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Recensione - Crysis 3Xbox 360Game

Dopo aver conquistato gli utenti PC con il primo capitolo della serie nel lontano 2007 e dopo aver debuttato anche su console nel 2011 con l’uscita quasi contemporanea di Crysis e Crysis 2, Crytek torna alla carica con il capitolo conclusivo della sua trilogia. Le aspettative per Crysis 3 erano alte e gli sviluppatori non hanno fatto altro che promettere di strabiliare tutti: saranno riusciti nell’impresa di chiudere la loro serie con un gioco davvero memorabile? Scopriamolo nella nostra recensione.

Il Gioco

Sono passati 24 anni dagli eventi narrati in Crysis 2, quando Alcatraz (o sarebbe meglio dire Prophet, visto che ne assorbì tutti i ricordi) riuscì a fermare l’invasione dei Ceph al termine di uno spietato conflitto ambientato nella città di New York. Ma la CELL Corporation imprigionò Prophet, si prese tutto il merito dell’impresa e sfruttò la propria immagine di salvatrice della patria per salire al potere a Washington, diventando di fatto l’organizzazione dominatrice degli Stati Uniti e, con il passare del tempo, del mondo intero. La CELL fece infatti costruire una gigantesca cupola, nota come Liberty Dome, per isolare la città di New York, allo scopo di avere l’accesso esclusivo alle tecnologie Ceph ancora presenti all’interno della Grande Mela. Sfruttando tali tecnologie, la corporazione iniziò a produrre e fornire energia a tutto il pianeta, acquisendo di fatto il monopolio in questo ambito e costringendo a lavorare per la CELL stessa chiunque non riuscisse a saldare i suoi debiti per l’utilizzo di tale energia. Nel periodo in cui Crysis 3 è ambientato, tutti i governi del mondo si sono ormai sottomessi alla CELL e solo pochi ribelli continuano la loro battaglia contro la corporazione: tra le loro fila troviamo Psycho, vecchia conoscenza della serie, deciso a trovare e liberare Prophet (che impersoneremo per tutta la durata del gioco) allo scopo di sconfiggere una volta per tutte la CELL. Dopo essere stato liberato, Prophet informa Psycho che la CELL non è l’unica minaccia: il protagonista è infatti fermamente convinto che i Ceph non siano stati ancora sconfitti, e che il Ceph Alfa, il loro leader, è ancora vivo.

Questo è lo spunto che dà il via alle vicende narrate nella Campagna di Crysis 3, che si dipana lungo 7 livelli ambientati in una New York post-apocalittica ormai disabitata in cui la natura ha preso nuovamente piede e si insinua tra l’asfalto e il cemento delle vecchie costruzioni dell’uomo: il colpo d’occhio è assolutamente spettacolare, con piante, alberi e distese verdi che si alternano senza soluzione di continuità a palazzi, ponti e strade della “vecchia” New York. A livello di gameplay, Crysis 3 è uno sparatutto in prima persona dalle meccaniche piuttosto classiche, rese però più “frizzanti” dalle funzioni della nanotuta che il protagonista indossa: gran parte del gameplay è infatti fondato sull’utilizzo di questo esoscheletro, che garantisce a Prophet un vantaggio tattico non indifferente nei confronti di tutti i nemici. Le due principali funzioni della nanotuta sono attivabili con i tasti LB e RB, ovvero rispettivamente la Super Corazza (per assorbire i danni con maggior efficacia) e l’Occultamento (che ci rende totalmente invisibili fino a che l’energia non si consuma). La tuta permette inoltre di attivare uno scanner che indica a schermo la posizione di tutti i nemici, dei rifornimenti e degli oggetti da raccogliere presenti nell’area (anche se nascosti da una o più pareti), di utilizzare un sistema di hacking a distanza per aprire porte, controllare torrette difensive dei nemici o disattivare mine e sensori di movimento vari, ed infine di attivare un sensore termico, a dire il vero non utilissimo viste le altre funzioni. La nanotuta può inoltre essere rinforzata raccogliendo vari kit sparsi per i livelli di gioco, utilizzabili per sbloccare potenziamenti che diventano effettivi solo nel momento in cui si superano delle mini sfide specifiche, come ad esempio uccidere 25 nemici rimanendo occultati, assorbire una determinata quantità di danni e via dicendo.

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Tra tutti i benefici ottenibili con la tuta, l’unica funzione che cambia davvero l’approccio al gameplay è l’Occultamento: esso permette infatti di avere un approccio più stealth, offrendo qualche scelta tattica in più rispetto al solito “corri e spara” che caratterizza moltissimi sparatutto di questa generazione. Le armi utilizzabili, sia terrestri che aliene, sono molte e completamente personalizzabili nel giro di pochi secondi (semplicemente premendo Select mentre se ne impugna una) per quanto concerne il rateo di fuoco, gli accessori sotto-canna, il tipo di proiettili e il mirino, ovviamente a patto di possedere l’accessorio richiesto per ogni modifica. Da segnalare l’interessante introduzione dell’arco, l’arma definitiva per tutti coloro che sceglieranno un approccio stealth: esso è infatti in grado di uccidere quasi tutti i nemici con un solo colpo, ed in più senza fare il minimo rumore. Il numero di frecce trasportabili è limitato, ma la possibilità di raccogliere dai cadaveri quelle già lanciate permette l’utilizzo dell’arco per lunghi tratti della Campagna senza correre il rischio di rimanere a secco di munizioni.

