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Teslapunk

Recensione - TeslapunkXbox One DigitalGame

Un po' come cyberpunk e steampunk, generi letterari che ci mostrano un mondo dominato da determinate tecnologie, Teslapunk ci propone una realtà dominata dalle visionarie invenzioni energetiche del grande Nikola Tesla. Scopriamo insieme le qualità del nuovo bullet hell shooter di klutzGames.

Il Gioco

Il mondo di Teslapunk è strano forte. Design che uniscono tecnologie rudimentali ad altre che sembrano aliene, ed effetti speciali che sembra vogliano ricreare qualche trip finito male. Se il gameplay non si discosta troppo dai canoni dei bullet hell shooter (o danmaku, per i puristi), con elementi per lo più visti in saghe classiche come Touhou e Dodonpachi, è stilisticamente che il titolo dei ragazzi di klutzGames colpisce di più. Una follia perenne, con tanto di misteriose creature a comunicare al giocatore strani messaggi a video durante il gioco - sempre se si riesce a farci caso nell'inferno di proiettili.

Per chi invece non conoscesse il genere bullet hell, basta che pensi a uno shoot 'em up classico: 1942, Gradius, o il più recente Aegis Wing, ma con una quantità folle di proiettili da schivare, con spesso dei veri e propri pattern dove muoversi attraverso spazi strettissimi tra le valanghe di proiettili. La distruzione dei nemici è la parte più facile, il più è non farsi colpire dalle dozzine, centinaia di bolidi sullo schermo. Teslapunk non si discosta da questa base, portando con sé molti elementi noti ai giocatori di Touhou e compagnia bella, con le dovute differenze.

Il giocatore controlla un'astronave bidimensionale in uno schermo verticale, trovandosi a sparare con due modalità di fuoco diverse: la prima spara proiettili a dispersione, capaci di pulire lo schermo in caso di ondate ampie, ma singolarmente i colpi danneggiano ben poco. L'altra arma è un laser concentrato, capace di fare danni massicci su un'area ridotta, ma che a sua volta rallenta i movimenti - ideale contro nemici tosti come i boss. Infatti questi si incontrano 2 volte per livello su ognuno dei 6 stage previsti, a loro volta affrontabili su 4 difficoltà diverse. Un'altra meccanica fondamentale è una barra speciale che si riempie man mano che si fanno fuori i nemici, e che nei momenti giusti è possibile svuotare per aumentare i danni, nonché cancellare i proiettili sullo schermo per un breve periodo. Un'ottima via di uscita dalle situazioni che altrimenti non ne avrebbero una.

I sei livelli non sono certo lunghissimi, sono completabili in circa un'oretta, ma anche alla difficoltà più bassa Teslapunk offre una sfida incredibile. Cercare di completarlo ad ognuna delle difficoltà previste è davvero, davvero complicato, come del resto dev'essere nei bullet hell: imparare i pattern da seguire è fondamentale. A quel punto entrano in gioco anche i punteggi e le classifiche globali, dove tra combo infinite, proiettili cancellati con grazia, livelli finiti senza essere colpiti e molto altro, è possibile fare punteggi notevoli per battere avversari di tutto il mondo.

Per chi non è ancora soddisfatto, c'è la modalità Survival, che unisce il bullet hell agli endless runner alla Temple Run, in un mix inedito: ondate dove superare ostacoli e abbattere boss per guadagnare soldi da spendere per potenziamenti e power-up di ogni tipo, sfruttabili nelle run successive alla ricerca di distanze e punteggi sempre più alti. I movimenti sono limitati e c'è il fuoco automatico, pertanto si deve pensare solo a muoversi con abilità. Non avrà il fascino della campagna, ma è un'idea originale in un genere che raramente offre innovazioni di rilievo. Ricordo infine che Teslapunk è interamente in inglese, ma come spesso accade, anche in questo caso la lingua non è assolutamente un ostacolo vista la pochezza dei testi.

Amore

Touhou insegna

- Non sarà una rivoluzione nel mondo dei bullet hell shooters, andando specialmente ad ispirarsi ai fantastici Touhou, ma Teslapunk è davvero un titolo divertente e difficile al punto giusto, che nel caso di questi giochi equivale a una difficoltà folle. Pattern efficaci, boss tosti, meccaniche di punteggio bilanciate e poteri ideali, Teslapunk è il primo bullet hell shooter su Xbox One, e porta esattamente ciò che cercano i fan del genere, in grande stile. Soprattutto con il suo di stile.

Tesla… punk

- Quello che va a discostarsi completamente dai cliché del genere è invece il lato artistico, che va appunto ad affrontare tematiche e stili consistenti in un misto di futurismo e astratto basato sulle tecnologie innovative di Tesla, pensate un centinaio di anni orsono. Ma il lavoro di klutzGames non si ferma agli standard e va oltre: atmosfere psichedeliche, musiche industrial e dubstep, testi e situazioni surreali... è un bel vedere, ed anche se graficamente sia molto semplice coi suoi disegni in 2D, offre un look davvero insolito.

Odio

Innovazione poco riuscita

- Teslapunk prende spudoratamente spunto dai classici del genere bullet hell, specialmente da Touhou, ma poche e non troppo convincenti sono le innovazioni tentate dal titolo: la modalità Survival ad esempio è interessante sulla carta ma le limitazioni dei controlli e la ripetitività del livello generato casualmente la rendono molto più noiosa della storia principale. Carina anche l'idea dei testi a video dove il misterioso cattivone comunica al giocatore, peccato che leggerli mentre si cerca di schivare centinaia di proiettili non sia proprio agevole. Insomma, Teslapunk prova a portare un po' di freschezza in un genere molto fissato sui propri standard, ma eccelle soprattutto quando gioca sul sicuro.

Tiriamo le somme

Teslapunk è al momento l'unico bullet hell shooter su Xbox One, ed è un esponente del genere niente male. Sei livelli davvero tosti, un design unico, controlli precisi e ben calibrati, stile che sprizza da tutti i pori... non sarà il gioco più originale in circolazione ma i fan degli shoot 'em up avranno pane per i loro denti. Peccato che le novità apportate, tra cui la modalità Survival, siano davvero poco riuscite, e alla fine si rimane ai cliché del genere, che sono ciò in cui il titolo riesce meglio. Non che sia un problema grave, comunque.
7.7

Recensione realizzata grazie al supporto di klutzGames e Xbox.


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L'autore

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Prima di saper scrivere a mano, sapeva già immettere i comandi DOS per avviare Doom, ma dopo una lunga vita al PC, il mondo di Halo lo avvicina alle console Microsoft. Non si nega i classici giochi tripla-A, specialmente gli FPS competitivi, ma passa la maggior parte del tempo a scovare gemme nascoste, dagli indie insoliti ai folli shmup giapponesi.

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Commenti

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