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Indiana Jones e l'Antico Cerchio
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Indiana Jones - recensione DLC L'Ordine dei Giganti

A quasi un anno dal debutto di Indiana Jones e l'Antico Cerchio, Indy torna a far schioccare la frusta con L'Ordine dei Giganti, corposo DLC realizzato da Machine Games. L'avventura ci porta nuovamente a Roma, per esplorare stavolta i misteri che si celano nel suo sottosuolo. Ecco cosa ne pensiamo!
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La prima domanda che sorge con un DLC è sempre: come ci si accede? Con questa espansione, Machine Games ha reso le cose semplici: per iniziare L'Ordine dei Giganti non è necessario aver completato la storia principale, ma basta aver raggiunto il capitolo ambientato in Vaticano nella campagna principale di Indiana Jones e l'Antico Cerchio. A quel punto, nel nostro diario comparirà una nuova missione, "Un mistero ha inizio", che ci invita a tornare nella Città Eterna. Qui faremo la conoscenza di Padre Ricci, un giovane e zelante sacerdote che, tra una chiacchiera e l'altra con il suo adorabile pappagallo, ci chiederà aiuto per far luce su un'antica leggenda: quella di un crociato senza nome, un guerriero di statura gigantesca che, si narra, non si tolse mai l'elmo. Un testo rinvenuto da Padre Ricci suggerisce che l'elmo di questo antico cavaliere sia custodito in una camera segreta nelle profondità di Roma: tanto basta per stuzzicare la curiosità di Indy e dare il via a un'avventura che, da semplice favore al religioso si trasformerà in un'indagine sui misteri dell'Ordine dei Nephilim, l'organizzazione di giganti discendenti di angeli caduti già menzionata nella campagna principale.

MX Video - Indiana Jones e l'Antico Cerchio

Se il gioco base ci ha abituati a un'avventura in numerose località del mondo, L'Ordine dei Giganti cambia radicalmente registro, abbandonando gli spostamenti intercontinentali per concentrarsi su un'unica, labirintica macro-area: i sotterranei e parte della superficie di Roma. Il vero, indiscusso protagonista di questa espansione è infatti il level design. Il lavoro svolto da Machine Games nel ricreare il ventre ed alcune delle strade della Capitale è davvero encomiabile. In quest'avventura attraversiamo antiche catacombe cristiane, ci caliamo in templi pagani dimenticati e striciamo nei tunnel umidi e claustrofobici della Cloaca Massima, in un susseguirsi di ambienti che trasudano storia e mistero. La cura per i dettagli è quasi maniacale: ogni crepa in una statua di marmo, ogni tessera mancante in un mosaico, ogni iscrizione latina rovinata dal tempo risponde ad una precisa intenzione artistica. Non si ha mai la sensazione di trovarsi di fronte ad asset riciclati, ma piuttosto in luoghi con una loro anima e una loro storia da raccontare. Questo eccellente lavoro di world-building è esaltato da un comparto tecnico di prim'ordine, che brilla in particolar modo nella gestione dell'illuminazione dinamica, fondamentale per valorizzare questi spazi angusti e bui. Anche le brevi sezioni in superficie, come quelle che ci portano ad ammirare il Tevere sotto Castel Sant'Angelo o a passeggiare per Piazza de' Ricci, mostrano una fedeltà ricostruttiva notevole, regalandoci scorci di una bellezza mozzafiato, a testimonianza di come il motore grafico di Indiana Jones e l'Antico Cerchio abbia ancora molto da dire a un anno di distanza.