Per quanto riguarda la progressione nella storia, Crysis 3 è strutturato come la maggior parte degli sparatutto, con uno o più obiettivi segnalati sul radar da raggiungere annientando (o evitando, a seconda dell’approccio scelto) qualsiasi nemico sulla nostra strada. Di tanto in tanto compaiono anche alcuni obiettivi secondari, utili più che altro ad allungare la durata della Campagna e a raccogliere qualche collezionabile che spiega meglio alcuni aspetti della trama. Non mancano infine alcune brevi sezioni a bordo di veicoli terrestri di vario genere, utili a coprire lunghe distanze in poco tempo o ad affrontare gruppi di nemici a bordo di mezzi corazzati. La struttura di gioco continua comunque quanto iniziato in Crysis 2, senza cioè il mondo vasto e completamente esplorabile del primo episodio della serie ma con una serie di ambientazioni compartimentate, seppur molto vaste e che offrono molteplici approcci all'azione.

Accanto alla Campagna non può mancare una succosa sezione multiplayer, caratterizzata da elementi che però in realtà sanno un po’ di già visto: le modalità di gioco sono le solite offerte dalla stragrande maggioranza degli FPS, mentre la progressione nel sistema di crescita tramite i Punti Esperienza permette di sbloccare ed utilizzare altri elementi ormai diventati piuttosto classici come la personalizzazione delle classi, gli accessori per modificare le armi, i perks che permettono di attivare determinate abilità in-game e persino le killstreaks, rese celebri dalla serie Call of Duty. Ciò che differenzia in parte il comparto multiplayer di Crysis 3 dalla concorrenza è la possibilità di utilizzare anche online le funzioni della nanotuta, con l’Occultamento che ancora una volta la fa da padrone visto che diversifica non poco il gameplay in generale (anche se, a differenza del gioco in singolo, non rende del tutto invisibili visto che i giocatori sono comunque individuabili su schermo, facendo la dovuta attenzione).

Amore

Visivamente superbo

- Assolutamente strepitoso il colpo d’occhio offerto dal mondo di Crysis 3: la scelta di una New York post-apocalittica in cui passato e presente convivono è decisamente azzeccata, visto che la maggior parte delle ambientazioni lasciano a bocca aperta per spettacolarità e qualità grafica. Ogni singolo elemento dell’ambiente, dalle distese verdi agli specchi d’acqua, dai personaggi agli agenti atmosferici, dalle strutture ai veicoli è riprodotto con grandissima cura e con una qualità che raramente si è vista in questa generazione di console. Certo, non è tutto oro quel che luccica: di tanto in tanto si nota qualche calo nella qualità generale delle texture, qualche piccolo problema di frame-rate e nelle animazioni dei personaggi, ma non si tratta di difetti evidenti al punto da oscurare lo straordinario lavoro fatto dai ragazzi di Crytek sotto l’aspetto puramente tecnico.

Stealth o action? A voi la scelta

- Come accennato in precedenza, le numerose funzioni della tuta di Prophet permettono di scegliere in piena libertà quale approccio utilizzare per proseguire nel gioco: gli appassionati dell’azione pura potranno affrontare il gioco in maniera più diretta, scaricando tonnellate di piombo sui malcapitati nemici senza curarsi troppo di passare inosservati; gli amanti della tattica e della strategia avranno invece la possibilità di utilizzare un approccio maggiormente cauto, cercando di trovare di volta in volta la soluzione ideale per superare i nemici senza dare nell’occhio. Anche i livelli sono strutturati in modo tale da consentire una certa libertà d’azione, offrendo diverse opzioni per raggiungere l’obiettivo indicato. Insomma, Crysis 3 è un gioco dalla doppia faccia in grado di accontentare diverse categorie di giocatori: vero è che non si tratta di una novità assoluta e questo tipo di approccio era presente già nell'episodio precedente, ma l’ultima creazione targata Crytek è uno dei pochissimi esempi in cui i due diversi approcci offerti sono perfettamente bilanciati.

Ad ognuno la sua arma

- C’è davvero l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le armi utilizzabili: dalle pistole silenziate ai mortai, qualsiasi giocatore non avrà problemi a trovare l’arma perfetta per il proprio stile di gioco. Ottima la riproposizione dall'episodio precedente del sistema di personalizzazione “in tempo reale”: come accennato prima è infatti possibile premere Select in qualsiasi momento del gioco per selezionare nel giro di pochi secondi il tipo di proiettile, il rateo di fuoco, l’accessorio sotto-canna o il mirino adatto alla circostanza in cui ci si trova. Sarebbe stato davvero il colmo offrire la possibilità di scegliere l’approccio al gioco senza corredare il tutto con un buon repertorio di armi tra cui scegliere, ma per fortuna Crytek ha fatto tutto quello che doveva fare anche sotto questo punto di vista.

