura dipartita. Il risultato è un sistema profondo, capace di appassionare ed inchiodare alla tv per ore proprio come nel 2003.

Un Survival Horror vecchio stile

- Esplorazione, enigmi da risolvere, tanto sano backtracking e poche munizioni. Questo è il genere a cui appartengono i Resident Evil originali e che, ai tempi, ha fatto la fortuna di Capcom e della sua serie di titoli horror. Tutti questi elementi sono ovviamente presenti in Resident Evil 0 e, seppur lontani dagli standard odierni, riescono ad appassionare proprio come un tempo. Superato il “trauma” iniziale legato al ritmo di gioco più compassato si viene infatti rapiti dalle vicende e dalla suspance costante che permea ogni situazione. Il sistema di telecamere fisse contribuisce a rendere l’esplorazione ricca di colpi di scena e, oggi come allora, ci troveremo spesso a fare affidamento al nostro udito per capire a quale orrore stiamo andando incontro.

Realizzazione tecnica eccellente

- Sin dai primi instanti di gioco non si può non apprezzare l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori per modernizzare il più possibile questa versione remastered. Grafica a 1080p in 16:9, fondali con textures in alta definizione, modelli poligonali ridisegnati per l’occasione e audio 5.1 sono solo alcuni dei miglioramenti introdotti, che garantiscono a Resident Evil 0 di essere più che godibile anche sulle TV più recenti. L’ottimo lavoro originale svolto nel 2002 da Capcom ha di sicuro facilitato le operazioni di “svecchiamento” di questa versione che, pur non essendo perfetta, si dimostra godibile sotto ogni punto di vista anche dopo un salto di ben 2 generazioni. Unica nota negativa le cut-scenes, davvero poco rifinite se confrontate con il resto della produzione.

Modalità Wesker

- Pur non essendo perfettamente integrata con la struttura di gioco, la modalità Wesker riesce a portare in Resident Evil 0 una ventata di novità. Dopo aver passato ore ad uccidere zombi e abomini armati solo di pistola e coltello cosa c’è di meglio se non impersonare Albert Wesker e scatenare i suoi poteri contro gli zombi senza alcun ritegno? Nulla di fondamentale ovviamente e, forse, anche un po’ sopra le righe, ma si tratta comunque di un’aggiunta apprezzabile e che, a conti fatti, potrebbe rappresentare uno stimolo in più per tutti coloro che hanno già giocato e completato il titolo originale qualche anno fa.

Odio

Controlli legnosi

- Ed eccoci alle note dolenti. Se avete giocato ad un qualunque Resident Evil prima del 4 sapete sicuramente di cosa sto parlando. Il sistema di controllo in terza persona a volte litiga con la gestione dell’inquadratura, rendendo difficile il controllo del personaggio e il dover per forza stare immobili quando si usa un’arma non aiuta. Certo, si tratta innegabilmente di aspetti storici della serie, ma avrei sicuramente preferito un lavoro di rifinitura migliore e, perché no, la possibilità di selezionare un sistema di controllo più moderno visto che entrambi quelli presenti nel gioco, originale e alternativo, sostanzialmente non vanno ad influire in modo tangibile su questi aspetti.

Non per tutti

- Se avete giocato ed amato i titoli originali non potrete che apprezzare anche queste edizioni rimasterizzate ma, alla fine, non si vive di soli ricordi e la sensazione è che eventuali nuovi giocatori, ma non solo loro, possano trovare Resident Evil 0 lento e poco stimolante. E in alcuni casi purtroppo potrebbero quasi avere ragione. A conti fatti però non si tratta di un difetto vero proprio di questo gioco ma bensì di un limite oggettivo del genere al quale appartengono i primi episodi della serie di Resident Evil, difficilmente eliminabile senza snaturare il titolo stesso, ma che incide innegabilmente sull’appeal odierno del titolo.

Tutto qui?

- Inutile negarlo. L’unica vera aggiunta in Resident Evil 0 è la modalità Wesker ed effettivamente era lecito aspettarsi qualcosa di più in termini di contenuti o di modalità extra. Un vero peccato se si considera che in molti sarebbero stati contenti di acquistare nuovamente il titolo solo per mettere le mani su qualche modalità inedita o su contenuti esclusivi mai visti prima.

Tiriamo le somme

Resident Evil 0 ripropone il feeling originale della serie sulle nuove piattaforme, con tutti i pro e i contro del caso. L’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori sul comparto tecnico permette al titolo di essere più che godibile anche oggi e la giocabilità, pur risentendo dei limiti dell’età e del genere, saprà coinvolgere per ore ed ore i “novelli”giocatori capaci di apprezzarne l’anima da survival old-school. Per chi lo ha già giocato si tratta invece di una buona opportunità per fare un tuffo nel passato ma nulla di più, a causa dei pochi contenuti inediti previsti da Capcom, che avrebbero sicuramente aumentato il valore globale di questa nuova edizione.
7.5

Recensione realizzata grazie al supporto di Capcom e Xbox.


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L'autore

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Classe 1985 e cresciuto a pane, Commodore e Amiga, nel 1991 riceve il suo primo NES e da allora niente è più lo stesso. Attraversa tutte le generazioni di console tra platform, GDR, giochi di guida e FPS fino al 2004, quando approda su Xbox. Ancora oggi, a distanza di anni, vive consumato da questo sentimento dividendosi tra famiglia, lavoro, videogiochi, corsa, cinema e serie TV, nell’attesa che qualcuno scopra come rallentare il tempo per permettergli di dormire almeno un paio d’ore per notte.

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