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Questa impostazione più raccolta e focalizzata si riflette inevitabilmente sulla struttura del gameplay. L'esperienza di gioco ricorda molto le sezioni della campagna principale più incentrate su esplorazione, risoluzione di enigmi ambientali e lunghe fasi stealth. L'azione c'è, ma è relegata in secondo piano rispetto al piacere della scoperta. Passaremo gran parte del nostro tempo a studiare l'ambiente, cercare passaggi segreti, decifrare indizi sparsi in antichi diari e, ovviamente, usare la nostra fidata frusta per superare baratri o attivare meccanismi. L'avventura si dipana in modo più lineare e guidato rispetto alla campagna principale, tenendoci impegnati per una durata che si attesta attorno alle 5 ore, a seconda di quanto vi dedicherete alla caccia di tutti i collezionabili e segreti nascosti, ed a quanto impiegherete per trovare la soluzione di alcuni enigmi particolarmente cervellotici. Se da un lato questa scelta di design permette di creare un'esperienza densa, più intima e dall'ottimo ritmo, dall'altro non le sequenze più action che hanno reso memorabile Indiana Jones e l'Antico Cerchio, come inseguimenti mozzafiato, fughe rocambolesche o combattimenti contro mezzi corazzati.

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Gli enigmi, come da tradizione per il nostro archeologo, rappresentano la colonna portante dell'esperienza. Machine Games ha inserito una buona varietà di prove, tutte ben integrate nel contesto narrativo e tematicamente valide. Spesso ci viene richiesto di manipolare l'ambiente circostante, allineare simboli o interpretare indizi per poter proseguire. Ne è un esempio una sezione che ci vede deviare dei flussi d'acqua attraverso un complesso labirinto di canali per aprire un antico portale oppure quella, che ho trovato bellissima, in cui dobbiamo comporre il percorso di una sfera infuocata man mano che avanza in un labirinto di tunnel (sì, quello del labirinto è uno dei temi portanti, e capirete il perché seguendo la storia). Alcuni di questi rompicapo sono sicuramente complessi ma mai impossibili (come sempre il sistema della macchina fotografica ci viene in aiuto con diversi indizi), e questo rende la progressione generalmente fluida e scorrevole, evitando momenti di frustrazione.

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Sul fronte del combattimento e della furtività, L'Ordine dei Giganti ripropone la solida formula del gioco base, dove l'approccio silenzioso è quasi sempre la scelta migliore. Muoversi nell'ombra, studiare i percorsi delle ronde e neutralizzare i nemici uno ad uno regala grandi soddisfazioni e si sposa perfettamente con l'atmosfera cupa dei sotterranei. Lo scontro frontale, invece, resta un'opzione valida ma più punitiva. Interessante, a tal proposito, il nuovo sistema di difficoltà adattiva introdotto da MachineGames, che calibra la resistenza e l'aggressività degli avversari in base ai progressi fatti nella campagna principale: se avete già completato il gioco e potenziato Indy al massimo, aspettatevi nemici decisamente più coriacei. Ed a proposito di nemici, dopo una fase iniziale contro i soliti soldati nazisti, il DLC introduce un nuovo tipo di avversario: dei fanatici e silenziosi cultisti, più in linea con la deriva mistica della narrazione.

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A conti fatti L'Ordine dei Giganti è un'espansione solida, ben confezionata e realizzata con una grandissima cura per il dettaglio; se conoscete le aree di Roma intorno a Castel Sant'Angelo ed al lungotevere, sarete piacevolmente sorpresi per la cura messa nel riprodurle. Si tratta di un'ottima scusa per tornare a vestire i panni del più celebre archeologo del mondo e immergersi in un'avventura più raccolta, intima e focalizzata sull'esplorazione e l'atmosfera. Pur non raggiungendo le vette epiche e la varietà di situazioni della campagna principale, questo DLC riesce a catturare perfettamente lo spirito di Indiana Jones grazie a un'ambientazione magnifica, una storia intrigante e un level design di prim'ordine. Per chiunque abbia amato Indiana Jones e l'Antico Cerchio e desideri un'altra dose di mistero e scoperte, si tratta di un'aggiunta irrinunciabile che offre una nuova, affascinante e corposa fetta di avventura.

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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