Solido multiplayer

- Ormai non esiste sparatutto che non offra anche un’ampia sezione multiplayer ad affiancare la Campagna, ma creare un comparto multigiocatore funzionale è più facile a dirsi che a farsi: molte software house hanno infatti fallito sotto questo punto di vista, tentando di creare qualcosa in grado di competere con gli sparatutto più giocati online. Per questo motivo Crytek ha scelto la strada più sicura, creando un multiplayer fondato su molti degli elementi che hanno reso popolari le serie concorrenti. Il tutto funziona decisamente bene, le armi sono ben bilanciate e le mappe offrono un’ottima giocabilità, mentre le funzioni della nanotuta aggiungono quel pizzico di imprevedibilità in più. Certo, l’altra faccia della medaglia di questa scelta “conservativa” dei programmatori è che tutto sa un po’ di già visto e chi ha passato molte ore su Halo o Call of Duty potrebbe avvertire una strana sensazione di deja-vu, ma in fin dei conti il multiplayer di Crysis 3 diverte, e non poco.

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Odio

Deficienza artificiale

- Questo è probabilmente il punto dolente di Crysis 3, visto che i nemici sparsi per il mondo di gioco non brillano certo per intelligenza: sembra che i ragazzi di Crytek non abbiano voluto far tesoro delle critiche ricevute dal precedente gioco. I problemi che ho riscontrato sono molteplici: non è raro ad esempio vedere un nemico che, pur dopo essere stato colpito, rimane assolutamente immobile sotto il nostro fuoco, senza nemmeno provare a ripararsi. Quando poi scatta l’allarme e i nemici entrano in stato di allerta, capita di assistere a scene senza il minimo senso: alcuni nemici si muovono con una lentezza esasperante in campo aperto, offrendosi per un facile headshot con il fucile da cecchino; altri vedono un cadavere a terra e si recano in quel punto esatto, rimanendo fermi fino ad essere uccisi con immensa facilità; altri ancora iniziano a lanciare granate a caso e non è raro vederli morire a causa dell’esplosione del loro stesso ordigno. Per fortuna questi eventi non accadono troppo spesso e nella maggior parte delle situazioni i nemici si comportano esattamente come fanno in qualsiasi altro sparatutto, ma per un gioco che aspira a diventare un capolavoro assoluto si tratta di errori di programmazione che pesano non poco sulla qualità generale.

Cheats attivati?

- Le funzioni della nanotuta sono molto divertenti da utilizzare e funzionano alla perfezione, ma dal mio punto di vista finiscono per offrire un vantaggio tattico e strategico fin troppo elevato. La possibilità di marcare i nemici ogni volta che si entra in una nuova area permette di tenere tutti sott’occhio senza nemmeno doversi sporgere dal proprio riparo (in quanto il sistema di riconoscimento funziona anche attraverso le pareti), e ciò rende immensamente facile muoversi per la mappa senza correre il rischio di farsi scoprire; l’Occultamento non solo facilita l’approccio al gioco per ovvii motivi, ma permette anche di sparire letteralmente nel nulla ogni qualvolta la situazione si fa un po’ complicata, potendo praticamente sfuggire alla morte in qualsiasi momento; la Super Corazza consente infine di affrontare faccia a faccia la maggior parte dei nemici senza alcun timore di essere sconfitti. E se a tutto questo aggiungiamo il fatto che l’intelligenza dei nemici non è straordinaria, il quadro è completo: Crysis 3 è un gioco poco impegnativo, anche ai livelli di difficoltà più elevati. Il gioco rimane comunque molto divertente, ma dal mio punto di vista un grado di sfida maggiore sarebbe stato molto gradito.

Già finito?

- Questo è il tallone d’Achille di un po’ tutti gli sparatutto di questa generazione, e purtroppo Crysis 3 non fa eccezione: a seconda dell’approccio scelto, la durata della Campagna varia e non poco, ma anche optando per uno stile di gioco estremamente cauto non servono più di 10 ore per completare tutti i livelli. Scegliendo invece un approccio più diretto, il gioco dura anche meno: evitando qualsiasi obiettivo secondario e senza fare troppe pause per trovare la strada migliore, la Campagna dura non più di 6/7 ore. E’ vero che anche per questo titolo il comparto multiplayer promette di divertire per tantissime ore, ma possibile che ormai gli sviluppatori non si sforzino nemmeno più di creare una Campagna leggermente più longeva del solito?

Tiriamo le somme

Ho trovato in Crysis 3 un capolavoro mancato: l’aspetto visivo è strabiliante e il gameplay in generale diverte moltissimo, ma i difetti riscontrati non possono purtroppo passare inosservati in un gioco che aspira al confronto con i mostri sacri di questo genere videoludico. L’ultima creazione Crytek è in ogni caso uno degli sparatutto più divertenti che mi sia capitato di giocare negli ultimi tempi e consiglio caldamente a tutti di fare almeno un giro di prova, ma rimane un po’ di amaro in bocca per ciò che questo gioco poteva diventare con solo qualche accorgimento in più.
8.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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