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Need for Speed: The Run
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Recensione - Need for Speed: The RunXbox 360Game

Dopo i seriosi Shift e l'adrenalinico Hot Pursuit di Criterion, EA ci fa ritornare nel mondo delle competizioni clandestine affidando questo Need for Speed: The Run alle mani esperte di Black Box. Saranno una formula nuova di zecca, che ci permette di attraversare gli Stati Uniti coast to coast, ed un particolare approccio cinematografico, sufficienti a dare nuova carica al brand NfS? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.

Il Gioco

Jack Rourke è il protagonista di The Run, una folle e spericolata corsa che attraversa gli States da San Francisco fino a New York. Il buon Jack, appassionato pilota con qualche problema di troppo, leggasi debiti con la mafia, si vede costretto dagli eventi a prendere parte a questa corsa nel disperato tentativo di liberarsi una volta per tutte dei debiti contratti. Il premio in palio infatti è l'enorme cifra di 25 milioni di dollari, più che sufficiente a sistemare qualsiasi conto in sospeso. Questa è la miccia che innesca la frenetica corsa che attraversa alcuni tra i tipici paesaggi Americani nei dieci scenari che il gioco ci offre: dai saliscendi di San Francisco alle infuocate lingue d' asfalto che si perdono nel deserto del Nevada, alle montagne del Colorado passando per le strade di Las Vegas, Chicago, le pianure dei grandi laghi puntando alla tanto agognata meta, la Grande Mela, NY. Questa varietà di paesaggi contribuisce a rendere sempre varia l'azione, la quale raggiunge picchi di adrenalina altissimi specialmente in alcune tappe che definire molto coreografiche è dir poco: in alcune occasioni, forse troppo poche, durante le tappe abbiamo a che fare con diverse scene mozzafiato scriptate, architettate proprio per dare una botta di adrenalina al giocatore, vedendoci ad esempio sfrecciare via da una valanga evitando a suon di protossido d' azoto e sorpassi spericolati le pareti nevose ed i detriti che finisco sulla carreggiata stradale.

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La seconda particolarità di The Run sono le brevi e sporadiche fasi di gioco fuori dal nostro abitacolo; in queste rare occasioni il gameplay si affida a semplici Quick Time Events dove non dobbiamo far altro che premere il tasto richiesto al momento opportuno calandoci negli eventi che raccontano parte delle vicende del buon Jack. Vista la particolare formula che la corsa ci impone, non abbiamo mai a che fare con percorsi chiusi da affrontare su più giri ma sempre e solo con corse punto-punto. A seconda del tipo di gara abbiamo diversi obiettivi da raggiungere: recuperare un determinato numero di posizioni - considerando i più di 200 piloti in gara ci sarà di che divertirsi - gare ad eliminazione dove dobbiamo sorpassare i nostri diretti rivali entro un tot di secondi mantenendoli alle nostre spalle sino allo scadere del countdown e gare a tempo dove il nostro obiettivo è quello di attraversare i checkpoint nel minor tempo possibile. Non mancano infine alcune battaglie dirette con i rivali più tosti e personaggi chiave della storia. Tutto questo accompagnato dal normale traffico cittadino, capace di mettere in difficoltà anche il più freddo dei piloti vista la tremenda tendenza a trovarsi sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Spesso questo ci porta a terribili incidenti, che possono essere evitati grazie al sistema di Reset che il gioco ci propone: è infatti sufficiente la pressione del tasto Back per riavvolgere la gara all'ultimo checkpoint attraversato consentendoci quindi di ripetere la sezione di percorso che ci ha messo in difficoltà. Il Reset si attiva inoltre automaticamente quando veniamo coinvolti in un incidente o usciamo di strada.

Oltre alla modalità principale, la vera e propria corsa, possiamo cimentarci anche nel tentativo di migliorare il nostro tempo in una qualsiasi delle tappe già affrontate, puntando a vincere le medaglie più prestigiose, sbloccando così autovetture, icone ed emblemi per personalizzare il nostro profilo giocatore. Presente all' appello e prezioso anche in questa nuova incarnazione l'Autolog, il sistema che ci consente di vedere immediatamente i risultati conseguiti dai nostri amici, dandoci così quella spinta in più a migliorarci, magari riprovando alcune tappe non proprio perfette puntando al dominio del nostro Speedwall. Immancabile la modalità multigiocatore via Xbox Live, che ci cala nelle stesse situazioni del gioco in singolo ma confrontandoci con altri giocatori in gare velocissime e sfrenate, nelle quali non mancheranno mai manovre sporche e sportellate, tutto questo riscattando l'ormai consueto Online Pass.

Amore

Lo spettacolo di un arcade racing

- The Run è il festival della corsa arcade, della giocabilità magari anche semplice e senza troppe pretese ma capace di esaltarci in più di un' occasione. Oltre ai picchi mostruosi di divertimento ed adrenalina nelle tappe ricche di script, l'intera corsa è riuscita ad appassionarmi grazie proprio al gameplay frenetico, assurdo, ai limiti della follia. Traffico cittadino, un mucchio di avversari sempre tenaci, NOS, scorciatoie ed inseguimenti tra Polizia e mafia a velocità incredibili sono tutti ingredienti alla base di questa miscela esplosiva. Scoppiettante

