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Cold War
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Recensione - Cold WarXboxGame

Quanti film si sono ispirati alla famosa guerra fredda? Gli anni ottanta furono memorabili in questo senso. Le due superpotenze, da una parte gli USA e la Nato, dall'altra la Russia e i paesi aderenti al patto di Varsavia, si combattevano ma non su di un campo di battaglia. Le due rivali si sfidavano sul piano economico, con una delle maggiori corse agli armamenti che la storia ricordi. Il mostrarsi più ricchi di risorse (sia economiche che belliche) era il diktat di quegli anni, lo stesso comportamento lo si può riscontrare tuttora in alcuni animali: sembrare più potente del rivale può essere utile ad evitare la battaglia. In questo titolo siamo proprio in mezzo a questo periodo storico fatto di spie e di corse al potere.


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Pulitzer, arrivo!
Il protagonista di Cold War, Matt Carter, è un giornalista molto ambizioso in cerca dello scoop dell'anno che, a causa di vicende tipiche della letteratura spionistica, si ritrova in guai più grossi di lui. Iniziamo con il dire che il signor Carter è, personalmente parlando, uno degli eroi più antipatici del panorama videoludico. Una faccia da schiaffi, condita da un repertorio di battute prevedibili e come contorno l'abilità di cacciarsi nei guai in qualsiasi circostanza fanno di questo reporter uno dei più odiabli personaggi che si siano visti su schermo. Un'altra caratteristica orribile di questo titolo sono i movimenti e la velocità del Signor Carter. All'inizio credevo di avere un titolo al rallentatore fra le mani, ma poi mi sono accorto che anche mia nonna con la sedia a rotelle poteva superare questo tizio in fatto di accelerazione. La corsa di Carter è ridicola e goffa, la postura ricorda un corridore di marcia con le vesciche ai piedi. Come avete ben capito, la prima impressione di questo gioco non è certo delle migliori, se ci si ferma ai primi cinque minuti si rischia di utilizzare questo DVD come un frisbee. Andando avanti però ci si trova un titolo decisamente migliore rispetto alla prime deludenti battute. Il gameplay di Cold War è abbastanza standard, è uno stealth game dove l'agire nell'ombra e nel silenzio è l'unica strada percorribile. Affrontare i nemici con sparatorie in campo aperto è molto deleterio perché bastano due colpi ben piazzati per far finire il signor Carter a guardar crescere le margherite dalle radici. Splinter Cell uno dei maggiori esponenti del genere stealth, è nettamente superiore a Cold War. In CW infatti la fase puramente furtiva è realizzata con superficialità e leggerezza, non che ci siano gravi lacune ma sembra che le capacità uditive e visive dei nemici siano un po' ristrette. L'intelligenza degli stessi non è altissima, non si accorgono di una mina grossa come un fusto di benzina ai propri piedi, si fanno attirare facilmente da rumori che produrremo e hanno un pattern fisso di ronda il che li rende fin troppo facili bersagli. Per capire se Matt Carter sia invisibile agli avversari (a patto che non si avvicinino troppo) esiste una comoda barra azzurra in basso a destra che se vuota indica una zona buia, e se piena una zona illuminata a giorno. Detto questo sembrerebbe un titolo qualsiasi che varrebbe lasciare sullo scaffale del negozio di turno: sbagliato! Alcune particolarità lo rendono particolarmente intrigante.

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Il mio nome è Matt Gyver!
Se il protagonista non fosse stato un giornalista di nome Matt Carter avrei certamente puntato tutti i miei soldi su di un altro nome: Mac Gyver. Per chi non lo sapesse il vecchio Mac era il protagonista di un telefilm, ed una delle sue caratteristiche inconfondibili era quella di creare da oggetti di uso comune strumenti utili alla propria sopravvivenza. Esattamente come il nostro Carter farà in questo titolo: pallottole di gomma non letali, esche per attrarre il nemico, mine all'etere, fionde, dardi narcotizzanti, sono solo alcuni dei gingilli che l'antipatico Carter è in grado di creare con gli oggetti che ritroverà per i livelli. Per creare una invenzione, però, deve essere prima sbloccata con l'uso di un certo numero di punti tecnici. Questi punti possono venire trovati lungo i livelli leggendo cartellette o valigette, ed una volta sbloccata una invenzione può essere assemblata tutte le volte che si vuole, a patto di avere il materiale adatto. Un'altra caratteristica di Cold War è la macchina fotografica, un gioellino che farebbe crepare di invidia qualsiasi Sam Fisher. La fotocamera di Carter è stata sostituita (capirete giocando il perché) con questa stupenda versione dotata di visore ai raggi X, esattamente come gli occhiali che vendevano per corrispondenza anni fa, solo che la macchinetta funziona veramente, con la possibilità di far foto a dir poco letali. Questo gingillo sarà estremamente utile per capire se nella stanza successiva si annidi qualche nemico o una telecamera. Una macchina fotografica ad energia nucleare e il cervello di Carter sono praticamente le uniche risorse a cui il giocatore può far affidamento. Sottolineando che il giornalista non uccide nessuno, bisognerà costruirsi grandi quantità di pallottole di gomma.


Foto a colori
L'impianto tecnico del gioco è pregevole. Le ambientazione sono tutte molto dettagliate, le scrivanie e gli uffici sono decisamente ben fatti così come gli esterni. Pessime invece alcune animazioni, come già detto in precedenza la corsa di Carter è ridicola e molto sgraziata e i nemici sembrano bambolotti in attesa di essere colpiti dai nostri proiettili rigorosamente non letali. Le luci sono molto buone ma non raggiungono minimamente gli effetti impressionanti di Splinter Cell. Non ci sono effetti di compenetrazione di poligoni , non vedremo mai un braccio o una mano apparire al di là di un muro. Il livello sonoro è nella media: niente di trascendentale, alcuni buoni effetti ambientali e l'eccellente rumore della nostra pistola, per il resto nulla da segnalare. Il doppiaggio è molto buono, peccato sia completamente in inglese. La nostra lingua non è stata però dimenticata, sono infatti presenti i sottotitoli in italiano molto utili per capire lo svolgimento dell'azione. Ultima nota dolente sono le cut-scene fra un livello e l'altro, che vengono raccontate non tramite il buon motore del gioco ma attraverso alcune tavole in stile fumetto che stonano veramente molto rispetto a tutto il resto del titolo.

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Sorridi, cheese!
Cold War non è male, ha molti difetti ma riesce a divertire, sempre ch siate disposti a vedere un tipo che cammina come un bradipo e che ha lo stesso sex appeal di una mela. Alcune trovate dei programmatori sono eccellenti, come il costruirsi i propri oggetti e la macchina fotografica a raggi X. Peccato che per tenere a galla un titolo non ci vogliano solo le buone idee...
7.0

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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