Multigiocatore semplice ma adrenalinico

- A discapito delle poche possibilità offerte, il comparto multigiocatore è comunque riuscito ad appassionarmi grazie ad una freneticità di fondo davvero notevole. L' elemento che contraddistingue maggiormente le gare online è uno solo, il caos: se cercate quindi gare pulite, con pochi contatti e traiettorie perfette avete sbagliato gioco. Sportellate, fragorosi incidenti e tanta, tanta velocità sono i punti cardine dell'intera esperienza multigiocatore, che si avvale di un discreto net code che riesce a mantenersi fluida nella maggior parte dei casi con un ritmo di gioco sempre altissimo; di tempo per respirare ce n' è davvero poco. Vista la particolare formula delle tappe in linea, per giunta sempre piuttosto brevi, Black Box ha optato per comporre ogni gara online di più tappe, solitamente tre o quattro, facendo di ogni partita un piccolo mini-campionato con tanto di punti assegnati al termine di ogni gara, altro elemento che mantiene vivo l' interesse per una componente online non perfetta né ricchissima di contenuti, ma comunque riuscita e divertente.

Odio

Una storia da dimenticare

- Quello che sulla carta doveva essere l'aspetto fondamentale di questo gioco, a conti fatti risulta essere una delle maggiori delusioni di Need for Speed: The Run. Nel tentativo di creare un gioco di corse di stampo cinematografico - una specie di Need for Speed in chiave Micheal Bay - i programmatori si sono persi nel più classico dei bicchieri d' acqua. La storia è mal raccontata, gestita in modo ancora peggiore e dalla durata ai limiti del ridicolo, come dettagli più avanti. Alla fine della corsa non sono riuscito a capire nulla della storia di Jack, protagonista appetibile ma col carisma di una sardina in scatola. Non viene spiegato praticamente nulla degli eventi che vivremo, nulla del fantomatico debito con la mafia, nulla dei nostri avversari principali a parte una misera schermata di caricamento con pochissime informazioni a loro dedicate. Decisamente troppo poco.

Un' esperienza brevissima

- La longevità è un altro punto dolente di Need for Speed: The Run: la durata effettiva di tutta la storia è di circa due ore, alle quali possiamo aggiungerne al massimo altrettante spinti dalla voglia di prevalere nello Speedwall dell'Autolog, ma che restano assolutamente un valore inaccettabile per un gioco di corse. Non risolleva la situazione nemmeno la possibilità di cimentarsi nelle sfide a tempo che altro non sono che le tappe già affrontate nella corsa e con poco altro da offrire se non qualche auto extra come ricompensa. Solo il particolare multigiocatore e la voglia di sbloccare obiettivi riesce a risollevare le sorti del gioco, ma personalmente ritengo comunque troppo misera e scarna l'offerta propostaci. A questa non certo esaltante situazione va aggiunta anche la totale assenza di tuning, visto che il gioco dispone solo di alcuni kit per elaborare le auto pre-assemblate e qualche colorazione. Desolante.

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Un Frostibte 2 che non morde

- Il nuovo motore grafico di DICE è un mostro, che però ha bisogno della potenza necessaria per mettersi in mostra e far vedere il suo effettivo valore; potenza che ormai latita in questa generazione di console e probabilmente The Run paga anche una certa inesperienza nello sfruttamento dell'engine da parte dei ragazzi di Black Box. Questo porta ad un impatto visivo solo discreto, ancorato ai 30 frame al secondo con qualche sporadico calo, con scenari sì realizzati con cura e ricchezza di particolari ma che soffrono di una scarsa definizione globale, con textures non sempre all' altezza, bizzarre compenetrazioni poligonali, una gestione delle collisioni non sempre accettabile e dei modelli poligonali delle vetture discreti e nulla più. Degno di nota invece il buon sistema di illuminazione, in grado di regalare alcuni scorci suggestivi, e l'ottima profondità visiva; troppo poco però per salvare l'intera produzione.

Benzinai e Reset

- Due scelte che definirei quanto meno azzardate; il benzinaio funge da vero e proprio concessionario nel quale possiamo cambiare auto - ed il relativo body kit e colore - durante la gara. Si, avete letto bene, durante la gara. Una scelta assurda visto che porta inevitabilmente a perdere secondi preziosi in tappe sempre piuttosto brevi. L'idea del benzinaio di per sé non è malvagia, ma metterlo nel mezzo della corsa invece che all'inizio della tappa è semplicemente assurdo. Assurdo almeno quanto il sistema di Reset automatico: finché siamo noi ad attivarlo tutto bene, così come l'attivazione automatica dopo un frontale a 300 all'ora è accettabile, ma è quando si esce di strada di pochissimo, mantenendo comunque una buona velocità e la possibilità di correggere senza affanno l'errore commesso, e ci si ritrova riportati al checkpoint precedente senza motivazioni plausibili che parte un senso di frustrazione notevole, fastidioso. Due mosse assolutamente inconcepibili.

Tiriamo le somme

L' ennesima occasione sprecata. Se l'idea di fondo era buona e l'occasione di giocare una specie di spettacolare film automobilistico aveva solleticato la mia curiosità, Need for Speed: The Run stecca proprio su quelli che dovevano essere i suoi punti di forza. Una storia scialba che racconta poco o nulla dei protagonisti, una durata inaccettabile anche per il più innamorato dei fan ed una realizzazione solo discreta affossano completamente questo gioco, rendendolo adatto solo a chi è in cerca di gare che puntano tutto sulla frenesia e la velocità ma senza altre pretese, di nessun genere. I pochi momenti esaltanti lasciano presto il posto alla delusione totale, cosa che mi ha fatto ripensare a quanto siano lontani i fasti degli indimenticati NFS Underground e Most Wanted. Un peccato.
5.5

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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